Recensioni per
Dal fuoco nel fuoco
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
11/10/20, ore 14:26

Ciao tesoro!
Come ti dicevo, ecco approfittare di questa uggiosa mattina di ottobre per passare qui da te.
Mi piace molto la tua idea di partire dal momento in cui Davos viene recuperato in mare da una nave subito dopo la battaglia della Baia delle Acque Nere (uno dei miei momenti preferiti sia nel libro che nella serie) per iniziare questa storia. A differenza dell’originale, infatti, a salvarlo questa volta non è stata una nave di uomini fedeli a Stannis Baratheon, ma uomini dei Lannister.
Effettivamente, pensandoci bene, anche nell’opera principale è stato un po’ frettoloso a presentarsi dicendo di aver combattuto per il re senza prima accertarsi che che quegli uomini fossero amici o nemici.
Dopo aver trascorso una notte in cella, il nostro povero “Cavaliere delle Cipolle” viene condotto proprio di fronte al re Joffrey Lan… scusa, volevo dire Baratheon. Mi sembra superfluo dirti che io sarei tanto voluta essere al suo posto in questo momento, ma passiamo oltre.
Mi piace molto che in questa scena tu abbia inserito sia Baelish che Varys e vi ritrovo tantissimo i personaggi principali in quello che dicono: Dicorto, da grande viscidone qual’è, chiede al re che cosa dovrebbero fare con il prigioniero, mentre il Ragno Tessitore cerca di far cambiare idea a sua Maestà e gli consiglia di tenere Ser Davos semplicemente come ostaggio.
Ho quasi sputato un polmone quando Joffrey chiede se dovessero mettere Davos nelle cucine a tagliare le cipolle e, anche in questo caso, mi sembra proprio una risposta da lui.
Altra cosa che credo che non ti meraviglierà affatto sia che il personaggio che più di tutti mi sia piaciuto in questa scena è la MY QUEEN: Cersei Lannister. Mi piace molto che in questo caso sia così autoritaria con suo figlio, arrivandogli a dire che questa volta si sarebbe fatto a modo suo e, quindi, Ser Davos sarebbe dovuto tornare nelle segrete. Joffrey ha già fatto troppi danni quando a mandato Ned Stark a morte e, mentre in quel caso non era stata troppo incisiva nel cercare di dissuaderlo da quell’idea, ora non vuole proprio ripetere lo stesso errore.
Sì, caro Davos, Cersei è perfida, ambiziosa, imprevedibile e promiscua, ma ha anche dei difetti… pochi, ma qualcuno ne ha anche lei ahahahah
Comunque, qualche giorno dopo, la regina del mio cuore si reca proprio da Davos nelle segrete.
Devo dire che ho provato un po’ di tenerezza per l’ormai ex contrabbandiere quando dice che purtroppo il vino non è avvelenato: è un uomo che ha appena perso suo figlio, non sa che cosa sia successo al suo re e, ora, si trova prigioniero di un re che, per quanto io possa amarlo, ammetto che sia del tutto imprevedibile. Immagino perfettamente che, in quel momento, lui vede la morte come una via di fuga da tutte quelle sofferenze.
Cersei con lui si comporta come si sarebbe comporta la Cersei originale: parte da qualcosa di gentile, come offrire del vino, e qualche semplice osservazione, come sulle falange che Stannis ha tagliato al suo prigioniero, per poi arrivare al punto della questione: se vuole salva la vita, ser Davos deve rinnegare Stannis e proclamare la sua fedeltà a Joffrey.
Ovviamente, l’uomo rimane saldo e non ha proprio intenzione di tradire il suo re. Questo è proprio una delle caratteristiche che distinguono Davos da molti altri personaggi dell’opera, pronti a tradire chiunque per un tornaconto personale. Lui non è così: ha deciso di seguire Stannis perché crede fermamente in lui, perché pensa veramente che lui abbia la stoffa per essere un grande re e non rinnega tutto questo solo per avere salva la vita.
Quindi immagino che per Cersei, abituata ad avere intorno uomini come Varys o Pycelle, questa cosa la spiazzi e la porti ad avere una certa simpatia e curiosità nei confronti dell’uomo. Ovviamente, non sarebbe stata lei se non fosse uscita di scena facendo qualche minaccia non troppo velata.
Non posso negare di essermi sciolta nel leggere di Tommen che insegna a Davos a leggere. Penso anch’io che il piccolo sia la miglior scelta per sostituire la piccola Shireen in questo compito: come la figlia di Stannis, anche lui sembra preferire vivere in un mondo tutto suo, tipico dell’infanzia, e cercare comunque di trovare nel buono anche nella realtà che gli circonda.
Ha ragione Davos a rimanere stupito che nessun adulto sembra prestare troppa attenzione a Tommen, visto che è un bambino eccezionale e non merita di essere trascurato. Mi fa piacere che Cersei non fraintende quelle parole, ma capisce che l’uomo lo sta dicendo proprio perché si è affezionato a suo figlio più piccolo e desidera solamente il suo bene. Non apro una parentesi su quanto Tommen sia meno amato da sua madre rispetto a suo fratello e sua sorella (e quanto proprio non fosse considerato da suo padre presunto e suo padre di fatto) perché potrei scriverci un saggio breve sopra e non ti voglio annoiare.
Ovviamente Cersei è venuta a conoscenza che suo figlio ha insegnato al loro prigioniero a leggere e scrivere e vorrebbe che lui firmasse una confessione dove dice che riconosce Joffrey come legittimo re. Anche in questo caso, Davos non cede.
Devo ammettere che lo trovo molto realistico che Stannis non abbia avuto nessun interesse a fare qualcosa per riavere indietro il suo Primo Cavaliere: è un uomo che pensa soprattutto a se stesso e i proprie obiettivi, non interessandosi minimamente se, per ottenerli, deve passare sopra a qualcun altro. Ricordiamo sempre,, infatti, che è un uomo che è riuscito ad uccidere suo fratello e far bruciare viva la figlia.
Effettivamente, se Stannis non ha mostrato nessun interesse per lui, Davos è ormai inutile per Joffrey, quindi immagino che ora abbia davvero paura che la sua esecuzione sia prossima.
Invece, qualche mese dopo, Davos viene liberato per ordine del nuovo re. È stato proprio una delle prime decisioni che Tommen ha preso quando è salito al trono quella di scarcerarlo. Anche in questo caso, lo trovo veramente un gesto incline con il personaggio.
Ora che è un uomo libero, Davos potrebbe benissimo tornare da Stannis, invece decide di rimanere perché certo che Tommen possa essere un ottimo re e vuole credere in lui.
Mi piace molto che lui spenda qualche parola di cordoglio per Cersei. Anche lui ha perso da poco suo figlio e conosce perfettamente il dolore dilaniante che sta provando la donna in quel momento. Non importa quale atrocità abbia fatto nella vita, ma per una madre un figlio è sempre un figlio e la sua morte è un dolore insormontabile. Apprezzo che in quel momento lui non la vede più come la perfida donna che tutti descrivano, ma solo come una donna distrutta.
Ovviamente Cersei si sente finalmente come se qualcuno la capisse realmente e che, finalmente le mostrasse la sua compassione.
Mi piace l’idea che un momento così doloroso possa essere la base per iniziare un nuovo rapporto di stima tra i due.
Apro una piccola parentesi: Cersei, a me tuo figlio piaceva tanto e, ogni volta che vedo la scena della sua morte, soffro.
Penso che a Tommen avrebbe fatto molto bene avere accanto una figura come quella di Davos, che potesse essere al suo fianco per consigliarlo e farlo ragionare su quale decisione fosse la più saggia da prendere. Se lo avesse avuto, non sarebbe stato un fantoccio tra le mani di sua moglie e sua madre, che alla fine hanno tragicamente distrutto.
Mi piace anche che Davos cerchi di consigliare Cersei e di farle capire che non c’è sempre bisogno di ricorrere alla violenza per risolvere i suoi problemi. Ormai, oltre che in Tommen, lui vede del buono anche in sua madre e non vuole che lei lo reprima con le sue azioni
Ora devo aprire due parentesi:
Davos, hai ragione che non c’è sempre bisogno di ricorrere alla violenza, ma la distruzione del tempio di Baelor è una delle scene più fighe che esistono nella storia delle serie tv;
Cersei, sei fantastica. Non lasciare mai che nessuno ti dica che sei marcia.
Mia cara, ormai ti conosco bene ed ero veramente pronta all’idea che potesse nascere una sorta di “relazione sessuale” tra Davos e Cersei, ma devo ammettere che mi piace molto l’idea di questo equilibrio da mantenere, per cui vi è la necessità che la bontà e la cattiveria si mescolassero. Mi spiego meglio: mi piace molto l’idea che Davos capisca che, diventando il suo amante, riuscirà a salvaguardare quello che resta della sua bontà, anche a scapito di perderne un po’ della sua.
Mi fa davvero piacere anche che lui provi a tranquillizzarla nei riguardi della profezia, che quindi Tommen non morirà prima di lei e nessuna donna più giovane e bella verrà a prendere il suo posto. Lui ha già visto tutti i danni che la Donna Rossa ha fatto in Stannis con le sue profezie per vedere qualcun altro.
Purtroppo, però, in questo caso è tutto vero e arriva una donna più giovane, con due draghi, concludendo tutto quanto con il fuoco.
Mi piace questo finale detto/non detto dove non scrivi apertamente che cos’è accaduto a Davos, Cersei e Tommen, ma il lettore lo comprende perfettamente con quel “E così tutto finì esattamente come era iniziato, come se quello fosse l'unico modo in cui la storia poteva concludersi. Nel fuoco.”
Questa storia mi è piaciuta veramente molto.
Come tutte le tue storie, nonostante l’originalità dovuta da una coppia crack, sei stata bravissima ad inserirla all’interno di tutta la vicenda generale in modo da renderla plausibile (e te lo dico io che per me Cersei deve stare categoricamente solo con Jaime, ma lui può stare con categoricamente solo con lei e Brienne aahahahah). Hai descritto benissimo tutti i personaggi, rendendoli riconoscibilissimi e coerenti con le loro controparti originali.
Grazie mille per avermi consigliato questa storia perché è stata proprio una bellissima scoperta.
Alla prossima tesoro mio!
Un abbraccio,
Jodie

PS: ma l’hai scritta la storia sulla terapia di coppia di Davos e Melisandre?

Recensore Master
24/12/19, ore 17:13

Cara LadyPalma,

Buon Natale! Ecco l’ennesima tua storia intrigante e ben scritta. Ser Davos è un personaggio pulito e giusto che ragione seguendo il proprio buon senso, una spiccata integrità e molto coraggio. Gli manca (o ha in più, a seconda dei punti di vista), l’alterigia propria della nobiltà, mentre ha in più lo spirito pratico di chi è nato senza privilegi. Ecco perché accetta Stannis come suo re e cambia idea solamente quando Tommen subentra al fratello sadico. È una questione di integrità – andrebbe bene giurare di fronte a un re che non sia Stannis, ma questo deve avere in sé delle qualità morali tali che sia possibile credere di fare la cosa giusta. Cersei non ragiona in questo modo e trova con Davos un punto d’incontro possibile solamente dopo molto dolore e molta sofferenza, dopo aver perso quel primo figlio che no, non amava nessuno tranne lei. Di nuovo, è l’integrità di un uomo schietto e che non si piega per seguire i propri principi a conquistarla quando Jeoffrey è perso, Myrcella morta. Essendo un potente what if non hai dimenticato di raccontare come la simpatia poi tramutatasi in passione tra il ser delle Cipolle e la regina Lannister abbia mitigato alcuni eventi propri della serie. Ammetto che vedere l’Alto Fuoco divorare l’Alto Passero mi aveva molto gasata, ma Ser Davos è troppo una brava persona per consentire una strage simile.

Certo, non basta. Certo, la Targaryen distruggerà comunque Approdo del Re e l’ombra rossa di Melisandre è comunque presente (e non solo nel titolo che richiama le fiamme che la caratterizzano), ma per come l’hai impostato il crack regge e nessuno dei due amanti pare essere messo lì per caso. Approvo anche l’aver sottolineato come il rapporto con Jaime si sia deteriorato nell’amplesso consumato al cospetto della tomba, un momento che mi lasciò spettatrice perplessa a domandarmi “perché”. In ultimo, vorrei sottolineare la bellezza delle riflessioni di Davos iniziali, riguardo al figlio perduto, e a come hai rispettato il canone caratteriale del personaggio facendogli conquistare l’affetto e la fiducia di Tommen, così come era successo con la sventurata figlia di Stannis. Quando leggo le tue storie resto sempre incantata dalla loro bellezza. Un caro abbraccio e buone feste,
Shilyss ;)

Recensore Master
22/12/19, ore 15:34

Parto subito col dire che l'idea è geniale. Hai sfruttato un unico momento per cambiare il corso intero della storia. Forse non del tutto, perchè hai lasciato intoccato l'epilogo finale, ma in questa tua alternativa cambia interamente la vita di numerosi personaggi.
Mi fa un po' pensare, se mi passi il paragone, a Sliding Doors. Quanto una singola casualità possa cambiare totalmente una storia, una vita, più vite addirittura.

Tra l'altro non mi sembra nemmeno che la coppia formata da Davos e Cersei sia così impossibile, quindi capisco la definizione di Crack Pairing, ma la verità è che in questa shot non risulta assolutamente così.

Ho apprezzato che venga menzionato Tommen. E' un personaggio che in una storia come GoT non aveva alcuna possibilità di sopravvivenza, troppo dolce per non essere schiacciato dalla sete di potere e la violenza di quel mondo. Qui ottiene nuova vita e una credibilità migliore, che appunto viene permessa proprio dal tenue legame con Davos.
Cersei è una donna dura, fredda e crudele, ma anche capace di amore immenso. E' giusto il paragone che fanno con la leonessa che ferocemente protegge i suoi cuccioli. Le calza alla perfezione, e il fatto che la sua ferocia venga mitigata da un uomo buono e giusto come Davos è bella da leggere.

Davos è un personaggio che avevo inizialmente sottovalutato (nella serie e nei libri), ma che ho imparato ad apprezzare col tempo. E' retto, fedele, ha bisogno di credere in qualcuno. Lui vuole fortemente il bene, e cerca di ottenerlo anche quando le condizioni sono davvero difficili. Per questo rifiuta Jeoffry, per questo accetta Tommen. Per la stessa ragione, in qualche modo, accetta anche Cersei: vede in lei le sue fragilità, pur non dimenticandone la pericolosità. Ne trae il meglio, e per l'appunto si fa "contaminare" per migliorare la vita di altri intorno a sè... e in parte anche la sua.

Una storia ben congegnata, davvero. Ti destreggi benissimo nei giochi di potere e immagino che l'amore che hai per la storia ti sia di grande aiuto, perchè hai un'ottima scelta dei tempi e delle azioni che possono modificare il corso degli eventi o rafforzarlo, a seconda dei casi.

L'epilogo è perfetto "E così tutto finì esattamente come era iniziato, come se quello fosse l'unico modo in cui la storia poteva concludersi.
Nel fuoco."
In questo modo alteri la storia di alcune vite, lasciando invece che lo sviluppo finale della guerra non cambi. C'è l'ineluttabile portato da Daenerys, colei che appunto, distruggerà tutto nel fuoco al posto di Cersei.

Recensore Master
01/10/19, ore 16:38

Recensione premio per il contest "Una storia per tre" indetto da Camilla19 sul forum di EFP: 3/3

Ormai posso definirti la donna che scrive su crack pairing riuscendo a farmeli piacere.
Io non sono una grande amante delle crack pairing a essere sincera, quindi non affronto storie sul genere con grande entusiasmo, tuttavia tu fin'ora hai sempre rappresentato un'eccezione a questa regola: infatti, mi è piaciuta molto anche questa tua altra storia.
Comprendo la difficoltà nel mettere insieme due personaggi come Davos e Cersei, ma tu hai gestito la coppia in maniera ottima, riuscendo a creare una situazione in cui fosse plausibile che si avvicinassero e trovassero un terreno di condivisione. Sei stata molto furba a usare Tommen come punto in comune e d'incontro tra i due e la morte di Joffrey come motivo scatenante dell'approfondimento del loro rapporto.
Anche per questa coppia, non ho trovato forzature o stranezze: hai saputo gestire entrambi i personaggi in maniera magistrale, mettendoli insieme senza snaturarli o senza che stonassero. Riesci sempre a rendere qualsiasi coppia equilibrata, e di questo ti faccio tanti complimenti.
Una nota di merito va all'impeccabile IC di Cersei, che ho trovato praticamente identica all'originale, quindi complimenti. Anche Davos rispecchia molto quello della serie e si vede che è un personaggio con cui hai dimestichezza.
Ho adorato le introspezioni, mai troppo prolisse o pesanti, inserite al momento giusto e in maniera pertinente alla narrazione. Sei riuscita a trasmettere bene l'interiorità dei personaggi, i loro pensieri e le loro motivazioni. Ottimo anche il modo in cui hai descritto lo svilupparsi del rapporto tra Davos e Cersei, nato col tempo e la conoscenza e aiutato dall'ambiente circostante: quest'ultimo punto, ha contribuito a rendere la tua coppia realistica, perché non credo che sarebbe stato possibile per loro interessarsi l'uno all'altra senza che vi fossero dei fatti che li costringessero a interagire.
Anche qui, hai fatto un lavoro davvero egregio e anche questa storia mi è piaciuta veramente moltissimo.
Alla prossima :)

Recensore Master
14/07/19, ore 22:34

Valutazione del contest: Ti odio tanto che potrei morirne, di Setsy
LadyPalma con: dal fuoco, nel fuoco

grammatica: 3.70/5
Manca il titolo all'inizio della storia: so che c'è nello specchietto, ma all'inizio di un testo è bene ripeterlo
nuova lotta - questa volta  
Il trattino da usare è sempre quello dei caratteri speciali, cioè ― (tutte le volte)
Nella Sala reale 
Non c’è motivo di scrivere Sala con la maiuscola, non ha un valore simbolico eccezionale
"Questa volta si fa a modo mio [omissis]possibilità”
Questo errorino so a cosa è dovuto, succede anche a me: aggiungendo le virgolette dimenticate direttamente su EFP, queste non prendono lo stesso font. Bisogna copia-incollarle, nel caso (sempre)
nell'Alto fuoco
Altofuoco, tutto attaccato
la persona più significativa, era il piccolo Tommen
la virgola divide il soggetto e il predicato
sottoforma
sotto forma, staccato
portando con sè due

stile: 9.25/10
In questa fiction lo stile è molto limpido e diretto, e devo dire che se di primo acchito nel medioevale fantasy cerco un linguaggio abbastanza aulico, GOT sfugge alla necessità di questa preferenza. Il motivo è che pur non potendoli usare chi ha letto i romanzi sa che non sono scritti come un'epica, quindi un linguaggio più chiaro resta comunque credibile e non perde di mordente. In qualche passaggio ti sei lasciata andare a delle frasi fatte che sono troppo colloquiali, però, come "forse perché era quello che le era uscito meglio" o "si era portata dietro del vino". La narrazione in terza persona è stata un'idea vincente, perché i due protagonisti hanno personalità decise e se oltre ad esserci una focalizzazione sul POV di Davos questi avesse parlato in prima persona, il caro cavaliere avrebbe fatto "sparire" Cersei. Vedo che hai soppesato tutto con cura, così come le frasi che sono piuttosto concise ma non sbrigative, altre più complesse quando non si tratta di discorsi diretti ma di descrizioni di un insieme di ambienti e personaggi di nuovo molto simile a Martin, davvero. I dialoghi, che per me sono la parte più complessa delle fanfiction, sono accuratamente costruiti, spontanei, anche perché avvengono per la maggior parte in privato, quindi come spettatori assistiamo a un'espressione naturale dei protagonisti, che possono evitare il linguaggio di corte, per capirci.
Pur essendo una fiction abbastanza lunga hai evitato ripetizioni pesanti, mostrando un buon vocabolario, cosa che apprezzo molto, soprattutto quando ho potuto gustare una bella e ricca scelta di aggettivi. Per qualcuno appesantiscono, io trovo che invece tratteggino il personaggio descritto senza l'orribile "effetto spiegazione" del narratore che deve convincere il lettore di immaginare un certo dettaglio, lato della personalità, etc.
IC: 15/15
Partirei per questa storia da un cenno sui personaggi secondari, visto che hanno avuto il loro peso. Joffrey per primo, folle come pochi. Lui risolve tutto con la violenza indiscriminata, e il senso delle conseguenze non lo conosce proprio, mentre Varys e Ditocorto tutto sommato cercano di intervenire a favore di una condanna più mite. Non dico per generosità, ma per intelligenza. Altrettanto è messa in risalto la bontà del piccolo Tommen, che col fratello non ha nulla a che vedere. Lui è davvero un bambino ingenuo e innocente, e come si capirà più in là inadatto al gioco del trono, definizione creata proprio da sua madre. Gli hai addirittura offerto il ruolo della dolce Shereen, quello di insegnante. Credo che fosse il momento più commovente del canone, quindi leggere che anche modificando la trama per esigenze del contest hai “salvato” quel passaggio mi ha fatto notare come tu abbia colto i punti salienti che riguardano l’adorabile Ser Davos. Lui è rimasto se stesso, valoroso, di chiari principi, fedele alle sue idee ma non per questo di mentalità davvero rigida. Un personaggio fantastico che hai saputo giostrare da una parte non allontanandoti troppo dalla sua vicenda, dall’altra regalandogli questa abilità di stratega un po’ superiore alla realtà. Far cambiare idea a Cersei sul bruciare l’Alto Passero con tutto il Tempio era un’impresa impossibile, ma in effetti non c’è stato qualcuno che ha tentato questo consiglio in modo bonario, quindi non hai neppure contraddetto la realtà. È impossibile non restare contagiati dall’umanità di Davos, l’hai reso in tutto il suo splendore. La guerra non gli dispiace, per il suo vero Re l’ha combattuta perdendo i suoi figli, ma uccidere non è la sua prima soluzione, questo è approfondito specialmente in quei frangenti nei quali potrebbe vantarsi, o essere vendicativo. È stato ritenuto degno di essere graziato, più volte, ma non approfitterebbe per cercare potere. L’hai studiato benissimo. Cersei è un po’ ammorbidita, ma era una necessità da coppia del contest. I suoi figli restano al primo posto, fino a perdere la lucidità che ha in ogni altra circostanza. Non è una donna sanguinaria in senso sadico, ma politico, vuole vincere e basta, per questo è possibile che qui rinunci a qualche proposito omicida e ascolti quest’uomo così diverso dalle persone che la circondano, che guadagnano qualcosa dal ronzarle intorno finché è potente. Cerca anche conforto da lui per il suo lutto, e non faticavo a credere a quello che hai scritto, perché sono rimasti Cersei e Davos malgrado la variazione della vicenda. C’è molta introspezione, utilissima quando dobbiamo capire cosa porta la fiera Lannister verso l’umile Cavaliere delle Cipolle. Questo passaggio è emblematico: “L'unico modo in cui lei avrebbe accettato di perdere un po' della sua cattiveria era corrompere di malizia anche lui”. Giusto.
trama, sua creatività e credibilità: 9.75/10
La trama della tua fiction ha un buon rapporto tra parti canoniche ― preponderanti ― e variazioni che ti sono servite come motore delle azioni dei tuoi personaggi, visto che in realtà questa interazione non c’è. L’idea di mantenere il continuum temporale aiuta i lettori a credere molto nella possibilità della tua versione, potrebbe quasi essere andata così. La creatività quindi è meno evidente, ma molto buona, perché è chiaro che tu abbia cercato di realizzare il più classico dei what if? Ottima scelta. Il personaggio di Cersei è quello intorno al quale ruota la storia, che infatti si svolge alla Fortezza Rossa, il “luogo più sicuro dei sette regni” (no comment!) dove quindi la Regina Lannister si comporta da padrona, certa di una quasi invulnerabilità. Di fatto essere a contatto con la splendente umanità del cavaliere la forza a prendere in considerazione il suo punto di vista, giacché non è un pericoloso nemico che nutre mire personali, solo qualcuno che ha idee del tutto differenti dalle sue. Assistiamo così a una grazia estorta al folle Joffrey invece di un’altra impopolare decapitazione, e di contro il suo mitigarla quando decide di far esplodere il Tempio di Baelor. In questo modo i Tyrell non sono sul piede di guerra, e molto innocenti sono salvi. Penso proprio che questo sia il fulcro della trama, perché Davos ricorda con dolore la morte dei figli. Segue una sostituzione di Tommen a Shereen, e infine come da richiesta un loro avvicinamento fisico, con un’affettuosità che credo di poter definire amichevole. Alla fine, giustamente, il tracollo resterà inevitabile, ma ci sarà stato qualcosa di salvabile in Cersei. I due personaggi si sono divisi bene la scena, una fungendo da punto fermo della trama, Davos ruotando come l’elemento libero che modifica le cose. Viene quasi il dubbio che alcuni passaggi siano stati veri, e questo mi fa moto piacere per un altro motivo, cioè per l’attenzione e precisione che hai speso per scrivere. Non fare passi falsi è importante quando ci si appoggia molto alla vera storia. È stato interessante e insieme “facile” ― in senso buono ― da leggere per la sovrapposizione a quanto noto.
Improbabilità della coppia: 15/15
Questa è davvero una "strana coppia". Penso che se esistono due caratteri opposti in Game of Thrones sono i loro! L'affidabilità e il tradimento, la comprensione e l'egoismo, e via dicendo. Era possibilissimo che si incontrassero più volte ma quando è avvenuto sono rimasti in posizioni ostili per quanto falsamente in tregua, proprio disinteressati uno all'altra se non per studiarsi come potenziali nemici. E non lo sono in modo direttissimo, quindi c'è stato molto lavoro da parte tua per far sì che il lettore credesse di avere di fronte qualcosa di funzionante, per quanto con l'avviso del crack paring. La fiction li mostra durante molti passaggi della trama canonica con l'espediente dell'imprigionamento per cui c'è un crescendo di occasioni di avvicinamento, lento ma costante, che aiuta a digerire la pietanza peculiare che hai preparato. In fine hai scelto comunque di lasciare un finale negativo ― come ho detto ai tuoi colleghi per GOT è l'idea più logica ― che mostra che per quanto abbiano ricevuto questa possibilità inattesa non potranno goderne a lungo. Impossibile ma credibile, davvero ben realizzata.
titolo: 1.90/2
Un titolo che resta ambiguo fino alla fine, ma questo è anche il suo fascino. Può riferirsi soprattutto a Ser Davos, la cui storia hai fatto partire, appunto, dal momento in cui i suoi figli sono morti nel fuoco e terminare in una passione bruciante. O si tratta di Cersei, che è una Lannister, il cui leone araldico corrisponde come iconografia all'elemento fuoco e che termina vittima dei draghi di Daenerys. O sono entrambi, passati da una forte motivazione all'altra. Ci sono anche il fuoco di R'Hollor, l'Altofuoco, il fuoco di drago, appunto. Resta un filo di dubbio, ma è solo una puntigliosità da contest.
gradimento generale: 2.90/3
La storia è articolata e completa, segue un percorso molto lungo rispetto agli avvenimenti reali della serie e quindi dà modo di notare dei cambiamenti, o meglio variazioni dovute alle circostanze esterne che favoriranno l'avvicinamento di questa coppia molto improbabile. Hai gestito vari personaggi di contorno, rispettando quindi il canone che vede una storia corale. Una rilettura in più avrebbe avvantaggiato la fiction riguardo le sviste.
totale: 57.50/60
 
.

Recensore Master
19/06/19, ore 12:00

Cara Lady Palma, sono qui ancora una volta a commentare un tuo lavoro, sai che mi piace come scrivi in quanto lo fai molto bene, inventando strani intrecci senza però mai stravolgere i personaggi che coinvolgi nei tuoi racconti. In questo hai scelto due personalità forti entrambe anche se non sembrerebbe per quello che riguarda ser Davos e invece, lui, proprio con il suo fare e il suo carattere fondamentalmente buono riesce a far quasi capitolare , passami il termine, Cersei, una regina e una donna che tutto ciò che vuole lo ottiene in un modo o nell’altro. Ovviamente con la tua sensibilità non hai fatto accadere il tutto in fretta, hai usato lo scorrere del tempo affinché le situazioni che li avevano portati uno al cospetto dell’altra potessero esplodere non in maniera eclatante ma quasi nascosta, sottaciuta ai più e forse anche a loro stessi per certi atteggiamenti che tutti e due hanno manifestato. La carcerazione di Davos, il nostro cavaliere delle cipolle, durata mesi, durante i quali Cersei ha potuto cominciare a conoscerlo rimanendo in qualche modo spiazzata per il suo modo di porsi di fronte ad un sovrano che avrebbe potuto con un semplice comando decretarne la morte, poi Tommen il figlio della regina con il quale instaura un rapporto profondo come se lo vedesse come il figlio che non ha più, e questo fatto incuriosisce sempre di più Cersei, in quanto trova in lui una forza e una dirittura morale che anche lei, nella sua malvagità, è capace di scorgere. Il tempo trascorre e vari attori vengono fatti fuori dalla scena dando la facoltà a Davos di potersi imporre nel senso buono del termine, per un fine superiore quale la scelta di supportare un ragazzo dall’animo buono, Tommen, che sarebbe potuto essere quel re che forse il regno aspettava. Il suo comportamento fa riflettere Cersei al punto da permettergli di essere consigliere non ufficiale di quel figlio poco amato poiché profondamente diverso caratterialmente da lei, non preda dell’influenza nefasta sua o quella più sottile della moglie. L’epilogo è quanto di più strano potessimo immaginare, una relazione fra i due nata però affinché la bontà di ser Davos potesse mitigare la durezza e la perfidia insite nell’animo di Cersei. Ma nonostante i buoni propositi Cersei rimaneva comunque una donna spregevole e madre di un re usurpatore che sarebbe stato combattuto secondo le profezie da una donna più giovane che l’avrebbe sconfitta definitivamente con il fuoco proveniente dai suoi draghi. E così tutto sarebbe terminato per dare la possibilità a qualcosa di positivo di nascere. Altro interessante componimento, dove abbiamo potuto ammirare la tua capacità di destreggiarti in situazioni con attori di difficile gestione. Un caro saluto.

Recensore Veterano
17/06/19, ore 19:11

Ma ciaooo
Sono io, Marika 😂
Ho letto 💟 nonostante la coppia sia super crack i personaggi sono perfettamente in sé stessi non sei uscita mai out of character e dato il tipo di ff è fantastico.
Ovviamente apprezzo il fatto che Dany abbia vinto la guerra contro cercei persino qui haha ma devo dire che qui, con la frase finale ad effetto, lascia l'amaro in bocca! Brava LadyPalma 😍
AC