Recensioni per
L'oro del Reno
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 89 recensioni.
Positive : 89
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/07/22, ore 15:01

Mia Luce preziosissima ** buon schifodì! Spero vada tutto bene e che anche per te sia cominciato il countdown verso le ferie ♥

Aaaaw, ma che bellissima questa conclusione! Qualche domanda la lascia ma credo sia assolutamente giusto così, se noi e Sigyn avessimo le risposte a ogni cosa questo toglierebbe parte del fascino all’avventura che hanno vissuto ^^.
Nel leggere il flashback ho temuto davvero, all’inizio, che Loki avesse tradito la sua famiglia e i suoi amici. Poi andando avanti mi sono tranquillizzata e mi sono anche ricordata di come un inganno simile lui e Thor l’avessero messo in piedi nel film in cui compare Malekith.
Ma che gioia ritrovare Heimdall **, bello lui, mi manca un sacco. Non avevo dubbi che Malekith avrebbe dato la risposta sbagliata, mentre ho adorato il fatto che Loki oltre alla sua arguzia e al suo cuore, che nonostante tutto sta dalla parte giusta, debba la salvezza anche alle parole di suo padre: è un bel modo per riconciliarsi con lui, direi ^^.
Sarei super curiosa di sapere cosa Heimdall abbia davvero raccontato loro, ma faccio una mia ipotesi: in qualche modo si è parlato di reincarnazione, e tutti loro in una vita passata si sono già conosciuti.
Pfff, ammetto che la proposta di matrimo mi ha fatta ridere non poco ahahahah, anticonvenzionale al massimo ma anche romantica: povero Loki, “”””costretto”””” a sposarsi per preservare i suoi segreti. È bellissimo che abbia donato proprio a Sigyn ciò che rimane del tesoro.
La conclusione mi ha ricordato tantissimo Titanic, con Rose che muore dopo aver raccontato l’esperienza più importante della sua vita, e mi è piaciuto un sacco questo passaggio metafisico fra sonno, morte, veglia, passato e futuro. Bello che tutto si chiuda comunque con uno scorcio su lei e Loki ancora giovani e uniti ♥

Mi è piaciuta veramente un sacco, puoi davvero esserne fiera **

Ti mando un abbraccione e alla prossima ♥

Bennina tua

Recensore Master
20/06/22, ore 17:00

Mia Luce, anche se un pelo in ritardo, buon lunedì **

ci tenevo a passare oggi a recuperare il secondo capitolo della minilong, perché per noi l'inizio settimana ha un significato particolare.
Aaaw, ma che gioia trovare Thor in questa parte, ci speravo davvero! Mi piace moltissimo questa versione inedita del suo legame con Loki, che li vuole da prima amici, che si sono scelti, e solo in seguito fratelli (questa volta per davvero, anche se solo a metà.) Non essendoci il trono o un'eredità di mezzo, immagino che il loro rapporto sia molto più solido che non nel canon e la cosa appunto mi intriga assai. Abbiamo anche scoperto come Loki sia venuto a conoscenza delle sue origini: un bel colpo da sopportare durante la guerra ^^".
Non avevo poi dubbi che lui e Sigyn avrebbero impiegato poco a ricadere l'uno nelle braccia dell'altro: al posto della ragazza sarebbe probabilmente capitato lo stesso anche a me, e anche io non avrei resistito ad unirmi a questa caccia al tesoro, dove in palio per Sigyn pare esserci molto di più dell'oro.
Thor non ci ha messo nulla a intuire i veri sentimenti di lei, quello che mi chiedo è cosa provi veramente Loki: sono sicura che suo fratello, conoscendolo molto bene, un'idea se la sia fatta, e che da questo possiamo intuire quanto comunque Sigyn sia speciale.
Ora non vedo l'ora di leggere il prossimo e ultimo capitolo per tirare le fila: dov'è Odino? E come questa avventura è destinata a cambiare tutti quanti loro?

Ti mando un abbraccio grande grande,

Bennina

Recensore Master
16/06/22, ore 16:58

Mia Luce ♥

questa minilong mi chiamava da una vita e finalmente eccomi qui: io vado matta per i tuoi AU ambientati in Europa, e ancora di più se ambientati nel 900, con questo clima a metà fra La Mummia e Indiana Jones.
Aaaw, mi piace pensare che il nome Claudette sia anche un collegamento con te :P. L'espediente di usare la nipote di Loki e Sigyn per raccontarci queste vicende mi piace moltissimo, approvo **. Mi fa male vedere Sigyn senza memoria, sebbene alcune cose del passato le ricordi benissimo. E' come un ramo spezzato, e quanti anni ha dovuto trascorrere senza Loki al suo fianco çç, maledetta dal peso dei ricordi.
Adoro il ruolo che hai voluto affidare a lui, esploratore, cacciatore di tesori senza scrupoli, ma anche professore colto e temuto. Non mi stupisce che abbia tanti nemici, anche se sono curiosissima di scoprire chi sarà a condannarlo a morte, e come questa cosa sia poi legata all'Oro del Reno.
Mi piace che in questa versione Loki sia davvero figlio di Odino e capisco benissimo la sua tristezza e la sua delusione nel comprendere di non essere stato scelto dall'uomo per i suoi meriti bensì per il loro legame di sangue.
Loki e Sigyn in versione umana sono intrigantissimi e sono davvero curiosa di scoprire come arriveranno a sposarsi, cosa sia l'Oro del Reno e come sia legato alla morte di Loki ♥

A presto, cara, ti faccio tantissimi complimenti e ti mando un abbraccio!

Bennina

Recensore Master
03/10/20, ore 09:45

Eccomi finalmente all'ultimo capitolo di questa storia. Devo dire che questo è stato più difficile da seguire il rispetto agli altri, perché non sapevo proprio cosa aspettarmi all'interno della grotta e ci sono moltissimi riferimenti ai miti che non conosco così nel dettaglio.
C'è qui una struttura di intreccio che mi ricorda il punto erba del cucito: viene detto qualcosa e raccontato un corso d'azione, poi torni indietro e lo spieghi più nel dettaglio dal punto di vista magari di qualcun altro, poi racconti un altro pezzetto di storia e poi torni indietro e la approfondisci. Secondo me è un buon metodo quando in un capitolo deve succedere qualcosa di inaspettato o di potenzialmente difficile da capire: racconti ai lettori un pezzettino di quello che è successo e poi gli lasci il tempo di comprenderlo e metabolizzarlo andando a spiegare meglio e più nel dettaglio i dettagli e le cause dell'evento. E vai avanti così, perché un intreccio più lineare ti richiederebbe probabilmente di perderti in un eccesso di dettagli prima di poter arrivare alla scena clou, in questo modo rischiando di annoiare il lettore, e allo stesso tempo cominciare con il finale e poi procedere con un unico lungo flashback ti costringerebbe comunque ad una narrazione lineare soltanto con un'anticipazione all'inizio di quella che sarà la fine. Inoltre in questo capitolo ci sono tanti colpi di scena ed è necessario spezzarli inserendo dei momenti di spiegazione, altrimenti sarebbero troppo sconcertanti per il lettore.
Ritroviamo quindi Sigyn anziana con la sua bussola in mano, bussola attorno alla quale si dipana la storia, troviamo qui conferma del fatto che quell'oggetto venga dal tesoro sepolto dell'oro del Reno. Però all'interno c'è una sorpresa, un anello, di cui prima non sapevamo, l'anello che ha sancito la promessa matrimoniale fra un astuccio archeologo è un'assistente che secondo lui sapeva troppo, anche se io credo che sia una tenera scusa per il fatto che la volesse sposare e basta (sì forse dovrei dire una scusa arguta, ma secondo me è tenera).
Prima di arrivare a questo lieto fine però scopriamo molte altre cose: che i fratelli Von Svartalfheim hanno preso prigioniero Odino e costretto i suoi figli a riscoprire un briciolo di amore filiale e a piegarsi a un ricatto (nel caso di Loki potrebbe anche essere affetto per un vecchio amico, visto che lui ha conosciuto Odino prima come amico e spirito affine che come padre). Quindi ecco che uno dei due von svartalfheim entra nella caverna insieme a Thor e Loki, e naturalmente con lui una manciata di comparse dal grilletto facile che non possono mancare in qualunque storia sull'archeologia. Ho notato qualche riferimento a Indiana Jones, non solo nel padre usato come ostaggio ma anche nel discorso sul fatto che la X non indica il punto dove scavare. Se ci sono altri riferimenti me li sono persi perché non sono una grande conoscitrice di Indiana Jones.
A quel punto dentro la grotta troviamo una sepoltura, ma non le montagne d'oro che il cacciatore di tesori si aspettava. Al contrario troviamo un guardiano millenario, Heimdall, che tra l'altro mi ha ricordato molto quello del Marvel Universe. La comparsa di questo personaggio senza tempo infrange la barriera fra mondo moderno e mondo antico, perché in questo mondo moderno si dava per scontato che la mitologia norrena fosse appunto solo una collezione di fiabe e che gli antichi Aesir fossero in realtà esseri umani che si fingevano divinità spinti dal loro smisurato orgoglio. Eppure qui abbiamo Heimdall ancora vivo dopo mille anni e più, che si mangia proiettili a colazione. Quindi i miti sono veri, e lui ad un certo punto dice una cosa che non ho ben capito:

“Allora la tua Lingua d’Argento non si è improvvisamente seccata,” mormorò il Guardiano. “Sei stato saggio, e io ho aspettato che tornaste qui per molto, molto tempo,” gli disse e mostrò a lui e a sir Stormbreaker ciò che era rimasto del tesoro perduto nascosto nella Gola del Reno e raccontò loro una storia di anime cui era stata data la possibilità di avere altre occasioni e, assieme a queste fiabe, altri miti e leggende e canzoni che erano state dimenticate.

Questo mi ha ricordato la storia Ombre strette nel raso verde, in cui i protagonisti pur essendo umani erano la reincarnazione di antichi dei di Asgard. A me è sembrato che lui stesse dicendo questo. Mi sembra che abbia riconosciuto in Loki il suo omonimo divino.
mentre invece confesso che non ho capito benissimo la questione dell'indovinello, quello "perché essere un angelo se puoi essere un dio". Ho capito il dubbio di Loki sulla costare figure della mitologia giudaico-cristiana come gli angeli al concetto di divinità che è comune a quasi tutte le culture (ma che qui anch'io vedo come un riferimento alle culture pagane, visto che di solito non puoi essere "un dio" nella cultura cristiana, uno ce n'è).
Poi però da qui mi sono persa.
La sua risposta è: "Asgard non è solamente un luogo o un tesoro, ma la memoria di un popolo. Noi non siamo qui come fossimo dei messaggeri alati" (devo dire che non ho capito che cosa dovrebbero farci lì dei messaggeri alati), "ma per portare agli uomini la vera vista di un tesoro favoloso e per raccogliere l’eredità di genti scomparse.” (questo invece è un discorso da perfetto archeologo e sembra che ad Heimdall questo discorso stia bene?, ma poi di fatto non gli lascia portare fuori nulla ad eccezione della bussola, il tesoro rimane veramente maledetto mi par di capire, quindi questa risposta a che cosa serviva? Serviva a non farsi uccidere forse? Perché il tesoro del Reno non finisce in un museo e la sepoltura dell'antico re, che forse è ancora più interessante dal punto di vista archeologico, non viene mappata né segnalata alle autorità del campo).

Io trovo che in realtà la risposta di van svartalfheim fosse più in linea con lo spirito degli Aesir, ma forse era in linea con lo spirito degli Aesir solo se partiamo dal presupposto che fossero esseri umani e non vere divinità. Forse questo tipo di orgoglio in questo caso è malriposto, perché è vero che anche i vichinghi erano predoni però io non credo che avrebbero predato una loro stessa tomba antica. Penso che rispettassero almeno la loro stessa cultura.

Mi ha stupito molto scoprire che alla fine Loki viene fucilato in realtà non per motivi politici ma per vendetta. A quel punto la resistenza e la guerra forniscono solo una scusa per regolare un antico conto personale. Ora riesco a comprendere la sua morte un po' di più 😅 ad ogni modo non per questo me ne dispiace di meno, ma ho letto nelle note finali che era una delle cose richieste, che un personaggio perdesse qualcosa di importante.

Mi piace la scena finale, che mi fa interrogare se sia davvero un flashback di quella notte appena dopo la scoperta, oppure se non sia una sorta di luogo fuori dal tempo in cui Loki e Sigyn si ritrovano dopo la morte; oppure, nella speranza che quanto detto da Haimdall fosse letteralmente vero, magari l'ultima scena parla davvero di quella notte lontana nel tempo, ma il sogno di Sigyn era profetico e ha sognato il luogo in cui lei e suo marito si sarebbero ritrovati un giorno...

Una storia molto bella, con dei passaggi molto teneri e altri oscuri ed enigmatici, mi è piaciuta molto.
Ho apprezzato anche la citazione a inizio capitolo della canzone Confessioni di un malandrino, molto appropriata.

Recensore Master
26/09/20, ore 23:48

Nel capitolo scorso avevi accennato al fatto che Thor e Loki erano fratelli e avrebbero viaggiato insieme, però non avevi ancora approfondito la figura di Thor e sembrava che Loki non avesse fratelli. Sono contenta che in questo capitolo tu abbia spiegato in quali circostanze si sono conosciuti e anche come hanno capito di essere fratelli (certo non è bello realizzare che la propria carriera e anche in parte dovuta all'amicizia per così dire di qualcun altro, e non è stato forse questo a dividere Loki e Odino che prima sembravano andare così d'accordo?). Adesso anzi Odino è un loro concorrente nella ricerca dell'oro del Reno, e a questo punto mi chiedo se la maledizione non si concretizzerà attraverso il loro antagonismo, facendo in modo che succeda qualcosa di brutto ma proprio a causa loro. Questa frase dopo tutto è emblematica: "Una faida familiare, dunque, che si mescolava alla carriera e metteva in mezzo persino il desiderio e la passione." Non so, a me sembra la ricetta per un gran casino.
A proposito di Odino e del suo gruppo di ricerca, mi è molto piaciuto il riferimento a Hugin e Munin, i due corvi del dio monocolo che sono anche i due scagnozzi del ricco professore in questa storia. In generale mi è sembrato che questa storia sia piena di tanti piccoli cammei, ma come tutte le tue storie.
Mi è piaciuta tantissimo, mi ha veramente fatto morire, la scena in cui Sigyn spara veramente a Loki con il fucile, ma lui viene abituato alla guerra riesce a schivare il colpo saltando in una siepe. È stata una scena epica, in cui lei tira fuori tutto il suo carattere e sembra proprio una di quelle donne che precedevano il loro tempo, completamente diverse dallo stereotipo del sesso debole. Eppure erano gli anni che erano e Sigyn aveva anche il diritto di essere un po' risentita con un uomo che l'aveva sedotta e abbandonata, anche se per motivi più grandi di lui, la guerra. In effetti non mi ha completamente chiaro se lei fosse contenta di rivederlo oppure no. Se lei fosse infastidita dal fatto che lui fosse tornato per riprenderla come assistente e non come amante. Alla fine credo che lui abbia mostrato rispetto per lei con quella richiesta, rispetto per lei come studiosa intendo. Meglio essere chiamata a lavorare per un professore che ti stima, piuttosto che essere chiamata a lavorare per un professore che vuole soltanto portarti a letto... tanto era inevitabile che ci sarebbero ricaduti e io mi chiedo come abbia potuto lei dubitarne anche solo per un momento. Loki è forse il tipo di persona che si priva di qualcosa?
Comunque ci sono rimasta quando Thor parla con Sigyn e le dice con tutta quella schiettezza "voi siete innamorata di lui" (curioso che ci sia questo "voi" che dovrebbe porre una barriera di formalità e pure lui non si fa il minimo problema a parlare di cose così personali e intime). Io con tutta la mia educazione di laureata all'accademia delle buone maniere, gli avrei risposto di farsi una scala reale di cazzi suoi. Però. Sigyn è più discreta. E devo dire che lei nelle sue scene di dialogo diretto o indiretto riesce sempre a tenere il punto e a difendere la sua posizione, riesce a passare l'immagine di una donna decisa e competente, e moderna anche. Mi piace veramente molto in questa sua versione. La trovo meno naive che in altre storie, forse perché qui non è una giovinetta di asgard oppure una nobildonna cresciuta nella bambagia che cerca una ventata di libertà, qui è una donna che ha scelto di farsi da sola (e di farsi Loki - scusa dovevo dirlo).
Mi sta piacendo moltissimo la trama di questa storia. La bussola che introduci all'inizio del capitolo è uno di quegli oggetti che hanno una storia e che all'interno di una narrazione diventa un pretesto per raccontare quella storia, e ci anticipi che Loki è riuscito ad entrare ad Asgard, che quindi è un vero posto?
Oltre alla trama in se mi piacciono molto anche i riferimenti storici, ho trovato interessante che Loki concordasse con la tesi che il pagamento imposto alla Germania fosse troppo alto sebbene poi molti anni dopo lui muoia combattendo nella resistenza, quindi nonostante possa comprendere il sentimento che ha portato il popolo tedesco a volere un dittatore al governo, non condona e non lascia passare sotto silenzio la drammatica deriva della Germania. Mi piace come in questa storia si vedano le cause e le conseguenze delle azioni dei personaggi saltando a volte avanti e indietro nella loro linea temporale con flashback e flashforward, anche dovuti al fatto che parte della storia è ambientata quando Sigyn è già anziana e per forza di cose noi lettori sappiamo "come va a finire". Però a questo punto della storia c'è ancora molto che non sappiamo e non vedo l'ora di scoprirlo nel prossimo capitolo!

Volevo anche dirti una cosa, è una piccola cosa però mi è piaciuta: quando loki e sigyn parlano del come lui si è riuscito a convincerla ad unirsi alla spedizione, c'è una parte finale in cui dici che sono di nuovo nello studio di loki è fuori sta per scoppiare un temporale. Mi è piaciuto molto quel dettaglio perché poi il temporale non mi pare che abbia un particolare ruolo nella storia, sembra che tu lo abbia scritto solo per rendere la scena più reale, meno semplicemente narrativa, e questa è una cosa che ho apprezzato molto.

Vabbè ci rileggiamo a breve per l'ABC 🙂 così potrò finire questa storia affascinante

Recensore Master
19/09/20, ore 23:59

ciao, eccomi qui finalmente, scusa il ritardo ma i tuoi capitoli sono così lunghi che ci metto sempre un sacco di tempo a leggerli. E non è certo un male il fatto che siano lunghi, è solo che mi fanno andare in ritardo 😂 in realtà apprezzo molto la quantità di dettagli che fornisci e anche l'accuratezza delle tue ricerche storiche e mitologiche.
Questa è la prima volta che leggo una tua storia in cui Sigyn è anziana e Loki è morto. In realtà quando hai scritto che è morto gridando viva la libertà, ho pensato che fosse molto da lui prenderà la libertà, però poi mi sono anche chiesta: Loki è forse una persona con l'indole del martire? È una persona che reclamerebbe la libertà per qualcuno che non è se stesso? Non credo, mi sembra troppo cinico per lasciarsi guidare da un ideale, non direi egoista ma direi una persona che attribuisce il giusto valore alla propria vita (infatti partecipare alla prima guerra mondiale gli ruga perché lo costringe a mettere da parte i suoi impegni a cui si dedicherebbe più volentieri). Ma in effetti come dargli torto? La guerra è una di quelle imposizioni dall'alto che hanno un sapore dittatoriale, un'attività che in un mondo giusto coinvolgerebbe solo volontari.
E dopo la guerra lui torna cambiato, anzi anche durante la guerra. Cambiato forse non proprio dal conflitto ma da quel segreto di cui è stato messo a parte. Io non me lo immaginavo così sconvolto per la cosa, però poi lo hai spiegato bene: credeva di essere stato scelto per merito e invece forse è stato usato. Io però non vedo così tanta malizia nelle azioni di Odino: non poteva certo pretendere lealtà filiale da Loki se non intendeva dirgli mai che era suo figlio. Probabilmente voleva un rapporto con lui, ma un rapporto fra adulti, fra mentore e allievo, fra amici, ma non un rapporto padre-figlio altrimenti lo avrebbe cercato quando era ancora ragazzino. Forse un rapporto mentore e allievo si avvicina sufficientemente ad un rapporto padre figlio ma mantiene comunque una maggiore distanza che permette lo sviluppo di un rispetto reciproco che è indipendente dall'affetto personale, e quindi ha un valore tutto suo. Credo che Loki l'abbia presa male, troppo male, perché lui fa tanto il sostenuto e fa tanto quello freddo, ma in realtà certe emozioni probabilmente gli vanno a premere dei tasti sbagliati nell'anima. O forse ha semplicemente odiato di essere stato ingannato, lui che porta il nome del Dio degli inganni. Forse si è sentito preso in giro perché era una cosa abbastanza di dominio pubblico e lui non c'era arrivato.
Il suo rapporto con la sua assistente e futura moglie è particolare: lei era condannata ad innamorarsi di lui prima o poi visto che chiaramente n'era attratta fin da subito. Credo che anche lui fosse attratto da lei e credo che quando lei gli chiede di diventare la sua assistente lui cerchi di avvertirla che ha la fama di sciupafemmine, ma questa è un'idea che mi sono fatta. Invece poi evidentemente l'amore sboccerà se finiscono a diventare marito e moglie.
Ho trovato molto tenere le scene in cui lei è anziana e ricorda perfettamente questo marito che le è stato strappato troppo presto. Mi chiedo cosa c'entri l'oro del Reno e se esista davvero la maledizione. Perché ad un certo punto dici che lui ha firmato la sua condanna nel momento in cui lei si è innamorata di lui? Perché lui è stato ucciso "da un antico nemico" e se ho capito bene per vendetta? Forse la seconda Guerra mondiale non c'entrava davvero ed era un regolamento di conti personale? Forse qualcosa che riguardava Sigyn?
Come al solito mi piace molto il modo in cui descrivi i personaggi, Loki l'incontentabile, curioso, sempre in cerca di una forma di immortalità, e Sigyn che per un motivo o per l'altro sente la necessità di dimostrargli il suo valore intellettivo. Sono sempre molto in charcter indipendentemente dai panni che gli fai vestire.
(Recensione modificata il 20/09/2020 - 12:02 am)

Recensore Master
26/06/20, ore 09:34

Ci ho messo decisamente troppo, ma finalmente sono riuscita a terminare questa splendida lettura.
E, non che ormai avessi bisogno di ulteriori conferme, ma caspita, non ti smentisci mai: le tue storie sono una vera e propria garanzia (scusa Loki, non sto cercando di rubarti le battute né sto facendo una proposta di matrimonio a Shilyss, giuro) di talento ed estrema cura.
Ho apprezzato davvero moltissimo il modo in cui hai chiuso questa storia, tirando tutti i fili che avevi intrecciato nei precedenti capitoli e dando loro una forma perfetta, quasi circolare, dove ogni dettaglio trova il suo posto in una conclusione assolutamente perfetta. C'è una buona dose di avventura, in questo capitolo (insomma, non si può scrivere di archeologi affascinanti senza qualche richiamo a Indiana Jones), ma c'è anche un perfetto fiorire di rapporti umani che si intrecciano e si rinsaldano in maniera impeccabile. E, come sempre, c'è il tuo stile, curatissimo e perfettamente riconoscibile, il tuo stile che è qualcosa da gustare lentamente, assaporando ogni parola e lasciandosi cullare da un ritmo molto musicale e ipnotico.
Ho davvero molto apprezzato questa conclusione, questo ritrovare Asgard e farlo in maniera così peculiare... tra l'altro, sei stata secondo me davvero molto brava a gestire ben due pacchetti così specifici, e a farlo senza sacrificare nemmeno una briciola della tua originalità e della peculiarità delle tue storie. La frase "perché fare l'angelo quando puoi fare Dio" è stata utilizzata in maniera a dir poco perfetta, avendo la giusta rilevanza e, soprattutto, calata perfettamente nel contesto: in effetti, sembra scritta apposta per Loki (così sfacciato, ambizioso, con una brama che non si cheta mai), ma in questa storia lo è ancor di più, perché va a giocare con il contesto dell'AU e con la natura canonica del personaggio.
Mi ha un po' immalinconita questo finale, ma al tempo stesso credo che la vita di Sigyn si sia conclusa nel più dolce e sereno dei modi: con l'affetto della nipote accanto, con la bussola che aveva contenuto una briciola tanto significativa del tesoro perduto fra le mani, e con l'amore della sua vita impresso nei pensieri.
Davvero, sei riuscita a dare vita a un progetto molto ambizioso in maniera fantastica, e ci hai regalato una lettura assolutamente straordinaria.
Complimenti davvero!
A presto!

Recensore Master
06/06/20, ore 12:43

Cioè... ma tu vuoi farmi proprio piangere ç_ç anche se mi aspettavo un finale così, però, sigh, mi è uscita la lacrimuccia :'(
Ma andiamo con ordine, come di consueto, finché avrò abbastanza facoltà da scrivere frasi con annesso senso logico!
Prima di tutto, ho adorato lo scambio di intesa tra Odino, Loki e Thor, fatta di mezze frasi, improvvisazioni, arguzia e sguardi... condotta magistralmente da Lingua d'Argento che, come al solito, fa di questa dote il motivo maggiore del suo indiscutibile fascino.
Una maledizione, data dalla voglia di conoscere sempre di più, quella di Odino, ma anche dal non essere mai soddisfatto di Loki, questa sua continua tensione verso l'oltre, verso l'ineffabile, questo continuo volere, volere e ancora volere, che lo rende così affascinante e interessante, per Sigyn, quanto per il lettore, e che lo condurrà alla morte.
E'. Tutto. Così. Perfetto.
Con me, se ci si infila il mito, la storia, i personaggi ben caratterizzati si vince facile, rendendo così questa storia tra le migliori mai lette in assoluto (è finita di corsa tra le preferite già dopo la lettura del primo capitolo, ci ho visto giusto!).
E' che dire poi del regalo della bussola, dell'anello, della loro promessa di matrimonio? Sublime, perfetto, e... assolutamente straziante! Una proposta di matrimonio degna di Loki, motore della sua stessa rovina, come della sua stessa grandezza.
Una storia così non poteva che concludersi anche con la morte della vecchia Sigyn, che mi ha emozionato e commosso allo stesso tempo anche se, come ti ho detto in principio, me lo aspettavo ç_ç
Sarà che in questi ultimi mesi ho perso i nonni, sarà che mi sono immedesimata in Claudette, ma davvero mi è scesa una lacrimuccia!
L'ultimissimo pezzo, poi, è di una dolcezza unica, quel "ti amo" seguito dal "lo so" di Loki... Dei, quanto li ho amati questi due, quanto me li fai amare in tutte le tue storie!
E così siamo al capolinea anche di questa storia, la più bella delle tue, a a parer mio, senza screditare le altre che mi sono entrate nel cuore, ma questa ha davvero qualcosa in più, qualcosa che ti entra dentro e ci rimane! I personaggi sono di fantasia, ma potrebbe essere la storia di tutti noi, o meglio, dei nostro nonni. Perfetto (quante volte ho detto perfetto? Aha!).
Quindi, rinnovandoti i soliti complimenti, mi auguro di vivo cuore di leggere altre storie così, tue, come sempre sarà ben contenta di seguire i tuoi consigli! ben riuscita davvero, ed emozionante sopra ogni dire! <3

Recensore Master
29/05/20, ore 22:43

Ciao!
Prima o poi passerò anche dalle tue fiabe, che mi incuriosiscono moltissimo, ma nel frattempo sono tornata qui, perché questa storia non potevo proprio lasciarla andare.
Confermo tutte le ottime impressioni avute nel primo capitolo: questo AU è semplicemente meraviglioso, è estremamente affascinante e credo che tu lo abbia gestito con una naturalezza unica, riuscendo a districarti tra i riferimenti storici così strutturati e il "gioco" implicito nel calare personaggi già esistenti e dotati di una personalità e un'evoluzone precisa in un contesto del tutto diverso. Non sono solita leggere molte AU, perché ho sempre un po' l'impressione e la paura che possano trasformarsi un pochino in un gioco formale e un po' macchinoso, poco fluido, ecco, ma tu sei la prova vivente che si tratta di un genere che può dare spazio a dei veri e propri capolavori, strutturati benissimo e perfettamente degni di autonomia.
Continuo ad amare moltissimo questo alternarsi fra la cornice narrativa al presente, con la voce di questa Claudette che accompagna quella di una Sigyn anziana e smarrita, sola, ancora devotissima al ricordo del marito tanto amato, con un passato che sembra davvero dispiegarsi fra le pieghe del tempo, prendendo vita dai ricordi di Sigyn.
È stato bellisismo ripercorrere i momenti del suo innamoramento, con questa relazione complessa e confusa, fatta di rifiuti apaprenti e di un continuo cercarsi, inesorabile... insomma, quanta pazienza ci vuole per stare accanto a Loki in ogni possibile piega del tempo XD. Bellissimo, poi, come questo si accompagni a un vero e prorpio elogio della conoscenza, della sete di sapere, di questa corsa contro il tempo e l'oblio. Mi piace, mi piace moltissimo come, pur con toni diversi di storia in storia, i tuoi Loki e Sigyn siano sempre affamati di vita e conoscenza, insaziabili, vogliosi di mappare il mondo e di conoscerlo, sempre. Hanno degli approcci molto diversi alla questione, ma assieme, chini sugli appunti di lei, sono davvero stupendi.
È molto bello anche il modo in cui presenti il rapporto tra Loki e Thor: come sai, non è che io sia particolarmente esperta del loro rapporto canonico, ma mi piace questa vicinanza che sembra emergere quasi dall'essersi scelti in età adulta, qualcosa che si avvicina alla fratellanza molto più di un semplice legame di sangue.
Infine, non posso che ribadire quanto mi piaccia l'attenzione che hai posto alla ricostruzione storica del momento: i dettagli sono moltissimi, e sono tutti preziosi, studiati, perfettamente calcolati per rendere l'ambientazione coerente e molto più importante di un semplice accenno, di uno sfondo particolare su cui muovere i personaggi.
Davvero, questa storia è un vero e proprio gioiello, e quasi mi dispiace che stia già per finire.
Ti faccio davvero i miei complimenti!
A presto!

Recensore Master
28/05/20, ore 10:06

Io adoro follemente, visceralmente, dal profondo del cuore, la tua capacità di miscelare con maestria i personaggi originali, con il mito, con la Storia e con tutto quanto esce di fantastico dai tuoi scritti! :)
Il capitolo parte con la tematica del ricordo, implementata da una foto, un'altra foto che Claudette si guarda e si riguarda diverse volte. Ne esce finalmente l'oggetto cercato che illumina brevemente il viso di questa fragile nonnina che è diventata Sigyn. Non la si può non stimare sinceramente per mezzo delle tue parole, per quello che ha perso, per ciò che ha sopportato... fragile... eppure, molto spesso sono proprio le persone più fragili coloro che conoscono la vera forza e perseveranza.
Ci troviamo così agli albori degli anni '20 del secolo scorso, e qui ho apprezzato un sacco di cose. Tanto per cominciare il rapporto tra fratelli che qui hai trattato egregiamente senza sforare nel banale, e poi... e poi questo desiderio di rivalsa di Loki e Thor, questo perenne senso d'attesa, questa inquietudine, che li spinge a sfidare l'impossibile (per motivi diversi, è chiaro), uniti comunque da una spinta comune. Sembra proprio di vedere due uomini ordinari di quegli anni, senza "se" o senza "ma", sono proprio loro, perfettamente (s)bilanciati e inglobati nel flusso degli eventi che dalla Grande Guerra li condurrà poi alla Guerra Totale, di nuovo, dove Loki perderà la vita. E' meraviglioso come loro siano il Thor e il Loki dell'universo Marvel, eppure perfettamente integrati nel loro tempo (sì, lo so di averlo già detto, ma volevo ribadirlo).

Una frase, fra tutti, come Storica, mi è rimasta impressa, ed è la seguente:
"Raccogliere dati e osservare erano i compiti principali di uno studioso che si rispetti, ma non i soli. Interrogare uomini e donne morti in un altro tempo attraverso ciò che era rimasto di loro, saper scorgere oltre le righe di un verso o di una ceramica riportata agli antichi fasti dopo aver tolto dalla sua superficie terra e polvere, era un’abilità che necessitava di rispetto, calma, pazienza e curiosità."

E' ESATTAMENTE COSI'! E la trovo una cosa bellissima, soprattutto parlare con persone che hanno vissuto in un'altra epoca tramite i segni che hanno lasciato, mi ci rispecchio completamente, anche come appassionata di archivi storici e di documentazione! :)
Mi pare di aver detto tutto. Al solito, ti rinnovo i complimenti anche per questo secondo capitolo :) è un continuo crescendo di emozioni e di eventi, non vedo l'ora di leggere l'ultimo capitolo :)
Bravissima come sempre!

Recensore Master
23/05/20, ore 23:42

Eccomi qui, appena finito di lavorare sono corsa a leggere anche questa storia! Che dire, come incipit, devo ammettere, è forse la più accattivante per me, tra quelle che ho letto, probabilmente un poco sopra alla tua storia con La Bella e la Bestia!
Sarà che sono laureata in Storia e quindi mi affascina l'archeologia, sarà che mi piacciono i miti, il corso della Storia, i racconti che inframezzano il passato con il presente, ma questo inizio mi ha assolutamente carpito!
E al dispiacere per vedere questa Sigyn vessata dalla malattia, vecchia, a rimembrare con difficoltà quell'amore giovanile che ha lasciato il segno, si aggiunge l'interesse per il primo personaggio che hai citato e che, come dici tu, traghetta il lettore: Claudette.
Scrivere le AU non è facile...
Utilizzare con audacia e mordente sia il passato che il presente non è affatto facile...
Dare un ruolo realistico a personaggi di fantasia non è facile...
Ma tu hai saggiamente miscelato tutto e il risultato è a dir poco eccezionale!
Loki, che qui è un archeologo, un esploratore, un soldato...
Sigyn, la sua assistente, il cui destino è intessuto con Lingua d'argento...
Loki, che si scopre essere fratellastro di Loki (come era da immaginarselo)
E, infine, Odino, il padre che ritorna..
Tutti questi ingredienti hanno creato un'atmosfera eccezionale che mi ha catturata dalle prime righe di questa storia, meravigliandomi non poco.
La bussola è il vettore di questa storia, grazie a lei incomincia il viaggio, ed io sono ansiosa di continuarlo, perché questa fic si preannuncia essere un piccolo capolavoro.
Bravissima! ^^

Recensore Master
13/05/20, ore 11:49

Ciao, cara!
Questa mini-long, a partire dal suo titolo affascinantissimo e poi grazie ad alcuni riferimenti incontrati qui e là, mi chiamava da davvero tanto tempo, quindi non ho resistito (mi odierai: ultimamente sul tuo profilo mi sento un po' il prezzemolo, ma i tuoi personaggi e le tue ambientazioni sempre così ricercate e originali mi hanno ormai completamente conquistata).
Questa storia è un vero gioiellino: mi piace, mi piace tantissimo come hai impostato tutto, partendo da questa Claudette dalle unghie laccate di rosso che si trova a preparare una mostra in onore dei suoi nonni, e ci accompagna quindi in un tuffo nel passato meraviglioso.
Vedere Sigyn così anziana e così fragile, persa senza il suo Loki perso ormai da troppi anni, ma sempre fedele (ovviamente) al suo ricordo mi ha fatto davvero tanta tenerezza: mi ha fatto tenerezza per il personaggio che sto imparando a conoscere, e in generale, perché vedere la mente di una studiosa tanto appassionata e vivace farsi opaca sotto i colpi del tempo è sempre qualcosa di molto triste. Davvero, hai reso benissimo la sua fragilità di nonnina, che sembra ancora più smarrita da quando non riesce più a trovare la sua bussola, questo oggetto legato a Loki che, ne sono sicura, tornerà ad avere un ruolo importante più avanti.

Io mi sono perdutamente innamorata di questa ambientazione storica: purtroppo non sono esperta di archeologia e storiografia quanto vorrei, ma sono discipline che mi affascinano moltissimo, e che tu hai saputo dipingere con una passione e una precisione davvero palpabile. È evidente che non si tratta solo di qualcosa che hai ricercato per dare corpo a questa storia, ma sono discipline che conosci e che ami, a cui hai reso un omaggio incredibile.
Ovviamente, ho amato in maniera indicibile questa Sigyn decisa, con velleità da suffragetta e la caparbia determinazione ad essere trattata al pari di tutti gli altri studenti maschi (ogni volta che mi trovo davanti a storie che rappresentano le prime donne che hanno difeso la loro individualità, la loro ragione e il loro talento in campo accademico, aprendo un sentiero che, ahimé, non è ancora ampio e agevole come dovrebbe, mi commuovo, quindi sono molto contenta di vedere Sigyn in queste vesti (anche perché, di nuovo, pur con tutte le differenze del caso, mi ricorda un po' altre riflessioni che mi sono trovata a fare sulla tua Sigyn affamata di vita, che non può accontentarsi delle avventure vissute dagli altri...).
Loki nei panni di un affascinante professore dalla capacità di irretire qualsiasi studente è davvero irresistibile: ascoltare una sua lezione credo sarebbe stata un'esperienza quasi mistica XD. Insomma, è un ruolo che gli si addice proprio bene.

Sono curiosissima di proseguire nella lettura, perché le svolte sul finale, questa rivelazione che è stata capace di scuotere così tanto Loki mi ha lasciato con molte domande a cui spero di avere presto occasione di dare risposta.

Un abbraccio!

Recensore Master
24/04/20, ore 16:29

Ciao, mia cara!
Eccomi infine giunta all'ultimo capitolo di questa storia, coinvolgente e ben scritta – sia per ciò che concerne lo stile, sia riguardo ai contenuti. 

Sono rimasta piacevolmente colpita dal modo per nulla forzato in cui hai saputo adattare la storyline del film – che ricordavo a grandi linee – agli eventi del tuo racconto, rispettando altresì le coordinate di ben due contest.
L'iniziale e apparente voltafaccia di Loki, perciò, non mi ha colto particolarmente di sorpresa, anche perché la personalità e la sete di conoscenza e di gloria dell'archeologo – molto simili a quelle di suo padre, del resto – non permettevano di escludere a priori che un evento del genere avrebbe potuto verificarsi. 
Interessante la scelta di inserire una figura puramente mitologica come quella del guardiano della porta di Asgard all'interno di una vicenda che, fino ad ora, era stata improntata a fedele realismo storico; interessante, sì, e tuttavia, trattandosi di un racconto a tema archeologico, non anacronistico. 
Il fatto che Loki, pur peccando di superbia al pari del tedesco, a differenza di questi sia riuscito a rispondere in maniera corretta al quesito postogli è un'ulteriore prova del suo brillante e multiforme ingegno, e questa frase: “Andrò sempre in cerca di qualcos’altro; la soddisfazione non è nella mia natura." ben riassume il tratto forse più saliente del personaggio – ossia, l'ambizione. 
Riguardo alla bussola, poi, trovo particolarmente armoniosa la spiegazione sulle sue origini e sul motivo per cui Sigyn vi è tanto attaccata, giacché il suo contenuto rappresenta sia l'unico segno tangibile dell'esistenza del tesoro perduto, sia, più astrattamente, il simbolo dell'amore tra il professore e la ricercatrice – amore che egli, coerentemente, continua tuttavia a non dichiarare a parole. Né lo farà nel pezzo conclusivo, limitandosi a celarne l'ammissione dietro quel "Lo so".
Ho apprezzato, altresì, l'idea che Laufeyson, anni dopo, incontri la sua fine proprio per mano del fratello superstite, a guisa di perfetta chiusura del cerchio. 
La morte di Sigyn, invece, mi ha ricordato moltissimo quella di Rose di Titanic: entrambe le donne, ormai vecchie e fragili, dopo aver narrato la storia della loro vita si abbandonano al sonno per l'ultima volta, traghettate nell'aldilà dalla dolcezza dei ricordi appena rivissuti. 

Mi scuso per il disordine di questa recensione; mi preme particolarmente sottolineare che il dettaglio da me maggiormente apprezzato de "L'oro del Reno" è sicuramente la grande attenzione con cui hai incastrato fra loro i vari tasselli, sì da costruire una vicenda complessa che, dentro sé, ha mito, storia, romanticismo e altro ancora. 
Ottimo lavoro, davvero. 
Un abbraccio, e a presto!
Irene 

Recensore Master
17/04/20, ore 15:57

Ciao, Shilyss!
Proseguo con piacere la lettura di questo racconto, giacché lo trovo interessante sotto molteplici punti di vista. 

In primo luogo, apprezzo il modo in cui dai risalto agli avvenimenti storici, i quali, pur facendo da sfondo, condizionano inevitabilmente le vicende e le vite dei tuoi protagonisti. 
La Grande Guerra ha dato una svolta decisiva al rapporto tra l'archeologo e Sigyn, liberando tutta la carica erotica fino ad allora repressa – e complicando necessariamente le cose.
A questo proposito, sono notevoli la forza d'animo e il senso di responsabilità dimostrati dalla giovane ricercatrice, la quale, pur nutrendo dei sentimenti per Loki da molto tempo, cerca di riportare l'attenzione di quest'ultimo interamente sulla missione; del resto, sa bene che, per lui, quello è anche un modo per lenire la rabbia e la frustrazione, e non vuole essere l'oggetto di un sentimento che, a lungo andare, potrebbe rivelarsi addirittura tossico.
Meglio dunque che il professore incanali ogni potenziale energia autodistruttiva nella ricerca del favoloso "Oro del Reno", giacché esso non rappresenta soltanto un ambizioso progetto scientifico, bensì una sfida ove la posta in gioco sono la reputazione e l'amor proprio dello stesso Laufeyson. 

Ma il primo conflitto mondiale è stata anche l'occasione di intessere legami familiari inaspettati, ed ecco che entra in scena il fratellastro di Loki. 
Mi piace il modo in cui stai caratterizzando Thor; per il poco che conosco della storia originale, il tuo personaggio mi sembra affine alla sua controparte canonica. 
Egli si presenta come un giovane uomo dedito all'azione, capace di entusiasmarsi per qualunque impresa che gli consenta di non stare nell'ozio. 
Pur essendo di alta estrazione sociale, non possiede la malizia e i modi tortuosi propri della sua classe di appartenenza; ciò, se lo differenzia nettamente dal proprio congiunto, rende però possibile quell'affiatamento che ha consentito loro di rientrare indenni dalla guerra. 

Ti faccio i complimenti, altresì, per l'accuratezza dei riferimenti alla mitologia norrena, i quali rendono la narrazione più ricca e pregiata. 
É un piacere leggere un lavoro ben fatto come questo!
A presto, dunque!
Irene

Recensore Master
09/04/20, ore 21:29

Ciao, cara!
Non avevo mai notato questa storia, altrimenti mi ci sarei soffermata prima; il genere storico è uno dei miei preferiti, e il fatto che si tratti di una AU alleggerisce di molto le mie deficienze in materia di "Thor".

Pur avendo una conoscenza solo sommaria di Loki, devo ammettere che il personaggio ha un certo, oscuro fascino; fascino che tu hai sapientemente traslato nel tuo professore, rendendolo il sogno proibito di qualsiasi studentessa universitaria – con un insegnante del genere, persino le lezioni di diritto societario mi sarebbero parse più leggere XD.
Stupidaggini a parte, ho trovato la descrizione dell'uomo molto accurata, quasi che sia stata studiata per sottolinearne l'intrinseco charme: l'attenzione che poni nel ritrarre certe movenze e certi sguardi rende l'immagine di una personalità magnetica, simile a quella di un serpente incantatore.
Nessuna meraviglia che la sua allieva ne sia rimasta ammaliata; oltre all'avvenenza fisica, infatti, bisogna mettere in conto altresì l'attrazione suscitata dalla posizione e dalla cultura dell'archeologo; fattori, questi ultimi, che spesso sono in grado di colpire più a fondo della mera gradevolezza estetica, specialmente se considerati dal punto di vista di una giovane donna desiderosa di farsi spazio nel panorama accademico.
Ho apprezzato particolarmente il tuo mettere l'accento sulle difficoltà delle donne ad affermarsi in alcuni settori del vivere civile, giacché molte di queste permangono anche ai giorni nostri – e non lo affermo soltanto quale luogo comune.
Fortunatamente per Sigyn, Loki le ha assegnato il posto senza costringerla a scendere a "patti" poco ortodossi, testandone la tempra e riconoscendole infine il merito che le spettava – tanto da arrivare a coinvolgerla nei propri progetti più avveniristici.
In questo quadro, a stravolgere i già precari equilibri politici e sociali arriva la Prima guerra mondiale, che richiama al fronte anche il professor Laufeyson.
Egli torna miracolosamente illeso, ma inevitabilmente mutato dagli orrori del conflitto e, soprattutto, dalla scoperta che il mentore da lui considerato un modello e un amico – il compagno di avventure con cui condividere speranze e sogni – altri non è che suo padre.
Convinto che la sua reputazione sia rovinata per sempre, Loki decide così di cedere anche a un istinto fino ad ora represso, ossia il desiderio carnale per la propria allieva. Quest'ultima, nonostante ne sia innamorata già da tempo, conserva tuttavia grande dignità nel dissimulare il proprio sentimento.

Ho trovato questo capitolo introduttivo davvero accattivante: la narrazione è chiara e ben strutturata, e i diversi piani temporali sono perfettamente cadenzati.
Mi farebbe piacere conoscere il seguito!
Un abbraccio,
Irene

Ps: mi ha un po' commosso la descrizione della fragilità di Sigyn, una volta diventata anziana. La malattia non risparmia nessuno, neppure la mente più brillante.

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