SECONDA CLASSIFICATA (pari merito)
"He loves me not" di Kim WinterNight
Grammatica e stile: 10/10
Ed eccoci al pimo punteggio pieno della tua valutazione!
Nella tua storia non ho trovato nessun errore o imperfezione grammaticale, sei stata impeccabile, quindi su questo punto nulla da aggiungere, se non: bravissima!
Ho trovato solo un piccolo errore di battitura e due ripetizioni, ma roba di poco conto. Comunque ho deciso di non penalizzarti per questo perché non hanno compromesso la scorrevolezza della storia e non mi va di essere troppo pignola, soprattutto in una storia molto lunga e di vari capitoli come la tua; un conto sarebbe stato trovare tanti errori o trovarli in una storia molto breve, ma non è il tuo caso, quindi ho deciso di lasciarti 10 ^^
Lo stile è perfetto, travolgente, scorrevole, curato, equilibrato. Te lo dico tutti i giorni nella vita quotidiana e te l'ho detto in tutti i miei contest: adoro come scrivi, mi sembra quasi di leggere un libro! Sai assolutamente come catturare un lettore e far emergere delle emozioni, quindi anche in questo caso non posso che farti i complimenti!
Trama e personaggi: 9.5/10
La trama è ben curata, non ci sono buchi o imprecisioni, tutto scorre perfettamente e, come le cose erano chiare nella tua mente mentre scrivevi, lo sono state anche nella mia mentre leggevo.
Mi è piaciuto molto che la storia sia iniziata in un modo - con un concerto di Arianna - e si sia conclusa allo stesso modo - sempre con un suo concerto - come a voler chiudere un cerchio, a sancire l'inizio e la fine. Per non parlare poi del fatto che la protagonista abbia deciso di invertire pezzo iniziale e finale della sua scaletta, come ad accentuare di più questa cosa... ma ne parlerò meglio più avanti e ti dirò a cosa mi ha fatto pensare.
Anche la gestione dei flashback e il continuo altalenare tra passato e presente è stato gestito bene, ho apprezzato molto il tuo utilizzo delle date è stato molto utile per capire come si sono svolti i fatti in ordine cronologico. Lavorare con i flashback non è facile, si rischia spesso di perdersi, cosa che a te però non è capitato e quindi ti faccio i miei complimenti!
L'unica cosa che mi ha portato a toglierti quel mezzo punto (ma forse perché sono troppo pignola, comunque è solo il mio gusto personale, lo sai ^^) è che il primo capitolo è un po' striminzito rispetto agli altri due. Lo so, hai voluto utilizzarlo come presentazione e quindi questa tua decisione è giustificabile, ma ho trovato che in questo modo la storia abbia impiegato un po' a ingranare (parlo soprattutto per chi l'ha seguita e quindi ha letto un capitolo per volta). Ecco, forse io avrei suddiviso le scene in maniera diversa e avrei inserito qualcosa del secondo capitolo già nel primo, giusto per incuriosire il lettore e renderlo coinvolto già dall'inizio.
Non ti voglio penalizzare molto per questa cosa, in un certo senso apprezzo la tua decisione, ma se un prologo del genere è azzeccato in una long di molti capitoli, potrebbe non essere propriamente l'ideale in una minilong così breve. Almeno secondo me :)
I personaggi... oddio, hai fatto un lavoro pazzesco, tanto di cappello! Ora ti spiego anche perché ;)
Parto dalla tua protagonista, Arianna. Già dal primo capitolo - che poi è una specie di prologo - l'ho trovata ben caratterizzata, ha una sua personalità, conferitale dalla sua mancanza di personalità! Lo so che sembra una cosa assurda, ma ora chiarisco: da subito mi è sembrata una ragazza vuota, che si è fatta plasmare da Mike (notasi la faccenda del gelato alla stracciatella, che piace a lei perché piaceva a lui), che sta male per lui e non riesce a risollevarsi, che pensa a lui costantemente, canta le sue canzoni o le canzoni che le fanno pensare a lui... un personaggio debole, ecco.
Nei capitoli e nelle scene successive ci viene poi mostrato quanto Arianna viva nel passato, un passato di dieci anni prima, che ancora non è riuscita a lasciarsi alle spalle; questo non fa che confermare l'idea che avevo di lei.
Ma poi, in occasione del concerto, è emerso ancora un altro aspetto della sua persomalità. che fino a quel momento era sembrato semplice e lineare: Arianna è lunatica, labile, in un momento si sente in un modo e nel momento dopo è in un altro, cambia idea, vuole fare altro. E questo non viene da una tua incoerenza nel caratterizzarla, era voluto e si capisce. Non lo hai detto chiaro e tondo, ma si percepisce che lei è depressa e troppo debole per affrontare le cose, è totalmente ossessionata da Mike Patton e fa tutto in base a lui, ascolta la musica in base a lui, mangia in base a lui, è legatissima al gatto perché gliel'ha regalato lui... è come se l'avesse plagiata, lei è caduta in una profonda instabilità mentale che ormai fa parte di lei.
Dico un'ultima cosa su di lei, poi passo a Mike: solitamente le storie si concludono con il protagonista che si è evoluto o involuto, comunque è andato avanti e ha acquisito nuove consapevolezze. Invece la cosa spiazzante, sconcertante e inquietante è che Arianna qui alla fine non è andata avanti, è convinta di aver capito qualcosa di nuovo ma alla fine non ha aggiunto niente a ciò che sapeva già, è rimasta uguale. E questa è una cosa che mi ha spiazzato e che ho adorato, l'ho trovato perfetto per il suo personaggio e per la sua caratterizzazione!
Parlando invece del personaggio di Mike, c'è tanto da dire ma neanche troppo. Sinceramente ero molto curiosa di sapere come l'avresti caratterizzato, so anch'io che non è un personaggio facile ed è questo il motivo per cui, pur adorandolo, ancora non sono riuscita a scrivere di lui. Ma tu ci hai mostrato esattamente come appare lui agli occhi di tutti: imprevedibile, strano, inquietante proprio per questi suoi cambi repentini. Hai tradotto in una storia quello che lui ha messo nelle sue canzoni: improvvisi attimi di rabbia, dolcezza, calma, tristezza, allegria...
Hai evidenziato anche un altro fatto importante: la sua irrequietezza, il suo voler sempre cambiare, stufarsi di un progetto o di un'abitudine e voler già cambiare, vivere qualcosa e pensare già a quello che potrebbe fare dopo... molto in stile Mike. E questo è successo anche con Arianna, si è stufato e l'ha lasciata - non che le cose fossero serie, o meglio, non ne hanno mai parlato, ma si percepiva che lui non fosse veramente coinvolto.
Originalità: 8,5/10
Qui sono invece stata un po' più indecisa. Non sono riuscita a darti un punteggio altissimo perché in fondo si parla di un argomento molto frequente nelle storie: lei innamorata e sofferente, lui che non la ricambia, lei che si fa sfruttare e plagiare, lui che è il classico stronzo che non riesce a capire come lei si sente.
Ci sono stati però diversi fattori che hanno sollevato il punteggio, adesso te li elenco ^^
In primis, il fatto che lei non si sia evoluta ma sia rimasta uguale, con il suo amore per Mike, il suo cuore spezzato e le sue ossessioni. Insomma, io pensavo che nell'ultima scena lei avrebbe dato segni di cambiamento, che sarebbe stata pronta ad andare avanti o che si sarebbe fatta aiutare da uno psicologo, o che fosse giunta a qualche conclusione dopo tante riflessioni. Invece tutto ciò non è avvenuto, lei è ancora innamorata e non vuole che questo cambi, ed è proprio questa la cosa che mi ha spiazzato. Il vero colpo di scena è che non c'è un colpo di scena!
Ho trovato originale anche l'inserimento quasi ossessivo delle canzoni e dei testi di Mike, utilizzati per comunicare. Insomma, generalmente chi è che si dice le cose cantando? L'ho trovata un'idea fantastica e molto originale!
Una storia davvero insolita e fuori dalle righe secondo me, che parla di un argomento strautilizzato ma in una nuova veste. Brava!
Gradimento personale: 5/5
La tua storia si può considerare psycho-angst.
La morale? Cambiando gli ordine degli addendi, il risultato è lo stesso. Arianna ha invertito la prima e l'ultima canzone nella scaletta, ma questo non basta a cambiare le cose, tanto che lei è rimasta la stessa.
Ho amato alla follia tutto ciò. L'essere sempre in bilico, sull'orlo della follia e l'instabilità. L'inquietudine che sei riuscita a trasmettermi non solo con il personaggio di lui, ma anche con quello di lei. L'ambientazione a Bologna. La staticità di Arianna in contrasto con la dinamicità di Mike.
Ho adorato anche l'analogia tra il fatto che la storia inizi e finisca allo stesso punto col fatto che anche la protagonista inizi e finisca allo stesso modo.
È stata una storia molto psicologica, che mi ha incuriosito da subito e mi ha coinvolto, una lettura insolita e sorprendente, un tuffo in un mondo talmente assurdo da essere inconcepibile. Davvero complimenti, sei stata grandiosa e ancora una volta sei riuscita a conquistarmi!
TOTALE: 33/35
"le venne quasi da ridere. non poteva essere successo davvero"
Il punto e la lettera minuscola; ma penso volessi mettere una virgola in realtà XD
"«Mi tocca andare» annunciò, dispiaciuta per quella decisione.
«Vai già via?» si dispiacque Mike."
La ripetizione del verbo 'dispiacere'
"La veranda del piccolo bar sorgeva su una piccola piazza"
la ripetizione di piccolo-piccola (Recensione modificata il 22/07/2019 - 09:38 pm) |