Eccomi qui a commentare la fine di quest’avventura, che per mia fortuna lascia porte aperte su tante altre storie che verranno. Per fortuna perché, anche se ho conosciuto da poco questi personaggi, è stato come un colpo di fulmine, me ne sono innamorata all’istante. Questo ovviamente è stato possibile solo grazie a te, Koa, al tuo modo di scrivere e alla capacità di raccontare le emozioni e le esperienze che vivono i protagonisti.
Riassumerei i punti principali affrontati in questi capitoli.
La trasformazione di John è assolutamente il fatto centrale, dà persino il titolo alla fanfiction; manca solo da scoprire come prende Sherlock la nascita di Barbagialla.
Victor è protagonista quanto Watson, scopriamo sue nuove sfaccettature e comprendiamo che la faccenda di Vivian e le torture di Moriarty l’hanno segnato molto più di quello che s’era creduto.
Sherlock e la ciurma sono la casa, il luogo sicuro, da raggiungere a conclusione di tutto il percorso; nonostante questo, grazie ad un’ottima trama, non c’è stato un epilogo insipido, piuttosto siamo arrivati all’ultimo capitolo con ancora dei nodi al pettine da sciogliere e l’ho apprezzato (per spiegarmi, se fosse stato già tutto bello e chiaro, assistere solo al ricongiungimento di John con Sherlock sarebbe stato, secondo la mia personalissima visione dei fatti, noioso e puro fan service).
Credo che qui finalmente abbiamo visto comparire uno Sherlock Holmes più vero, che non si preoccupa di mostrare le proprie fragilità -è umano anche lui-. È sempre stato chiaro che avverte una certa responsabilità sulle proprie spalle, la vita di tanti uomini è nelle sue mani, in quanto è Capitano di un enorme galeone. Quindi bisogna ricomporsi ed affrontare l’argomento Magnussen. Il problema è che Holmes e il prete cominciano a parlare di nuovo in Viclock-ese e Barbagialla fa il vocione grosso e finalmente mette le carte in tavola. Fino ad ora John si era chiarito solo con Victor, e questo confronto con Sherlock lo aspettavo ardentemente. Il gesto di Sherlock di mettersi letteralmente in ginocchio per pregare l’uomo che ama a restare, è un po’ estremo in effetti, ma credo che in questa situazione da una parte sia necessario per far capire quanto ci tiene a lui, e dall’altra mi è parsa l’espressione di un uomo stanco/spezzato dall’idea di aver commesso un errore e di aver perso per questo la fiducia della persona che è entrata a far parte della sua famiglia a tutti gli effetti.
Holmes non fornisce a John parole molto differenti da quelle che ha usato precedentemente Trevor, mi è piaciuta però l’analisi che fa Sherlock di Barbagialla. Nel capitolo precedente infatti il Pirata Bianco fa la sua apparizione e sembra quasi non prestare attenzione a Watson fino a quando gli uomini di Baskerville non inneggiano il suo nome. Ora Sherlock dice che quello che è successo è fuori dalla norma, che quegli uomini avrebbero dovuto odiare o al massimo temere John il pirata, mentre quello in pochi giorni li ha conquistati. Credo che sia successa una cosa molto simile anche con la Norbury: Barbagialla ha trascorso pochissimo tempo a bordo, ma fin da quando si è lanciato dalla scogliera tutti lo consideravano a tutti gli effetti un membro insostituibile dell’equipaggio, tanto da essere disperati per la sua eventuale morte.
Tornando all’argomento principale, Magnussen e la lettera di corsa, non avevo la minima idea che Lestrade potesse mantenere i contatti con Mycroft. Cioè tra le tante ipotesi che avrei potuto formulare a questa decisamente non avevo pensato. È la più semplice e la più geniale contemporaneamente. Ho solo un dubbio: Graham chi? XD Sherlock è il solito in tutti gli universi!
A parte gli scherzi, mi è chiaro che la situazione politica non è delle migliori. Neppure la posizione di Mycroft è così stabile. E c’è qualcuno che sta approfittando della situazione per accrescere il proprio potere e fare fuori gli “indesiderati” che probabilmente lo ostacolano, tra i quali ci sono Magnussen e Sherlock in primis. Non ho neppure cominciato a fare previsioni su chi possa nascondersi nell’ombra e quale sia il movente, ma Sherlock -se ho capito bene- crede che debbano accettare la proposta per fare fronte comune, proteggersi gli uni con gli altri. Mi sfugge solo un piccolo dettaglio: questo losco figuro che problemi ha già causato per aver smosso così tanto le acque? Non so se è qualcosa che c’è nei capitoli precedenti e io l’ho persa oppure è uno dei fatti che effettivamente verrà affrontato in seguito.
Finalmente tocca anche scoprire cosa ha passato Victor quando è stato torturato. Se Moriarty non fosse già morto per mano di John pregherei di poter leggere della sua dipartita in maniera cruenta e per niente rapida. Jim non aveva fatto i conti col fatto che Vic e Sherl sono uno l‘estensione dell’altro, come dice stesso il Pirata bianco, quindi hanno un legame così profondo da non poter essere spezzato in nessun modo. Immagino la delusione di Moriarty quando deve essersi reso conto di aver fatto male i conti e di essersi impelagato in un affare che gli avrebbe sicuramente portato più rogne che benefici. Ben gli è stato, in questo caso prevale la mia parte vendicativa.
Mi ha fatto piacere vedere Sherlock sinceramente dispiaciuto per quello che ha dovuto affrontare Victor nel trovarsi di fronte al Governatore, non che mi aspettassi diversamente. Quello che mi ha sorpresa sono state le scuse. Speravo di leggerle dette da Vic per John, e pure in quell’occasione ero titubante, ma vedere addirittura Holmes spogliarsi una seconda volta di tutta l’armatura e chiedere perdono è stato un dono inaspettato.
In ultimo vorrei spendere due parole per la notte di passione che hanno trascorso John e Sherlock. È un passaggio tutto sommato breve, ma ho apprezzato questa scelta per i motivi espressi sopra. Mi ha fatto piacere oltretutto che i due siano arrivati a stare assieme solo dopo aver affrontato ogni difficoltà e dopo che si siano chiariti. La necessità di non perdere ulteriore tempo, nemmeno quello di arrivare fino alla cabina, è la prova di un amore incontenibile.
La decisione finale di accettare la lettera di corsa deve essere pesata particolarmente al Pirata Bianco, eppure mi pare di non aver ben chiaro cosa possa comportare questa risoluzione. Non so se è previsto, mi pare di aver capito di si, che verrà approfondito in prossime storie anche il significato importante che ha per tutti loro non essersi mai piegati a divenire corsari.
Sicuramente sarà interessante vedere cosa succederà, in particolare a Sherlock e Victor, quando si ritroveranno ad interagire con Mycroft. Mi si è accesa anche una speranza piccina riguardo la Mystrade, mai dire mai. In particolare mi incuriosisce l’idea di John che potrebbe incontrare la sorella e persino Mary, anche se forse è poco probabile che ciò accada.
Grazie per aver creduto in questa storia e nei tuoi personaggi così fortemente da portare avanti e terminare questo progetto. Mi hai catapultata nel tuo mondo e ho percepito chiaramente ogni emozione, intenzione, follia e palpitazione vissute da Barbagialla e tutti gli altri. In attesa delle successive peripezie ti rinnovo i complimenti.
A presto,
K. |