Recensioni per
Bohemian Rhapsody for an Angel and a Demon
di Stria93

Questa storia ha ottenuto 122 recensioni.
Positive : 122
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/08/20, ore 22:17

Buonasera!

Non ci credo che dopo questa recensione ho finalmente recuperato tutti i capitoli della raccolta! E' un traguardo. Vile, ma pur sempre tale.
Bando alle ciance, passiamo subitissimo al racconto in questione, che per me, nonostante siano passati mesi dalla pubblicazione, è del tutto nuovo!
Ricordo benissimo che mi avevi accennato il fatto di avere in cantiere una FF in cui sarebbe uscito fuori il lato artistico di Crowley, in particolare legato alla musica, sul quale mi trovi ancora pienamente d'accordo. Sono stata felice, dunque, di ritrovare strutturato questo spoiler che mi avevi fatto.
Partiamo dall'inizio. Mi piace come tu abbia fatto riferimento alla collezione di Bibbie di Aziraphale. L'ho trovato un ottimo richiamo al libro e mi ha anche fatto sorridere il particolare della Bibbia poco curata che l'angelo ha venduto. Fa sorridere come una Bibbia, che è un testo sacro, venga definita di qualità non eccelsa, ma oltre ad approvare questo tipo di irriverenza in generale, mi trovo anche a dover ammettere che sia del tutto coerente con l'universo narrativo in cui ci troviamo. D'altronde, Aziraphale ha vissuto quella storia, non ha bisogno di un libro che faccia da testimone al posto suo. Sappiamo anche che la versione ufficiale è emendata, visto che non vi si riporta il piccolissimo insignificante particolare della bugia in faccia a Dio riguardo alla spada fiammeggiante. E' semplicemente plausibile che in Good Omens Aziraphale, un Principato, collezioni Bibbie in base alla loro qualità e al loro prestigio, piuttosto che per l'accuratezza o per il mero desiderio di conservare la presunta parola di Dio. Mi ha divertita molto e te lo volevo dire.
Mi ha divertita anche la vecchia vicina di Crowley, che ai miei occhi è stata da subito molto british. L'hai caratterizzata con modi cortesi ed espressioni a tratti degne di Downton Abbey. Mi ha trasmesso simpatia e, per quanto non sia un personaggio principale ma abbia solo un piccolo ruolo secondario, mi ha fatto piacere vederla in azione, soprattutto quando ha descritto i sentimenti suscitati dalla musica di Crowley. 
"Che villano che sono". Qui ho proprio sentito Aziraphale dire questa frase. IC rispettato al massimo, è una frase assolutamente da lui. Come è da lui andarsene prima di suonare nuovamente il campanello. Mi erano mancati i problemi di comunicazione di questi due! :')
Trovo che tu abbia ben sfruttato l'ormai sdoganato topos di Aziraphale nel retrobottega che non si accorge dell'arrivo di Crowley. Mi fa molto ridere che Aziraphale cerchi in tutti i modi di dissimulare la propria curiosità con domande più o meno dirette ma fintamente casuali e così poco credibili da farsi sgamare subito nel suo intento: sono io, in pratica. Bello il particolare di Vivaldi che ha provato a dargli lezioni, fallendo! E bellissimo il momento in cui Crowley incoraggia l'angelo a trovare un altro strumento per poi quasi rimangiarsi quelle parole gentili. Siamo nella fase post-Apoca-nope, ma loro hanno ancora difficoltà a trovare il modo giusto di comunicare i propri sentimenti: Crowley non deve mostrarsi troppo gentile o addirittura amorevole nei confronti di Aziraphale e a sua volta l'angelo non può essere troppo schietto, ha paura di varcare qualche insuperabile linea di confine. Della serie: abbiamo aspettato tanto per una gioia, perché non aspettare ancora un altro po'?! E certo. Mi sembra più che lecito.
Ora lascia che io apra una parentesi. Potremmo riferirci a questo capitolo come a una lenta discesa di Aziraphale nel baratro della criminalità. E' passato dallo scoprire casualmente un hobby di Crowley all'intrufolarsi in casa sua con i miracoli (!!!) per coglierlo sul fatto, tutto questo perché Crowley non gliel'ha detto prima e di persona. E non dimentichiamoci tutto il pomeriggio passato a fargli il terzo grado. Uno si aspetterebbe, dopo questi atti, di vederlo rapire Crowley e costringerlo a suonare per lui per l'eternità. Invece no: hai deciso di farci empatizzare con il criminale e di farci avvertire tutta la sua estasi mentre ascolta le melodia malinconica del demone. Stria, si fa così? Ti pare il modo di giustificare atti improponibili? Scherzi a parte, mi è piaciuto il modo in cui hai descritto gli effetti della musica di Crowley su Aziraphale. E' stato molto evocativo e in effetti già da qui avrei dovuto capire il titolo del brano. Ovviamente non ci sono arrivata se non quando lo ha detto lo stesso Crowley.
"Non intendevo spiarti". Mai vero, Aziraphale. Ti prego, ammetti di avere un problema.
E' stato molto tenero vedere il demone alle prese con il forte imbarazzo dovuto all'esser stato scoperto. Molto realistico, molto simpatico. Il tutto, poi, è stato arricchito da quel siparietto sui Queen che ha alleggerito tutti i possibili risvolti imbarazzanti della situazione. Hai bilanciato benissimo le componenti in modo tale che nel capitolo prevalesse il genere commedia, senza addentrarti in particolari sul perché Crowley abbia suonato proprio quel brano, sul perché Aziraphale si sia sentito sopraffatto nello scoprire il titolo, sugli occhi espressivi del demone. Hai seminato questi piccoli indizi che avrebbero potuto condurre verso l'angst o comunque il malinconico senza appesantire il tutto e senza tradire il tono con cui è evidente che volessi continuare per tutta la storia. Hai fatto un ottimo lavoro.
La nota fluff finale mi ha fatto concludere il capitolo con un sorriso idiota come quello di Aziraphale.
Che dire? Mi è piaciuto tantissimo questo "nuovo" tassello della raccolta! Ho trovato perfettamente in linea i personaggi, la vicenda, l'atmosfera che si respira tra i due e la delicatezza della storia. Tu sei sempre garanzia di qualità! <3
Per ora ti lascio e, nella speranza di tornare presto negli altri tuoi lavori in Good Omens, ti abbraccio forte forte, ma sempre virtualmente perché il distanziamento sociale è cosa buona e giusta! <3
Alla prossima, tesoro!

Menade Danzante

Recensore Veterano
10/06/20, ore 19:04
Cap. 34:

La mia scalata verso la vetta delle tue storie continua!

Parto subito col dirti che quando ho letto - a febbraio come adesso - che i nostri amati protagonisti si tengono per mano ho avuto un tuffo al cuore. In questa raccolta non sono molte le storie in cui hai messo in scena il comportamento di Crowley e Aziraphale nell'era post-non-Apocalisse e soprattutto in cui li hai considerati a tutti gli effetti come una coppia. E' stata una grandissima gioia vederti affrontare di nuovo questo periodo e soprattutto il loro amore palese, dichiarato da entrambi e non più in attesa di esplodere. Mi piace anche pensare che l'amore tra loro che sembra irradiarsi tra le persone non sia solo un vezzo stilistico e retorico da parte tua, ma proprio qualcosa da intendere in senso letterale. In fondo, loro sono creature sovrannaturali i cui poteri non ci vengono spiegati nel dettaglio né nel libro né nella serie: non sarebbe dunque inverosimile. Ovviamente lascio da parte tutta la solfa degli angeli come esseri fatti di puro amore e blablabla, sai che non la condivido - anche perché viene abbondantemente smentita dalle opere a cui facciamo riferimento -, ma penso piuttosto a una sorta di magia miracolare. Sarai tu a smentire o confermare questa mia impressione! In ogni caso, apprezzo questa immagine, che sia figura retorica o meno poi ha un'importanza relativa!
Mi piace come hai gestito l'atmosfera del luna park. L'hai reso un'attrazione degna del suo nome e soprattutto un'attrazione a misura di angelo e demone. Mi riferisco al fatto che hai aperto la descrizione con gli odori del cibo: mi sembra di notare qui che Aziraphale sia praticamente già rapito dal luogo in cui si trova perché, amante del cibo quale è, sicuramente è più affascinato da quello che le sue narici stanno sentendo che dalle giostre e dal divertimento più sfrenato a cui di solito si pensa - o a cui io almeno penso - quando ci si figura un luna park. Non è la giostra che attira l'angelo, ma lo zucchero filato. Come dargli torto!
E va be'. Diciamo che la dose di fluff presente in questa OS ci ripaga dell'assenza di Aziraphale nel capitolo precedente!
Ripeto ora una cosa che già più volte ti ho detto, o credo di averti detto e se non l'ho fatto ho compiuto un errore: tu hai la capacità incredibile di rendere Aziraphale esattamente come è in queste situazioni in cui a dominare è il cringe, quell'imbarazzo vicario che ci portiamo dietro ogni volta che l'angelo dice o fa qualcosa che ci fa sentire a disagio. Qui io mi riferisco al fatto che chieda spiegazioni riguardo alle tazze rotanti. Questa è l'attrazione più concretamente letterale che tu possa trovare in un luna park: sono tazze che ruotano, letteralmente. Bizzarra, per carità, perfino controintuitiva (perché delle tazze dovrebbero ruotare?!), ma sono tazze che girano e sono praticamente innocue. Nessuno chiederebbe mai spiegazioni. E invece Aziraphale lo fa, io provo imbarazzo per lui e Crowley è sorpreso per non dire allibito. E' un tocco di fedeltà all'opera originale che a te sembra venire assolutamente naturale e che restituisce il personaggio nella sua interezza. Aziraphale è tante cose, è soprattutto intelligente, ma si perde nelle questioni più sciocche e tu sai gestirlo benissimo. Non so se riscontri una qualche difficoltà nel farlo, ma il risultato è davvero ottimo. E' Aziraphale, punto. Anche più tardi, quando vorrebbe provare una giostra riservata solo ai bambini. Percepisci il mio imbarazzo, vero? Ne sei meritatamente responsabile, sappilo!
Sono stata felicissima di vedere un'alterazione degli schemi a cui siamo abituati e che risulta perfettamente credibile considerando il contesto e la temporalità di questa OS. Mentre di solito è Crowley che fa qualsiasi cosa purché l'angelo glielo chieda o sbatta le ciglia, adesso è Aziraphale che, seppur titubante (le pericolosissime tazze rotanti spaventano chiunque, no?), accetta di fare un'esperienza nuova per accontentare il demone. Mi è piaciuta questa inversione di rotta e questo desiderio di rendere felice l'altro e provare qualcosa di nuovo.
Il chiosco dei peluche e il conseguente premio sono nel mio cuore - e anche a casa, come forse ricorderai dalla foto che ti avevo mandato! Questa OS è un continuo alternarsi di fluff e cringe ben strutturato e ben inserito. Non c'è niente da fare. E' un pregio grandissimo, davvero, perché non è semplice rendere bene questo aspetto di Aziraphale e, in genere, si tende ad evitarlo. Tu, invece, lo accogli a braccia aperte e lo gestisci proprio bene. "- Lo chiamerò Anthony, in tuo onore. -": qui ho effettivamente riso. Bastardo patentato!
E hai lasciato tickety-boo! Approvo, approvo! Queste espressioni sono troppo iconiche perché possano essere tradotte. Hai fatto benissimo a lasciarla. Però ti segnalo un refuso che mi era sfuggito all'epoca e che forse vorrai modificare: "peni di una felicità". Ho riso, però, devo ammetterlo. E probabilmente riderai anche tu. Grazie. :')
Mi è piaciuto molto il discorso su Gabriel, il Paradiso e il fatto che forse i luna park non siano accettati ai piani alti. Ma soprattutto ho apprezzato la reazione di Aziraphale: tranquillo, che non getta il peluche sintomo del gioco d'azzardo, che non butta le caramelle, che accoglie il punto di vista di Crowley (anche ragionevole, a parte per i bambini nei tunnel dell'amore) e che semplicemente se ne fa una ragione senza scomporsi. Ottimo.
E qui arriviamo al mio pezzo preferito. Mi piace che tu l'abbia gestito dal punto di vista di Aziraphale. Nella scena molto simile che vediamo nella serie è stranissimo quello che accade, non si capisce perché l'angelo sembri impossibilitato a ripulirsi da solo dalla vernice. Sei stata coraggiosa, diciamo così, a optare per questa soluzione. Approvo e apprezzo la spiegazione che dài: Aziraphale è, sostanzialmente, un angelo viziato in cerca di attenzioni! Torniamo anche agli schemi soliti in cui Crowley fa qualsiasi cosa gli chieda l'altro, ed è giusto così. La scena in sé è semplicissima, è un bacio sulla guancia, ma le parole che usi lo rendono ancora più delicato di quanto già non sia in sé e per sé, ma soprattutto lo rendono allo stesso tempo intensissimo e profondissimo. Aziraphale che lo guarda con totale fiducia e totalmente innamorato è una cosa tenerissima che mi scioglie. Così come mi scioglie lo sguardo di Crowley che accarezza il viso dell'angelo. Il capriccio della richiesta diventa un pretesto per questa bomba di fluff che non stona mai e che serve sempre! <3
Un capitolo davvero dolcissimo e divertente, in cui i personaggi sono IC in tutte le sfaccettature che hai deciso di mostrare e che prendono vita sullo sfondo di questo festoso luna park. Complimenti vivissimi!
Da adesso ho finito i capitoli già letti in precedenza. Dalla prossima volta vivrò il brivido della novità! A presto! <3

Tam

Recensore Veterano
29/05/20, ore 19:13
Cap. 33:

Il mio recupero prosegue: ho quasi finito i capitoli che avevo già letto e presto arriverò alle novità!

Eccoci di nuovo ad affrontare il linguaggio nei bambini e i due Idioti in casa Dowling! Anzi, uno solo perché qui l'angioletto non c'è. Ma ti rassicuro subito: non se ne è sentita la mancanza. Per come hai gestito la shot, infatti, trovare il modo di inserire Aziraphale sarebbe risultato un po' forzato. Non dico impossibile, ma comunque approvo che non ci sia e che Crowley abbia avuto più spazio.
Mi fa sempre sorridere la premessa "Warlock è l'Anticristo, ma sembra normale in tutto e per tutto". La commedia degli equivoci che si scatena da questo punto di partenza è sempre spassosa, potenzialmente di per sé. Comporta di sicuro un carico di stress non da poco per angelo e demone che si ritrovano a temere il peggio per qualsiasi cosa, ma che poi si limitano ad affrontare dei comportamenti del tutto identici a quelli di qualunque altro bambino dell'età di Warlock.
Mi ha fatto tanta simpatia il modo in cui hai velatamente detto che questo cucciolo d'uomo si sta rivelando un po' viziatello e capriccioso. Mi riferisco alla frase "No voio!", che è diventata la sua preferita: è una piccolezza, ma sottolinea un lato caratteriale che attribuisci a Warlock e seri stata brava a inserirlo senza spiegoni o parole superflue. Su "recalcitrante", invece, ho avuto un brivido di cannarsiana memoria e, pur non volendolo, ho riso.
E qui veniamo al particolare che mi fece rabbrividire tempo fa, quando l'ho letto per la prima volta, e che il mio cervello ha avuto cura di rimuovere! Ti giuro, ricordavo la trama della storia anche con qualche particolare piccolino (come l'uccellino morto nella terza parte del capitolo), ma questa benedetta "Fur Elise" in un CD per bambini mi ero impegnata per dimenticarla in questo contesto. L'eterno ritorno del trauma infantile! Se a questo aggiungiamo che da un momento all'altro spunta fuori la voce di Hastur... Il genere predominante di questa OS diventa l'horror, dal mio punto di vista.
Il fatto che Crowley chiami Satana "Nostro Signore" mi fa ridere più del dovuto. Blasfemo e irriverente al punto giusto, come piace a me. E diciamo anche che se Crowley avesse fatto il demone sulla terra così come l'ha fatto al cospetto di Hastur in questa shot, sarebbe stato un demone eccellente. L'ho trovato completamente IC: Crowley si ritira sempre con la coda tra le gambe e fa tutto il diavolo servile nel momento in cui è faccia a faccia con i suoi superiori, in particolare con Lord Beelzebub (mi viene in mente l'ultima puntata, quando addirittura si inchina di fronte al Principe nonostante tutto), ma quando ha un filtro - che sia lo schermo della TV, una radio o lo schermo di un cinema - si permette di osare, di fare qualche battutina in più che dal vivo non farebbe mai. Qui hai giocato benissimo su questo punto e hai messo Crowley nella condizione di prendersi una piccola banale rivincita nei confronti dell'Inferno.
Un'altra cosa che ho apprezzato tantissimo è come Hastur tranquillamente beva l'idea che Crowley sia un tipo all'antica riguardo alla televisione. L'hai precisato anche tu da narratrice, ma era ovvio che quella fosse una bugia. Ovvio per tutti tranne che per Hastur. Questo è sintomo di quanto l'Inferno non si sia mai preoccupato di controllare veramente l'operato del suo inviato speciale sulla Terra. "Attur, iota!" è la mia nuova citazione preferita, sappilo, e la condivido completamente.
Mi piace che il secondo demone che interagisce con Crowley non sia il più papabile Ligur, bensì Dagon, il Signore degli Schedari, che è un titolo che mi fa morire. Considerando la canzone che ti ha ispirato questa shot, capisco benissimo il ragionamento che hai fatto per inserire questo demone secondario, ma per me è stata una piccola sorpresa: non avendo gestito la trama, non mi aspettavo la svolta che le avresti dato.
Mi ha fatto ridere Crowley che scopre che il bambino era sveglio durante la conversazione! Terrore e raccapriccio! Mi è piaciuto molto perché ti ha permesso di chiudere ad anello con quello che era il primo paragrafo della storia, in cui tematizzavi l'equivoco dell'Anticristo. La raffica di domande nella mente del demone è divertentissima per noi che sappiamo già tutto, ma trovo sensato che Crowley abbia comunque deciso di ridimensionare il suo timore: Warlock è a tutti gli effetti troppo piccolo per poter essere preso sul serio con un episodio del genere.
Rinnovo i miei soliti complimenti sullo stile, che è sempre ben misurato e ponderato sulla base del tono generale della storia che tratti. E' stata una godibilissima OS, uno squarcio di vita quotidiana alle prese con l'Anticristo-che-non-è-l'-Anticristo! Davvero brava!
Ti abbraccio e ti saluto, tesoro! Alla prossima! <3

Tam

Recensore Veterano
26/05/20, ore 21:37
Cap. 32:

Eccomi di nuovo!

Mi ricordo come mi avevi preparato a questo capitolo, avvertendomi della valanga di angst che mi avrebbe travolta. Il tuo intento è riuscito mesi fa ed è riuscito ancora oggi.
Andiamo con ordine. Ho molto apprezzato la descrizione della spiaggia e del cielo con cui hai aperto il capitolo. Il paesaggio marino in questi casi mi sembra sempre molto adatto: l'acqua è un elemento turbolento, o che, almeno, io associo più al caos che alla quiete, perciò trovo azzeccato che tu abbia collocato Crowley in questo ambiente per parlare dell'imminente guerra. Mi è piaciuto soprattutto il lessico legato al ferro e al piombo per descrivere il cielo: mi ha suscitato l'immagine delle armi, che è un altro punto a favore della connotazione storica e del tema della shot.
Molto interessante anche la riflessione sul tempo di Crowley e sul tempo dei mortali. Essere immortali, anche alla maniera degli angeli e dei demoni di Good Omens - cioè comunque in grado di esporsi alla morte, ma in casi eccezionalissimi - è un grosso peso. La possibilità perpetua di fare nuove esperienze implica, purtroppo, anche quelle atroci che hai citato tu e che per forza di cose rimangono impresse nella memoria di Crowley. Ahimè, tu mi citi Guerra e sai che io ho una cotta per questa infame qui: ammetto che pensare alla seconda guerra mondiale come il grande spettacolo di questo Cavaliere dell'Apocalisse mi ha dato una scossa elettrizzante. Gaiman e Pratchett l'hanno fatta troppo carismatica e bella, è colpa loro!
Qui ti faccio una piccola annotazione, che risponde molto al mio gusto personale e che non è una critica vera e propria. Mi riferisco alle due righe in cui nomini la data dello scoppio del conflitto e il discorso del re alla nazione. Secondo me non servivano queste connotazioni così precise e che ho percepito come stranianti rispetto al flusso dei pensieri di Crowley. Io avrei tolto la data e avrei inserito un riferimento al discorso del re in maniera più incidentale per rendere il racconto più fluido, senza intermezzi da cronaca. Anche perché il resto dell'analisi dei pensieri di Crowley scorre per associazioni di immagini e riflessioni generiche più che per date e per eventi così fissi nel tempo. Però, ribadisco, è un mio gusto personale e non metto in dubbio che tu abbia avuto le tue ragioni per inserire queste due righe!
Il continuo delle riflessioni di Crowley è molto interessante. Mi piace come hai messo in luce che l'aspetto peggiore della guerra per il demone sia il sacrificio della creatività umana in favore da una parte della sopravvivenza, dall'altra dello sterminio, della capacità di uccidere prima e meglio il nemico. I due aspetti sono estremamente collegati, ma acquisiscono delle sfumature leggermente diverse a seconda di come li si guarda. Qui torna un problema che avevamo affrontato in chat riguardo alla responsabilità degli esseri umani di fronte alle proprie azioni quando di mezzo ci sono i Cavalieri. Credo che tu abbia fatto un'analisi di Guerra coerente con l'opera, anche se ho trovato la frase "agli orridi tormenti che queste pativano a causa del flagello di Guerra e dei suoi illustri colleghi" fin troppo idealista da parte di Crowley. Guerra, per come la vediamo agire nella serie e nel libro, va ad alimentare sentimenti e rivalità che già sono lì, non li crea dal nulla. Crowley qui sembra quasi suggerire che gli esseri umani siano solo vittime, quando in realtà non è proprio così. Si è intenerito troppo, questo demone!
Tenerezza che ritroviamo nella riflessione sulla solitudine. Il fatto che lui si senta affine al tronco d'albero trasportato a riva dalla corrente mi ha stretto il cuore. Così come il collegamento ad Aziraphale come l'unica entità in grado di tenerlo ancorato a Londra. Mi è dispiaciuto tantissimo che per colpa dei suoi dubbi sulle reazioni dell'angelo non si sia avvicinato a lui per tutto questo tempo e che non possa condividere con lui tutte le preoccupazioni legate all'imminente conflitto. E' un momento molto angst che hai gestito davvero bene, procedendo da un'immagine all'altra e da una sensazione all'altra senza intoppi.
Passiamo ad Aziraphale. Il fatto che l'angelo senta una voce chiamare il suo nome è una diretta citazione a Jane Eyre? Mi ha subito ricordato quel passo del libro, con l'eco che viene udita tra le montagne.
Mi piace come tu abbia reso la sua inquietudine attraverso l'incapacità di leggere. Ho empatizzato pure troppo perché lo capisco moltissimo, succede anche a me, ma soprattutto lo trovo il metodo più sensato per mostrare la tensione di Aziraphale, lettore incallito che non riesce a immergersi nella sua attività preferita.
Dal punto di vista della gestione del genere storico, mi è piaciuto tantissimo questo passaggio: "Non erano trascorsi che vent'anni dagli orrori delle trincee fangose e del filo spinato, e ora ecco che il medesimo incubo si ripresentava in tutta la sua efferatezza": con due elementi - le trincee e il filo spinato - hai letteralmente evocato nella mia mente - e spero in quella di tutti i lettori - l'immagine della prima guerra mondiale. Ho apprezzato meno i riferimenti al discorso di Giorgio VI per gli stessi motivi che ti ho detto prima: non lo percepisco come naturale all'interno di un flusso di coscienza, soprattutto ambientato mesi dopo l'evento. Questo discorso, però, vedo che a te è piaciuto tantissimo! Penso che tu abbia fatto meglio, comunque, ad inserire questa analisi abbastanza dettagliata nella sezione del capitolo dedicata ad Aziraphale e non in quella di Crowley: il primo dei due è il più analitico e il più incline a lanciarsi in questo tipo di esegesi.
Il parallelismo con la solitudine di Crowley mi ha di nuovo spezzato il cuore. Caruccio Aziraphale che va a Mayfair con la speranza di incontrare Crowley e contemporaneamente pregando di non incontrarlo! Quanto è umano in questa sua attitudine! E torno a dire, dopo mesi, che questi due sono idiotissimi e che dovrebbero davvero imparare a risolvere i loro problemi di incomunicabilità! Se imparassero a parlare tra loro...!
Che dire? la botta di angst me l'hai data mesi fa e me l'hai data di nuovo adesso! Ma io non mi lamento mica! Ho apprezzato moltissimo questa nuova immersione nel capitolo e sono felice di essere giunta adarti il mio parere anche su questa storia!
Con la speranza di tornare nuovamente presto sugli altri tuoi scritti, ti abbraccio fortissimo! <3

Tam

Recensore Veterano
22/05/20, ore 18:44

Streghetta mia! <3

Vorrei fare qualche battuta sul ritardo con cui recensisco questo capitolo e sul fatto che io abbia perso altri tuoi aggiornamenti, ma non lo farò. Mi limito a scusarmi per l'assenza sul piano creativo. Il periodo, pur non avendomi colpita sul lato della salute, ha giocato qualche brutto tiro all'emotività e mi ha tenuta lontana dalla scrittura e addirittura dalla lettura. Non credo di poter dire di essere tornata in carreggiata, ma almeno ho avuto voglia di recensire e di articolare un parere che vada oltre il "mi è piaciuto tanto questo capitolo". Perciò eccomi qui a sfruttare questa ondata di energia e a sperare di passare presto da tutti gli altri tuoi scritti che ho smesso di seguire!
Ricordo perfettamente di averti annunciato mesi fa l'ennesimo caso di telepatia che mi ha fatto quasi prendere un infarto per questo capitolo. Ti dirò che rileggendolo adesso per recensirlo ho avuto lo stesso improvviso tuffo al cuore. E' l'ennesiva riprova del fatto che intendiamo questi due idioti degli Ineffable Husbands allo stesso modo e nelle stesse situazioni quotidiane, soprattutto quando si parla di Warlock. L'incipit è davvero preoccupante, sappilo!
Povero cucciolo! Io non ho mai avuto la varicella, fortunatamente non so cosa si provi nello specifico, ma posso immaginare quanto possa essere fastidiosa per un bambino di cinque anni. Per fortuna, però, la tata e il giardiniere possono effettivamente avvicinarsi a lui perché immuni. Crowley, comunque, è sfruttato sul lavoro, sarai d'accordo con me. Non solo è la tata del ragazzino, ma deve pure badare a lui sul lato medico! Un bambino di cinque anni è semplicemente una tortura. Ci credo che abbia una brutta cera! A proposito, l'uscita di Aziraphale in tal senso è una nota di realismo e di perfetta caratterizzazione: per come li abbiamo capiti, l'angioletto di bambini non sa niente di niente e non immagina quanto possa essere gravoso il compito di una tata, figurarsi quando deve occuparsi di tantissimi altri aspetti della vita di Warlock. Da una parte ha ragione nell'essere stizzito perché quello è pur sempre l'Anticristo per loro, ma dall'altra non si rende conto della situazione in cui versa. Inoltre, queste due battute di Aziraphale ti hanno dato modo di mostrare ancora una volta quanto l'angelo sia convinto che debba vincere il Paradiso e non che si debba mantenere la partita in parità. E di base avrebbe anche ragione, se solo il Paradiso non fosse il covo di quelle vipere degli Arcangeli.
La battuta su Maometto - o, meglio, l'incapacità di Aziraphale di coglierne il senso mi fa ridere e mi imbarazza allo stesso tempo. Come per i giochi di magia. E' cringe e proprio per questo perfettamente in linea con il personaggio. Bravissima!
Quando sono arrivata alla parte sulla Bibbia mi sono fatta delle belle risate! Non solo per la "storia vera" - che è sempre molto avvincente come risoluzione delle secolari dispute teologiche - ma anche per Eva paragonata a Harry Potter. Eva che parla il Serpentese mi ha fatto ridere più del dovuto. Magari Salazar è suo erede! Però Aziraphale deve rovinare sempre tutto! In realtà qui a parlare è il mio lato analitico che si fissa con l'esegesi delle figure della Bibbia ed Eva per me è fonte di grande interesse. Le domande di Warlock non permettono, giustamente, di approfondirla troppo, ma sono del tutto appropriate alla sua età e alla sua funzione nel testo. Dico funzione perché qui è fondamentale che il bambino tiri fuori l'argomento che Aziraphale e Crowley evitano da tantissimo tempo. Già di per sé la domanda è terribile per chiunque, al pari di "Come nascono i bambini?", ma rivolta ad Aziraphale la questione si fa più complessa e spinosa. Mi piace come l'angelo rimanga sul vago pur elencando una marea di atteggiamenti che tipicamente si attribuiscono alle persone innamorate. Parte dai luoghi comuni, dalle cose che tutti sanno sull'amore e non va in profondità, resta in superficie. Questo dà anche a lui l'opportunità di rimanere al sicuro, a suo agio, senza doversi analizzare. E' come se non avesse smesso di leggere la Bibbia da cui ha tratto la storia di Eva.
Caruccio Warlock che difende Eva e incolpa Dio! <3 L'ha approfondita meglio di Aziraphale - e questo dovrebbe farci porre due domande sul senso critico del nostro angioletto, dico davvero.
Il momento in cui angelo e demone si incontrano fuori dalla camera del bambino è di nuovo un altro grande punto a favore dell'IC: Aziraphale vuole condividere con Crowley del tempo di qualità e questo non solo ci riporta alla serie e agli atteggiamenti consueti a cui siamo abituate, ma anche al discorso di prima sull'amore e sulla condivisione, sul voler passare del tempo insieme. E' stato bello vedere la curiosità di Crowley e quel misto di emozioni che lo pervade. Mi è anche piaciuto che Aziraphale abbia potuto, attraverso questo piccolo resconto, quasi esorcizzare il terrore di dichiararsi. Ovviamente non ha veramente confessato il suo amore a Crowley, ma un po' sì, in maniera indiretta, sicura, senza rischi. E' vero che lui si dà del vigliacco sul finale proprio per gli stessi motivi che io sto evidenziando, e lo trovo molto in linea con il suo carattere, tuttavia da persona esterna sono molto fiera di Aziraphale e di come abbia introiettato il significato dell'amore attraverso il sentimento che prova per Crowley. Per carità, deve ancora farne di strada per essere un cuor di leone, ma questo è un passo avanti non indifferente. Lui la verità l'ha già scoperta, l'ha fatto in una certa chiesa in fiamme di nostra conoscenza: riproporla così in modo sicuro e conciso non è una crescita da sottovalutare!
Sullo stile rinnovo i miei soliti complimenti: ottima scrittura che si adatta benissimo alla situazione proposta senza forzare nulla e rispettando intrinsecamente i personaggi proposti. Warlock, come sempre, è un bambino a tutti gli effetti (e non un burattino), che spicca nelle sue peculiarità infantili anche quando deve svolgere solo un ruolo di mera funzione all'interno della storia. 
Bravissima come sempre! <3
Nella speranza di tornare al più presto anche sugli altri capitoli della raccolta, ti abbraccio forte forte!

Tam

Recensore Veterano
20/05/20, ore 23:20

Sì, lo so è passato un bel po' di tempo ma è stato un periodo un po' così e fra una cosa è l'altra ho un sacco di ff da recuperare...E visto il periodo spero che tutto vada bene.
Comunque ho letto gli ultimi 5 capitoli di questa raccolta e come sempre mi ritrovo a farti i complimenti perché sono una più bella dell'altra.
Ti ringrazio anche per aver scritto '39, non solo sei riuscita a trovare l'ispirazione ma anche a scrivere una pezzo triste ma a suo modo dolce e profondo ambientato in uno dei periodi storici più brutti e il tutto non uscendo dai personaggi e dalla canzone...COMPLIMENTI.

Su Radio Ga-Ga mi sono rotolata dalle risate.
La dolcezza in tutti i sensi di Brigthon Rock ❤️❤️
E con You take my breath away mi hai fatta sciogliere perché Crowley che suona il pianoforte e Zira che lo ascolta di nascosto su quelle note è semplice peoesia 😍

Alla prossima

Recensore Master
26/03/20, ore 00:23

Ciao! :)
Quanto tempo! Come sta andando la quarantena? :)
Ammetto che questo capitolo è stato piuttosto bello leggerlo per me, perchè la tematica mi colpisce da vicino. Suono il piano da anni ed ogni volta che qualcuno lo inserisce in una storia vado in un brodo di giuggiole.
Sono sorpresa che sia Crowley a suonarlo e non Aziraphale, lo vedevo più tipo da rock, ma è anche vero dire che i Queen non facevano tutto chitarre elettriche e batteria, come hai ben scritto.
Penso che la curiosità di Aziraphale l'avrebbe avuta chiunque, specialmente senza avere avuto i risultati sperati con quelle domande mirate e strane.
La signora è stata molto d'aiuto! ;)
Non ricordavo di conoscere la Bosendorfer finchè non l'ho cercata su internet. Vende pianoforti di lusso, non posso decisamente permettermeli xD
Che dire, sono contenta che tu sia tornata a scrivere questa raccolta/long OS, mi è mancata, lo ammetto :)
Ormai sai i complimenti che ti faccio ad ogni capitolo, fino a reputarmi paranoica ahahah
Al prossimo capitolo,
R.

Recensore Master
10/01/20, ore 23:58

Ciao! :)
Dico subito che sto scrivendo questa recensione con poche ore di sonno e sono mezza addormentata, quindi se ci sarà qualche fra senza senso per favore, fammelo sapere xD
Passando al capitolo.. che tenerezza.
Warlock con la varicella scompone (ma neanche tanto) i piani di angelo e demone ma riescono a trovare lo stratagemma.
Quando ho immaginato Crowley fare da balia al piccolo per tutte quelle ore ho riso, perchè la sua faccia sarebbe stata epica XD
Crowley è inutile, non gli interessa niente dell' "Anticristo". Lui vuole solo continuare la sua collaborazione con l'angelo, tutto qui.
Quando Aziraphale viene messo in difficoltà con l'argomento "l'amore" beh, ha detto solo la sua, di verità.
Condividere tutto con Crowley non è solo lavoro, ma è diventato indispensabile, come respirare per gli umani.
Dove va uno va l'altro. Se ad uno viene dato un vassoio col thè e biscotti, va dall'altro per berlo insieme. L'amore è questo, condivisione di tutto, anche di cose semplici e poco eleganti.
Crowley lo ha già accettato che lo ama, Aziraphale è testardo come la pietra, duro duro.
Alla fine forse capisce che è davvero un vigliaccio, perchè non ha il coraggio di affrontare la realtà.
Come sempre magnifico, complimenti.
Aspetto sempre ogni capitolo con voglia di leggere e leggo sempre subito (anche sul treno, facendomi venire la nausea cosmica), ma non riesco a recensire subito per via degli impegni.
Comunque, sto straparlando. Quello che volevo dire è che sei davvero ma davvero brava e mi piace come stai portando avanti la raccolta. Non è facile arrivare al 31esimo capitolo e non perdere il filo, quindi davvero bravissima.
Al prossimo capitolo!
A presto,
R.

Nuovo recensore
05/01/20, ore 22:49

Beh che dire, giusto stamattina mi sono chiesta se oggi avresti aggiornato ed eccoci qua. Come al solito, ho amato questo capitolo aiuto. Ho scoperto di adorare le oneshot ambientate in quei lunghi anni a casa Dowling, di cui non sappiamo praticamente nulla. L'ultima frase, diomio, ho avuto un i brividi. Aziraphale, mio angioletto tontolone, che non si rende conto di essere innamorato di Crowley e quest'ultimo, almeno così credo, si è sentito in imbarazzo durante la spiegazione..? Motivo per cui ha poi chiesto se si sarebbero visti? Ho bisogno di chiarimenti. I miei complimenti, come sempre, per questa meravigliosa opera d'arte. Al prossimo, sicuramente stupendo, capitolo.

Recensore Junior
05/01/20, ore 20:08

Ma è stupendo questo capitolo.. come tutti gli altri. Forse un po' di più 😊❤❤❤ Mi piace come hai esposto l'argomento Amore, mi piace Aziraphale che nonostante tutto è sempre un po' pauroso verso le sue emozioni, mi piace Crowley che nonostante si veda ogni sera con l'angelo gli chiede di vedersi. Adoro tutto.

Recensore Veterano
29/12/19, ore 14:16

Eccomi di nuovo! <3
Mi vergogno un po' a guardare la data in cui hai pubblicato questa shot e a compararla alla data in cui io la sto recensendo. Non provo neanche ad accampare scuse di sorta, ma ti dico sinceramente che mi dispiace tanto!
Passo subito alla storia senza ulteriori ciance inutili. Avendo recuperato i tuoi lavori a ritroso, mi ritrovo qui a sorprendermi per l'incipit descrittivo che, invece, ti è proprio. Qui hai dato al lettore un quadro inizialmente pacifico della situazione, hai presentato un Aziraphale rilassato e che cerca relax dopo una giornata pesante e lo hai delineato con calma, con una breve sinossi delle disavventure da libraio che l'angelo ha dovuto subire capace di farmi sorridere da subito e di darmi un'immagine mirata del Principato all'opera. Purtroppo non posso che essere d'accordo con lui: idealizzare il lavoro che svolge come copertura è una tentazione allettante che scoppia come una bolla di sapone nel momento in cui si entra in quel campo. Capisco perfettamente il desiderio di sedesi in poltrona e ascoltare della musica per ritrovare un po' di quella pace interiore che il contatto con la gente inevitabilmente ti succhia via.
L'arrivo di Crowley, che all'inizio sembra l'ennesima scocciatura, si rivela la giusta ciliegina sulla torta quale è! Aziraphale non può davvero chiedere di meglio che passare del tempo libero di qualità con il suo migliore amico, soprattutto quando questi gli porta del cibo. Una combinazione perfetta per farlo andare in visibilio e per farmi soffermare sull'IC dei personaggi considerati: Aziraphale è quello che fa caso al tempo speso con la persona che ama (intesa sia come migliore amico che come compagno di vita), mentre Crowley è quello che esprime questo sentimento più con la devozione dei gesti servizievoli e con i regali.
Del paragrafo successivo abbiamo parlato privatamente e non ripeterò qui tutte le mie considerazioni: le conosci già. Dico solo che mi dispiace molto che Crowley abbia perso la pazienza (anche giustamente) prima che Aziraphale potesse cambiare idea, come mi hai detto che avrebbe fatto, e accettare la tentazione involontaria del demone. "Tu non sei Biancaneve e io non sono la Regina Cattiva" è stata una battuta che mi ha riportato alla mente OUAT e che mi ha fatto ridere. Povero Crowley, ha tutte le ragioni del mondo per sentirsi offeso dal comportamento dell'angelo.
Da qui la serie di trappole che il demone mette in atto per far cedere Aziraphale mi hanno strappato ben più di un sorriso! Per quanto riguarda la prima, il modo in cui l'angelo si piega per parlarle e guardare negli occhi la bambina mi ha ricordato troppo Gabriel che si piega per parlare con Beelzebub! Non ci ho pensato quando l'ho letta, devo essere sincera, ma adesso mi sta proprio venendo in mente questo parallelismo che rende il tutto ancora più grottesco di quanto non sia già! Crowley, comunque, è un idiota - ma non per questo meno calzato nel personaggio. Purtroppo - ma per fortuna per la tua capacità di renderlo, s'intende -, non fatico ad immaginarlo così ostinato e infantile. Torniamo a un problema costitutivo di questa coppia: la comunicazione. Avrebbero potuto parlare. Semplicemente questo: discutere, magari litigare, ma poi chiarirsi. E invece no: Crowley deve fare le sceneggiate. Lo sguardo cattivo con cui la bambina si allontana dalla libreria mi ha stesa, però!
Il richiamo a Come d'incanto del paragrafo seguente mi ha fatto molto ridere! L'ho rivisto proprio qualche giorno fa, trasmesso da qualche rete che non ricordo, ed è stato difficile non sostituire Timothy Spall con David Tennant, anche se le descrizione che fornisci qui del falso venditore non rispecchia moltissimo la fisionomia e il costume di Nathaniel. Io purtroppo non capisco il fascino delle mele caramellate: possono distruggerti la mandibola prima che tu te ne renda effettivamente conto e in questo non trovo niente di allettante. Però il nostro angelo non viene minimamente toccato da queste preoccupazioni secondarie. Ad essere più forte è il dubbio che ci sia Crowley sotto quel travestimento imbarazzante.
Credo che il paragrafo aggiunto in fase di limatura sia quello successivo, con il rientro di Aziraphale in libreria e le considerazioni sull'orgoglio. In ogni caso, sono state righe chiarificatrici che sono stata contenta di aver letto. Era già molto chiaro per le due prove precedenti, ma ribadirlo nero su bianco è stata una scelta azzeccata: adesso non si tratta più della diatriba sul peccato originale e sulle responsabilità di Crowley, ma di un puro e semplice punto di orgoglio perché Aziraphale deve vincere una sfida.
Ogni volta che leggo una tua storia la prima volta, mi stupisco di continuo perché sei brava a lanciare indizi e a spargerli qui e là, ma sei anche brava a rendere credibile l'assurdo. In questo caso mi riferisco alla presunta terza prova, che è quella del banco della frutta. Razionalmente adesso mi dico che avrei dovuto capire subito di essere di fronte a un vero venditore di frutta perché questa è una ripresa anche abbastanza evidente della prova della mela caramellata. Dal punto di vista della realtà, Crowley avrebbe potuto effettivamente ritentare la stessa strategia di prima, sperando di ottenere un risultato differente (è verosimile, si fa, lo facciamo tutti), ma dal punto di vista strettamente narrativo da parte tua sarebbe stato un errore mostrare in maniera dettagliata un meccanismo già visto nella stessa shot, qualche riga sopra. Se fosse stato davvero Crowley, avresti potuto – e, a mio parere, dovuto – risolvere il tutto con un velocissimo riassunto per dare al lettore l'idea di un secondo tentativo sulla stessa linea. Questo, però, lo dico a mente fredda: quando ho letto la storia la prima volta non mi sono accorta di niente, ho solo pensato a quanto fosse scemo il demone. Soltanto il successivo atteggiamento naturale del vero Crowley mi ha fatto sospettare.
Però quando il demone lo invita a cena “per farsi perdonare” non me la sono bevuta (lo preciso perché ho una dignità anch'io). Solo Aziraphale poteva crederci, davvero. Troppo affettato, troppo sospetto, troppo demoniaco.
Carino Crowley che usa i grembiuli con le scritte con i riferimenti all'Inferno! :') Queste tue trovate mi fanno sempre ridere: sono indumenti normali che troviamo potenzialmente tutti i giorni nei negozi, ma che se associati a un demone vero e proprio risultano ancora più divertenti. Ma soprattutto che carino Crowley che si blocca di fronte all'orchidea! Hai scelto questa piantina per un significato particolare o perché ti piace? A me piace tanto, anche se richiede tanta pazienza nella cura, ma dei significati dei fiori so ben poco.
Rileggere del sugo di carne mi ha fatto ritornare alla memoria il tuo dubbio sui possibili gusti dell'angelo. Ci facciamo veramente troppi problemi, ma purtroppo ti capisco.
“Aziraphale non avrebbe mai immaginato di avere per migliore amico uno chef provetto.”. Questa frase urla utilitarismo da ogni lettera! Sembra proprio che Aziraphale stia considerando la possibilità di sfruttare le doti culinarie di Crowley da qui all'eternità. Cosa che mi pare assolutamente buona e giusta.
Qui dico una cosa controversa: Crowley è un demone infame in questo frangente, ma Aziraphale è proprio tonto! Ingenuo! E' intelligente, lo sappiamo per certo – lo dicono nel libro, nella serie si capisce bene! -, ma si perde in un bicchiere d'acqua (potrei dire in uno spicchio di mela, ma non lo farò perché ho del pudore). Crowley mi ha fatto ridere nella sua indagine sui presunti effetti collaterali della torta di mele. “Non ti senti un po'... corrotto nell'animo?” è una frase bellissima nella sua ironia.
Purtroppo la mia bussola morale stavolta punta verso l'angelo. Crowley mi ha fatto fare delle belle risate, glielo concedo, ma Aziraphale adesso ha ragione ad essere indispettito, soprattutto di fronte alle stupide scuse del demone: l'inganno c'è stato eccome! Aziraphale ha mangiato volontariamente una torta, ma era del tutto ignorante sugli ingredienti. Detta in termini un po' eccessivi, ma melodrammatici al punto giusto perché mi piacciano, non ha dato il suo consenso informato! (Chiedo scusa). Il punto non sono le conseguenze catastrofiche che non si sono verificate, ma proprio la manipolazione. Crowley ha deciso di giocare sporco e non va bene. Aziraphale non sta facendo una scenata per niente, come dice il demone. L'offesa c'è stata, ma la ripicca di Crowley è oltremodo infantile e irrispettosa nei confronti dell'angelo. L'ha presa come un gioco, una sfida innocente, ma non ha messo in conto i sentimenti feriti dell'altro. Non si è dimostrato empatico e ha dato per scontato che anche Aziraphale si sarebbe fatto quattro risate di fronte alla burla.
Questo fa sì che rimangano male entrambi per la situazione che è venuta a crearsi, motivo per cui ripongo anch'io la mia ascia di guerra nei confronti di Crowley (la prima volta mi sono infervorata molto di più di adesso).
Il momento delle scuse mi è piaciuto moltissimo. È stato dolce e sentimentale al punto giusto, con il demone che prega l'angelo di rimanere e che gli rivela – perché sì, ahimè per Aziraphale ce n'è ancora bisogno – il piacere provato nel cucinare per lui. Mi ha intenerito il richiamo al perdono che l'angelo dà al demone anche nella serie: trovo che sia uno dei momenti più alti del loro rapporto all'interno della narrazione canonica e vederlo riutilizzato qui in questo contesto mi ha fatto molto piacere.
I pensieri finali di Crowley hanno chiuso degnamente la serata pregna di emozioni contrastanti e intense. In fondo sappiamo che è un romanticone e non poteva fare altro che portare la sua nuova piantina in camera da letto. Tenero! T.T
Che dire? Complimenti vivissimi anche per questa storia, tesoro! Dico un'ultima cosa prima di dileguarmi: mi è piaciuto molto l'uso che hai fatto del titolo della canzone, che hai fatto tornare in diverse varianti italiane per ogni prova che l'angelo ha dovuto superare. La frase era sempre adatta alla situazione che stavi proponendo, ma è stata anche un sapiente richiamo al brano sotto il quale hai deciso di scrivere questa shot.
In conclusione, bravissima! <3
Alla prossima! <3

Tam

Recensore Master
20/12/19, ore 01:22

Ciao! :)
No, non sono in ritardo di 15 giorni, è proprio una mia impressione. Chiedo scusa, la sessione si avvicina e sto soffocando sotto i chili di fogli da memorizzare.
Devo dire che questo capitolo è molto, molto interessante.
Mi piace come hai gestito l'argomento "mela", che ovviamente ad Aziraphale ricordava il peccato originale, dato che è Crowley ad averlo fatto commettere.
Tutti i tentativi del demone sono andati a vuoto, perchè si faceva riconoscere in qualche dettaglio che diceva. Nella scena delle mele caramellate, Crowley/non Crowley mi ha ricordato una scena di "Come d'Incanto", dove Nathaniel dona una mela caramellata ed avvelenata a Giselle, per farla "addormentare" (??) ti giuro, identica XD io non so se conosci questo film, ma te l'ho descritta lo stesso XD
Vogliamo parlare della cena? Splendida. Crowley sa essere proprio carino quando vuole, finchè con quella bocca di rosa che si ritrova non combina danno. Infatti Aziraphale se l'è presa tantissimo (mi sembra il minimo) ed era addirittura un mix di delusione e rabbia. Proprio perchè a Crowley ci tiene tanto e pensava che quella cena intima l'avesse organizzata solo per stare con lui. Ho adorato il mondo in cui Crowley ha chiesto scusa, proprio da cane bastonato.. la piantina di orchidea è una delicatezza immensa di Azi, ma anche di Crowley che la tratta con un certo rigurardo perchè è un dono del suo migliore amico (che ama tanto ma non lo diremo).
Credo di avere scritto un papiro, ma dovevo proprio. Più vai avanti, più ogni capitolo assume un significato molto importante, reale. Poi come scrivi le introspezioni mi paice tantissimo, non pesi la lettura e descrivi in modo perfetto le loro sensazioni senza mai cadere nel clichè. Bravissima! <3
Ci rivediamo al prossimo capitolo, a presto!
R.

Nuovo recensore
05/12/19, ore 23:34

Che dire, ormai non riesco a leggere una tua oneshot senza emozionarmi. Ho amato leggera dall'inizio alla fine e penso che sia la mia preferita (dico sempre così ma sono pura arte). Comunque é veramente STUPENDA e dolce, soprattutto la parte della piantina e di Crowley che si scusa. Amo questa coppia di idioti (in senso buono ovviamente) e le tue oneshot me li fanno amare ancora di più dato che riesci a rendere il tutto così uguale e commuovente, i miei complimenti :3

Recensore Veterano
05/12/19, ore 15:34

Questa volta riesco a lasciare un pensiero in tempi decenti. Che dire se non meraviglioso capitolo, di nuovo. Il pretesto della mela, o meglio di quella mela usato per mostrare i sentimenti e i caratteri di entrambi è stato azzeccatissimo.
L'inizio, con Zira che è esasperato dai clienti ci mostra già come sia un angelo diverso dai suoi colleghi. Si trova bene con chi dovrebbe essere la sua nemesi, infatti la comparsa di Crowley fa ritrovare il sorriso a Zira, sorriso che scompare quando il demone gli offre la mela; giuro che ho pensato la stessa cosa di Zira. La sua reazione è capibile, nonostante ora siano entrambi dalla loro parte è normale che l'angelo, quel gesto, lo veda così sbagliato; non per Crowley come anche Zira non manca di far presente ma proprio per ciò che rappresenta. Il demone dal canto suo prende la cosa sul ridere e la mette in tono della sfida (mi ha ricordato Barney Stinson xd), però sono sicura, come poi anche l'angelo dirà, che dentro lui ci sia rimasto male.
I tentativi falliti del demone mi hanno fatta morire, giuro che ho riso come una pazza, peggio ancora con Zira che sbotta con il povero fruttivendolo, reo solo di assomigliare a Crowley e di cercar di piazzare la merce (pure io avrei voluto assistere di persona alla scena).
Quando il demone ha invitato l'angelo a cena ho detto, qui gatta ci cova, ed infatti tac..la mela è servita. Però il povero angelo questa volta non poteva non cascare nel tranello perché lui voleva passare una serata con Crowley..Gli ha pure portato l'orchidea. Crowley in versione cuoco devo dire che mi piace da impazzire.
Diciamo che il demone non c'è andato tanto per il soottile nel far capire a Zira di esser stato tentato, ma questo è lo stile di Crowley..Nelle parole del demone però c'è il vero, nonostante abbia mangiato la mela non è successo nulla. L'angelo che sentendosi tradito, non per aver mangiato la mela ma perché credeva che Crowley volesse passare il tempo con lui è pronto per andarsene riprendendo con se la piantina, Crowley che ha capito di aver tirato un po' troppo la corda rivela che il vero motivo non era la tentazione ma il voler passare la serata insieme; hai reso benissimo quei sentimenti che compaiono ma che mai sfuggono dalle loro bocche e che entrambi sanno di provare..Ancora una volta emerge la differenza fra Zira e i suoi fratelli, Zira riesce a perdonare un demone, una creatura che neppure l'Altissima è riuscita a perdonare. Basta questo per far tornare sui suoi passi l'angelo e concludere la serata fra chiacchiere e del buon buon vino. Prima di congedarsi, Zira decide che l'orchidea può rimanere a casa di Crowley, senza dimenticare di farci notare che si fida del demone perchè sa che è una brava persona. Ed ha ragione, infatti la piantina resterà sul comodino di quel demone, non perché sia una piantina particolare ma perché è la piantina di Zira, quella che lui gli ha regalato e per il demone diventa la piantina più speciale di tutto il pianeta.

I complimenti come sempre si sprecano, riesci sempre a creare un qualcosa di unico e perfettamente credibile, come fossero piccoli pezzi di vita di questi due idioti innamorati.
Al prossimo capitolo.

Recensore Master
05/12/19, ore 13:49

Tu scrivi sempre cose deliziose, c'è poco da dire. Tra l'altro, non scadi mai, non so come spiegarmi. Descrivi cose semplici, in cui c'è sempre questa sorta di tensione nascosta, senza che sia mai evidente o eccessiva. C'è questo rapporto splendido di risate e litigate e di scarsa fiducia che maschera tutt'altro, e riesci sempre a mantenere tutto pulito, delicato, gradevole, mai "sessuale" se posso permettermi il termine. C'è anche quello, in qualche modo, ma è così sottinteso che a volte mi sento quasi perversa a pensarci. Forse perchè mi piace pensarlo, non so. Perchè non riesco a non immaginarli amarsi e trascendere un poco.
Tu riesci sempre a stupirmi, e anche in questo caso non mi deludi. La storia della sfida è veramente carina, e d'altronde non c'è tentazione più bella che far mangiare a un angelo la mela proibita. Che poi è tutto solo un gioco, ma Aziraphale è un puritano mentre Crowley è sempre salace e irriverente, per cui è ovvio che non ci sia nulla di più divertente che provocare e sfidarlo.
Sempre bravissima, sempre delicata, sempre sorprendente. Davvero, complimenti!

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