Recensioni per
La colpa di vivere
di saitou catcher

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/06/19, ore 15:44

Colgo l'occasione di un giorno di ferie per lasciare due parole su questa fiction, letta ormai diverso tempo fa. A mio parere, è una delle storie più belle di quelle incentrate su Alain: è un flusso di coscienza amaro e disincantato scritto in maniera impeccabile, con uno stile maturo e interessante. È stato un piacere scoprirti e mi dispiace per il commento stringato, ma volevo almeno farti sapere che la tua OS mi è piaciuta molto e quindi va di diritto tra quelle di cui tenere memoria!
(Recensione modificata il 25/06/2019 - 02:09 pm)

Recensore Master
11/06/19, ore 10:50

Ciao è la prima volta che ti leggo.
Mi unisco volentieri al coro di elogi ricevuti per questa fiction, uno stile particolare il tuo, un approccio con i personaggi analitico ed evocativo.
Forse sull' amicizia di Alain con Bernard avrei io qualche dubbio, i due mi sono sempre sembrati diversi anche se con affinità di idee.
Indubbiamente il dolore accomuna e le esperienze tragiche vissute assieme avvicinano gli animi.
Mi fa piacere che il tuo Alain alla fine fa pace con se stesso con i mostri che lo perseguitano. Rosalie e Bernard sono una giovane coppia, lui è solo quindi maggiormente provato.
Un bellissimo racconto complimenti.
(Recensione modificata il 11/06/2019 - 10:52 am)

Recensore Veterano
04/06/19, ore 20:35

"Ma lei è morta- prosegue piano Rosalie- come mia madre, come le mie sorelle, come tutto ciò a cui ho voluto bene. Il mio amore non ha salvato nessuna di loro. E certe volte, certe notti, non riuscivo a dormire, e mi chiedevo... a che è servito amare così tanto qualcuno che poi se ne è andato? A che serve continuare ad avere amore nel cuore, se le persone a cui vorresti darlo non sono più con te?"

E' davvero bello questo passo.
Come tutto quanto il tuo capitolo.
Davvero bello questo capitolo introspettivo dedicato alla fine dell'episodio 40 dell'anime.

Anche io mi sono sempre chiesta cosa mai avranno fatto, come mai avranno proseguito la loro vita, scegliendo malgrado di andare avanti, Alain, Bernard e Rosalie.

Le riflessioni di Alain sulla strada verso Arras sono quelle di un uomo che si sente in colpa per non aver mai osato rischiare troppo, a dispetto dei di quella coppia di innamorati che ora piange.

I miei complimenti!

Recensore Veterano
03/06/19, ore 23:31

Ciao e bentornata su questo fandom, mi è piaciuta moltissimo questa tua piccola gemma sul “nostro” Alain, personaggio a me caro e sul quale mi piacerebbe si scrivesse di più e più spesso.
Il tuo è molto bello, anzi lo è tanto quanto i sentimenti intensi che lo struggono e quasi lo annientano.

La disillusione è forte come è forte e viva l’illusione che ancora anima e tiene in vita il suo unico amico rimasto Bernard.
La contrapposizione è netta e, paradossalmente,  è resa ancora più vivida dalla presenza silenziosa e dallo sguardo conciliante incarnati dalla figura di Rosalie.
Pena e dolore si sono sentiti tutti!
Mi sono sempre chiesta in quale preciso momento per Alain il “sogno” si sia “tinto di rosso”, o per meglio dire, di quale sangue si sia tinto di rosso: quello degli amici che incarnavano quello stesso sogno e quel medesimo ideale oppure quello che scorse negli anni che seguirono la  presa della Bastiglia?
Quando nasce il  ragionevole dubbio che, morto il sogno, si continui a vivere quello di altri ed in quello di altri?
Si sa che è raro che i sensi di colpa arrivino  a colpire i veri colpevoli - qualcuno se ne dovrà pure far carico- è perciò comprensibile e verosimile che Alain si strugga al pensiero di non aver letteralmente dato la propria vita per quel sogno, di non averlo saputo proteggere e a cui ora si aggiunge anche la pena, atroce, di non saper più ricordarne nel dettaglio “voce e colore”! 
È consapevole forse che è nel saperlo ricordare e rivivere che, quel sogno, lo si mantiene vivo e che lo si rende immortale.
Ecco, quindi, che quel viaggio si è reso davvero necessario.

Grazie e a presto Minaoscarandre.

Recensore Master
03/06/19, ore 14:26

Storia che senza esitazione metto tra le mie preferenze; è bella, profonda, dolorosa e alla fine, in qualche modo consolante. Alain dopo la morte di Oscar e André deve essere davvero così, un uomo segnato da troppi dolori e profondamente solo, che sente tutto il peso di essere sopravvissuto ai suoi amici, alla sorella, al terrore e al furore di una rivoluzione che spazza via tutto, senza fare distinzioni.
Ho sempre pensato che Oscar e André siano passati nella sua vita lasciando un solco profondo, ma è naturale che il ricordo di loro vada svanendo col tempo, non esiste altro antidoto contro il dolore. In poche parole hai colpo pienamente anche André che sapeva dire tante cose, restando zitto, per parafrasare le tue parole.
Non credo di aver letto le tue vecchie storie del fandom, ma spero vorrai tornare a scrivere qui, autrici tanto brave mancano sempre.

Recensore Master
03/06/19, ore 14:13

Gentile Autrice, in questa os hai descritto magnificamente un Alain, personaggio potente e profondo nonostante si sia sempre mostrato con un sorriso scanzonato che nascondeva grandi pene che ne avevano inciso l’animo, dolente e disilluso. Dopo i lutti che hanno funestato la sua famiglia è rimasto solo a lottare per gli ideali che erano anche di Andrè e Oscar; il suo rammarico più grande è il perché lui sia rimasto in vita mentre loro sono morti e di questa situazione se ne fa una colpa come se rimanere vivi lo fosse. Ha dovuto vedere gli orrori della rivoluzione ai quali non era preparato mentre ai suoi amici quelle brutture sono state risparmiate, ma come è lo stesso difficile andare avanti giorno per giorno quando non sia ha più uno scopo e un posto nel mondo. Gli unici amici che gli sono rimasti e che condividono in parte e diversamente il suo fardello sono Bernard, che a volte troppo gli rammenta André per la sua somiglianza, e Rosalie, forte e coraggiosa nel cercare di vedere sempre il buono che esiste nelle cose e nelle persone, che hanno assistito alla sua angoscia in questi anni terribili. Il tutto è stato per lui talmente traumatizzante da non riuscire nemmeno a recarsi sulla tomba dei suoi amici perché vedere quelle due croci vicine avrebbe significato che era tutto veramente e definitivamente finito e lui non era pronto ad accettarlo, fino a quando questo coraggio riesce a trovarlo dentro di sé e parlando loro come se fossero lì presenti insieme a lui li ringrazia per ciò che entrambi gli hanno donato riuscendo a perdonare se stesso per essere sopravvissuto. Complimenti ancora per questo scritto così pieno di dolore ma anche volto alla speranza e spero che tornerai a scrivere di loro in quanto il primo amore come hai scritto tu non si scorda mai. Un saluto.

Recensore Master
03/06/19, ore 14:03

Bellissimo questo racconto.
Alain, (quello dell'anime perché neanch'io sopporto quello del manga) è un uomo che ha sofferto tanto. Tutti i suoi affetti più cari sono spariti dalla sua vita e, se per sua sorella e sua non può essere responsabile, è comprensibile il senso di colpa che prova per la morte di Oscar e André. Lui era lì e nulla ha potuto per salvarli.
Al contrario di Bernard, chiuso nel suo "fanatismo" rivoluzionario, Alain ha ben chiaro che il fine non giustifica i mezzi e che non si può costruire una nuova sul sangue di tanti morti.
Rosalie condivide con Alain un dolore difficile da sopportare, da dimenticare, è dignitosa nel suo costante rimpianto.
Alain riesce ad affrontare i propri fantasmi, ad accettare di essere vivo. Perché non è una colpa sopravvivere a chi si ama.
Davvero molto emozionante questo racconto introspettivo che mostra Alain come un uomo che soffre e che deve scendere a patti con un passato troppo pesante da guardare negli occhi. Alain che è un uomo e non solo un irriverente spaccone.

Recensore Master
03/06/19, ore 12:00

Mi piace molto questo tuo scritto, amaro ma veritiero, e il tuo stile, che colpisce dritto al cuore. Complimenti.

Recensore Master
03/06/19, ore 09:00

Bentornata tra noi in questa sezione,è sempre un piacere leggere storie ' che sappiano di qualcosa ' ..un Alain che mi è piaciuto molto perché rispecchia a mio avviso , appieno il suo carattere ..a presto e non sparire ( se puoi! ).Ciao

Recensore Master
02/06/19, ore 21:51

Carissima, grazie per essere tornata! Questa tua os è davvero una piccola perla: è bellissimo ritrovarli nei ricordi di questo tuo Alain proprio perché, seppur molto triste, la storia originale, col suo tragico epilogo, è assolutamente magnifica. Un plauso al tuo stile e a quanto hai saputo mantenerli perfettamente aderenti a quelli "veri", perfetti ed ineguagliabili nella loro drammaticità. Se questo fandom è stato il tuo primo amore mi auguro davvero che tornerai ancora: personalmente sento tanto la mancanza di autrici della tua levatura. Ancora grazie per questo gioiello e (spero) a presto.

Recensore Master
02/06/19, ore 19:34

Cara autrice,
Nonostante una certa difficoltà nella sua lettura (troppi trattini, alcuni apparentemente inspiegabili/
rimandi nel racconto alle volte alla portata dei soli profondi conoscitori dell' anime) e la particolare
caratterizzazione di questo Alain (un po' esasperati i sentimenti che hai scelto di attribuire a un uomo
come lui: qualcuno abituato da sempre alla sofferenza e reduce da dolorosi lutti famigliari) non posso
che complimentarmi con te per questo tuo scritto. Righe decisamente potenti, nelle quali veridicità
storica e autentico e imperituro sentimento rifulgono in modo eccellente. Complimenti!
Un affettuoso saluto

Recensore Master
02/06/19, ore 18:52

Ciao. Allora ti do il mio bentornata!!
Spero che scriverai ancora perché questa tua OS mi è piaciuta molto, nonostante tratti di argomenti tanto dolorosi e della loro, per me, insopportabile morte.
Consideravo che Alain ha davvero sofferto tanto. Ha perso tutte le persone care che amava. Tutte morte violentemente, tranne la madre.
Difficile stare da soli e convivere con così tanti fantasmi...

Recensore Master
02/06/19, ore 18:27

E' una visione molto amara quella di Alain che si sente quasi in colpa per il fatto di essere sopravvissuto e l'atteggiamento disincantato di lui fa da contraltare al fanatismo ostinato di Bernard, ma anche al pragmatismo rassegnato, ma resiliente di Rosalie.
Alla fine, Alain trova il coraggio di fare visita alle due tombe e di perdonare se stesso.
Il tema della disillusione e dello sforzo di trovare nuove ragioni di vita è caro anche a me e, con riferimento ad Alain, l'ho affrontato nella one shot "26 agosto 1789", dove c'è un Alain prematuramente disilluso che, con la sua intelligenza disincantata, intuisce la piega che avrebbe preso la rivoluzione, al contrario di Bernard, rimasto prigioniero delle sue illusioni. In quella storia, Alain si domanda se ne è valsa la pena e decide di ritirarsi a vita privata.

Recensore Master
02/06/19, ore 18:24

Ciao Catcher, è la prima volta che ti leggo e devo dire che sei molto brava. Alain (dell'anime) piace molto anche a me. Gli hai fatto fare un'introspezione straordinaria, anche grazie a Rosalie, che, in effetti, è un po' sottovalutata, ma per me è tra le più coraggiose, dopo Oscar, ovviamente. Mi sono anche commossa, target raggiunto, complimenti e a presto con un'altra prova di scrittura bella come questa. Lucciola 67.