Ma ciao tesoro! C'è quella Pepperony che davvero, davvero mi attira un sacco perché, come ormai sai, amo il modo in cui delinei Pepper e quindi sono davvero curiosissima di leggerla, ma prima volevo finire questa piccola meraviglia, e quindi sono passata di qua.
Che dire: questo è stato davvero un capitolo intenso e coinvolgente, che mi ha lasciato una valanga di emozioni e quindi inutile dire quanto io l'abbia immensamente amato in ogni sua parte. Devi sapere che io adoro le situazioni in cui uno dei due è morto e l'altro gli lascia un messaggio/qualcosa da dirgli dopo che se n'è andato, è qualcosa che mi cattura sempre particolarmente, quindi capirai quanto io abbia saltato sulla sedia non appena ho letto che quello che Tony ha lasciato a Peter è effettivamente un messaggio per lui. Ma andiamo con ordine, perché ti sto lasciando una recensione quantomeno delirante.
Dunque, continua il parallelismo tra il passato e il presente, un parallelismo che ho davvero gradito, perché mostra il Peter di prima e quello di adesso, che, invero, inizialmente avevo molto in comune: entrambi soffrivano per la dipartita di Tony in una maniera totalizzante e terribile, in una maniera soffocante e dolorosa, e non riuscivano a vedere via d'uscita, non riuscivano ad andare avanti. L'unico modo che avevano per proteggersi era quello di rifiutare qualsiasi cosa riguardasse Tony. Perché, come viene più volte ribadito, Peter non vuole niente da Tony, vuole solo che lui ritorni. Vuole quell'unica cosa che Tony non può dargli, ma che è davvero quella di cui avrebbe bisogno.
C'è questo delizioso parallelismo tra passato e presente, per cui Peter è rimasto uguale a se stesso: il tempo è andato avanti e l'ha trascinato inevitabilmente con sé, ma lui è rimasto indietro, nella disperazione, nel rifiuto, nel dolore. Allora, come ora, Peter non vuole accettare che Tony sia morto e andare avanti gli è difficile, molto. Troppo. Così lo vediamo all'inizio (e mi riferisco soprattutto alla prima parte della storia), ma poi pian piano qualcosa in lui cambia, e inizia a cambiare esattamente dal momento in cui preme quel bottone e si fa coraggio. preme quel bottone e sente cosa Tony Stark ha da dirgli, cosa ha lasciato per lui. Si fa coraggio e lo guarda di nuovo, come se fosse lì senza esserci davvero. Quella in cui Tony parla a Peter, dicendogli tutto ciò che deve, è stata davvero straziante e carica emotivamente: lo sentivo, il dolore di Peter, mentre leggevo, grazie a quella meravigliosa capacità che hai di arrivare dritta al cuore delle persone, di far sentire loro quello che sentono i tuoi personaggi. L'ho visto in questa difficile lotta con se stesso come se ce lo avessi davanti, e mi ha fatto tenerezza il suo altalenante flusso di emozioni, quella gioia nel rivedere Tony unita al dolore di sapere che è solo una proiezione, che lui non è davvero lì. E poi il senso di colpa, perché Tony gli dice che vorrebbe che vada avanti, ma lui non lo sta facendo, non ci riesce, e sta deludendo le aspettative dell'amore della sua vita.
È meraviglioso vedere quanto Tony conosca a fondo Peter, così a fondo da immaginare le sue reazioni, cosa farà o non farà. Quel messaggio è stato registrato prima che lui morisse, eppure è come se Tony fosse davvero lì davanti a lui e lo stesse guardando ,mentre gli parla, stesse constatando cosa succede e gli rispondesse sensatamente. E invece è successo tutto prima, ed è frutto di quanto profondamente quest'uomo conosca Peter, ed è bello che lui gli faccia presente che non l'ha mai preso in giro, che non è mai stato un capriccio o nulla d'importante, ma anzi, tutto il contrario. È bello e straziante allo stesso tempo, perché quando si vede una persona che ci ha amato e che magari non ha mai saputo dircelo se non nel suo modo strampalato e brusco, farci sapere quanto invece siamo stati importanti per lei è davvero distruttivo, fa più male della perdita stessa, perché era tutto lì, tutto perfetto, e poi si è frantumato in un istante. È bello anche che Tony non abbia detto a Peter che deve andare avanti e basta, per forza, ma che gli abbia detto di farlo quando se la sente, quando si sente pronto, e poi, dato che lo conosce così bene, gli ha lasciato anche un piccolo indizio: ha parlato della propria coscienza, un frammento che è rimasto, come se lui non se ne fosse andato davvero e ha acceso una lampadina nella mente di Peter.
E dire che la soluzione è sempre stata lì, a portata di mano, sin dal giorno del funerale di Tony, ma Peter era troppo accecato dal dolore per vederlo e, soprattutto, accettarlo. Gli occhiali da sole di Tony hanno lasciato uscire la sua voce, e Peter ne è quasi stato spaventato, perché non voleva sentirlo, non voleva niente da lui, come se rifiutarlo lo aiutasse ad allontanare il lutto. Una reazione più che comprensibile, che lo ha portato ad accantonare quel paio di occhiali e a non tirarli più fuori fino al momento in cui non si è sentito pronto ad affrontare Tony, finché qualche piccolo passo in avanti effettivamente è riuscito a compierlo.
In questo, ruolo chiave lo ha giocato Pepper, che lo ha costretto ad affrontare se stesso e a prendere parte a quella famiglia che tanto a Peter ricorda Tony e che quindi tanto rifugge. E, andando a trovare Pepper, intrattenendosi con Morgan, Peter ha pian piano imparato a elaborare che quella è la famiglia di Tony, ma non Tony, che Morgan gli assomiglia, ma non è lui, e che Pepper non è adirata per ciò che lui e Tony sono stati, e che quindi può perdonare se stesso per questo. Tony ha riunito le sue due famiglia in una unica, con la sua morte, donando a Peter un posto nella sua vita anche dopo la sua dipartita, un posto tra le persone che hanno amato Tony tanto quanto ha fatto lui, e che possono capirlo e accettarlo per quello che è, ovvero un'altra persona che Tony ha amato.
Ed è davvero bello che Peter abbia deciso di condividere un po' di Tony anche con loro, che abbia dato anche a loro qualcosa a cui aggrapparsi, dopo aver ascoltato il messaggio di Tony e aver compreso che lui gli ha lasciato molto di più di un paio di occhiali da sole. Gli ha lasciato se stesso, per quello che ha potuto, e lo ha lasciato a lui perché sapeva che Peter sarebbe stato in grado di replicare, e di donare un po' della sua coscienza anche a Morgan e Pepper. Perché Tony se n'è andato, e quell'AI non è la stessa cosa, ma è un po' di lui, un ricordo che non sbiadisce, un frammento con cui parlare, per sentirlo meno lontano, meno perduto. È, appunto, una speranza, struggente, dolce e bellissima.
Carissima, non so cos'altro dirti, se non che questa storia è una meraviglia: è coinvolgente, travolgente e fa male, fa tanto male, ma è un dolore dolceamaro, perché quella speranza finale è vera, è concreta e c'è. Non è come se Tony fosse vivo, ma nemmeno come se fosse morto del tutto.
Ho davvero amato tutto questo e tu sei fenomenale.
Un abbraccio, a presto ♥ |