TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST "L'ANTICA GRECIA AL GIORNO D'OGGI: VIZI E VIRTU'" DI _VINTAGE_
Grammatica, stile e sintassi: 8/10
[Grammatica: 4/5; Stile e sintassi: 4/5].
La grammatica di per sé è abbastanza corretta, ti segnalo solo alcuni degli errori – per così dire – un po’ grossolani:
[…] argomentazioni erano pervasi da assurdi sentimentalismi, di ragionamenti emotivi molto spesso deviati […]. Il soggetto è “argomentazioni” perciò “erano pervase”, ma ho dedotto che fosse un errore di distrazione, così come “di ragionamenti emotivi” in realtà dovrebbe essere “da ragionamenti emotivi”, poiché deve rispecchiare il complemento d’agente della proposizione principale.
[…] lo scarso filtro mentale li ponevano in contatto con un mondo interiore del tutto irrazionale […]. Anche qui, il verbo deve rispecchiare il soggetto, che in questo caso è “lo scarso filtro mentale”, per cui “li poneva.
L’origine di questa mia incapacità di entrare in contatto con la mia emotività, era grazie al mio caro padre. “Era grazie” stona un po’ durante la lettura, sarebbe più corretto e scorrevole un “era dovuta al mio caro padre”.
[…] in me stesso e tutt’oggi la situazione non era […]. “Tutt’oggi” è un avverbio temporale che esprime la forma specifica dell’indicativo presente, però hai narrato la storia utilizzando esclusivamente i tempi passati, indi per cui all’orecchio risulta dissonante.
[…] accarezzandola per rassicurarmi, come per dirmi che si sistemerà tutto […]. In questa proposizione sarebbe stato corretto utilizzare una forma di dialogo implicita (come per dirmi che si sarebbe sistemato tutto), quindi utilizzato la forma condizionale, oppure con la forma diretta di dialogo esplicito (come per dirmi: “si sistemerà tutto”).
Lei non avrà più alcun ricordo sul nostro casuale incontro. Anche in questo caso, sarebbe più corretto scrivere: “lei non avrebbe avuto più alcun ricordo”, per rispettare al meglio i tempi verbali da te scelti per la narrazione.
[…] costruendoci sopra il suo regno: che aveva chiamato Atlantide. In questo caso i due punti risultano superflui, la frase risulterebbe più pulita con solo: “il suo regno che aveva chiamato Atlantide”.
[…] misteriose erbe magiche che, stemperate nell’acqua dove mia madre era solita farsi un bagno, la tramutò […]. Il soggetto è erbe magiche, per cui è corretto scrivere “la tramutarono”.
Gli occhi verdi di quella bambina mi avevano destabilizzato a tal punto che per la prima volta agì senza […]. Qui credo fosse un errore di distrazione, ma il soggetto implicito è “io”, ossia Sasuke, per cui è “agii”.
[…] fui trascinato di colpo fuori da Atlantide e ritrovatomi nuovamente in superficie […]. In questo caso il termine “ritrovatomi” sarebbe stato più corretto renderlo o completamente esplicito (e mi ritrovai) oppure implicito (ritrovandomi).
[…] mia nuda vendetta su tuo padre, togliendogli ciò di cui ha più prezioso […]. L’espressione più corretta e fonicamente più apprezzabile è “togliendogli ciò che ha di più prezioso”.
[…] quando questi ultimi valicavano quel muro, non ero capace di contestualizzarle, di farle mie. Qui c’è un piccolo errore di concordanza. Essendo che il soggetto è maschile, è opportuno scrivere “contestualizzarli” e “farli miei”.
[…] cos è la morte? Qui manca un apostrofo, ma è chiaramente un errore di distrazione.
[…]i suoi fianchi si muoveva timidamente […]. In realtà è si “muovevano”, ma anche qui deduco sia un errore di distrazione.
Non mi sarei mai aspettato che era proprio mio padre […]. Qui sarebbe più opportuno avvalersi del congiuntivo: “Che fosse proprio mio padre”.
[…] fregandomi del suo sguardo accigliato […]. “Fregandomene” è il vocabolo corretto, ma anche qui credo sia dovuto ad un errore di distrazione.
Lasciai che mio mio corpo […]. Chiaramente distrazione, ripetizione del pronome possessivo.
Per quanto riguarda lo stile, mi è piaciuto molto, se non fosse che in alcuni punti ho trovato l’utilizzo della punteggiatura un po’ improprio – come l’utilizzo costante della virgola, per esempio, nelle avversative (prima il ma, poi la virgola subito dopo). In questo modo vi sono stati alcuni punti per me un po’ difficoltosi da leggere, perché magari vi erano delle pause che in realtà risultavano superflue. Per il resto, ho apprezzato molto il linguaggio molto puntiglioso e scelto ad hoc per questa storia, brava.
Titolo: 4/5
Ho apprezzato il titolo solamente dopo aver letto la storia. All’inizio non mi diceva granché ad essere sincera, ma dopo tutto mi è parso improvvisamente più chiaro e rispecchia in maniera pulita il concetto principale del racconto. Brava.
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Parto dal presupposto che, nonostante si tratti di una Sasuke x Sakura (coppia per cui non mi strappo i capelli), in realtà in questa fic mi sono piaciuti molto. Molto originale l’idea di rendere Sasuke un dio del mare e Sakura una ragazza terrestre. Molto bella la scena del loro primo incontro e molto bella l’idea che lei si ricordi di lui nonostante siano passati molti anni.
Allora, giustamente, come mai non ho dato il massimo della caratterizzazione? La risposta è che mi sarebbe piaciuto leggere di più, molto di più. Sasuke è sicuramente più approfondito di Sakura, però in generale entrambi non hanno avuto modo di svilupparsi nel corso della vicenda. In realtà entrambi, nonostante si tratti di un’AU, sono abbastanza IC: Sakura ha quell’aria un po’ trasognante e Sasuke è quieto e silenzioso, questa cosa l’ho molto apprezzata.
Il problema è che alcune domande che sorgono spontanee durante la lettura rimangono senza risposta, facendo sperare in un seguito della storia: Sasuke dov’è andato una volta divenuto umano, cos’ha fatto prima d’incontrare Kakashi? E la malattia di Sakura? Cosa prova in realtà lei per Sasuke? E come fa a ricordarsi di lui, nonostante il sortilegio? Perché la maga Circe li aiuta, riceve qualcosa in cambio?
Sono solo alcune domande, ma chiaramente la curiosità la fa da padrona per tutto il testo.
Una cosa che ho apprezzato moltissimo sono gli ultimi pensieri che Sasuke rivolge a Sakura, quando si rende improvvisamente conto che non sarebbe più riuscito a raggiungerla. Una scena davvero da pelle d’oca, sei stata molto brava nel delinearla perché è veramente d’effetto.
Bella anche la parte finale, quando assistiamo ad una Sakura guarita che decide di cercare Sasuke, lasciandoci intuire che vi sarà un seguito – o almeno lo spero! Per tutto il tempo della lettura ho auspicato in qualche modo di vederli insieme, salvo poi rendermi conto che per Sasuke sarebbe comunque stato impossibile adattarsi alla terraferma.
Ad ogni modo, in linea di massima i personaggi sono stati descritti, seppur in maniera non del tutto approfondita, con un tocco nostalgico e dolce, mi è piaciuto molto.
Attinenza al pacchetto: 8,5/10
Hai scelto la vicenda e il sentimento, facendo risultare entrambi come elementi portanti della vicenda. È evidente che il pacchetto sia soddisfacente, anche se mi sarebbe piaciuto vedere l’intera vicenda un po’ più approfondita (questo chiaramente non ti ha penalizzata per quanto concerne questa valutazione).
In realtà, se vogliamo, potremmo vedere il pacchetto sviluppato in entrambi i due protagonisti: se da un lato Sasuke aiuta Sakura, arrivando perfino a chiedere a Circe di salvarla a costo di tornare in mare e non vederla mai più, dall’altro Sakura aiuta Sasuke ad uscire dalla prigione d’inedia e senso di vuoto che prova, ciò che sente ogni volta e che non riesce ad integrarlo nel mondo umano.
Ripeto: normalmente ‘sti due non mi stanno granché simpatici, ma ammetto che in questa storia azzeccano più di molti altri personaggi che mi piacciono, per cui sono davvero contenta che alla fine tu abbia scelto loro.
Il sentimento della generosità si percepisce subito: dapprima è come se entrambi sviluppassero questo sentimento l’uno verso l’altro, una specie di altruismo puramente disinteressato e che li porta, infine, ad avvicinarsi. È sottile il passaggio dal semplice gesto spassionato a quel legame che poi è lo stesso che Sasuke deve scindere per poterla salvare. Nell’insieme l’ho trovata una scelta molto accurata, perché non vi è nulla di più generoso del sacrificarsi per la persona che si ama.
In questo sei stata davvero superlativa.
Bonus frase + sentimento: 5/10
Non avendo optato per la frase, il punteggio chiaramente è valido solo per il sentimento.
Gradimento personale: 4/5
L’unico problema di questa storia è che è durata troppo poco, lasciandomi con molte domande in sospeso. Compitino da fare a casa – quando avrai tempo: continuala! 😉
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