Carissima,
storia infelice e terribile, quella di Maria Stuarda. Lei la ripercorre con disincanto, ritrovando il filo sottile che unisce gli eventi. Molti amori, molte lotte, una sola sconfitta, l’ultima. dinanzi alla morte imminente si tirano le fila, e pare che ogni evento si condensi in una sola parola, ridotto anzi condensato all’essenzialità estrema. "Polvere e cenere/ le mie ossa", ma anche la promessa di una definitiva rinascita, di un altro tipo di vittoria: "Il mio quarto marito sarà Gesù,/ rosso nel mio martirio" |