Recensioni per
L'aria
di reesejordan
Bello e toccante questo missing moment. Una rilettura pressoché perfetta dello stato d'animo di André dopo lo strappo, tra rimorsi e angosce, con qualche piccola variazione, frutto della tua fantasia, assolutamente plausibile e ben inserita nel contesto originale, tanto da essere indistinguibile dallo stesso: parlo ovviamente del confronto con la Nonna ma anche dell'ultima frase pronunciata da Alain, che si rivelerà tristemente profetica. Credo davvero che sia uno dei tuoi componimenti migliori, dove la fame d'aria, adeguata metafora del senso di perdita e mancanza, diventa alla fine voglia di riscatto. Per quel che possa valere la mia opinione, brava! |
Ciao, complimenti, mi è piaciuta molto questa tua breve storia. |
Sì, Oscar glielo ha detto chiaramente che d’ora in poi avrebbe proseguito da sola, e quelle parole André non le dimenticherà mai, quel pugno nello stomaco che deve aver sentito quando lei gli ha tolto l’aria dai polmoni. E senza aria il cervello si annebbia. E nelle brume dell’affanno gli altri e se stessi assumono contorni distorti dal dolore. |
Finalmente André si è reso conto del suo imperdonabile ed orribile gesto, per il quale non ci sono scuse. |
È una gioia rivederti qui cara Reejordan! |
Cara Reesejordan, |
Mia carissima amica, come sempre, le tue parole sono una miscellanea di sentimenti contrastanti che uniti danno vita al personaggio che racconti. Grazie per questa nuova emozione |
Bella questa storia ma quanta disperazione da parte di entrambi. La nonna ha come sempre i radar incorporati sotto la cuffia. Scrivi bene, brava |
Bellissima,i sentimenti di Andrè me li hai fatti sentire tutti ,li hai descritti in modo divino! Nemmeno l'anime è riuscito a coinvolgermi così |
Cara Reesejordan, sei tornata con una os struggente e amara al contempo. André si è reso conto di quanto ha fatto ad Oscar per cercare di farle capire l’amore che lui nutriva per lei, un amore coltivato e cresciuto in tanti anni di vicinanza, di confronto, di risate prima di fanciulli e poi di adulti, di sostegno, di battaglie e conflitti sempre condivisi, purtroppo manifestato nel peggiore dei modi. E di questo ne è consapevole in quanto non vive più. Bella la frase che sintetizza il suo profondo dolore “Mi hai respinto, strappando via il mio cuore”. Lui infatti non riesce più a vivere senza poterla vedere, senza poterle parlare, in una parola senza poterla vivere. Già perché Oscar per Andrè è il suo cuore, è la sua vita, è come l’aria che serve per respirare e quindi per vivere. Il peso che si porta dentro non è invisibile, infatti la perspicace nonna comprende che fra i due debba essere accaduto qualcosa e qualcosa di grave per rendere suo nipote così prostrato. Ma l’indifferenza non ha mai pagato e sull’onda di questo stato d’animo cerca un poco di oblio in un bicchiere di liquore che almeno per un momento lo aiuti a dimenticare e a mitigare il profondo senso di vuoto che sente crescere in lui attimo dopo attimo dovuto alla lontananza non solo fisica da Oscar quanto emotiva. In questa sua peregrinazione alla ricerca dell’annientamento incontra fortunatamente Alain che lo rimette in riga affermando che se proprio vuole uccidersi può farlo da soldato dove potrà essere di supporto a qualcuno anziché buttarsi via come sta facendo. Come al solito a te va un plauso per riuscire sempre con poche frasi piene di significato profondo trasmetterci i vari stati d’animo che vivono i personaggi di cui narri le vicissitudini rendendo noi lettori partecipi. Complimenti e a presto. Un caro saluto. |
Ormai lo sai cosa penso quindi che te lo dico a fare? |
I miei complimenti vivissimi, per la spontaneità della tua storia. |