Ciao!
Non so esattamente come sono arrivata in questa sezione, dato che sono passata da non sapere niente della marvel a vedere tutti i film (compresi di scene tagliate e qualsiasi altra cosa esistente) in meno di un mese solo per poter andare al cinema a vedere Endgame. Un mese in cui ho conosciuto e amato il personaggio di Natasha fin dal primo istante in cui l'ho vista in Iron man 2. E alla fine, sono arrivata a questa storia: io non so che dire, rispecchia completamente la mia visione del personaggio, che passa dall'essere schivo e distaccato a essere il collante della squadra, a sacrificarsi nella speranza che gli altri possano trovare una soluzione che li porti alla vittoria. Ho amato il parallelismo tra inizio e fine, sia quello riguardo alla freccia, sia quello riguardo al camminare sulle punte e sulla danza in generale; oltretutto, proprio questo duplice riferimento alla danza mi ha fatto riflettere su quanto sia una disciplina azzeccata per il personaggio: tanto quanto l'addestramento, la danza la porta a nascondere quello che prova davvero, a discapito della facciata che deve mostrare e anche ad avere una certa disciplina; mi viene in mente come le ballerine facciano apparire tutti i passi come se fossero facili da fare, ma in realtà hanno i piedi distrutti dalle scarpette (mi ricordo la mia insegnante e i suoi "Non fate quelle facce, non si deve vedere che vi fanno male i piedi") e, nonostante il male, hanno un pubblico davanti per il quale devono sorridere e far finta che vada tutto bene. E dopo aver letto questa storia, mi sembra che i due aspetti si fondano ancora meglio insieme, tanto da non far capire dove finisca uno e dove inizi l'altro, come nella scena del flashback di Nat dei film (nota: dei fumetti non so niente, anche se mi piacerebbe avvicinarmi a questo mondo, quindi magari sto scrivendo un mare di fesserie o cose supermegaovvie perché sicuramente nei fumetti c'é il mondo rispetto ai film). Ho apprezzato tantissimo anche il riferimento al cigno, che ricollego sia al balletto sia alla mitologia greca: Nat trascorre la sua vita nell'ombra, per poi sacrificarsi alla fine per quello che crede, come a dar voce ai suoi valori e a quella parte di se stessa celata al resto del mondo, esattamente come il cigno del mito, muto per tutta la sua vita, canta unicamente in punto di morte. Comunque dopo questo sproloquio/vaneggiamento - dovuto probabilmente al connubio di orario e studio - non so quanto utile sulla danza e quant'altro, sono rimasta anche io abbastanza scossa dalla morte di Natasha, anche se devo dire che appena ho sentito dire che lei e Clint sarebbero andati a Vormir, avevo già intuito come sarebbe finita. Quindi pure peggio, non solo perché ho visto il mio personaggio preferito volare giù da un dirupo e schiantarsi elegantemente al suolo, ma avevo pure la consapevolezza che stesse per accadere. Breve storia triste: non ho ben capito se i miei personaggi preferiti hanno la tendenza a buttarsi nei dirupi o se scelgo i miei personaggi preferiti in base a se cadranno in un dirupo o no (riferimenti puramente casuali a Gamora, rido per non piangere, insomma). Mi rivedo nell'incazzatura di un mancato tributo dopo la sua morte, voglio dire, fatele almeno un funerale voi quattro cani e due gatti che siete stati con lei, suvvia. E invece no, non lo fanno. Boh, ok, contenti voi, sicuramente io no. Confido nel film che uscirà per delle spiegazioni su questa cosa.
Per concludere questo papiro involontario, volevo dire che ripasserò sicuramente tra le tue storie, perché mi piace molto il modo in cui scrivi, la scorrevolezza del testo e la caratterizzazione così introspettiva del personaggio.
A presto,
Abby |