Recensioni per
LETTERA DI DEMELZA A ELISABETH
di Angelica52

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Recensore Master
14/05/19, ore 11:39

A volte ci si domanda perché si debba dar conto delle proprie azioni ad un’altra persona soprattutto se questa persona è Elizabeth, il perduto amore di Ross che per Dem è stata sempre una spina nel fianco. Doversi continuamente sentire sotto osservazione e sotto esame da una donna che intorno a lei aveva fatto il vuoto, e aveva procurato con il suo comportamento solo dolore alle persone con cui era venuta in contatto, è una cosa che si era aspettata di dover subire dato che Elizabeth non l’ha mai considerata più che una semplice domestica senza alcuna dote che potesse interessare una persona come Ross. Era lei l’essere perfetto a cui lui aveva anelato in gioventù e che lei pensava fosse ancora così, senza tenere conto che il tempo era trascorso per entrambi e che poteva avere cambiato le prospettive da cui si osservava qualcosa o qualcuno. Lei era ed è rimasta innamorata dell’idea dell’amore: bello, coinvolgente, sicuro e appagante, non tenendo conto che la vita di tutti i giorni poteva prospettare dei problemi che andavano affrontati, ma lei non ha mai dovuto decidere alcun che perché c’erano sempre altre persone che lo facevano per lei e di conseguenza non si è mai accorta che vicino a Ross ci voleva una donna forte e volitiva che sapeva all’occorrenza opporsi a lui, alle sue idee ed ai suoi comportamenti impetuosi. Non ha mai compreso che l’unica persona che potesse essere di supporto ad una forte personalità come Ross fosse solo Dem, una donna innamorata di lui ma al contempo, all’occorrenza, poteva essere un porto sicuro dove naufragare in caso ci fosse tempesta, mentre Elisabeth non sarebbe riuscita con i suoi bei modi ad essere di concreto aiuto. La lettera di Dem è pertanto una disamina impietosa dell’essenza di questa donna che avrebbe fatto far sempre bella figura in società e avrebbe attirato su di lei gli sguardi di molti cavalieri serventi che poi forse conoscendola meglio l’avrebbero lasciata per dedicarsi a donne con più carattere di quello da lei dimostrato. Tutti tranne uno, proprio quel George Warleggan che era sempre stato l’acerrimo nemico di Ross e della famiglia Poldark in generale e al quale lei aveva ceduto alle sue lusinghe certa di trovare la serenità e la tranquillità economica che neanche Francis era riuscito a donarle e non comprendendo una volta di più che agendo così avrebbe affossato ancora di più l’orgoglio di Ross. Le vicissitudini che hanno coinvolto Dem ed Elisabeth non hanno fatto altro che allontanarle sempre più innalzando un muro difficilmente valicabile perché le azioni compiute da quest’ultima erano state talmente pesanti da non lasciare nemmeno uno spiraglio di possibilità affinché potessero avere una comunanza di intenti per le persone che avevano a fianco. Nemmeno le conseguenze di ciò che era accaduto in quella funesta notte dove Ross aveva ceduto di fronte ad una passione furiosa che pensava ancora di provare ma che gli avevano lasciato l’amaro in bocca senza contare ciò che da quell’atto era scaturito erano servite a Ely per capire: un figlio che per non addolorare Dem non aveva mai voluto palesarle fosse suo ma che sua moglie nella sua perspicacia aveva compreso esserlo e per l’amore che portava a Ross avrebbe fatto di tutto per volergli bene e prendersene cura in quanto il piccolo Valentine era parte di lui. Una missiva dove Dem non fa alcuno sconto a Elysabeth perché lei non si merita considerazione in virtù delle azioni che ha compiuto e dove si evince tutta l’amarezza che nel tempo ha coltivato nei suoi confronti. Un buon lavoro introspettivo che spero non venga cancellato e che avevo già commentato in quanto lo avevo ritenuto interessante. Un saluto e a presto!