Recensioni per
Torbide previsioni
di apeirmon

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/07/19, ore 16:43

Essendo costretto a escluderti dal contest, passo a rilasciarti la mia valutazione che era ormai completa.

Torbide previsioni, di apeirmon

Grammatica e Stile:
“ha privato di una guida” – “aveva privato”, in modo da rispettare la consecutio temporum.
“Gengis khan” – “Gengis Khan”.
Il resto è perfetto!

Parlando invece dello stile, vorrei subito iniziare segnalandoti una mia perplessità relativa all’utilizzo del calendario russo/bizantino per la datazione: a mio parere esso risulta infatti essere un’imprecisione storica, dato che i personaggi dal cui punto di vista è filtrata la vicenda sono comunque di cultura islamica. Mi pare quindi strano che utilizzino il calendario ortodosso per contare gli anni, sebbene l’ambientazione sia poi la Russia.
Un altro appunto che mi preme molto farti riguarda l’impaginazione: sinceramente non ho apprezzato molto la scelta dei colori: sì, ho capito che mirava a richiamare i colori degli occhi del narratore e far risaltare i cambi di POV (cosa di cui parlerò nell’apposito parametro), ma soprattutto l’azzurro mi ha reso la lettura talmente difficile che ho dovuto ricopiare quella porzione di testo su un foglio word e colorarla di nero per essere certo di non confondermi!
La prima parte, quella verde, mi ha convinto dal punto di vista stilistico per diversi motivi: innanzitutto hai rispettato molto bene il punto di vista del personaggio, che nonostante lavori per conto del Khan è comunque una persona semplice, per cui le frasi piuttosto brevi e non ricchissime di subordinate mi sono sembrate una scelta vincente: allo stesso modo, il lessico mi è sembrato coerente. L’unico problema è di natura pratica: parlando del rapporto con la ragazza dici “sfregandoci ovunque con le mani”, ma “la riempii…” fa dedurre che i due abbiano avuto un rapporto completo, quindi manca un passaggio: ovviamente non eri obbligato a inserire una scena sessuale, ma anche solo una frase in più sarebbe stata preferibile proprio per chiarezza espressiva. Sulla parte grigia ho un grande dubbio che ti esprimerò in seguito, ma dal punto di vista dello stile non ho riscontrato alcun problema: la narrazione procede fluida e ben bilanciata; forse avresti potuto allungare un pochino alcune frasi, senza usare così tanti punti, ma è una cosa che non disturba eccessivamente il lettore. Il paragrafo successivo, quello viola, inizia invece ad inserire la parte strategica che sarà il fondamento della seconda metà del racconto, e in questo la tua chiarezza espressiva è stata ottima. L’unico problema riguarda quel “Devono rimanere uniti”, che mi risulta ambiguo: grammaticalmente si riferirebbe infatti ai Cosacchi, ma ai fini della storia sembra che la frase abbai come soggetto sottinteso gli uomini del Khan…
Passando ora all’ultima delle parti “introduttive”, quella azzurra, ti segnalo un'unica cosa “la conquista della capitale”, di chi? Ovviamente dal contesto è chiaro che si tratta di quella del Khanato di Sibir, ma avresti fatto meglio ad aggiungerci un aggettivo per specificarlo.
Giungiamo ora alla parte principale, quella che ha per protagonista la giovane nipote di Küçüm: in questo caso ho apprezzato ancora di più la narrazione in prima persona che era presente già in precedenza: con essa sei stato infatti in grado di riuscire ad esprimere al meglio tutte le emozioni della ragazza nel sentir raccontare nuovamente quelle storie da parte dell’anziano Khan. Il racconto sia delle campagne di guerra che delle strategie è molto dettagliato ma anche molto chiaro alla comprensione di chi abbia qualche nozione sul luogo e il periodo, e le frequenti domande della protagonista sono in grado di dare il ritmo a un lungo monologo che altrimenti rischierebbe di apparire piatto a un lettore poco interessato di strategia militare (ovviamente non io, che ho adorato tutta questa parte!). Un ultimo appunto: parlando dell’Europa Orientale dici “praticamente quella non colpita da pestilenze” … insomma, mi sembra un po’ una generalizzazione, fossi in te avrei scritto “la parte meno colpita da pestilenze” o qualcosa di simile. Il falshforward relativo al realizzarsi delle previsioni del Khan sarebbe stato meglio staccato dal corpo principale di testo, andando a capo sia prima che dopo in modo da spezzare un po’ quel capoverso molto lungo, ma si tratta di un dettaglio marginale.
Ho apprezzato molto la cura dei dettagli geografici e storici, ma alcune imprecisioni ti sono ugualmente sfuggite, penalizzando un pochino l’immediatezza tipica di molti tuoi testi. In ogni caso, complimenti!

Trama e Sviluppo del Pacchetto:
Per quanto riguarda l’utilizzo del pacchetto, non posso dire nulla se non farti i miei complimenti. Esso non era particolarmente complesso come costruzione, ma si prestava a più interpretazioni: tu hai scelto di capovolgere l’esito della battaglia di Urmin, in modo da mantenere il Khan come personaggio all’interno della tua storia, e sei stato coerente con la tua scelta fino alla fine, apportando un grande cambiamento all’interno della Storia europea: la traccia è stata eseguita sia con la cura dei particolari evidenziati nella valutazione dello stile, sia con originalità, in quanto mai mi sarei aspettato l’utilizzo degli smeraldi come munizioni! Tuttavia, sei anche riuscito a far sembrare il tutto credibile.
Passando invece allo sviluppo della trama vera e propria, ho riscontrato molti più dubbi, in particolare sulle suddivisioni dei capoversi tra diversi personaggi. Parlando dei primi quattro, credo di aver riscontrato tre protagonisti differenti, in quanto due sembrano essere la stessa persona (ti spiegherò nell’apposito parametro il mio ragionamento)! Proprio nel caso del primo, tuttavia, ho trovato un grande limite di questa storia, ovvero la presentazione di diversi “bozzetti” che non vengono (a mio parere) approfonditi a sufficienza. In particolare, la vicenda del primo personaggio, quello che porta gli ordini del Khan alla popolazione delle città conquistate, aveva iniziato in un certo senso ad appassionarmi, in quanto era distaccata dalla trama principale riguardante la battaglia di Urmin, le memorie di Küçüm relative ad essa e le previsioni dell’espansione futura… ho sperato fino all’ultimo di ritrovarlo, anche in un accenno, ma purtroppo non è stato così: di certo portare avanti due diversi piani narrativi non sarebbe stato semplice, tenendo anche conto del fatto che la vicenda del ragazzo è ambientata diversi anni prima, all’inizio dell’ultima espansione di Sibir ai danni della Russia (quando ancora non era entrata in gioco l’ucronia, per intenderci), ma sarò sincero: presentare in questo modo abbastanza dettagliato una vicenda per poi “abbandonarla” mi è sembrato quasi uno “spreco”. Non fraintendermi, come inizio della vicenda è ottimo e introduce perfettamente il contesto, ma ho trovato il tutto troppo “sacrificato”, ecco, questo per me è l’aggettivo più corretto, hai posto troppo presto questa vicenda sullo sfondo passando a parlare delle campagne militari.
Nella parte successiva, il tutto invece è orchestrato perfettamente: i tre punti di vista servono per narrare ogni dettaglio della battaglia, in modo da non lasciare buchi di trama o incongruenze che sarebbero molto gravi in una storia di questo genere, ed è chiaro a chi si riferiscano, anche se la caratterizzazione di alcuni personaggi ha risentito dello spazio troppo ridotto e della mancanza di alcune informazioni. La parte del capoverso conclusivo riservata alla spiegazione del piano d’invasione e conquista che il Khan affida alla nipote mi è piaciuto molto, come detto, mi ha coinvolto ed è stato molto preciso e realistico per un preciso motivo: ci sono delle variabili che ne potrebbero compromettere la riuscita. Tuttavia, c’è un problema: questo parametro dovrebbe essere il più oggettivo possibile, contrariamente al gradimento personale, e devo segnalarti per forza il fatto che, in un testo che alla fine è di narrativa, questa parte sia troppo preminente sulla trama vera e propria, e che un lettore non interessato alla strategia militare ma solamente alla fiction vera e propria potrebbe trovarla inutile e troppo lunga. Ovviamente questo non è il mio punto di vista, ma dirtelo mi è sembrato quantomai corretto. Il finale, invece, è perfetto: lascia il lettore in una situazione di calma apparente, facendogli presagire i grandi eventi che accadranno in futuro.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi:
Questo è senza dubbio il parametro che, all’interno di questa storia, ho trovato più deficitario: non tanto perché i personaggi risultano piatti o non caratterizzati, ma per la brevità eccessiva di alcuni dei paragrafi già espressa precedentemente. Non fraintendermi, apprezzo moltissimo la coralità dei punti di vista e le storie brevi e incisive, ma questa tua scelta di cambiare ogni volta il personaggio protagonista senza specificare nulla se non la data mi ha molto disorientato, tanto che mi sono servite più letture per capire chi fossero i diversi protagonisti! Per i diversi motivi che ti elencherò ora, ho ritenuto che i primi due paragrafi avessero lo stesso protagonista, per cui l’ho considerato tale nel valutare questo parametro: molte persone hanno gli occhi il cui colore può variare tra verde e grigio; il lavoro del protagonista (è possibile che da sempre messaggero sia stato promosso ad esattore delle tasse); le frasi conclusive di entrambi i paragrafi hanno la stessa struttura e i due significati formano un ossimoro (“Quell’incarico era migliore/più rischioso di quanto pensassi). La caratterizzazione di tale personaggio, che purtroppo non ha un nome, è molto essenziale, ma ben percepibile: lui è una persona concreta, sia per i pensieri rivolti alla madre e al fratello che per il suo atteggiamento nel cercare ospitalità, ma il possedere ricchezze sempre maggiori l’ha cambiato, in un certo senso, quasi facendogli credere di essere invulnerabile. Un’evoluzione veloce in termini spaziali, che tuttavia non riesce a cambiare la sua mentalità piuttosto semplice, tanto che riesce a farsi depredare dai Cosacchi. Non ci è dato sapere il suo destino, ma probabilmente sarà stato ucciso… fossi stato in te l’avrei chiarito, dato che durante la prima lettura ero convinto che il terzo personaggio fosse sempre lui (il paragrafo viola è quello con meno informazioni in assoluto) e avesse l’occhio viola come conseguenza dell’aggressione subita da parte dei Cosacchi…
Passando proprio a quel paragrafo, devo essere sincero e dirti che il personaggio da te presentato, al contrario del precedente, ha una caratterizzazione praticamente inesistente. Sembra che si parli di un principe facente parte del consiglio di guerra del Khan, forse il suo stesso figlio padre della ragazza del paragrafo finale, ma l’ho trovato incorporeo, quasi solamente una voce che è lì per esprimere un’opinione differente da quella di Küçüm, ma nulla di più! In questo caso il passaggio è utile alla trama, ma il fatto che il personaggio non ricompaia più lo rende veramente solo una mera comparsa, e ciò mi è molto dispiaciuto. L’unica sua caratteristica è l’essere tendenzialmente molto più cauto del Khan, ma non è sufficiente a delinearlo come persona e personaggio.
Il personaggio con gli occhi azzurri, nonché l’unico che effettivamente sia giusta che esprima le date con il calendario russo, è stato dalla prima lettura identificato da parte mia con Timofeevic: anche nel suo caso la caratterizzazione è praticamente inesistente, ma in un certo senso è giusto così, in quanto i veri protagonisti della tua storia sono i Siberiani e il suo punto di vista serve a completare l’intero scenario. Il fatto che dica “dannati cannoni”, è molto indicativo, soprattutto dopo che si scoprirà cosa hanno sparato…
Infine, il Khan Küçüm e sua nipote, i veri protagonisti della vicenda, la cui caratterizzazione è quella più completa: grazie all’approfondita introspezione dell’uno ottenuta grazie ai suoi progetti e alle sue previsioni, e alla grande curiosità dell’altra nel voler sapere di più su ugni cosa, in modo da poter immaginare la sua vita futura. Molto suggestiva anche la presenza della sacerdotessa, che simboleggia un inizio di unione tra l’Islam e lo Sciamanesimo Tengri, una sorta di sincretismo come quello che sarà attuato in Europa. In questo ultimo caso, grandi complimenti!

Titolo:
Il titolo che hai scelto per la tua storia mi è piaciuto. L’ho trovato molto incisivo, in grado di intrigare il lettore ma senza svelare troppo: forse l’unico problema che ha è che, seppur attinente alla storia, non lo è proprio del tutto. Per prima cosa infatti le previsioni del Khan emergono solo nella seconda metà, e questo è un aspetto sul quale non mi sono soffermato troppo, visto che comunque esse hanno avuto un ruolo da grandi protagoniste all’interno dell’intero capoverso; la seconda cosa, invece, è quella che non mi ha convinto del tutto, ovvero l’aggettivo “torbide”… nell’economia del titolo è fondamentale, rimanda subito a un certo tipo di atmosfera che adoro ritrovare, ma il “problema”, se così lo possiamo chiamare, sta nel fatto che non ho ritrovato completamente queste atmosfere all’interno della storia: riprendendo il parametro “trama”, ci sono degli accenni, sì, in particolare nei primi due paragrafi, ma non l’ho trovato così centrale; le previsioni finali di Küçüm non mi paiono così torbide, in realtà, ma molto chiare nella mente del Khan, anche se giustamente intricate. A parte questo appunto, un buonissimo titolo!

Recensore Master
02/07/19, ore 16:20

Ciao =)
È suggestivo l'uso del colore che hai fatto chiaramente correlato al colore degli occhi dei vari narratori che sono anche i testimoni di una storia che si costruisce e che è tutta collegata. La storia è lineare e scorrevole, pregna di strategie militari che accostano grandi progetti a piccole vicende di vita molto particolari e specifiche: un po' come vari frammenti di vite raccolte tutte nella grande narrazione della storia. È un bella idea! Forse il testo risulta un po' ristretto rispetto alla portata degli eventi e quindi un po' sbilanciato sul (quasi-)monologo del nonno che spiega le strategie passate e i progetti futuri del regno alla nipote: l'ultima parte sembra leggermente appesantita in confronto alla prima. Nonostante la brevità, riesci comunque a dare lo scorcio di una storia che sarebbe potuta essere e riesci nell'intento di trasportare il lettore su un altro scenario, quindi bravo! =)
A presto,
Ryo13
(Recensione modificata il 02/07/2019 - 04:22 pm)

Recensore Master
26/05/19, ore 11:10

Buongiorno.
Ho notato che hai utilizzato diversi escamotage narrativi.
Hanno funzionato!
Da amante dell'azione, avrei preferito magari più scene belliche, o alcuni punti con descrizioni più vivide, ad impatto.
Hai optato per una narrazione molto lineare.
Mi è piaciuto come hai scritto tutto quanto, poi il finale che lascia presagire grandi imprese... più grandi di quelle accadute finora.
Sono quasi certo che otterrai ottimi risultati ^^
Buona domenica :)