Recensioni per
Protocollo Speranza
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 87 recensioni.
Positive : 87
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/02/21, ore 19:52
Cap. 2:

Carissima Miryel,

Ti prego di scusarmi per il ritardo imbarazzante ed indecoroso con cui arrivo su questo secondo capitolo, nonostante le mie migliori intenzioni – che tendono, ormai con una scoraggiate regolarità, a naufragare miseramente, andandosene alla deriva per mesi e  mesi. E mi dispiace, mi dispiace sinceramente, perché questa storia mi ha pugnalata al cuore dalla prima riga – le tue storie tendono a farlo –  ed avrei fatto bene a ritagliarmi un po’ di tempo per soffrire così meravigliosamente. Perché il tuo Peter è simpatico; lo è in senso squisitamente etimologico: non si può non soffrire assieme a lui. E la tua prosa, così viva ed emotiva, così sincera, dà realtà, spessore ad ogni pensiero, ad ogni immagine, ogni ricordo ed il suo contrappunto, la sua sovrapposizione, il suo confondersi col presente in un profilo che somiglia al futuro. O forse è il tempo di un algoritmo che cattura quello che resta, quello che solo può restare. La coscienza e la speranza. Comunque il ricordo. E forse non c’è altro tempo che possa essere il tempo della speranza.

Pochi, pochissimi autori – qui, ma anche sulla carta stampata – sono in grado di raccontare il lutto con la delicatezza, la forza  e l’umanità con cui lo racconti tu. Leggerti segna e lascia il segno, nel migliore dei modi possibili.

Con stima ed affetto,

Sherry

Recensore Master
05/10/20, ore 21:22
Cap. 2:

Ciao 🥺 eccomi per la fine di questa storia... quindi non avevo torto a pensare a una AI... ma dentro di me speravo che potesse essere usata per, boh, creare un clone di Tony o qualcosa. Questo capitolo nonostante la parola "speranza" e nonostante si chiuda con un Peter un pochino più sereno, secondo me è triste. Perché quello che vediamo è persone in lutto che trovano un po' di conforto, che va benissimo, ma lo trovano rintanandosi in un mondo fittizio (soprattutto Peter), illudendosi. A livello emotivo li capisco, lo giuro, ma se ripenso all'ultimo messaggio di Tony credo che Peter non stia facendo quello che gli ha chiesto, non stia andando avanti. Se però è stato Tony a lasciare gli occhiali con AI a Peter, forse l'aveva un po' previsto, forse aveva capito che Peter non avrebbe voltato pagina e l'unica cosa da fare era dargli un po' di conforto.

L'ultimo messaggio di Tony è bellissimo e tu l'hai descritto in modo magistrale, sembrava di averlo davanti agli occhi, tutto - anche le pose e i gesti - mi parlavano come se stessi guardando e ascoltando il vero Tony (be', l'attore che fa Tony, che gli dà quella mimica particolare). La parte che più mi ha ferita era l'ipotesi di Tony di morire per niente, e invece no, ce l'ha fatta, ha riportato indietro Peter! Ma la registrazione non può saperlo e temo che vedendolo morire Peter possa essere rimasto con il dubbio, che è solo l'ultimo e il minore dei dolori, se Tony abbia realizzato o no che avevano vinto. Che non era morto per nulla.

Una storia davvero molto toccante, io non so cosa sperare... sopra a tutto, spero che Tony torni in qualche modo, perché con l'universo Marvel non si sa mai...

Recensore Master
29/09/20, ore 18:48
Cap. 1:

Ciao, eccomi... questo primo capitolo di una Parte 4 è veramente triste, ma la trama lo impone, e so che non hai deciso tu di far morire Tony ma la crudele trama dei film - so che tu non l'avresti mai fatto.
Non c'è un altro modo per gestire il lutto per un personaggio di fiction, se non questo: raccontarlo. Raccontarlo da ogni punto di vista rilevante. Raccontare il suo passato e il presente di chi si lascia dietro.
Trovo che sia veramente crudele da parte di chiunque scriva i film: prima Peter viene schioccato via da Thanos, e Tony si trova ad affrontare il lutto, poi Peter viene riportato indietro e Tony muore così poco tempo dopo. Come dei moderni Romeo e Giulietta in cui almeno uno dei due sopravvive, ma per cosa?
Peter è chiaramente affondato fino alle orecchie nel suo lutto. Non ricorda nulla dei cinque anni in cui era "morto" ma è tornato e per lui è passato un secondo, solo che per tutti gli altri non è affatto passato un secondo - sono passati cinque anni.
E già questo sarebbe stato devastante. Tornare, e, come ha detto lui molto precisamente, sentirsi di troppo. Tony con una compagna fissa e una bambina, chiaramente sua figlia. C'è spazio in questo scenario per Peter, l'amante? L'amato? Pepper afferma di non essersela presa, ma ha avuto anni in assenza di Peter per abituarsi, perdonare e desiderare di vederlo tornare; se Peter fosse stato presente, invece? O magari lei e Tony non sarebbero nemmeno arrivati così avanti nella loro relazione.

Alternare le scene del funerale a quelle della vita quotidiana di Peter, anche un po' di tempo dopo, è stata una buona scelta per mostrare quanto per il ragazzo non sia cambiato nulla in tutto quel tempo. Non può gestire il lutto da solo eppure mi sembra che non sappia a chi rivolgersi, anche se ci sono delle persone che tendono la mano verso di lui. Forse Pepper più di tutti, ma all'inizio è la persona di cui Peter meno vorrebbe l'aiuto, è comprensibilissimo il disagio che prova verso di lei. Poi alla fine cede, va a trovarle per quel caffè, mamma e figlia, e Pepper decisamente non sta vivendo il lutto in modo manifesto come Peter, ma credo che Tony manchi molto anche a lei. Forse lei deve farsi forza per la bambina, forse lei ha cinque anni di ricordi a tenerla in piedi mentre per Peter è stato tutto improvviso e confusionario.
Ad ogni modo sembra che affrontare proprio la persona che meno voleva vedere, abbia avuto il potere di "sbloccare" un po' Peter, che capisce quanto ha in comune con la famiglia di Tony: in un certo senso fa parte anche lui di quella famiglia. Tony raccontava di lui alla bimba, Tony ha cercato in ogni modo di farlo tornare senza mai arrendersi, Tony gli ha lasciato un messaggio come ha fatto solo per i suoi affetti più cari. Forse Pepper ha ragione a proposito del loro terreno comune: sono uniti dal fatto che entrambi amavano Tony, e lei mi sembra una donna molto matura, anche se io penso che la sua maturità sia un po' "troppo facile" visto che comunque era lei la persona che stava con Tony, la loro relazione non era veramente minacciata da Peter.

Ora sono curiosissima di vedere cosa sia questo messaggio nella maschera, perché boh, io un po' sto coltivando speranze, visto il titolo della storia. Magari - idea così a caso - Tony ha sviluppato una AI per potersi clonare o qualcosa del genere... boh la pianto di delirare, ma spero che il titolo non sia ingannevole, e che ci sia davvero qualcosa in cui sperare.

Recensore Veterano
23/09/20, ore 21:08
Cap. 2:

Ciao tesoro!!
Eccomi di ritorno su questa mini long.
Mi piace tantissimo che tu abbia deciso di aprire questo secondo ed ultimo motivo mostrandoci una scena del funerale di Tony.
Troviamo Pepper che vorrebbe dare a Peter una scatola nera, una custodia, contenente qualcosa che sa che Tony vorrebbe che lui avesse, ma, come sappiamo dal primo capitolo, il ragazzo non vuole in nessun modo accettarlo.
Ormai avrai capito che, sotto sotto, sono una tenerona, perché, anche in questo caso, mi è venuta una grandissima voglia di abbracciare Peter e cercare in qualche modo di consolarlo. Già è un ragazzo molto giovane che ha sulle sue spalle delle responsabilità che farebbero paura a uomini ben più grandi di lui, ma, a tutto questo, si aggiunge il senso di colpa. Sì, perché non può far a meno di pensare che Tony sia morto per causa sua, che non avrebbe mai cercato di far tornare tutte le persone che Thanos aveva fatto scomparire se questo destino non fosse capitato anche a lui.
Si sente troppo in debito con lui, di avergli già preso abbastanza, per accettare un suo dono.
Ma, da altra parte, si sente anche arrabbiato con lui perché, sì, è riuscito a farlo tornare indietro, ma ora gli aspetterà un futuro senza lui al suo fianco.
Come penso di averti scritto anche nel capitolo precedente, mi piace molto la forza che dimostra Pepper in questa circostanza. È una donna che ha appena perso il suo uomo, che sa che dovrà crescere sua figlia senza un padre, una donna che avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore o disperarsi per il suo lutto, eppure cerca di confortare un ragazzo a cui sa perfettamente che il suo partner voleva molto più che un semplice bene. Non è assolutamente da tutti.
Invece di accusare Peter di averglielo portato via, lo tranquillizza dicendo che non è assolutamente colpa sua e che Tony sarebbe morto comunque visto che desiderava la pace e la salvezza di tutti sopra ogni altra cosa e nessuno avrebbe potuto fermarlo.
Nel presente, troviamo Peter che, dopo essere tornato a casa, decide di sentire il messaggio che Tony ha registrato per lui.
Onestamente, leggendo quello che Stark aveva da dirgli, qualche lacrimuccia è iniziata a scendere dai mie occhi. Penso proprio che quelle siano le parole che chiunque ha la certezza che presto se ne andrà direbbe alla sua persona amata. O meglio, in questo caso, di una persona che ha la certezza che presto se ne andrà e spera però nel ritorno della persona amata.
Mi piace l’onestà con il quale Tony parla, dicendogli anche cose scomode, come che, nei suoi cinque anni di lontananza, lui era quasi riuscito ad andare avanti con la sua vita, che ci aveva provato in tutti i modi, ma c’era un vuoto troppo grande da colmare, un vuoto lasciato da lui.
Il Tony che sta parlando non ha ancora i mezzi per rimediare a quello che aveva fatto Thanos e non sa ancora bene come fare, infatti mi fa tanta tenerezza quando si rammarica che, forse, sia potuto morire prima di salvare Tony, che la sua quindi sia stata una morte vana e che nessuno ascolterà mai quel suo messaggio. Sa che quello che sta per fare lo porterà a morte certa, ma si aggrappa comunque alla speranza che sia riuscito a salvare Peter e che sia lui ad ascoltarlo.
Sono certa che sia davvero difficile dover metabolizzare di star per morire, che quegli che stiamo vivendo sono i nostri ultimi momenti, ma penso che ci possa essere una sorta di conforto nel pensare che, con la nostra morte, possiamo salvare delle vite, soprattutto se sono a noi care.
Ed infatti è proprio questo che Peter era per Tony: una persona a cui lui teneva, una persona davvero importante per lui, non un semplice capriccio o uno sbaglio. A testimoniarlo è anche il fatto che, in quei lunghi cinque anni, ha raccontato di loro a Pepper. Anche questo lo trovo un segno di grande maturità e serietà, sia nei confronti del ragazzo che della sua donna.
Proprio perché prova questi sentimenti profondi per Peter e lo conosce bene, lo sprona ad andare avanti con la sua vita. Sa che non sarà facile e che gli ci vorrà del tempo, ma deve farlo. Gli ricorda anche che lui è Spider-Man e che lui è uno che va avanti, che non si fa fermare da niente e nessuno.
Poi dice la cosa che più mi ha colpito di tutto il suo discorso: “Egoisticamente non vorrei uscire dalla tua vita nemmeno se mi pagassero per farlo”. Certo, penso che chiunque voglia che, dopo la sua morte, i suoi cari vadino avanti con le loro vite e non rimangono a piangerlo per sempre, ma una parte di noi, magari anche piccola, non può non desiderare di rimanere con loro, di non doversene andare e, soprattutto, di venire dimenticato. Trovo che con questa frase Tony dimostri tutta la sua umanità che di solito viene celata dal suo ruolo di supereroe. Per lui quello che è importante è lasciare almeno un frammento della sua “coscienza” ed è certo che Peter sappia dove trovarla.
Questa parola, “coscienza”, colpisce molto il giovane Parker, tanto che è certo che continuerà a rimuginarci sopra fino a quando non porterà a termine la follia che ha in mente.
Adoro che lui decida di trascorrere i suoi pomeriggi a casa di Pepper e Morgan e che ognuno di loro debba raccontare una cosa brutta e due belle che riguardano Tony. Trovo che sia un’idea veramente molto bella e che servi a tutti è tre per fare i conti con la loro perdita.
I ricordi che Morgan ha del suo papà sono tenerissimi. Si vede proprio quanto lui l’amasse e cercasse di esaudire sempre i suoi desideri.
Quel mercoledì, però, è diverso, perché, mentre continuano a fare il loro gioco, Peter diventa tutto un tratto serio e dice a madre e figlia di avere qualcosa per loro. Dalla sua borsa, infatti, tira fuori un oggetto che ricorda una cassa bluetooth, ma da cui, azionandolo con la frase “Protocollo Coscienza”, esce fuori la voce di Tony.
Ovviamente non si tratta veramente di lui, ma di una voce che parla come lui e in cui Peter, attraverso degli algoritmi, è riuscito a donare tutti i suoi ricordi e le esperienze di vita.
Penso che questo sia stato un dono veramente fantastico e che abbia fatto davvero benissimo a condividerlo con loro due. Avrebbe potuto benissimo non fare nulla per loro, godendosi in solitudine gli occhiali da sole che Tony gli aveva lasciato e che al loro interno contenevano un loro AI, invece, vedendo come quel oggetto fosse per lui di conforto e ricordando che loro erano pur sempre la moglie e la figlia, ha deciso di creare qualcosa di simile per Pepper e Morgan qualcosa di altrettanto unico e speciale.
Gli occhiali di Peter si attivano con la frase “Protocollo Speranza” ed è bellissimo leggere, nel finale, che, dopo averla pronunciata, sente la voce di Tony che gli dice “Ehi, bimbo-ragno. Si torna a casa?”
Penso che sia un finale perfetto per questa bellissima mini long.
È bellissimo che Peter non abbia mollato, ma che, grazie all’aiuto delle parole di Tony, si stia muovendo per riprendere in mano la propria vita ed andare avanti. Certo, ancora il dolore dovuto alla sua perdita è ancora grande in lui, ma almeno è riuscito ad uscire dal suo guscio e a fare un passo in avanti.
È stata una mini long che mi ha veramente emozionata. Penso che qui più che mai traspare il tuo amore per questi personaggi, soprattutto Peter e il tuo desiderio di vederlo, dopo tanto dolore, tornare ad essere sereno.
Davvero complimenti, tesoro, perché hai scritto un vero capolavoro, scritto benissimo e davvero molto profondo.
Non vedo l'ora di leggere nuove storie che ci vorrai proporre, certa che saranno sempre scritte con tanta cura ed amore, come ci hai ormai abituati. Continua sempre così.
Un abbraccione,
Jodie
(Recensione modificata il 23/09/2020 - 09:12 pm)

Recensore Veterano
13/09/20, ore 19:09
Cap. 1:

Ciao tesoro!
Non sai con quale piacere torno finalmente a leggere qualcosa di tuo dopo tutti questi mesi.
Devo ammettere che è da tanto che volevo iniziare questa storia, quindi ho preso quest’occasione al balzo per iniziarla.
Già da subito ci rendiamo conto di quanto Peter stia soffrendo per la morte di Tony. Mi piace tantissimo l’immagine della doccia che possa aiutarlo a “far scivolare i propri demoni nel tubo di scarico”. È una situazione che mi è ben chiara e che ho provato diverse volte nella vita: sperare che l’acqua, insieme al sapone e allo shampoo, possa portare via anche i pensieri, le preoccupazioni e il dolore che ci attanaglia.
Immagino che ci sia voluta molta forza d’animo a Peter per togliere la foto di Tony dallo schermo del suo cellulare, ma purtroppo nemmeno avere quell’immagine tutto il giorno sotto ai propri occhi sembra aiutarlo.
Emblematico è anche il fatto che abbia ripreso a dormire con la luce accesa, nella remota speranza che possa essere da guida per l’uomo per poter tornare da lui.
Trovo che Pepper sia davvero molto carina a chiamarlo ogni giorno, per sapere come sta e per chiedere se vuole passare del tempo con lei e con Morgan. Non penso che sia una cosa da tutti in situazioni del genere: avrebbe potuto semplicemente chiudersi nel suo dolore e pensare solamente a se stessa e alla figlia che avrebbe dovuto crescere da sola, invece si preoccupa per quel ragazzo, visto che sa perfettamente quanto anche lui stia soffrendo per la perdita di Tony.
Comprendo perfettamente che, al contrario di Pepper, Peter preferisca ancora non rincontrarla e starsene da solo. Immagino che non sia proprio semplice per lui incontrare la donna e la bambina in quel momento, in un momento in cui cerca di venire a patti con la morte di Tony.
Mi piace che la narrazione principale venga intervallata da degli spezzoni avvenuti nel passato. Apprezzo molto che tu abbia deciso di scrivere questi parti in grigio e di avervi cambiato l’allineamento del testo, così che, subito da una prima occhiata, ci si possa accorgere che si tratta di qualcosa di diverso dal resto.
In particolare, in questi spezzoni vediamo Peter al buffet tenutosi dopo il funerale di Tony. Come ci si poteva immaginare, il ragazzo non tocca cibo e cerca di evitare chiunque, desiderando di rimanere solo con il suo dolore. Mi piace tantissimo l’idea del tavolo dove Pepper ha sistemato vari oggetti appartenuti a Tony e che sapeva che avrebbe voluto donare ai suoi amici. È una cosa che mi commuove molto perché è la stessa cosa che è successa qualche settimana dopo la morte di mia zia ed a ognuno di noi è stato consegnato un suo oggetto che lei ci aveva assegnato.
Comprendo perfettamente che Peter non voglia assolutamente prendere il suo regalo, pensando che a lui non serve nessun oggetto materiale per ricordare Tony, ma che gli bastano i ricordi che ha già.
Ed è proprio questo dono che il ragazzo non ha preso durante il funerale uno dei motivi per il quale Pepper desidera prendere un caffè con lui.
Mi è piaciuto molto il confronto telefonico che hanno i due. La donna, infatti, capisce perfettamente che il ragazzo non se la senta ancora d’incontrare né lei né Morgan, ma non smetterà comunque di contattarlo per sapere come stia. Lei sa perfettamente del legame che univa Tony a Peter, ma non sembra assolutamente incolparlo. Anzi, gli racconta di quanto anche lei, durante i suoi cinque anni di assenza, abbia desiderato il suo ritorno e che sapeva quanto Tony avesse bisogno di lui. Devo ammettere che Pepper mi ha molto stupita perché non è proprio da tutti trattare così il “terzo incomodo” all’interno della propria relazione, soprattutto dopo la morte della persona amata. In questo modo dimostra proprio una grande maturità e il grande amore che prova ancora nei confronti di Tony, che l’ha portata ad accettare quanto Peter fosse importante per lui. Ci vuole davvero molto amore per accettare una situazione simile.
Ovviamente mi è piaciuto moltissimo il confronto che i due hanno finalmente di persona. Trovo la loro conversazione veramente molto plausibile. Infatti comprendo benissimo l’imbarazzo che prova a trovarsi di fronte alla donna e alla figlia di Tony, le persone che rappresentavano le sua famiglia, e comprendo benissimo che lui si senta di troppo in mezzo a loro. Devo ammettere che mi fa davvero tenerezza in questo momento. Come durante la loro telefonata, anche di persona Pepper si dimostra veramente molto comprensiva con lui, rassicurandolo che per lei non ci sono problemi, che non è arrabbiata e che, in tutti quegli anni, ha perdonato a Tony cose ben peggiori. Anche in questo caso si capisce che l’amore che prova per Stark, che l’ha portata a perdonargli il fatto di amare qualcun altro oltre a lei.
Morgan l’ho trovata tenerissima. Per la bimba trovarsi davanti a Spider-Man è proprio come trovarsi davanti a un eroe, non solo perché ha più volte aiutato a salvare il mondo, ma perché è sempre stato il protagonista delle favole della buonanotte che suo padre le raccontava prima di dormire. La cosa lascia davvero stupito Peter, ma la cosa che lo colpisce veramente di più è quando la bambina gli racconta che Tony diceva sempre che, a qualunque costo, lo avrebbe riportato indietro.
Ovviamente questo particolare crea un vero maremoto all’interno di Peter: certo, Tony è riuscito a riportarlo indietro, ma non hanno potuto comunque stare di nuovo insieme visto che è morto subito dopo.
A fine capitolo, scopriamo che Tony gli ha lasciato una maschera da Iron-Man con il suo nome scritto dietro. All’interno dovrebbe esserci un messaggio che l’uomo gli ha lasciato prima di morire, cosa che ha fatto anche con Pepper. Devo ammettere che sono curiosissima di scoprire che cosa dica questo messaggio, ma immagino lo scoprirò leggendo il prossimo capitolo.
Mi piace molto che il capitolo finisca con Peter con la testa appoggiata sulla spalla di Pepper che, mentre la donna le accarezza i capelli, le promette che andrà a trovarla ogni volta che potrà, perché, anche se non è una cosa facile per lui, lo deve a Tony (oltre che se stesso).
Spero proprio che questo rappresenti per Peter proprio l’inizio di un percorso che lo riporti davvero a riprendere in mano la propria vita e riportarlo finalmente a vivere.
Questo capitolo mi è piaciuto veramente molto. Si vede veramente quanto tu ami il personaggio di Peter e trovo bellissimo che tu abbia deciso di dargli un motivo per andare avanti.
Ovviamente l’ho trovato scritto perfettamente, cosa che di certo non mi meraviglia perché non ho mai letto nulla di tuo che non fosse accurato, sia nella sintassi che nei contenuti.
Non vedo l’ora di leggere il secondo ed ultimo capitolo perché sono curiosa di vedere cosa dice il messaggio di Tony e se questo sarà d’aiuto per Peter per poter andare avanti. Prometto che non farò più passare così tanto tempo prima di tornare da te.
Un mega abbraccione mia cara!
Alla prossima,
Jodie

Recensore Veterano
13/09/20, ore 11:41
Cap. 1:

Carissima!

Mi vergogno a dirti da quante settimane abbia questa storia non solo nella lista di quelle da recensire, ma in una finestrella costantemente aperta nel mio browser, tanto per indurre quella giusta dose di senso di colpa che non mi faccio mai mancare… Bisogna cogliere il tempo, inventarselo, se necessario; le occasioni estrinseche qualche volta sono d’aiuto. Io sono una donna semplice: non so resistere a un bel titolo. Dunque, quando l’ho scorto nella lista dei tuoi suggerimenti di lettura, ho colto la palla al balzo – un po’ come si asseconda un segno del destino che ci urla in faccia che, sì, è giunto il momento. <3

“Protocollo” è una parola bellissima, non tanto – non solo – per la sua vaga connotazione burocratica che evoca la consolazione di una procedura stabilita e consolidata, ma perché le procedure, nel migliore dei casi, sono algoritmiche; e un algoritmo altro non è che la meccanicizzazione matematica di un approccio sensato ad un problema. Il caveat degli algoritmi, perché si possano applicare, è che il problema sia – come si dice in gergo tecnico – “decidibile”: deve avere una soluzione che sia possibile stabilire, con certezza. Può la speranza essere il risultato, la conclusione indubitabile, di un algoritmo? C’è un protocollo per l’elaborazione del lutto? Per trovare un approccio stabilito, attendibile, sensato, a quella necessità cogente, che la vita e gli altri vogliono imporre, di andare avanti – nonostante il mondo, di senso, non ne abbia più? C’è una procedura matematica per sopravvivere alla morte di chi si ama?

I temi generali, sullo sfondo, sono già potenti. La situazione canonica di partenza, poi, è intrinsecamente drammatica, come sono intrinsecamente drammatici tutti gli inevitabili addii – rigorosamente annunciati – ad un soffio dall’essersi ritrovati per appena quel secondo che  moltiplica esponenzialmente lo struggimento. Ma la tua penna – ah, la tua penna – corona e sublima tutto. In ogni parola. In ogni virgola. In ogni pensiero spezzato. In ogni ricordo. In ogni moto umanissimo di un dolore che è viscerale ed oltre le viscere. Ho amato tutto – tutto! – perché tutto è necessariamente, matematicamente come deve essere e come non potrebbe essere altrimenti. Perché, se la speranza alla fine della fiera potrebbe essere indecidibile – o semidecidibile nella migliore delle ipotesi –, il dolore e il lutto e l’amore – un amore immenso – in mano a te hanno una precisione matematica, sono la dimostrazione di un teorema che definisce i moti più intimi dell’animo umano, quelli più dolenti e più sottili. Il tuo Peter è meraviglioso perché è un personaggio fatto e finito, realissimo; ma anche perché questa sua compiutezza e questa sua fondamentale verità lo fanno assurgere allo status di paradigma, insomma a quello spazio esclusivo della grande letteratura, dove nell’individuale si incarna e si coglie l’universale.

Tu, l’universale, lo costruisci, lo metti in scena, lo racconti con dettagli così vividi, con quelle piccole cose quotidiane che diventano così dannatamente, dolorosamente espressive – dalla ricerca della catarsi, senza speranza, sotto una doccia bollente; al dormire di nuovo con la luce accesa; alla rabbia, al rancore verso Strange (la matematica del quale era terribilmente sensata) … E forse, al meta-livello, l’algoritmo si nasconde proprio lì: in questo impregnarsi di senso – di valenza emotiva, di dolore, di verità – di tutte queste piccole cose, in tutto quello che queste piccole cose riescono a raccontare e ad esprimere.

Ho amato follemente anche la struttura con cui hai deciso di impostare questo racconto, questo tuffo nel lutto, perché i tempi, i momenti che si alternano, contribuiscono a creare un senso di disordine nello spazio-tempo, di un mondo e di una vita in pezzi che devono essere ricomposti, in cui il prima e il dopo sono uniformati, confusi quasi, sotto l’egida di un dolore che dovrebbe lenirsi, dovrebbe scemare, ma invece è sempre peggio. È tutto di una grandissima potenza emotiva.

Ma, in tutto il mio amore per questo gioiello, credo di dovere una menzione speciale alla delicatezza ed all’umanità, alla ricchezza matura, con cui hai delineato l’interazione, il rapporto, tra Pepper e Peter. Qualunque cosa io possa mai dire in proposito sarebbe inadeguata e non ti renderebbe onore. Non sarebbe all’altezza dell’amore che entrambi hanno sentito e vissuto, del legame indissolubile e sottile, delicatissimo – nell’aver amato e nell’essere stati riamati, nel dolore, nell’essere sopravvissuti – che lega questi due a doppio filo. Non potrebbe esprimere adeguatamente la profonda commozione che hanno suscitato in me la pietas – quella bella, quella classica – e la comprensione che hai messo in scena. Hanno una grande dignità, Pepper e Peter; hanno una meravigliosa umanità. Mi hanno lasciato un sentimento che non so definire, una versione in chiave maggiore di qualcosa che è più dell’accettazione, più perdono, più dell’empatia. Che sia forse questa la speranza? <3

Sherry

Recensore Master
25/07/20, ore 22:01
Cap. 2:

Ed eccomi qui per lo scambio a catena, scusami davvero per il ritardo, o sono terribilmente puntuale o mi riduco all'ultiko e no, non c'è una via di mezzo pardon x'D.
Qui continuano le vicissitudini di Peter, Pepper e la piccola Morgan che seppure sia davvero difficile devono convivere con l'assenza di Tony, e quello che più ne risente è il nostro Peter, ovvero Spiderman, che non riesce proprio a farsene una ragione.
Quando Pepper gli ha dato ciò che Tony ha lasciato per lui ammetto non sapevo cosa aspettarmi e quando si è rivelato un ologramma di lui, che gli lasciava un videomessaggio, dove, prendendo in considerazione l'idea di lui morto e di Peter invece tornato in vita gli parlava per dare la forza al suo giovane fidanzato di andare avanti senza di lui, una sorpresa che a me ha lasciato piacevolmente sorpresa, lo sappiamo che quando la persona cara se ne va, anche se sarà difficile e passeremo giorni bui, per noi è difficile accettarlo e probabilmente non ce ne faremo mai una ragione ma quando, questa persona, in qualche modo fisicamente e non ci fa capire che invece dobbiamo farlo, essere comunque felici senza di loro non si sa come ha l'effetto benefico e spesso ci riusciamo, forse perché sappiamo che lei è così che vuole ed è vero, la vita va avanti e noi dobbiamo godercela anche per le persone da noi amate quando c'erano, perché loro sicuramente saranno felici così.
Stessa cosa, è stato davvero dolce ciò che Peter, finalmente rincuorato in qualche modo, ha voluto condividere con Pepper e Morgan.
Mi è piaciuta poi molto la scena finale dove lui se ne va e indossa gli occhiali da sole di Tony, proprio come portarsi una parte di lui con sé <3.
Lo stile è fluido e scorrevole lo si legge tranquillamente e senza stancarsi, non ho notato errori di battitura o di grammatica, quindi nulla da rimproverarti.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.

Recensore Veterano
22/07/20, ore 18:51
Cap. 2:

Ciao carissima, giungo su questo epilogo e devo ammettere che visto il primo capitolo pensavo avrei sofferto maggiormente. Invece qui il dolore è legato a doppio filo alla speranza, e quest'ultima riesce in parte a limare il primo, rendendolo in qualche modo più sopportabile, più vivibile. Ma cerco di andare un pò con ordine altrimenti mi perdo in pensieri e frasi che potrebbero essere quasi senza un filo conduttore, frutto delle sensazioni che solo tu magistralmente mi hai fatto provare.
Avevamo lasciato il nostro Peter in preda al dolore più cieco, a casa di Pepper, con in mano una maschera con un messaggio lasciata per lui da Tony. Lo ritroviamo ancora lì, per quanto il colore grigio ci faccia intuire come sia un ricordo, un qualcosa che è accaduto subito dopo e che ci mostra non solo come Pepper abbia dato a Peter anche un'altra cosa oltre la maschera, ma anche i tanti, troppi, sensi di colpa di questo povero ragazzo. Lui si sente in colpa per tutto, per essersi innamorato di Tony, per essersi legato a lui, che ha tradito Pepper, per il fatto che il suo ricordo ha rovinato quei cinque anni di Tony, portandolo a cercare una soluzione per riportarlo indietro, si sente in colpa con Pepper per averle portato via un marito e padre di famiglia, per quanto all'effettivo non sia stato lui ad ammazzarlo... ce n'è abbastanza per impazzire, dico bene?
Eppure quel ragazzo, per quanto non stia vivendo come dovrebbe, per quanto stia soffrendo, non è impazzito, ha una forza terribile dentro di sé che, una sera, lo spinge finalmente a trovare il coraggio per ascoltare quel messaggio, per rivederlo, per quanto solo virtualmente.
E qui ci rendiamo conto che, a volte, anche solo vedere le persone a cui siamo legate in un modo così virtuale non ci aiuta davvero a sentirle ancora accanto a noi. Peter piange, quasi inconsapevolmente risponde a Tony, per quanto quest'ultimo non possa sentirlo e controbattere, ma soprattutto sa di non poter fare quanto gli chiede Tony, sa di non poter andare avanti, di continuare a vivere anche senza di lui, è qualcosa che va ben oltre le sue capacità, ben oltre la sua forza.
Fin qui abbiamo il dolore, ancora tanto dolore, con in aggiunta un'altra parte in grigio, un qualcosa successa, sembra quasi una sorta di attacco di panico di Peter che lo porta a nascondersi dal resto della gente per nascondere ancora il suo lutto, per cercare di matabolizzarlo senza che nessuno lo veda.
Subito dopo avviene qualcosa che sa di miracolo. Ci catapulti in una realtà di gioia, una realtà che sembra provenire da un altro mondo, in cui Peter, Morgan e Pepper ridono felici, giocano, fanno battute. Che è successo?
Questa, in tutta onestà, è stata la mia domanda, pensavo a qualche universo parallelo, lo ammetto, ma piano piano sei stata tu stessa a renderci partecipi di ciò che è accaduto, a mostrarci in maniera delicata e sublime il secondo regalo che Tony ha lasciato per Peter, e quello che Peter ha deciso di creare per Pepper e Morgan. Ti giuro che mentre sto scrivendo mi sono venuti i brividi, posso solo immaginare quanto possa essere in qualche modo di aiuto sentire la voce di una persona così cara che ci ha lasciato. Peter lo sa, potrebbe tenersi tutto per sé, ma è un ragazzo a modo, non è egoista, e sa che Pepper e Morgan hanno bisogno di Tony tanto quanto lui. E così a loro lascia la Coscienza, l'anima di Tony, ma lui si tiene la Speranza, colei che sola può aiutare ad andare avanti in questa vita dopo un simile lutto.
L'immagine finale, di Peter che inforca gli occhiali e chiacchiera con la AI mentre il vento gli accarezza il viso, ha un che di lenitivo, sembra quasi che in quel modo tu non abbia voluto alleviare solo le sofferenze nel nostro piccolo bimbo-ragno, ma anche quelle dei lettori.

Sei stata semplicemente strepitosa, non mentivo quando ti avevo detto che si sente dai tuo iscritti come loro facciano parte di te, sembra quasi che tu sia capace di mostrarci la loro anima con tutti i loro tormenti e le loro sfaccettature, tu e solo tu. Davvero complimenti, mi inchino alla tua bravura.
Alla prossima!
Lina Lee

Recensore Veterano
16/07/20, ore 14:59
Cap. 1:

Buongiorno carissima, finalmente posso dedicarmi a questa tua opera, a cui tieni moltissimo. Ho letto questo primo capitolo e dire che è stata una continua stilettata al cuore è dire davvero poco. Il modo in cui riesci a rendere così vivo e vivido il dolore di Peter per la morte di Tony è qualcosa di incredibile, sembra quasi che stia descrivendo te stessa, non un altro personaggio, come può essere appunto Peter. Ce lo mostri spaccato tra un presente in cui cerca di nascondersi, di non affrontare Pepper e Morgan, di non mostrarsi a colei che è diventata la moglie di Tony, a colei che è stata tradita da Tony proprio con Peter, e un passato, quello del funerale, reso nella tua descrizione come qualcosa di surreale, come se effettivamente Peter fosse lì eppure non lo stesse vivendo per davvero, quasi che lo stesse osservando dal di fuori, quando anche lui, volente o nolente, ne fa parte.
Elaborare un lutto è sempre un'impresa difficilissima, elaborare il lutto di una persona così importante per Peter è decisamente qualcosa di impossibile. Se poi ci aggiungiamo il senso di colpa nei confronti di Pepper il gioco è fatto. Ma voglio soffermarmi per un attimo proprio sulla moglie di Tony, dalla quale ci si potrebbe aspettare, ipoteticamente, della gelosia o del rancore, e che invece regala a Peter tanta comprensione, tanto affetto, come se lei non avesse subito alcun torto e stesse semplicemente cercando di elaborare quel lutto e andare avanti, proprio come quel ragazzo che, finalmente, decide di andarla a trovare a casa sua, non foss'altro per sapere cosa Tony ha lasciato per lui.
La figura di Morgan, per quanto abbia meno spazio rispetto alle altre due, ha una funzione a dir poco fondamentale, non solo perché ricorda incredibilmente Tony, ma per ciò che fa scorpire a Peter, quel desiderio del padre di riportarlo indietro a qualunque costo, e noi sappiamo che se Tony Stark si mette in testa una cosa prima o poi riesce a farla, a qualsiasi costo, anche la sua stessa morte.
Ci lasci con questa maschera, lasciata a Peter con un messaggio da parte di Tony, gesto simile compiuto anche per la moglie, che finalmente fa sciogliere del tutto Peter, gli fa capire quanta importanza avesse per l'uomo, che lo ha posto alla pari della moglie e della figlia. E ci lasci anche con l'abbraccio tra Pepper e Peter che quasi placa il dolore dell'inizio del capitolo, almeno momentaneamente; o forse ci lascia semplicemente tutti più liberi di piangere disperatamente insieme a loro.
 
Ancora tantissimi complimenti, come scrivi tu di loro, nessuno mai! <3
A presto!
Lina Lee

Recensore Master
16/07/20, ore 03:59
Cap. 2:

Eccomi qui ^^

Se possibile, questo ultimo capitolo mi ha coinvolta ancora di più *".
È molto difficile fare un'analisi sui sensi di colpa di Peter se vengono descritti da te, per il semplice fatto che parlano da soli; tra le tue righe c'è trasparenza, non c'è mai nulla di enigmatico, solo tanto genuino sentimento. La moglie di Tony prova a rincuorarlo dicendogli che sarebbe morto lo stesso per salvarli, ma lui non vuole crederlo, anche se in cuor suo probabilmente lo sa. Peter sente un forte senso di colpa anche verso quella donna, anche se nessuno lo accusa (come ci dici tu), non solo per averlo amato, ma perché crede che il loro amore lo abbia portato al sacrificio strappandolo da moglie e figlia; credo che in questo pensiero prenda il sopravvento l'eroe che c'è in lui e non più il giovane uomo inesperto e ingenuo.
Ho imparato a conoscere questi personaggi grazie a te, ad amarli e a ritrovarli in ogni tua storia, in ogni situazione, esattamente come mi hai dato modo di conoscerli, perciò non mi sono affatto stupita delle parole di Tony, l'ho semplicemente ritrovato; i gesti di Peter sono sempre molto fanciulleschi, mentre quelli di Tony molto più maturi.
A modo suo Tony fa sapere a Peter che lo ama; Peter sente la felicità lontana e irraggiungibile attraverso quella proiezione. Grazie alle tue parole mi immagino l'espressione di Peter, quasi mortificata per non riuscire ad essere spensierato davanti a quella figura eterea, come del resti Tony stesso gli sta chiedendo di fare.
Tony gli parla con delicatezza perché immagina il dolore che potrebbe provare il suo animo sensibile; si rivolge a lui però con il dubbio se sia realmente riuscito nell'impresa di salvare Peter, lo stia ascoltando e le sue parole non siano cadute nel vuoto. Soffrono entrambi per la loro separazione; parlano in assenza dell'altro: Tony con l'incertezza di non averlo salvato, ma entrambi con la certezza di non potersi più vedere. Peter non sapeva del sacrificio che Tony avrebbe fatto, ma Tony sì, lui lo ha programmato, si è impegnato per riuscirci. Tony offre a Peter la speranza che non se ne sia andato davvero; le parole di Tony sembrano avere sempre molta influenza su Peter, sembra piuttosto persuasivo, mi dà l'idea che sia una caratteristica del personaggio.
Specie in quest'ultima parte c'è una forte differenza tra passato e presente, al funerale Peter vuole solo l'uomo che ama, nel presente non gli importa il ruolo di Tony nella sua vita, l'importante è che ci sia. Non può al funerale ostentare troppo dolore davanti a tutti i presenti, poiché solo lui e la signora Stark sono a conoscenza di ciò che c'è stato tra loro, quindi sfoga tutto il suo dolore in silenzio; anche dei semplici occhiali lo fanno sentire più vicino a Tony e cessano i singhiozzi, lo fanno abbandonare al dolore, infondendogli nel cuore una sensazione di stanchezza.
Dopo mesi inizia a fequentare la famiglia Stark, si sente meno in colpa verso di loro, sente meno dolore quando guarda la moglie e la figlia, con la quale condivide i ricordi belli vissuti con Tony e ciò fa bene ad entrambi. Le tonalità di castano degli occhi della figlia sono più chiare; fanno meno male, riesce a dissociarle dagli occhi che continua ad amare, anche se non può più ammirarli.
Peter ancora una volta si sorprende di piacere ad una bambina (ovviamente l'insicurezza non muta insieme all'intensità del dolore), il ragazzo è più forte nel presente rispetto al passato grazie alla famiglia Stark; la donna e la bambina lo hanno aiutato a trovare il coraggio di sopportare il dolore e lui si è sdebitato, forse direttamente con Tony anche per averlo salvato, considerando quanto l'uomo tenesse anche alla sua famiglia.
La storia del Protocollo Coscienza e del Protocollo Speranza mi ha fatto entrare qualcosa in un occhio 👀. Il Protocollo Coscienza rappresenta la presenza di Tony per quella famiglia e che quindi inonda la casa, colmando un vuoto (Tony stesso nella proiezione parla di coscienza in questi termini); Peter per sé si riserva il Protocollo Speranza, ma non di una nuova vita, quanto piuttosto di un non completo abbandono da parte di Tony; ha trovato il modo di sopire il suo dolore.
Insomma, in tutto ciò hai reso persino onore alla forza della vedova Stark.

Accidenti, Miryel, tu non puoi scrivere queste cose, devastare l'anima dei tuoi lettori e passarla liscia. SEI UNA DELINQUENTE!
Per me è sempre tutto canon, talmente è pensata bene la trama. Meraviglia, solo tanta meraviglia ❤.

A presto (torno sul tuo profilo, questo è sicuro e lo sai)!
Un abbraccio grande
-Vale

Recensore Master
16/07/20, ore 03:51
Cap. 1:

Ciao tesoro ^^

Finalmente sono giunta alla tua storia più preziosa, ho letto entrambi i capitoli, devo solo postare le recensioni ❤.
Mi volete tutti morta in questo periodo con storie strappalacrime XD.
Come di consueto, sei meravigliosa a dare respiro ai sentimenti più tristi; fai quest'operazione attraverso sensazioni fisiche e morali; in particolare, sono rimasta colpita dalla luce che Peter accende durante la notte per ricevere conforto.
I flashbacks per me sono totalmente nuovi, quindi tutto ciò che hai recuperato dall'originale a me è sconosciuto; lasciati dire però che ogni flashback ha avuto su di me un impatto immenso (anche perché deduco che i pensieri e le sensazioni di Peter siano comunque frutto di un tuo lavoro, dal momento che hai dovuto inserire il concetto dell'amore tra Peter e Tony). Peter è l'eterno insicuro e "giustamente" non si smentisce dubitando dei suoi poteri e mettendoli fortemente in discussione, visto che non è riuscito a salvare la persona a cui tiene di più (forse dopo zia May? Chi lo sa, sono forme di amore differenti); l'ingenuità di Peter inciampa sempre più e oscilla tra la sua voglia di salvare tutto il mondo grazie ai suoi poteri e lo scontro con i suoi limiti oggettivi.
Con la morte di Tony, sorge nel cuore di Peter un'intensa introspezione; inizia ad avere una piena consapevolezza del rapporto speciale che c'era tra loro da entrambe le parti, non ho avvertito dubbi in merito a questo da parte del ragazzo. Da questo punto in poi avverto una certa maturità in Peter causata dalla sofferenza di una perdita così devastante per lui; chiude tutti fuori dalla porta del suo cuore (prima ancora di chiudersi in bagno), cede il passo alla sua naturale freschezza propria dell'età e che, se non ricordo male, Tony apprezzava e alla quale Tony ambiva.
Peter dimostra di conoscere Tony davanti a sua moglie e a sua volta lei gli rivela di conoscere il rapporto che legava Peter e Tony. Credo che questo aspetto, sia quello più commovente, dal momento che la signora Stark vuole solo condividere con lui un dolore immenso e non vuole demonizzare i sentimenti del ragazzo. Peter riflette sul fatto che il suo legame con Tony fosse unico e non paragonabile; sicuramente Peter ha bisogno del giusto tempo per elaborare il lutto e ho notato un particolare, si riferisce alla moglie di Tony sempre usando il suo cognome da nubile, posso sbagliarmi, ma secondo me hai voluto dare un significato anche a questo.
Questa minilong è strettamente collegata al passato in cui Peter non c'era; sono cinque anni di assenza per Peter che io sto impara a conoscere grazie alle tue storie. Ripercorri i momenti della morte di Tony, per me questo (sai quanto io sia profana) è stato molto utile oltre che toccante; ci racconti (mi racconti!) di un incontro fugace tra loro dopo cinque anni che non si vedevano, prima che Tony muoia (ho letto tante volte questo riferimento nelle tue storie, ma qui mi ha proprio devastata).
Parli di ricordi e questo è un tema che ritorna spesso nei tuoi scritti (in quel caso era Tony a ricordare il suo passato e a dare ad esso un significato); in questo caso, almeno inizialmente, per Peter i ricordi che ha di Tony superano i beni materiali, il suo appiglio diventano le effusioni che si scambiavano.
L'approccio che Peter ha con la famiglia Stark è molto delicato e commovente; vede nella figlia gli stessi occhi di Tony e questo lo ferisce, ma non perché Tony abbia amato la madre di quella bambina, solo perché non può esperire più gli occhi dell'amato. Peter al cospetto della comprensione della donna si sente ancora più in colpa; questo è sinonimo di insicurezza certo, ma anche di grande cuore, Peter per Tony ha provato amore puro non desiderava rovinare una famiglia.
La bambina in questa storia ha un ruolo immenso, è come se desse voce al padre provando, inconsapevolmente, a dare una scossa all'autostima di Peter; la piccola conoscere Peter e sa identificarlo in Spider-Man, perché Tony le parlava di lui, dal momento che Peter era nei suoi pensieri. In questo modo Peter ha la conferma che è stato Tony a riportarlo indietro, visto che per lui Peter era molto importante; quest'ultima certezza si evince anche dal fatto che Tony abbia lasciato un ultimo messaggio d'addio a lui e a sole altre due persone.

Posso solo dirti che sono ammaliata ❤. Il tempo di copiare e incollare l'altra recensione e sono da te ❤.

Un grande abbraccio
-Vale

Recensore Master
29/05/20, ore 14:04
Cap. 2:

Ma ciao tesoro! C'è quella Pepperony che davvero, davvero mi attira un sacco perché, come ormai sai, amo il modo in cui delinei Pepper e quindi sono davvero curiosissima di leggerla, ma prima volevo finire questa piccola meraviglia, e quindi sono passata di qua.
Che dire: questo è stato davvero un capitolo intenso e coinvolgente, che mi ha lasciato una valanga di emozioni e quindi inutile dire quanto io l'abbia immensamente amato in ogni sua parte. Devi sapere che io adoro le situazioni in cui uno dei due è morto e l'altro gli lascia un messaggio/qualcosa da dirgli dopo che se n'è andato, è qualcosa che mi cattura sempre particolarmente, quindi capirai quanto io abbia saltato sulla sedia non appena ho letto che quello che Tony ha lasciato a Peter è effettivamente un messaggio per lui. Ma andiamo con ordine, perché ti sto lasciando una recensione quantomeno delirante.
Dunque, continua il parallelismo tra il passato e il presente, un parallelismo che ho davvero gradito, perché mostra il Peter di prima e quello di adesso, che, invero, inizialmente avevo molto in comune: entrambi soffrivano per la dipartita di Tony in una maniera totalizzante e terribile, in una maniera soffocante e dolorosa, e non riuscivano a vedere via d'uscita, non riuscivano ad andare avanti. L'unico modo che avevano per proteggersi era quello di rifiutare qualsiasi cosa riguardasse Tony. Perché, come viene più volte ribadito, Peter non vuole niente da Tony, vuole solo che lui ritorni. Vuole quell'unica cosa che Tony non può dargli, ma che è davvero quella di cui avrebbe bisogno.
C'è questo delizioso parallelismo tra passato e presente, per cui Peter è rimasto uguale a se stesso: il tempo è andato avanti e l'ha trascinato inevitabilmente con sé, ma lui è rimasto indietro, nella disperazione, nel rifiuto, nel dolore. Allora, come ora, Peter non vuole accettare che Tony sia morto e andare avanti gli è difficile, molto. Troppo. Così lo vediamo all'inizio (e mi riferisco soprattutto alla prima parte della storia), ma poi pian piano qualcosa in lui cambia, e inizia a cambiare esattamente dal momento in cui preme quel bottone e si fa coraggio. preme quel bottone e sente cosa Tony Stark ha da dirgli, cosa ha lasciato per lui. Si fa coraggio e lo guarda di nuovo, come se fosse lì senza esserci davvero. Quella in cui Tony parla a Peter, dicendogli tutto ciò che deve, è stata davvero straziante e carica emotivamente: lo sentivo, il dolore di Peter, mentre leggevo, grazie a quella meravigliosa capacità che hai di arrivare dritta al cuore delle persone, di far sentire loro quello che sentono i tuoi personaggi. L'ho visto in questa difficile lotta con se stesso come se ce lo avessi davanti, e mi ha fatto tenerezza il suo altalenante flusso di emozioni, quella gioia nel rivedere Tony unita al dolore di sapere che è solo una proiezione, che lui non è davvero lì. E poi il senso di colpa, perché Tony gli dice che vorrebbe che vada avanti, ma lui non lo sta facendo, non ci riesce, e sta deludendo le aspettative dell'amore della sua vita.
È meraviglioso vedere quanto Tony conosca a fondo Peter, così a fondo da immaginare le sue reazioni, cosa farà o non farà. Quel messaggio è stato registrato prima che lui morisse, eppure è come se Tony fosse davvero lì davanti a lui e lo stesse guardando ,mentre gli parla, stesse constatando cosa succede e gli rispondesse sensatamente. E invece è successo tutto prima, ed è frutto di quanto profondamente quest'uomo conosca Peter, ed è bello che lui gli faccia presente che non l'ha mai preso in giro, che non è mai stato un capriccio o nulla d'importante, ma anzi, tutto il contrario. È bello e straziante allo stesso tempo, perché quando si vede una persona che ci ha amato e che magari non ha mai saputo dircelo se non nel suo modo strampalato e brusco, farci sapere quanto invece siamo stati importanti per lei è davvero distruttivo, fa più male della perdita stessa, perché era tutto lì, tutto perfetto, e poi si è frantumato in un istante. È bello anche che Tony non abbia detto a Peter che deve andare avanti e basta, per forza, ma che gli abbia detto di farlo quando se la sente, quando si sente pronto, e poi, dato che lo conosce così bene, gli ha lasciato anche un piccolo indizio: ha parlato della propria coscienza, un frammento che è rimasto, come se lui non se ne fosse andato davvero e ha acceso una lampadina nella mente di Peter.
E dire che la soluzione è sempre stata lì, a portata di mano, sin dal giorno del funerale di Tony, ma Peter era troppo accecato dal dolore per vederlo e, soprattutto, accettarlo. Gli occhiali da sole di Tony hanno lasciato uscire la sua voce, e Peter ne è quasi stato spaventato, perché non voleva sentirlo, non voleva niente da lui, come se rifiutarlo lo aiutasse ad allontanare il lutto. Una reazione più che comprensibile, che lo ha portato ad accantonare quel paio di occhiali e a non tirarli più fuori fino al momento in cui non si è sentito pronto ad affrontare Tony, finché qualche piccolo passo in avanti effettivamente è riuscito a compierlo.
In questo, ruolo chiave lo ha giocato Pepper, che lo ha costretto ad affrontare se stesso e a prendere parte a quella famiglia che tanto a Peter ricorda Tony e che quindi tanto rifugge. E, andando a trovare Pepper, intrattenendosi con Morgan, Peter ha pian piano imparato a elaborare che quella è la famiglia di Tony, ma non Tony, che Morgan gli assomiglia, ma non è lui, e che Pepper non è adirata per ciò che lui e Tony sono stati, e che quindi può perdonare se stesso per questo. Tony ha riunito le sue due famiglia in una unica, con la sua morte, donando a Peter un posto nella sua vita anche dopo la sua dipartita, un posto tra le persone che hanno amato Tony tanto quanto ha fatto lui, e che possono capirlo e accettarlo per quello che è, ovvero un'altra persona che Tony ha amato.
Ed è davvero bello che Peter abbia deciso di condividere un po' di Tony anche con loro, che abbia dato anche a loro qualcosa a cui aggrapparsi, dopo aver ascoltato il messaggio di Tony e aver compreso che lui gli ha lasciato molto di più di un paio di occhiali da sole. Gli ha lasciato se stesso, per quello che ha potuto, e lo ha lasciato a lui perché sapeva che Peter sarebbe stato in grado di replicare, e di donare un po' della sua coscienza anche a Morgan e Pepper. Perché Tony se n'è andato, e quell'AI non è la stessa cosa, ma è un po' di lui, un ricordo che non sbiadisce, un frammento con cui parlare, per sentirlo meno lontano, meno perduto. È, appunto, una speranza, struggente, dolce e bellissima.
Carissima, non so cos'altro dirti, se non che questa storia è una meraviglia: è coinvolgente, travolgente e fa male, fa tanto male, ma è un dolore dolceamaro, perché quella speranza finale è vera, è concreta e c'è. Non è come se Tony fosse vivo, ma nemmeno come se fosse morto del tutto.
Ho davvero amato tutto questo e tu sei fenomenale.
Un abbraccio, a presto ♥

Recensore Master
08/05/20, ore 20:31
Cap. 1:

Tesoro, era davvero da tanto tempo che volevo leggere questa tua storia che mi incuriosiva oltremodo, e finalmente sono riuscita ad approdare su questi lidi. E CHE LIDI! **
Dunque, qui siamo immersi nel canon che più canon non si può, con il nostro amato Tony che purtroppo non è sopravvissuto allo schiocco e se n'è andato. Per davvero. Definitivamente. E poi c'è Peter, un Peter di cui vediamo il parallelismo tra il momento del funerale e qualche tempo dopo. E c'è anche Pepper, ma cercherò di procedere con ordine, quindi su di lei tornerò dopo.
Io rimango sempre incredibilmente sorpresa dall'intensità con cui sei in grado di descrivere il senso di perdita di Peter, come riesci a esprimere alla perfezione il suo sentire, i suoi sentimenti, facendo loro bucare lo schermo e facendoli arrivare al lettore come un colpo dritto al cuore, che fa male, che cattura e rapisce. Il dolore di Peter è palpabile, reale, così vivido che quasi sembra prendere vita. È lì, negli occhi e nel cuore del ragazzo, nei ricordi di Tony, nella sua paura di dimenticarlo.
Tutto il capitolo è un alternarsi tra il giorno del funerale e il momento presente, e ci accorgiamo che Peter, quella morte così improvvisa, dolorosa e devastante, ancora non è riuscito a superarla. Il dolore non è lo stesso del giorno del funerale, ovviamente: è passato del tempo, quindi la ferita ha avuto modo di rimarginarsi un po', però è ancora presente, così come il rifiuto, il non capacitarsi, il non voler affrontare determinate cose. Ora Peter non ha la nausea se mangia, ma ha molte altre cose, cose che sono sopraggiunte dopo, quando è tornata anche la lucidità. Però, in ogni caso e da qualsiasi punto di vista lo si guardi, quello di Peter è un dolore che si trascina, un dolore che è un parassita e che rimane attaccato, rimane avvinghiato all'anima e la consuma, la tormenta, la spegne pian piano. Peter è rimasto morto per cinque, lunghissimi anni, anni che Tony ha vissuto ma lui no, anni che per lui non sono significati che un secondo, eppure è tornato in vita solo per vedere l'uomo che ama morire. Morire per lui, ed è questa la cosa più straziante in assoluto. Perché Tony lo ha fatto per il mondo, ma lo ha fatto soprattutto per Peter, e Peter questo lo sa molto bene, ne ha la conferma anche da Morgan, anche se non gli serviva davvero.
Mi ha fatto davvero molto piacere anche rivedere Harley, perché mi ha riportato alla mente la storia dedicata a lui e Peter che mi è rimasta nel cuore, e che vedo come un finale alternativo di questa. C'è anche Strange, qui, che è una presenza furtiva, quasi evanescente, e che pure diventa centrare nei pensieri e nel dolore di Peter, perché il ragazzo attribuisce a lui la colpa della morte di Tony, perché lui sapeva e non ha fatto nulla. C'è un bisogno, qui, naturale e comprensibile, di dare una spiegazione a quanto accaduto, di trovare un motivo, qualcuno con cui prendersela diverso da se stesso. Perché è troppo difficile dire "Tony è morto per salvarmi", è più semplice dire "Tony è morto per colpa di qualcuno che non sono io". E Peter cerca di proteggersi in tal senso, all'inizio.
Passo ora a Pepper e, cara, oh cara, ormai lo sai, ma io lo dico e lo ridico e lo ribadisco: amo il modo in cui la tratteggi e come le fai vivere la consapevolezza di non essere l'unica. Lei non è mai nemica di Peter, non è mai nemica del sentimento che lo lega a Tony, ma ne è parte, ne è complemento. lei sa che Tony la ama, così come sa di non essere l'unica. Sa che Tony ama anche Peter e glielo ha perdonato. Glielo perdona perché Tony è così e o lo prendi per com'è oppure non riesci a starci. È comprensibilissimo che Peter si senta di troppo, in colpa, si senta come se ha rovinato una famiglia intera, come se ha distrutto qualcosa, ma Pepper lo vuole con sé, lo cerca, gli chiede di frequentare la sua casa, di parlare con Morgan. Lo vuole come parte della sua vita, perché Peter lo era di quella di Tony e l'amore di quest'ultimo per lui era qualcosa che lo definiva, insieme a tutto il resto. Peter non è un nemico, è solo la persona che può meglio di tutti capire il dolore di lei e cosa significhi aver perso Tony.
Ora, questo capitolo si concentra non solo sulla morte di Tony, ma anche su ciò che Tony ha lasciato di sé dopo la sua morte. È molto bello che lui abbia avuto un pensiero per ognuno, qualcosa da lasciare della sua persona a ognuno di coloro che conosceva. Ed è bellissimo anche che Peter non voglia il suo dono, e che ci metta davvero tantissimo per sentirsi pronto ad accettarlo. È troppo difficile, troppo doloroso avere qualcosa di Tony tra le mani, perché gli ricorderebbe costantemente che se n'è andato davvero, che non c'è veramente più. Che è tutto reale. Per parafrasare l'immenso Marquez, "la gente che si ama dovrebbe morire con tutte le sue cose", e anche per Peter è esattamente così. Ogni cosa di Tony gli ricorda cosa lui è stato e cosa non potrà essere più, cosa non potranno più essere insieme. E fa male, fa davvero troppo male.
Sono contenta che Peter abbia accettato di ricevere il regalo di Tony, alla fine: è certamente un passo avanti verso l'accettazione. E poi sono davvero troppo curiosa di sapere che messaggio il nostro Tony ha lasciato per Peter e cosa ha architettato per lasciargli qualcosa di sé. Qualcosa che sicuramente è più concreto e tangibile di com'è per gli altri.
Tesoro, sei fantastica e ogni tua storia è un bagno di emozioni. Di leggerti non ci si può proprio stancare.
Un abbraccio e a presto ♥

Recensore Master
08/04/20, ore 09:35
Cap. 1:

Ciao cara, buongiorno!
AH, l'attesa di qualcosa che si sa non tornerà da noi...quanto dolcemente dolorosa può essere?! Se penso a me, ti rispondo infinita e, purtroppo, anche monopolizzante: si vive in attesa di qualcuno/qualcosa che si sa che non tornerà da noi, eppure ci si spera, sempre e comunque, in un continuo pugnalarsi il cuore, in un continuo sobbalzare al trillo del telefono, al suono del campanello...purtroppo conosco fin troppo bene questa sensazione, così come conosco bene quella successiva, quella del sentirsi una bugiarda maligna, del sorridere sapendo di nascondere qualcosa a cui però non riesci a rinunciare perchè ti fa stare bene, più di quanto possa farti stare bene tutto il resto. Fa schifo, lo so io e lo sa Peter, ma non ci si rinuncia mai davvero, neanche quando il tempo passa e non fa altro che dirti "dimenticalo" e ci si logora quando gli occhi di qualcun altro ci si posano addosso e ci ricordano lui. (oddio, credo di essere andata un pelino fuori tema, ma mi sento Peter da così tanto tempo da non riuscire nemmeno a ricordarmi quando tutto è cominciato.)
Tesoro, mi dispiace dirti che in questo mercoledì mattina mi hai fatta piangere come una fontana toccando corde che cerco di seppellire da tanto, troppo tempo e che invece ogni volta tornano fuori e risuonano nel mio cuore. Non mi sono mai ritrovata così tanto in un personaggio di una fanfiction nè di una storia originale. Sono Peter più di quanto tu possa immaginare e quindi ho letto la tua storia con la comprensione di chi ci è passato. Sei bravissima, le introspezioni che fai, alternando presente e passato, sono meravigliose e scorrono sotto gli occhi e sulle labbra che è un piacere. Non vedo l'ora, nonostante tutto, di leggere il prossimo capitolo anche se sono convinta che mi costerà almeno un pacchetto di fazzoletti.
Io devo ringraziarti di cuore, Miryel, perchè non ho mai amato Peter Parker e adesso ho capito perchè.
Menzione d'onore a Pepper: donna straordinaria, davvero. E a Morgan: che mi fa esplodere il cuore di felicità ogni volta che ne leggo.
Vado a finire di piangere mia cara, ma tu sappi che sei un'autrice fantastica <3
Baci
*una frignante* L.

Recensore Veterano
15/03/20, ore 16:45
Cap. 2:

Ebbene. Ci sei riuscita. Sono scoppiata in lacrime come una bambina.
Sono rimasta con il magone sullo stomaco per tutta la lettura, fino alla fine, in cui l'ho sciolto con un pianto liberatorio.
Santo cielo, smetterai mai di sorprendermi? Non sono mai stata così felice di farmi metaforicamente accoltellare da qualcuno, come da quando ti leggo. Non ho abbastanza parole per descrivere la miriade di emozioni che mi hanno letteralmente travolta.
Ho sentito il dolore di Peter e Pepper come se fosse mio. Hai trattato Pepper con una delicatezza che non mi aspettavo. E' molto raro che una Starker shipper inserisca volentieri Pepper nei suoi scritti. Eppure tu l'hai fatto, e l'hai resa con un rispetto dinanzi al quale mi inchino. Pepper sapeva, l'ha accettato, e ha scelto di condividere i suoi ricordi e i suoi sentimenti con Peter, poiché tra loro sono gli unici in grado di capirsi. Entrambi hanno amato Tony. Entrambi hanno perso un pezzo di cuore. Riesco a sentire sulla pelle il dolore e la vergogna di Peter, la sorpresa di fronte al casco di Iron Man che reca il suo nome. Il video messaggio. Ho sentito le parole di Tony con la sua voce, nella mia mente. Mi sono sentita distrutta come Peter di fronte alle sue parole confortanti.
E poi c'è Maguna. La piccola e dolce Morgan con lo stesso furbetto sguardo di suo padre. Ogni volta in cui Morgan guarda Peter, è come se un pezzo importante di Tony tornasse alla vita per ricordargli di esserci stato e di rimanere per sempre. Io li amo.
Il Protocollo Coscienza mi ha stesa, mentre il Protocollo Speranza mi ha dato il colpo di grazia. La voce di Tony, che Peter ha acconsentito a riavere con sé, nella speranza di sopravvivere ad un'esistenza senza di lui. Senza i suoi baci, le sue carezze e le sue premure.
Non so più come fare per esprimere tutta l'ammirazione che provo per ciò che scrivi, come lo fai, e la naturalezza con cui esplichi la loro chimica. Io proprio non riesco più a farne a meno davvero.
Grazie per aver reso giustizia anche alla dolce Pepper.
Grazie davvero.


N.

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