Recensioni per
Ho Incontrato Te
di LaSignorinaRotterMaier

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/04/20, ore 21:33

Ciao cara! Sono qui per la recensione premio per il contest 'tattoo studio'! Mi hai consigliato questa storia, e dunque eccomi qui. Sono davvero felicissima che tu mi abbia passato il link di questa tua creazione: innanzitutto, devi sapere che io amo i gatti. Sono il mio animale preferito, e li rispetto davvero molto! Sono troppo intelligenti, e mi danno tanto il senso di cinismo e ironia, caratteristiche hai perfettamente riportato e analizzato nel tuo scritto! Ho adorato l'idea di assumere il p.o.v dell'animale, l'ho trovata molto efficace e accattivamente, mi hai subito incuriosito! Mi è piaciuto molto il tuo modo di descrivere gli umani attraverso i loro occhi, ma credo che con il cane tu abbia fatto davvero un capolavoro! Il pensiero del gatto è davvero cinico, quasi irrispettoso, mentre proprio non riesce a capacitarsi della stupidità dell'altro animale, che aspetta con ansia il ritorno dei padroni! È stata una scena che mi è piaciuta molto, perchè da un lato hai inserito un po' di tristezza (la scena del cane abbandonato fa sempre male), dall'altra però l'abbiamo vista dal punto di vista del gatto, che lo deride. Ecco, è incredibile come delle volte basti davvero solo un punto di vista differente, per cambiare completamente la percezione di un determinato avvenimento!
Vabbè, mi è piaciuta tanto anche dal punto di vista del linguaggio, l'ho trovato un testo semplice ma pulito e adatto al testo che hai scritto. Hai davvero reso onore alla personalità indipendente del gatto, comunque. Dovremmo tutti imparare da lui, ogni tanto!
Un abbraccio forte, alla prossima! <3

Recensore Master
13/04/20, ore 17:49

Ciao :-)
Wow confesso di essere molto sorpresa: mi aspettavo di leggere la scena dal punto di vista dell'Umano e non certo di uno scoiattolo filosofo.
La morale della 'favola' è terribilmente veritiera: povero cane che non vuol arrendersi all'evidenza del tradimento ed è meno sciocco di quanto potrebbe sembrare e povero gatto che fa il duro ma vorrebbe anche lui le coccole di un umano.
Una raccolta molto bella.
Complimenti!
A presto,
Carme93

Recensore Master
13/04/20, ore 17:43

Ciao :-)
Molto bella e quasi commovente questa storia: adoro questo cagnolino e sono d'accordo con lui. Unico problema è che l'amore dev'essere riposto nella persona giusta, ma purtroppo non si è sempre così fortunati.
Corro a leggere anche il prossimo capitolo.
A presto,
Carme93

Recensore Master
13/04/20, ore 17:38

Ciao :-)
Questa raccolta si prospetta molto interessante e questa prima storia mi è piaciuta parecchio. Ho sempre pensato che i gatti siano più cinici e tendenzialmente egoisti rispetto ai cani. Mi ha colpito molto la riflessione sugli esseri umani: non ci facciamo un gran figura, anzi, ma credo che il gatto abbia perfettamente ragione e mi è dispiaciuto molto per il povero cagnolino.
Complimenti per l'idea! ;-)
A presto,
Carme93

Recensore Veterano
01/03/20, ore 17:34

Valutazione per il contest "Il mio Babbo Natale segreto"
Quattordicesimo posto
MaryLondon: Ho Incontrato Te
Grammatica&stile: 17,1/20
"più demente degli umani: Il cane." Dopo i due punti, non va la maiuscola. Visto che non l'hai fatto altre volte, sembra essere un errore di distrazione. -0,2
"guardo un grosso albero posizionato affianco a me" "Affianco" è la forma verbale. La forma avverbiale, che penso fosse quella che tu intendessi, è "a fianco". -1
" Esseri egoisti e superficiali" Dimenticato uno spazio a inizio frase. -0,2. Stessa cosa in " Ignoro completamente" e " Padrone, quando" più avanti.
"entrano a far parte [...] nello stesso spazio" "Far parte" regge la preposizione "di". -0,5
Suggerimenti (non tolgono punti)
"Ma è innegabile il fatto che sono veramente inutili!" A "il fatto che" in un testo scritto segue solitamente il congiuntivo. Lo stile da te usato qua ricalca più il parlato, per questo non l'ho contato come errore, ma personalmente avrei usato il tempo verbale più comune nello scritto. Una cosa simile in "altrimenti non si spiega come mai questo mondo ne è così invaso.", sempre con la stessa variazione di tempo (indicativo-congiuntivo)
Quello che hai presentato sono tre storie diverse, con tre registri lievemente diversi. Partendo da quello che hanno in comune, vi è un lieve innalzamento del testo quando uno degli animali si mette a riflettere sulla vita di un altro, elemento che ho trovato molto azzeccato e ben inserito nel testo, dato che si pone l'accento su sensazioni importanti senza andare a sconvolgere il resto della storia, giustificata nella sua quotidianità.
Con una storia che tratta del punto di vista degli animali, mi sarei aspettata qualcosa di più fiabesco. Cosa che il gatto non è, in nessunissimo modo, e che mi ha sorpreso in positivo. Sei riuscita a esprimere tutta la sua opinione frustrata verso il mondo, con la costruzione di frasi secche e incisive, piene di momenti memorabili, che si contrappongono bene alla sensazione ottimista della storia successiva. Ho apprezzato soprattutto l'uso dei vari punti esclamativi, un metodo semplice ma efficace di evidenziare l'entusiasmo. Meno agitata, per così dire, è invece la storia dello scoiattolo: le frasi sono più lunghe, le costruzioni più verbose e più connesse l'una all'altra di fronte ad altre storie, e forse aiuta anche che il suo pezzo riflessivo sia quello più lungo fra tutti gli altri. Da l'idea di essere qualcuno estraneo alla vicenda, e quindi con uno sguardo più neutrale, e trovo che tu l'abbia resa bene.
Ho apprezzato moltissimo questa storia per atmosfera creata, ma è il lessico che le collega tutte a darmi qualche perplessità. Mi sembra che tu abbia differenziato le storie solo dal punto di costruzione tecnica e di formalità, ma che ogni protagonista, per parlare, attinga dallo stesso vocabolario, usi lo stesso registro. Ho trovato l'atmosfera delle storie molto diverse fra loro, ma il tono uguale per tutte, se mi spiego.
Il che non è un male in sé, trovo comunque che la tua storia abbia molto da dare e che sia in grado di affascinare. Tuttavia, questa mancata differenziazione, per così dire (che si può discutere dia unità ma secondo me, dato che si parla di tre esseri diversi, dovrebbero parlare in modo diverso), mi ha ogni tanto portata fuori dalla storia, specie nei momenti più "slice of life", in cui si dovrebbe percepire di più la differenza fra i vari personaggi, secondo me.
Non fraintendermi, ho apprezzato la storia, ma secondo me questo era un particolare troppo grosso per non farlo notare.
Trama e personaggi: 7,5/8
La storia non ha una trama nel senso vero e proprio del termine, ma presenta più un momento, un episodio visto da tre punti di vista differenti e molto particolari, cosa che ho apprezzato grandemente. Hai sottolineato molto bene le differenze che intercorrono tra i tre personaggi protagonisti della raccolta, così come il loro modo di vedere la vita, così diverso da creare chiavi di lettura profondamente opposte per una stessa vicenda. Nella storia, ci presenti tre animali che si trovano nel medesimo luogo, nello stesso momento: ognuno di loro sta vivendo la propria vita, sta trascorrendo la propria giornata consapevolmente cosciente della presenza degli altri, che ignora ma giudica. Il fulcro di tutta la vicenda sono l’abbandono e il modo in cui esso viene vissuto dai protagonisti della storia; hai deciso di trattare un tema molto profondo e delicato, e lo hai fatto in maniera matura e assolutamente originale: l’idea di parlare del tema attraverso gli occhi di tre animali è stata davvero geniale e permette al lettore di riflettere sugli avvenimenti con più obiettività e distacco che se si fosse parlato dell’abbandono dal punto di vista di un essere umano. Nei tre animali che presenti si possono riconoscere quelle che sono le reazioni più comuni a un evento negativo da parte degli uomini: cinismo, incrollabile ottimismo e speranza, disillusa obiettività. Il fatto che tu abbia incarnato questi comportamenti negli animali che ne sono il simbolo ha reso la tua storia simile alle favole di Fedro, dove gli animali erano utilizzati per impersonare vizi e virtù degli uomini e per trasmettere un messaggio, una morale.
Per quanto riguarda i personaggi, con il gatto hai fatto davvero un ottimo lavoro: in poche parole, hai racchiuso quella che è l’essenza di questo animale, il suo modo di vivere e di vedere la vita. È risaputo che i gatti siano degli animali diffidenti, schivi, indipendenti e poco amichevoli: difficilmente si affezionano e il loro rapporto con gli uomini si ferma al mero opportunismo; hai, quindi, sottolineato molto bene questi aspetti, facendo emergere il profondo cinismo del gatto in ogni riga della storia a lui dedicata. Ottimo anche il suo punto di vista riguardo il cane, che lui reputa uno sciocco, uno schiavo e un idiota, che non comprende - o non vuole comprendere - che il suo padrone l’abbia abbandonato e si ostina ad attenderlo, fiducioso. Il disprezzo del gatto si estende anche agli uomini, che egli non reputa migliori dei cani e che, dice, sono tanto bravi a infrangere le promesse. In tanto cinismo e disprezzo, tuttavia, emergono forse anche un po’ d’invidia e rimpianto: magari, anche il gatto ha amato un umano, a suo tempo, e anche lui è stato abbandonato come il cane, rimanendo irrimediabilmente deluso e ferito, trasformandosi in una creatura fredda e distaccata, che non riesce più a fidarsi. In un certo senso, forse, invidia la capacità del cane di continuare a essere fedele, di continuare a mantenere integra la sua capacità di amare ancora e ancora nonostante il dolore e le delusioni.
Per quanto riguarda il cane, anche qui hai davvero fatto un ottimo lavoro e la storia a lui dedicata mi ha stretto il cuore: ho anche io un cane e non mi sognerei mai e poi mai di abbandonarlo da nessuna parte e davvero non riesco a capacitarmi di come qualcuno possa essere capace di fare una cosa del genere. Oltre al forte messaggio che fai passare, su quanto crudele possa essere l’essere umano verso una creatura indifesa indifesa che non ha per lui altro che amore, anche qui hai colto molto bene quelli che sono i tratti salienti del cane e hai descritto alla perfezione quello preponderante: la fedeltà. Il cane vede i suoi simili giocare con i loro padroni e l’istinto gli direbbe di correre a unirsi ai giochi, ma lui non vuole muoversi, perché sta attendendo che il suo padrone torni a prenderlo e non vuole non essere trovato. Avverte anche la presenza del gatto e, di nuovo, decide di mettere a tacere l’istinto che lo spinge a volergli abbaiare contro perché, di nuovo, attendere il suo padrone è la cosa più importante. Anche il cane giudica il gatto e il suo atteggiamento cinico, che non riesce in alcun modo a condividere: per il cane, l’amore è una componente fondamentale della vita, qualcosa che la completa e che ne arricchisce il significato, qualcosa di cui il gatto decide di privarsi, rimanendo freddo e arido, ferendo e godendo nel farlo. Hai saputo rendere bene la differenza tra queste due creature e il modo opposto in cui affrontano un abbandono, in cui lo vivono e lo metabolizzano.
Il terzo protagonista della vicenda è uno scoiattolo, il cui pragmatismo emerge prepotentemente già dalle prime righe. La semplicità e il distacco con cui vive la sua esistenza, lo rendono più obiettivo nel giudicare ciò che lo circonda. Lui è abituato a prendere ciò che capita da chiunque e non si sofferma a fare distinzioni o a disprezzare l’uno piuttosto che l’altro: l’incontro con un umano gli ha fatto dono di una ghianda, un pettirosso gli ha lasciato il suo nido per la notte e va benissimo così. lo scoiattolo non giudica, ma si limita a osservare e a guardare oltre le apparenze. È questo il motivo per cui trova un punto in comune tra il gatto e il cane e riesce a vedere ciò che i due ignorano, poiché i loro pregiudizi impediscono di andare oltre. Entrambe le creature sono, come già detto, accomunate da un’esperienza di abbandono, che hanno vissuto e stanno vivendo in maniera completamente opposta: il gatto un tempo è stato il cane, pieno d’amore e di fiducia, ma è poi diventato vuoto e cinico, e di lui invece forse invidia la capacità di mantenere integri dei sentimenti positivi; il cane, invece, teme di diventare come il gatto, di trasformarsi in un essere pieno di disprezzo e di odio, che non è più capace di amare e di farsi amare. Lo scoiattolo, invece, che non ha mai avuto legami e quindi è sempre stato libero da qualsiasi vincolo e delusione, vede il terreno di condivisione che il cane e il gatto hanno, quell’abbandono che li unisce anche se in maniera inconsapevole. I due sono più vicini di quanto pensano e condividono più di quanto vogliono accettare. Si trovano nello stesso luogo, nella stessa situazione e cercano un modo per andare avanti e, anche se lo fanno in maniera opposta, tanto basta per renderli profondamente simili. Lo scoiattolo appare più come un giudice imparziale, un osservatore silenzioso, e anche qui sei stata molto brava a caratterizzarlo, anche se in maniera un po’ meno incisiva degli altri due.
In generale, hai costruito una storia davvero originale e interessante, arricchendola con personaggi ben caratterizzati e strutturati. Hai toccato un tema doloroso e delicato in maniera matura e per nulla scontata.
Gradimento personale: 10/12
Sono consapevole delle differenze che intercorrono tra me e te per quanto riguarda i generi a noi più congeniali e che preferiamo, quindi immagino la difficoltà che tu possa aver incontrato nel venire incontro ai miei gusti. Sono comunque contenta perché, nonostante questa sia una storia decisamente fuori dalle mie consuete corde, mi hai proposto un genere che apprezzo davvero moltissimo, ovvero quello introspettivo. Questo mi ha subito resa entusiasta della tua storia, ancor prima di leggerla, nonostante rating e sottogeneri siano molto lontani da quelli su cui scrivo di solito, così come l’assenza degli avvertimenti da cui non mi separo mai (contenuti forti, tematiche delicate, violenza): è stata quindi, come già detto, una graditissima sorpresa (perché ti apprezzo molto come giudice e come autrice) sapere che fossi tu il mio Babbo Natale. Come avrai dedotto dal commento alla voce “trama e personaggi”, la tua storia mi è piaciuta: adoro gli animali e le storie che ricordano le favole di Fedro, in cui queste creature vengono utilizzate per trasmettere insegnamenti e per sottolineare una morale. Ho amato l’atmosfera malinconica che permea la storia, così come le riflessioni dei tre protagonisti, che hanno permesso di dare una lettura completa e disincantata di una stessa situazione. il tema dell’abbandono è, di per sé, usato e abusato, ma tu l’hai proposto in maniera originale e fresca, rendendo la tua raccolta davvero molto interessante e ricca di spunti di riflessione ben costruiti e profondi. Ho letto la tua storia tra una portata e l’altra dell’infinito pranzone di Natale e me lo ha davvero allietato. Si tratta di un racconto semplice, eppure non per questo scontato o superficiale, anzi. Sono stata davvero felice del tuo regalo, che ho molto apprezzato: ti ringrazio per avermi fatto leggere questa storia, che mi è piaciuta nonostante fosse lontana dai miei generi preferiti. È stato davvero un racconto bellissimo e un regalo gradito.
Totale: 34,6/40

Recensore Master
09/01/20, ore 14:33

Ciao^^
oddio che storia triste. Io sono un cinofilo estremo e ti giuro che questa breve storia mi ha straziato nei precordi.
Non è naturalmente una critica. Il contrario se mai, perché in poche righe sei riuscita ad agire sulla mia psiche in modo ben più intenso e (purtroppo lo so già) duraturo di interi trattati. È come quando vedi un flash nel buio e poi ti rimane sulla retina per ore.
Quindi complimenti, davvero una storia toccante, scritta benissimo, veramente commovente.

Recensore Veterano
19/12/19, ore 21:46

Ciao!
Sono passata dalle storie del Claire Roxy per fare supposizioni.
Che dire, sono molto divertita da tutti e tre i capitoli di questa introspezione.
I pensieri riflettono davvero quello che tutti noi pensiamo di questi animali, brava!
MC

Recensore Master
05/12/19, ore 10:59

Ciao, partecipo anch'io al contest Babbo Natale Segreto, e sono passata a leggere anche la tua storia. E' simpatica l'idea di inserire tre punti di vista di personaggi tanto diversi l'uno dall'altro. Ciò che più fa riflettere è che ognuno di essi, guardando gli altri ha bisogno di sentire addosso quella "fortuna" assoluta che in realtà non è così reale: il gatto è stato salvato o sarebbe messo pegio del cane; il cane è stato abbandonato; lo scioattolo vive libero ma se vogliamo è quello più "randagio", costretto ad accontentarsi di mangiare se trova o se qualcuno gli dà.

Intanto però il gatto è contento di vivere - in quel momento - una vita tranquilla, e questa certezza lo rende un essere spocchioso e sputasentenze; il cane è contento dell'affetto del padrone, perché si fida troppo e ancora non ha capito di essere stato mollato; lo scoiattolo è contento della sua estrema libertà, e il fatto che lui guardi gli altri dall'alto, non è semplicemente un simbolo, lui si sente effettivamente più agiato, più libero e più fortunato degli animali domestici, anche se la vita degli animali selvatici comporta più rischi e più incognite.

Beata ingenuità per tutti e tre! ^^

Recensore Junior
10/08/19, ore 21:09

una raccolta ben strutturata, lo scoiattolo sembra il terzo che gode fra i due litiganti. Gli scoiattoli non hanno legami come animale di compagnia con gli umani, quindi é come se fosse l'ago della bilancia, imparziale, che trae le conclusioni. é vero che alcuni incontri ti segnano anche se non lo si vuole ammettere, bella questa metafora celata dietro alla descrizione di un gatto e di un cane, ho apprezzato molto questa storia, dieci minuti spesi piacevolmente

Recensore Junior
10/08/19, ore 21:04

non mi aspettavo un cambio di punto di vista, sono contenta. qui cambia il tuo modo di scrivere, il tuo stile, una scelta azzeccata essendo noi in una mente diversa. i cani vengono abbandonati ogni giorno, eppure rimangono fedeli, scelta che mi rattrista decisamente

Recensore Junior
10/08/19, ore 20:57

recensioni premioo

allora, a me piacciono molto i gatti, e sinceramente mi sto rivedendo nella descrizioni che il gatto sta dando, sia degli umani che dei cani purtroppo. mi piacciano le storie raccontate da punti di vista diversi, continuo a leggere ^^
Quarto posto
Valutazione al "contest del Simbolismo"
Grammatica e Stile:
Non mi ha convinto molto l’uso delle virgole: hai questa tendenza a interrompere la frase, inserire un’incidentale che già dopo la seconda volta che ritorna stona.
-Quell'essere bavoso, con lo sguardo da ebete e che puzza come l'immondizia, con il muso-
Eviterei la prima virgola, non serve.
- un inaspettato incontro con un umano mi ha fatto dono di una ghianda e, un pettirosso, una confortevole tana-
Riformulerei così: in un inaspettato incontro, un umano mi ha fatto dono di una ghianda e un (poi)* pettirosso di una confortevole tana.
*”poi” l’ho inserito come esempio casomai desiderassi indicare un salto temporale ma non è proprio necessario.
-Il cane ha il timore che un giorno sarà il gatto e, deluso e ferito, non si lascerà più-
Eliminerei “e,” così da non avere più l’incidentale.

Insomma, ti manca quel minimo di scorrevolezza in più che avrebbe reso stilisticamente ottimale la storia. Cerca di usare meno virgole, spezzano inutilmente la fluidità del racconto. Capisco possa essere una scelta stilistica in quanto stiamo parlando di storie molto brevi e tu metta le incidentali per sottolineare alcuni aspetti, quindi il mio è solo un consiglio.
A livello grammaticale ho trovato solo un errore (che potrebbe tuttavia essere un errore di battitura.
- mi hai dato la tua parola che noi due non ci saremo mai separati.-
Dovrebbe essere “saremmo”.
Oltre alla punteggiatura, il tuo stile è molto teatrale, il che ci sta in quanto alla fine queste flash possono essere categorizzate come monologhi. Ben fatto!



Originalità e trama:
Questa storia ha una trama ben strutturata, logica e facile da seguire: segue un filo rosso che trova alla sua fine un incontro. Come ho già detto nella mia recensione, trovo che la scelta dello scoiattolo sia giusta in quanto non essendo un animale di compagnia può essere imparziale e descrivere la situazione così com’è: un gatto e un cane, così diversi ma molto simili nelle esperienze e quindi non davvero tanto lontani fra di loro.
Ho voluto darti un punteggio pieno perché sono particolarmente convinta con il modo di intendere “interezza” per quanto riguarda il primo capitolo: ho intravisto austerità e integrità ma anche tanto dolore, quindi interezza sembra quasi un paradosso quando vedi che il cuore del gatto è a pezzi. Possiamo dire che sia riuscito a rimetterli insieme, ma le crepe si vedono lo stesso.

Ic / caratterizzazione dei personaggi:
Non ho trovato nulla da ridire, i tuoi personaggi mi sono piaciuti molto. Amo le storie in cui gli animali vengono in certo senso umanizzati, mi piacciono gli spunti di riflessione che queste permettono con le varie metafore che vanno a formare.

Gradimento personale:
Sono contenta di aver speso più tempo a leggere questa storia la seconda volta, è stato piacevole come la prima e nonostante qualche difetto direi che la valutazione è positiva. ^^
(Recensione modificata il 17/09/2019 - 10:10 pm)

Nuovo recensore
07/07/19, ore 07:56

Mi piace molto questa tua introspezione verso il gatto. Visto da così ha più senso e lo si comprende di più in ogni suo lato, sia negativo che positivo. ❤

Recensore Master
24/06/19, ore 10:21

Devo essere sincera, il passo in cui parli delle rispettive paure (del gatto e del cane) a prima lettura ho faticato a comprendere cosa intedessi dire. Mi piace il concetto, di un essere esterno che guarda con fare quasi paterno ma l'ho trovato un po' ingarbugliato, specialmente nella parte dell"attacco".
Per il resto, mi è piaciuta l'aura di sapienza quasi filosofica che hai dato al piccolo animale.


Spero non ti abbai offeso, so che quando si scrive si rischia sempre di non comprendersi

a presto

milla4

Recensore Master
24/06/19, ore 10:11

Dopo la prima storia, pensavo di aver individuato il punto di vista della raccolta e invece no, avevo toppato alla grande.
Se la precedente era ironica e cinica, strappava un sincero sorriso in quest'ultima la tristezza ne fa da padrone.
Il cane rimprovera la diffidenza del gatto, lui crede e crederà sempre che il suo padrone stia arrivando che tutto si risolva. Lui è il fedele amico di un essere che talvolta è senza scrupoli, che ha una coscienza che troppo spesso non usa. Un paio di anni fa, in una stradina di campagna, ho sentito un cane ululare e piangere: lo volevamo togliere dalla strada ma era diffidente, in fondo lui un padrone lo aveva. Dopo averlo corrotto con un po' d'acqua (era sotto al sole da chissà quanto) lo abbiamo caricato e portato da un parente che aveva il giardino al paese vicino. (Ovviamente non aveva il chip).

Mamma mia, cosa mia hai risvegliato

Recensore Master
23/06/19, ore 13:24

Ti ringrazio tanto per aver scritto questa storia e per aver potuto leggere nella mente di uno dei animali da compagnia più sfuggenti e poco interpretabili del mondo.
Il gatto sa cosa vuole e cosa non vuole, poi sta a te interpretarlo; guarda con sdegno chiunque non sia se stesso, specialmente il suo rivale, il cane colui che cede così facilmente alle avances del padrone.

Mi piace davvero molto.

Credo che sia un animale sempre integro con se stesso, non si lascia mai andare se non quando vuole lui

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