Tecchan, tesoro!
Ero convinta di essere passata anche da questa, e invece non mi tornavano i conti e difatti eccoti qua! Scusa perciò per l'immenso ritardo, chiedo venia e sono imperdonabile ma cercherò di farlo lasciandoti una recensione sentitissima, perché questa breve storia mi ha letteralmente sciolta nel cuore e nell'anima. Come sempre la tua particolarità è quella sì di farti coinvolgere dalla musica, quando scrivi, ma ci vedo sempre qualcosa in più, nel tuo estrapolare da un brano delle emozioni. Storia e parole della canzone si fondono, e sembra quasi facciano parte una dell'altra sin dal principio. Non so spiegarti bene la sensazione che mi fa provare leggere ogni singola riga, ma rimango incantata dal tuo stile e dall'anima che metti persino in ogni virgola.
La delicatezza fragile di questo momento tra Todoroki e Midoriya è talmente forte che quasi si ha paura di respirare, per non spezzarlo. Delicato come un foglio di carta bagnato... Midoriya che accarezza i capelli di Todoroki, cerca di tranquillizzarlo, di dargli quel tepore di cui necessita. Che cerca di rassicurarlo, siccome è stato lui stesso a cercarlo per trovare in lui un conforto, pervaso da questo attacco di panico – mio caro vecchio amico, di cui ha descritto ogni sensazione con una certosina sapienza. Sul serio... sono sempre più incantata da come riesci a farmi immedesimare sia in uno che nell'altro.
Sono gli incubi, il terrore più grande di Todoroki; incubi generati dalle brutte esperienze passate con il padre, che rimane una presenza che lo schiaccia, che cerca di mantenere dentro di sé e nascondere ma che alla fine lo ha annichilito a tal punto da farlo crollare... una sensazione brutta, orribile, umiliante quasi, ma dannatamente umana e il fatto che Todoroki abbia cercato subito un conforto è dolce, oltre che commovente, perché dopotutto avrebbe potuto scegliere la solitudine e invece ha scelto l'aiuto. Questo denota una grande maturità, atta ad affrontare i suoi demoni interiori che sa non potrà sconfiggere del tutto ma potrà almeno schiacciarli sotto strati di ricordi più belli e di una musica che gli ricorda meravigliosi momento e la compagnia di Midoriya, in questo caso essenziale, unica... e io mi sciolgo ancora.
La musica, infine, è parte della vita e parte di tutti noi. Ogni canzone ha legata dentro di sé una parte di coscienza e speranza, ma anche gioie, dolori, tristezza e desideri... e a volte basta questo.
infine, la parte finale. Ecco, qui descrivi le sensazioni che Todoroki prova ascoltando la musica e sono le stesse che provo io a leggere te. Vedo i colori, quando ti leggo, sento i rumori, le carezze della parole così delicate che scegli di usare, che rendono il testo leggero, come una piuma e che si insinua sempre nell'anima. Una sensazione davvero difficile da riproporre nei testi e da spiegare, ma tu ci riesci sempre a farmi sentire così ♥
E poi Todoroki apre il suo cuore e l'attimo è talmente perfetto che non sono solo le loro labbra a combaciare, ma anche i loro spiriti, i loro occhi, ogni cosa li appartiene.. e questa frase:
Todoroki gli si era avvicinato e senza preavviso gli aveva semplicemente preso il viso tra le mani e lo aveva baciato. Era stato veloce, questione di tre o quattro secondi, gli aveva carezzato le guance e aveva fatto combaciare le loro labbra.
MI ha letteralmente fatto male e bene al cuore. E' pura, semplice poesia ♥
Infine, non contenta, hai chiuso il quadro in bellezza con questo Midoriya che si copre il viso col cuscino, che, dopo tanta delicatezza e dolcezza, sembra quasi non potesse finire in altri modi che così.
Insomma, ho amato questa breve ma intensa shot. L'ho amata con tutta me stessa. loro due mi piacciono tantissimo e tu li gestisci con una premura che sembra quasi tu abbia tra le mani un delicato violino che suona melodie che fanno venire i brividi. In sostanza: spero di leggere presto altro su di loro ♥
Tecchan ti chiedo ancora scusa per il ritardo, non avercene ti prego! La prossima volta sarò più celere! Spero che tu stia bene! Sei unica, davvero!
Quindi alla prossima,
un grosso abbraccio,
Miry |