Bene, eccoci qui alla fine di questa storia!
Devo dire che per un luuungo momento mi sono spaventata all'inizio dell'epilogo: hai descritto Bruno come un convertito fatto e finito tanto da convincermi che era così che avevi concluso il racconto, ma la cosa mi stonava tantissimo: che gli 'infedeli' andassero all'attacco oltraggiati e che (ri)conquiestassero una vastità di terre ci stava ed era prevedibile; ma Bruno-convinto-islamico sarebbe stato davvero un off character che mi avrebbe fatto propendere per la bandierina neutra perché significava appiattire del tutto il personaggio.
Invece, complimenti! Non solo mi hai ben fuorviata, ma hai aggiunto una nota di contrasto che ha ispessito il quadro complessivo: perché, col presupposto che la nuova fede fosse stata indotta con la forza, ha trascorso una vita drammatica di quasi totale finzione, dove a salvarsi era più che altro l'amore umano per la sua famiglia. Bruno si è adattato, fingendo di accondiscendere a tutto, però segretamente la sua formazione cristiana è rimasta calda tra le braci di cenere. Bellissimo (bellissimo!) quel segno della croce lento e nascosto.... e la comprensione finale che Dio era ancora dentro di lui e che lo chiamava.
Alla fine, dunque, si è delineata la figura dell'"ultimo crociato" proprio come da titolo: non un eroe emblematico e trionfale, ma piccolo, umano, persino debole nella sua volontà... alla fine, l'unica sua forza si è dimostrata essere — contro ogni previsione — proprio la sua fede di infanzia che l'ha spinto a tornare a combattere nonostante le condizioni avverse, a sperare nonostante la sproporzione dei numeri, ad incitare chi era titubante... proprio lui che non era stato risoluto.
Questa storia mi è piaciuta e l'aggiungerò alle ricordate, bravissimo!
Alla prossima! =D (Recensione modificata il 30/06/2019 - 11:30 pm) |