Recensioni per
L'aria
di reesejordan

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/06/19, ore 14:08
Cap. 1:

Bello e toccante questo missing moment. Una rilettura pressoché perfetta dello stato d'animo di André dopo lo strappo, tra rimorsi e angosce, con qualche piccola variazione, frutto della tua fantasia, assolutamente plausibile e ben inserita nel contesto originale, tanto da essere indistinguibile dallo stesso: parlo ovviamente del confronto con la Nonna ma anche dell'ultima frase pronunciata da Alain, che si rivelerà tristemente profetica. Credo davvero che sia uno dei tuoi componimenti migliori, dove la fame d'aria, adeguata metafora del senso di perdita e mancanza, diventa alla fine voglia di riscatto. Per quel che possa valere la mia opinione, brava!
(Recensione modificata il 25/06/2019 - 02:08 pm)

Recensore Veterano
25/06/19, ore 10:52
Cap. 1:

Ciao, complimenti, mi è piaciuta molto questa tua breve storia.
È una stupenda finestra sull’animo di André, così complesso e affascinante come sempre. Hai saputo dargli la dignità del pentimento, ma contemporaneamente l’hai mostrato consapevole del proprio gesto disperato.
Complimenti davvero, leggerò volentieri altri tuoi scritti.
Ti saluto, a presto

Recensore Master
20/06/19, ore 15:22
Cap. 1:

Sì, Oscar glielo ha detto chiaramente che d’ora in poi avrebbe proseguito da sola, e quelle parole André non le dimenticherà mai, quel pugno nello stomaco che deve aver sentito quando lei gli ha tolto l’aria dai polmoni. E senza aria il cervello si annebbia. E nelle brume dell’affanno gli altri e se stessi assumono contorni distorti dal dolore.

André vive il suo amore nell’immaginazione ed ora Oscar gli ha portato via anche quelle labbra su cui lui ha mille volte desiderato posarsi. La mancanza d’aria annebbia il cervello e lascia l’istinto, la rabbia, lo stomaco ad agire. E quella bocca lui se l’è presa. L’ha fatta sua. Come tante volte ha sognato di fare.

Ma ora i suoi sogni si sono frantumati e gli rimangono solo i cocci della disperazione da lasciare come mancia sul bancone imputridito d’umanità della locanda. André, riflesso nel boccale di birra, è un uomo che non osa più sperare, sognare, immaginare. È un uomo distrutto dalla convinzione di aver rovinato tutto. André dovrà imparare a vivere senza respirare. Sembra impossibile, ma lui lo sa che l’animo umano sa adattarsi a situazioni terribili, sa sopportare dolori immensi.

Oscar aleggia in questa storia senza apparire. Ma anche lei è alla ricerca disperata di aria. E quando l’aria manca, il cervello si annebbia e non si vede chi si ha davanti. E lei, così impegnata a sopravvivere alla sua solitudine, preferisce non accorgersi, preferisce non sconvolgere la sua vita. Perché i cambiamenti non sono mai facili da accettare, soprattutto quando travolgono e stravolgono come una rivoluzione.

Scusa il ritardo con cui scrivo queste righe affrettate e probabilmente senza filo logico. Questa storia è intensa, profonda, densa di umano sentire, riesci a farla trasudare del dolore sublime di un amore che sa di non potersi esprimersi. E del dolore bestiale di quando la voce è quella della disperazione e non di un suono d’amore.
Bellissima.

Ilaria

Recensore Master
18/06/19, ore 22:40
Cap. 1:

Finalmente André si è reso conto del suo imperdonabile ed orribile gesto, per il quale non ci sono scuse.

Recensore Master
18/06/19, ore 20:59
Cap. 1:

È una gioia rivederti qui cara Reejordan!
Il tuo nome per me è una garanzia. Molto spesso le tue storie vanno fra le mie preferite ed anche questa non è da meno
All' inizio, leggendoti, ho immmaginato che questo missing moment fosse sucessivo alla sera dello strappo, poi in seconda lettura ho appurato che è nell' immediato lasso temporale che precede la partenza di Oscar per la Normandia .
Molto intenso e ben personificato il chatacter di Andrè, impressionante per certe sue affermazioni, sentimenti, modi di fare..specialmente quella risata ....l' ho sentita quella falsa risata davanti alla nonna! Ha ragione a volte purtroppo mentire è il male minore.
Molte volte in questi anni mi sono fermata a riflettere sulla camicetta strappata, chissà cosa avrà dovuto inventarsi Oscar per nascondere l' incidente?
Preferisce dimenticare. Tutto ..Spera di farcela e soprattutto spera che Andrè la dimentichi. Povera Oscar! Un ' illusa se crede che una vacanza possa bastare, se un licenziamento sia la soluzione.
Ma ora siamo fermi alla Bonne Table dove, incurante di tutto , Andrè medita il suo " ritorno in scena ". Riuscirà a farsi perdonare?
Questa storia è struggente, meriterebbe un seguito. Brava, complimenti!
(Recensione modificata il 20/06/2019 - 05:55 pm)

Recensore Master
18/06/19, ore 20:14
Cap. 1:

Cara Reesejordan,
Che dirti?! Stupenda ff, davvero!
In ognuna delle sue componenti: ambientazione, caratterizzazione dei personaggi, credibilità e potenza
dei sentimenti descritti.
Al cospetto di tanta perfezione la commozione è inevitabile. Brava!
Sei finita ancora una volta tra i miei preferiti, ma questa preferenza è la più grande di tutte.
Con affetto L MMXV

Recensore Master
18/06/19, ore 16:38
Cap. 1:

Mia carissima amica, come sempre, le tue parole sono una miscellanea di sentimenti contrastanti che uniti danno vita al personaggio che racconti. Grazie per questa nuova emozione
❤️

Recensore Master
18/06/19, ore 13:23
Cap. 1:

Bella questa storia ma quanta disperazione da parte di entrambi. La nonna ha come sempre i radar incorporati sotto la cuffia. Scrivi bene, brava

Recensore Master
18/06/19, ore 10:42
Cap. 1:

Bellissima,i sentimenti di Andrè  me li hai fatti sentire tutti ,li hai descritti in modo divino! Nemmeno l'anime è  riuscito a coinvolgermi così 
Brava, brava brava! NNon c'è altro da dire 
Un caro saluto lupin3 

Recensore Master
18/06/19, ore 10:11
Cap. 1:

Cara Reesejordan, sei tornata con una os struggente e amara al contempo. André si è reso conto di quanto ha fatto ad Oscar per cercare di farle capire l’amore che lui nutriva per lei, un amore coltivato e cresciuto in tanti anni di vicinanza, di confronto, di risate prima di fanciulli e poi di adulti, di sostegno, di battaglie e conflitti sempre condivisi, purtroppo manifestato nel peggiore dei modi. E di questo ne è consapevole in quanto non vive più. Bella la frase che sintetizza il suo profondo dolore “Mi hai respinto, strappando via il mio cuore”. Lui infatti non riesce più a vivere senza poterla vedere, senza poterle parlare, in una parola senza poterla vivere. Già perché Oscar per Andrè è il suo cuore, è la sua vita, è come l’aria che serve per respirare e quindi per vivere. Il peso che si porta dentro non è invisibile, infatti la perspicace nonna comprende che fra i due debba essere accaduto qualcosa e qualcosa di grave per rendere suo nipote così prostrato. Ma l’indifferenza non ha mai pagato e sull’onda di questo stato d’animo cerca un poco di oblio in un bicchiere di liquore che almeno per un momento lo aiuti a dimenticare e a mitigare il profondo senso di vuoto che sente crescere in lui attimo dopo attimo dovuto alla lontananza non solo fisica da Oscar quanto emotiva. In questa sua peregrinazione alla ricerca dell’annientamento incontra fortunatamente Alain che lo rimette in riga affermando che se proprio vuole uccidersi può farlo da soldato dove potrà essere di supporto a qualcuno anziché buttarsi via come sta facendo. Come al solito a te va un plauso per riuscire sempre con poche frasi piene di significato profondo trasmetterci i vari stati d’animo che vivono i personaggi di cui narri le vicissitudini rendendo noi lettori partecipi. Complimenti e a presto. Un caro saluto.

Recensore Master
17/06/19, ore 23:53
Cap. 1:

Ormai lo sai cosa penso quindi che te lo dico a fare?
Spero solo che ci sarà un continuo
Bravissima
Cla

Recensore Veterano
17/06/19, ore 23:28
Cap. 1:

I miei complimenti vivissimi, per la spontaneità della tua storia.

Hai descritto pienamente ciò che sente lo spettatore osservando le scene dell'anime, soprattutto nei dialoghi sintetici ma efficaci.

L'intuito della nonna di André, il senso di colpa di lui, le sue frustrazioni nel ripercorrere il suo passato, la vergogna per il suo gesto di follia, molto comprensibile, vista la repressione che ha dovuto condurre per anni a causa della sua condizione di servo.

La "speranza vana" di poter riconciliarsi con Oscar usando l'espediente dell'arruolamento tra gli stessi soldati che lei, di lì a poco, andrà a comandare.
Le ultime parole dicono tutto: "Rivederti. Starti vicino. Obbedire di nuovo ai tuoi ordini. Farmi perdonare. Te ne sei andata da me, ma sono io che ritorno da te. Ho bisogno di te. Come l'aria."

Un uomo che accetterebbe di tornare a servirla, pur di starle ancora una volta accanto, e coltivare l'illusione di poter essere un giorno il suo consorte.

I miei complimenti! Bravissima come sempre!