ECCOMI QUI.
Ti chiedo immensamente scusa per il clamoroso ritardo col quale passo per lo scambio – proprio all'ultimo –, sono imperdonabile.
Pertanto, senza dilungarmi ulteriormente, parto subito con la recensione.
Questo primo capitolo è stato davvero struggente sotto tanti, tantissimi punti di vista.
La vita di Bobby non è stata di certo facile e sicuramente continuerà a non esserlo, viste le premesse, e non posso che provare una forte compassione nei suoi confronti.
La cosa peggiore è che non se l'è nemmeno cercata – che ne so, mica ha ammazzato o fatto del male a qualcuno o qualsiasi altra cosa bruttissima –, è solo nato in questo mondo un po' più fragile e diverso rispetto a tutti gli altri.
Che poi, ci tengo a precisare, anche se avesse commesso atti imperdonabili, ciò che gli è stato riservato anche da colpevole non sarebbe stato affatto bello, anzi.
Insomma, Bobby è una vittima e non mi viene nemmeno da dire che “è passivo perché non reagisce in alcun modo”, anzi, il fatto è che il suo carattere viene costantemente interpretato come quello di uno che si lascia abbindolare e che è debole e di conseguenza la gente con lui fa ciò che vuole, anche le cose più oscene.
Bobby è costantemente una vittima degli eventi e non è nemmeno lui a cercarseli, perché non è colpa sua se è stato licenziato, dato che lo hanno fatto solo per agevolare – se non ricordo male – il nipote del suo capo, così come non è stato lui a tradire Maurice, bensì l'esatto contrario e ovviamente è comunque Bobby a pagarne le conseguenze.
Così come quando credeva di aver trovato un rifugio, un luogo sicuro a casa di sua sorella: viene sminuito da lei, dai figli e violentato da Ryan, suo cognato.
Devo essere onesta: mi chiedo come Bobby faccia ad essere ancora “in piedi”, se così possiamo dire, nonostante tutto quello che ha subito, il quale è iniziato fin dalle scuole elementari.
Anche la continua ripetizione della frase “Bobby Gallo è uno sfigato.”, così come il tono sarcastico di alcune frasi non fanno che accentuare la sua situazione assolutamente precaria e traballante, ridotta praticamente al limite.
Ti dirò, uno tra gli avvertimenti che spesso e volentieri escludo nelle mie letture è proprio il Non-con, perché per me è una tematica che, in generale – quindi assolutamente nulla contro la tua storia –, quasi mi fa stare male, soprattutto quando non è trattato bene (nella maggior parte dei casi non rispetta nemmeno le regole imposte dal sito, ma dettagli)…
Qui invece è stato diverso, ovvero sì, mi sono ugualmente sentita male per Bobby, però al contempo ho raffigurato nella mia mente questo atto atroce come l'apice delle crudeltà che Bobby ha subito in quasi trent'anni di vita.
Ovviamente non giustifico l'atto in sé, solo comprendo che il fatto che Bobby abbia vissuto un incubo del genere, lo rende a tutti gli effetti un personaggio modellato e martoriato dalla testa ai piedi, “completo”, se così possiamo dire, di esperienze che gli hanno fatto vedere le sfaccettature più scabrose dell'essere umano (ci tengo comunque a ribadire che il gesto in sé è assolutamente imperdonabile).
Questo primo capitolo si è rivelato davvero intenso ma, se c'è una cosa che mi piace leggere, è proprio il fatto di scavare a fondo nella mente umana e portare alla luce le cose peggiori, giusto per rendermi conto di quanto noi mortali, alle volte, sappiamo essere veramente crudeli e meschini.
Perché, alla fine, ciò che hai scritto è la triste verità che popola il nostro mondo e chissà quanti Bobby ci sono là fuori, purtroppo.
Sono davvero curiosa di proseguire nella lettura, tra questa storia, la long e la Raccolta di OS, credo che mi dovrai sopportare ancora per tanto, tantissimo tempo, lol.
Complimenti e alla prossima!
Harriet; |