Recensioni per
Did you really think that you could fix me?
di Lost In Donbass
Un finale davvero amaro. Ma non c'era alternativa, uno diverso a questo punto non sarebbe stato credibile. Complimenti per la storia, non banale e triste al punto giusto. |
Finalmente hanno realizzato che non possono salvarsi a vicenda. Due debolezze non formano mai una forza. L'illusione di aver trovato uno scopo, provando a salvare una vita altrettanto disgraziata, alla fine si scontra sempre con la realtà, che ti fa capire chiaramente che dedizione, costanza e impegno da sole non bastano. |
Eccomi😂 |
Ahhhh, che meraviglia questo capitolo, adesso piango. Mi dispiace troppo vederli così tormentati, così tristi e depressi, però c'è anche da dire che insieme pare stiano trovando un loro equilibrio. |
Perdonami per il ritardo😂 finalmente sono riuscita a passare! Devo dire che anche questo capitolo non ha deluso le mie aspettative, anzi come ti accennavo mi è piaciuto tantissimo, perché mi piacciono le tue descrizioni sempre molto delicate e leggere eppure incisive più di una lama affilata, penetranti come qualcosa che all'improvviso ti trafigge il cuore, mi piacciono l'analisi della sfera sentimentale, delle passioni, delle pulsioni, degli impulsi dei protagonisti che si annidano in segreto tra le righe del testo e tutto quel vortice di spettri e mostri che si trascinano dietro da tempi remoti e che sentiamo in qualche modo nostri tutti noi, mi piacciono la concretezza e la crudeltà delle espressioni che usi, specchio di un mondo morto, alla deriva, di una realtà grigia e frustrante, ormai ridotta a cenere, a fiamme, e l'accortezza con la quale incastoni gli elementi, le corrispondenze, i dettagli. Adoro questo capitolo perché Denis e Sasha cominciano ad amarsi, a rincorrersi in un eterno bramarsi destinato a morire prima ancora di nascere, come due adolescenti illusi e ignari di tutto, come due giovani che vogliono godersi la vita anche se gli crolla addosso ogni giorno, anche se si rimettono in piedi dopo essersi distrutti completamente, cominciano a manifestare quell'ardore che brucia il loro orgoglio alla stregua di un tizzone scoppiettante, e, ti dirò, ad essere apparentemente felici, sereni, stretti l'uno con l'altra, eterei come un'infinita Primavera, leggeri davanti ai respiri dell'aldilà, sembrano volersi annichilire nel loro Tutto, nel loro fittizio e illusorio benessere che tradisce un enorme malessere, nel loro inseguire l'orizzonte in moto, nel loro cantare a squarciagola... È una reazione disperata la loro, frustrata eppure custodisce una minuscola speranza di vita, di ottimismo, e non so in qualche modo mi ci rifletto, in qualche modo so già come andrà a finire. |
Ciao! |
Buongiorno ^^ |
Fortuna che ti eri bloccata😂 sei stata velocissima a pubblicare e direi che lo hai fatto anche in grande stile😍 posso immaginare da dove nascano questi pensieri, questi flussi vitalistici, disperati e sconnessi di sentimenti, posso capire da dove vengano fuori questa urla, questi silenzi, questo caos di putrefazione e morte, è una rassegnazione strana la nostra, così come la loro, vorremmo - e vorrebbero, perché rispecchiano perfettamente la nostra anima, i tuoi personaggi, ogni singolo frammento della sua essenza - tantissimo avere il controllo sulla vita e incastonarci nel destino e nella sua armonia e invece ci ritroviamo a distruggerci ogni volta, sempre più violentemente della precedente, tanto che non sappiamo più quante volte ci hanno tarpato le ali, ucciso le speranze, impiccato il cuore e, non so, non riesco mai ad essere sintetica quando mi esprimo sui tuoi scritti, racchiudono tutto il nichilismo che ho sempre sognato di gridare al resto del mondo augurandomi che potesse colpirlo come uno schiaffo, mi trasmettono sempre tantissimi sentimenti che non riuscirei mai a esorcizzare con precisione. Mi piace troppo Denis, dannato, spasmodico, indemoniato, oltraggiato e devastato dal microcosmo che lo circonda, si trascina dietro le sue stesse ombre, non ha la forza di opporsi ai demoni che gli infestano la mente, apparentemente invincibile, apparentemente dominatore, apparentemente inespugnabile, eppure così profondamente spaventato, solo, perso, vuoto, o meglio, svuotato della linfa vitale, inascoltato. Adoro il suo lato più umano, la sua malcelata dolcezza, tutto quel calore che ha riversato su Sasha per tutta la durata del capitolo, tutto quel misto di premura e ardore che con l'istinto di un protettore le ha manifestato per farle capire che non è solo in questa guerra infinita. E ho adorato anche lei e la continuo ad adorare (e pensare che la storia è appena iniziata!) perché è troppo bella nella sua autodistruzione, troppo buona per meritare un destino così nero, troppo dolce per liquefarsi nella sua anoressia, nel suo desiderio di scomparire... Mi è piaciuta la scena in cui ha detto di non aver mai visto il mare e di avere un terribile desiderio di vederlo, penso che mi rimarrà impressa questa cosa, tanto mi ha stregata, non so, mi ha infuso qualcosa che non so dirti bene. E poi è vero: il mare è come una persona, rispecchia il nostro essere, sa tutto, ci conosce troppo bene!💜 |
Nulla, ti ho trovata in home e sono passata a dare un'occhiata, alla fine mi hai rapita come al solito e mi sono ritrovata a finire i tre capitoli. |
Sublime. Sublime, davvero. |
Leggerti mi fa venire tantissima nostalgia, non so, le tue parole mi fanno pensare a qualcosa che non ricordo con precisione e che mi sfugge come sabbia tra le dita, sono così belle da pungerti le ossa, così sublimi da toccarti le corde del cuore, scacciano ogni pensiero eppure ti fanno sprofondare nel malessere, nel nichilismo, nel baratro dei protagonisti e io amo, amo, amo troppo tutto questo marcio, tutta questa putrefazione così dannatamente irresistibile e languida, mi sembra di essere inghiottita io stessa dal vortice delle tenebre, dal nero e dal gelo della Siberia - mi complimento a proposito anche per la scelta del contesto e per i riferimenti a Dostoevskij, in quanto è un autore che mi piace tanto -, travolta dalla rabbia, dalle urla disperate dell'animo di Denis, da tutto quel silenzio logorante e lancinante che si porta dentro e che vorrebbe solo gridare come fa quando esplode durante i concerti prima che la depressione - o forse la salvezza ipotetica dalla depressione - lo consumi. Mi piace questo suo rimettersi in piedi e distruggersi da cima a fondo, questo suo affogare eternamente e faticare a respirare, questo suo bisogno compulsivo di ricercare sé stesso e di dimenticare sé stesso e di risorgere da sé stesso. |
Buonasera. Ti ringrazio davvero per averla postata, finalmente una storia scritta come si deve, è una sferzata di aria fresca e di novità in un periodo di aridità e stanchezza. Sono davvero senza parole, in un solo capitolo introduttivo hai saputo condensare tutto quel che ho sempre cercato nelle storie, tutto l'autunno che ho voluto leggere negli occhi dei personaggi, tutte le tempeste, gli oceani, gli incendi che ho sempre desiderato intravedere tra le righe e le pieghe dei racconti. Mi piacciono gli amori malati, gli amori morti, mi piacciono gli animi devastati, distrutti, lo spleen, il languore, le urla disperate. Adoro gli schiaffi, i silenzi rumorosi e i rumori silenziosi, l'adrenalina che scorre nelle vene, il fuoco che esplode nel cuore. Adoro il sangue, i fiori che germogliano dal cementi, gli spiriti dannati, il maledettismo. Spero davvero che la continuerai presto, perché ha tutte le carte in regola per arrivarmi dritta al cuore e non uscirne più. Mi auguro che il mio commento non sia suonato spropositato o fuorviante, ma ho semplicemente descritto le emozioni che ho provato leggendo, il vortice di sensazioni che mi hai trasmesso solamente spennellando queste parole con una violenza espressionista da far paura, con un'incisività che ti fende il fiato e ti marchia la pelle. |