Recensioni per
Per l’Oro, per Amore, per Roma
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/03/21, ore 18:31

Allora, carissima, mi approccio a questa storia con un po' di timore reverenziale, consapevole di avere a che fare con qualcosa di ambizioso e di complesso.
Ambizioso nella costruzione (che passa elegantemente dalla prima alla terza persona, come se il narratore introducesse solo quello che si sviluppa come un film davanti agli occhi del lettore) e nella scelta di condensare decenni di macrostoria in poche pagine.
Complesso perché assomma magnificamente linguaggi diversi (quello aulico e formale dello scriba e dei sacerdoti, quello spiccio e pratico dei romani, quello comunque ancorato a un mondo antico e sapiente di Cleopatra) e descrizioni di contesti tra loro del tutto diversi.
L'Egitto, Roma, Cesare, Antonio, le ambizioni e le congiure, le guerre e i tradimenti.
E in mezzo a tutto ciò, non vittima né succube, si staglia la regina: l'ucronia è massiccia, perché immaginarla imperatrice di Roma è molto forte, ma alla fine il bello delle fic è anche questo.
Certo, a che prezzo? Possibile che una madre arrivi a tanto?
Infine, ho apprezzato il colpo di teatro finale, quanto mai scenografico e azzeccato, giacché i romani davano grande importanza all'adesione, almeno in pubblico, alle proprie usanze e ai propri costumi. Quindi senza dubbio mostrarsi un po' matrona un po' Giunone e un po' Venere è stata una grandissima trovata politica.
Complimenti davvero, anche per la meritatissima vittoria! Un abbraccio

Recensore Master
25/09/20, ore 12:12

Per l'oro, per amore, per Roma -Setsy



Stile 9.7/10

In questa storia hai utilizzato uno stile molto aderente a ciò che hai raccontato, seguendo il punto di vista del personaggio narrante. Il ritmo è cadenzato come una litania volta a raccontare ai posteri. Unica pecca per me è stata l'inserzione di dialoghi che mi ha in qualche modo distanziato dalla lettura, come se mi avesse scosso dall'andamento generale lento e pacato.



Trama 10/10

Il racconto viene introdotto in un modo classico nei discorsi, perché non si sta parlando della biografia di una donna comune, una delle donne che popolavano le terre del Nilo, ma di una delle regine forse più famose.

Il narratore intarsiato parti di narrazione con dialoghi



Personaggi 10/10

Tutto nasce come elegia di Cleopatra, quindi tutto le ruota attorno. Ogni singolo uomo, Romani vengono passati sotto la lente della memoria e del giudizio di Neofytos, che sapientemente rimane sempre nell'ombra ma che comunque conosciamo grazie al suo pregiudizio. Nessuno è all'altezza della Regina unica donna che ha sfidato un mondo di uomini. Ho apprezzato molto la non parzialità, il continuo rimando ad un mondo barbarico quale era quello Romano, per gli Egiziani. La Cleopatra che ne esce ritratta è una summa di virtù, senza difetti:on c'è espiazione per Roma, caduta nelle sue mani.

Sia Dolabella, sia Cesare, si Antonio peccano di superiorità



Gradimento personale 4.7/5

Allora, l'esame di Storia romana mi ha lasciato tra le altre cose la scoperta di un testo quale le Res gestae di Augusto. Ti giuro che appena letta la tua storia sono dovuta andare a rileggerle perché mi hai lasciato la stessa sensazione di monumentale, di un'opera non fatta per il presente ma il futuro. Come detto prima, unica cosa che mi scuoteva dalla lettura erano i dialoghi, forse avresti potuto separarli con il corsivo per delineare un cambio nella lettura.

Recensore Master
21/12/19, ore 17:20

Cara Meiosetsuna,

che bella shot! Amo i personaggi femminili e vedere Cleopatra trionfare, seppur a carissimo prezzo, è stato davvero interessante. La voce dello scriba presenta uno stile ricco e aulico che rende anticati i vari paragrafi e che ha un po’ il sapore dell’Oriente descritto dalla tua penna, quello della dinastia tolemaica. Nella tua interpretazione è l’assenza della relazione con Marco Antonio a determinare, tra le altre, la vittoria della Regina, storicamente ricordata per la bellezza e per il fascino, certo, ma anche e soprattutto per l’arguzia e l’intelligenza. Emerge anche un dato importante. Ella è forte e sana perché in barba alle regole incestuose che mantengono intatto il patrimonio, ma indeboliscono la fibra causando irrimediabili tare genetiche, rappresenta qualcosa di nuovo perché figlia di un’ancella e del faraone. In questa nascita non regalissima sta anche il fascino di una donna che emerge in un mondo fatto di uomini e per uomini anche tramite la cultura, grazie a cui riesce a sedurre uomini del calibro di Giulio Cesare. Il racconto del tappeto e tanti altri dettagli mi erano già noti e ho amato ritrovarli in queste tue righe. L’accuratezza della ricerca di molti elementi (i profumi, i riferimenti religiosi, la teatralità del corteo e potrei andare avanti così all’infinito).

L’assassinio di Cesarione, comunque destinato a una brutta/ignota fine, segna una lettura più sfaccettata della natura di Cleopatra. La donna, la madre, viene messa in secondo piano dalla regina (che però si considera madre di tutti, a volte), in un passaggio sicuramente coraggioso. Sintetizzare nel tempo di una shot passaggi di storia antica complessi come quelli che vanno dal passaggio dalla Res Publica all’Impero e alla pax augustea (qui messa molto in crisi) non era un compito facile. Sei riuscita a portare a casa un racconto chiaro, preciso e coinvolgente anche dal punto di vista emotivo. Ti faccio i miei complimenti!
Un caro saluto e spero a presto,
Buon Natale,
Shilyss :)

Recensore Master
28/08/19, ore 09:26

Ciao :-)
Innanzitutto scusa il ritardo, sono settimane che voglio recensire questa storia ma sono terribilmente brava a procrastinare 🙈
La storia è molto interessante e ben scritta. Credo sia azzeccata l'idea di fat raccontare gli avvenimenti e la storia di Cleopatra a Neofytos. Il sacerdote introduce la figura della regina anche con un pizzico di affettuosità e orgoglio di chi ha visto crescere una persona cara. In più mettere in rilievo non solo l'intelligenza della regina ma anche la sua conoscenza delle lingue, a mio parere fondamentale per chi governa un vasto impero.
Interessante anche la profezia che di fatto scandisce l'intero racconto. In più gli antichi davano molta importanza alla lettura del proprio destino anche negli astri.
Mi è piaciuta la reazione di Cesare alla vista di Cleopatra: infiniti eserciti non ce l'avevano fatta, ma una donna ha fatto capitolare il grande Cesare.
Dolabella è un altro personaggio interessante, che sinceramente non ricordo dalla storia. È un personaggio di tua invenzione o è realmente esistito (ma di secondaria importanza)?
Il potere corrompe sempre alla fine, profezia a parte, è terribile che la regina abbia dovuto uccidere il figlio alla fine ma ancora di più che presa daglo intrighi.politici non abbia potuto fare la madre.
Ho apprezzato molto anche l'attenzione ai dettagli e l'approfondimento che sicuramente c'è dietro.
Complimenti per la vittoria!
A presto,
Carme93

Recensore Master
27/07/19, ore 12:04

PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 49,25/50
Per l’Oro, per Amore, per Roma, di Setsy

Grammatica e Stile: 9,75/10
“sei qui, triunviro” – “triumviro” sul vocabolario sono ammesse entrambe le forme, ma quella con la “m” è più corretta in quanto di diretta derivazione latina
“la prossima vota che ci incontreremo” – “la prossima volta”
“Ti assoggettarmi” – “Di assoggettarmi”
Per il resto, la grammatica è perfetta!

Passando ora allo stile, mi sembra quasi inverosimile doverlo ripetere ancora una volta, ma sono qui per questo e lo farò: hai uno stile meraviglioso da far paura. È molto raro trovare dei racconti che non siano intensi emotivamente non solo nel contenuto ma anche nella forma, e questa è forse la caratteristica che più di tutte mi fa incollare alle tue storie senza riuscire a distaccarmene.
La prima persona non è la mia preferita e raramente mi coinvolge, ma l’utilizzo di cornice narrativa che ne hai fatto è perfetto: lo scriba Neofytos quasi non è nemmeno un personaggio, è in pratica una via di mezzo tra un narratore interno e uno esterno, ma questa cosa l’ha reso a mio parere molto interessante: compare solamente in due scene, la prima e quella in cui il Grande Sacerdote svela a Cleopatra il significato della profezia, ma la sua presenza è sempre costante, con l’eccezione delle scene in corsivo che hai giustamente impaginato in modo differente, grazie ai suoi commenti e alle sue lodi, con cui induci anche il lettore a sostenere Cleopatra anche nelle scelte più terribili. Credo che tu le abbia dosate nel modo corretto, alternandole perfettamente a quelle più “narrate”, dando così un quadro molto più completo del contesto.
In generale, la forma della narrazione è elegante e raffinata, ma anche molto “densa”, in linea con il personaggio protagonista; è praticamente incredibile il modo in cui, pur essendo il punto di vista di un’altra persona, tu sei riuscita a far risaltare l’introspezione, i progetti e i pensieri di Cleopatra come se fosse direttamente lei a “parlare” al lettore. Molto belle anche le descrizioni, in particolare quelle della Regina stessa: i riferimenti ad Atena per quanto riguarda l’aspetto non li avevo nemmeno notati, erano talmente ben integrati all’interno di tutto il resto! E che dire degli abiti, con poche parole dai perfettamente l’idea del loro impatto, dell’eleganza… prima i calzari, poi l’abito di Iside, la porpora di Venere… direi che qui si vede il tocco femminile XD sinceramente io non ci avrei nemmeno pensato a descriverli e in questo modo la storia avrebbe perso un po’ del fascino della sua atmosfera.
I dialoghi sono pochi e piuttosto brevi ad eccezione del primo incontro tra Cleopatra e Marco Antonio, resi solamente attraverso poche battute, e che proprio per questo risultano così iconiche e impresse nella mente del lettore, rappresentative di interi paragrafi; in particolare, il momento in cui Cleopatra ribadisce la promessa di morte nei confronti di Antonio è forse il vero cardine della storia, in quanto racchiude in sé tutti e tre gli elementi caratterizzanti della trama (quelli della profezia), insieme ovviamente all’ultimo sacrificio necessario alla gloria finale. Il lessico è adatto, ho molto apprezzato anche l’utilizzo dei termini specifici sia egizi che romani, e in particolare il riferimento alle “tecniche navali”, il resistente legno libanese e i corvi (più che passerelle li avrei definiti nelle note come ponti mobili, ma come sai le note non le valuto se non per la grammatica).
Che dire, complimenti per tutto! Tolgo il minimo sindacale per via degli errori di battitura, ma la veste stilistica della tua storia, così elegante, densa e raffinata, lo ripeto ancora, è stata perfetta.

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Il tuo racconto inizia fin dall’infanzia di Cleopatra, narrata attraverso le parole che lo scriba pare quasi utilizzare come introduzione per la sua biografia della Regina: la parte ucronica inizia solo successivamente, ma fin da subito si può notare una grande ricostruzione dell’ambiente storico attraverso anche solo l’utilizzo di piccoli dettagli, come il gesto del Grande Sacerdote di bruciare mirra e cannella prima di interpretare la profezia alla giovane. Non specifichi dove abbia trovato quella profezia o chi gliela abbia fatta, ma è giusto così, in quanto conferisce alla storia un’aura di mistero che sarà presente anche proseguendo il racconto, nei momenti più intensi. Già presenti nel titolo, questi elementi scandiscono la trama della tua storia come delle sentenze, e i sacrifici che la Regina sarà disposta a compiere lo saranno in tutto e per tutto: la trama assume così una progressività molto interessante fin da subito, riuscendo a coinvolgere il lettore in una spirale di suspance che culmina con l’ingresso a Roma di Cleopatra dopo l’ultimo sacrifico, quello appunto per Roma.
Come detto, nella prima metà della storia (più o meno) hai seguito la timeline reale, approfondendola molto bene e riportando sia gli eventi più famosi che quelli rilevanti per il proseguire della vicenda: l’incontro con Marco Antonio a Roma, quello con Cesare grazie al leggendario espediente del tappeto, l’incendio della Biblioteca di Alessandria… e poi, finalmente, quando ancora l’ucronia non è entrata nel vivo, inizia la profezia. Il mondo di Cleopatra è d’Oro, ma finché il fratello minore sarà in vita potrà solo guardarlo e mai possederlo, e l’unica scelta possibile è ucciderlo. A questo punto, da lettore ho iniziato a chiedermi che cosa avrebbe sacrificato per Amore, ma prima, prima è finalmente giunta l’ucronia!
L’utilizzo del pacchetto da parte tua è stato praticamente perfetto: la traccia è stata rispettata, in quanto piuttosto lineare, ma ad aver fatto la differenza nella tua storia è stata la seconda parte, ovvero “come cambierebbe la Guerra Civile…?” E la tua versione con Cleopatra e Dolabella schierati contro Marco Antonio e Ottaviano è stata originale e calzante allo sviluppo da te scelto. Segue la seconda parte della profezia, dove affermi che l’amore di Cleopatra è rivolto all’Egitto, al popolo e al figlio. E qui, mi duole dirlo, ma l’effetto sorpresa non ti è riuscito e non mi ha scioccato, perché da un momento all’altro ho iniziato ad aspettare il terzo sacrificio, la morte di Cesarione (diciamo che è come l’identità dei genitori di Jon Snow: l’ho capita durante la stagione 1 e ci ho visto giusto!): Roma è il Mondo, e per averla occorre sacrificare tutto, anche ciò da cui non ci si sarebbe mai separati… e, per un genitore, il proprio figlio è il bene più prezioso. Il sogno premonitore mi ha solo dato la conferma attesa, e la frase “La madre piangeva lacrime amare, ma la Regina non esitò. Per Roma.” Ha solo decretato la fine di tutto.
Il finale è stato molto adatto alla storia: la morte di Cesarione, vista l’impossibilità di uccidere immediatamente Ottaviano, sarebbe stata l’unica occasione possibile per Cleopatra per mantenere il potere su Roma, e l’ingresso trionfale dell’ultima sequenza con la trasformazione da Iside a Venere ne ha sancito il potere apparentemente divino e imperituro. Il tuo finale preannuncia un futuro grandioso, come la Regina. Complimenti!

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La protagonista qui è una sola, come richiesto dal pacchetto, ma non è l’unico personaggio di rilievo. Avendo parlato di Neofytos lo scriba già nella sezione riservata allo stile, in quanto più che un personaggio è un espediente narrativo, inizio proprio con lei. La tua versione di Cleopatra mi è piaciuta per un motivo in particolare, ovvero la sua vicinanza alla controparte storica realmente esistita: di certo non si potrà mai sapere come fosse davvero, sebbene sia forse la donna più conosciuta della storia (insieme a Maria Antonietta ed Elisabetta I, magari per la prossima edizione ti “obbligo” a usare lei! XD), ma in generale nelle tue parole l’ho rivista come l’avevo sempre immaginata. È una donna scaltra, intelligente e dalle spiccate doti in campi molto diversi, con una bellezza diversa e particolare, ma tu hai fatto emergere soprattutto la differenza tra la Cleopatra donna e la Cleopatra destinata a regnare, da una parte i sentimenti che le impongono di non fare determinate scelte, ma dall’altra la necessità di farle, dato che in caso contrario avrebbe sempre rischiato la vita. Proprio su questo punto hai basato la tua storia, e bilanciando perfettamente le due cose sei riuscita a ottenere un risultato completo, descrivendola sotto diverse prospettive.
A parte Dolabella, con il suo desiderio mai realizzato di avere Cleopatra (però ha ottenuto la sua fiducia, come hai ben sottolineato, che non è così effimera), l’altro personaggio caratterizzato, soprattutto grazie ai dialoghi, è Marco Antonio. E quale versione di Marco Antonio! Qui, non avendo interessi in comune, i due non si alleano, e quindi non hanno occasione di avere una relazione e addirittura dei figli, ma sei stata attenta a “camminare sul filo”, facendo ugualmente capire al lettore che la regina non è mai stata indifferente al suo fascino (e quindi non sei andata OOC: sei stata l’unica ad aver utilizzato un personaggio storico realmente esistito come protagonista, stavolta, e il rischio c’era!), ma si è mantenuta distante per poter giungere ai suoi grandi obiettivi a lungo termine. Davvero complimenti!

Titolo: 5/5
Il titolo da te scelto è semplicemente stupendo! Da subito emerge il tono tipico delle profezie, che cattura immediatamente il lettore e ricostruisce quasi l’ambientazione storica: in effetti, una profezia può essere rilevante solo in una storia fantasy o in una ambientata nel mondo antico. Il citazionismo è un punto debole anche per me, lo sai benissimo, per cui la cosa non ti ha penalizzato, soprattutto perché la tua storia pare veramente costruita su questa frase: già dal titolo si preannuncia la progressione verso questi tre elementi che sarà caratterizzante per la trama, e che crea una grande aspettativa nel lettore. Complimenti!

Gradimento personale: 9,5/10
Come avrai potuto vedere in precedenza, questa storia mi è piaciuta tantissimo, penso sinceramente che sia uno dei tuoi capolavori tra le diverse storie che ho letto, sicuramente tra le originali. Cleopatra è stata sviscerata in tutte le sue sfaccettature, da quelle seducenti a quelle più drammatiche e tormentate, che l’hanno portata ad uccidere addirittura il suo stesso figlio. Hai fatto un lavoro davvero esemplare, e so quanto sia stato difficile per te. Complimenti, null’altro da dire!

Recensore Master
02/07/19, ore 12:54

Buongiorno =) Sono una partecipante dello stesso contest, sono passata a leggere la tua storia.
Ti faccio i complimenti per lo stile scorrevole e poetico che richiama molto bene l'ambientazione tra oriente e occidente e che dà un tocco esotico e un gusto antico. L'idea di racchiudere la vicenda in un documento di papiro storico, redatto da un fedele suddito di Cleopatra è un'ottima strategia di coesione e si sintesi, infatti ti permette di raccontare eventi distribuiti in una intera vita in una cronaca del tutto parziale, volta ad esaltare le qualità della protagonista e del suo imporsi nel mondo politico dell'epoca. Il titolo, ovvero la profezia dona quel senso di misterioso compiersi degli eventi cui una grande personalità è destinata, ma non a basso prezzo... in un crescendo di sacrifici che collimano nell'ultimo e più terribile il quale, dal punto di vista del lettore, offre un taglio alla figura di Cleopatra, sì come donna ricca di intelligenza e abile stratega, ma anche determinata da un freddo calcolo che la rende pericolosa e quindi vincente. Il che crea un sottile contrasto tra l'immagina magnifica in cui viene dipinda e il progressivo svuotamento della sua anima che per contrapposizione appare più desolata: perché, certo, alla fine ha conquistato il mondo ma al pezzo dell'amore per il quale solitamente si combattono queste battaglie; ha conquistato tutto e la sua mitica figura si è imposta, ma rimanendo sterile di figli e senza un successore che la continui, il che è molto triste al di là dello sfarzo.
Ho apprezzato il tuo modo antitetico di costruire certe frasi e nella seduzione di lei, come donna, e nelle promesse di morte o nei giochi di potere, come fossero giochi di parole e per questo davvero molto emblematici. Ti porto una frase ad esempio per capire a cosa mi riferisco:
"e ora le mancava solo centrare un bersaglio, il cuore di Ottaviano, che dovesse farlo con le sue grazie o con una freccia."
L'unica cosa che migliorerebbe il testo sarebbe di giustificarlo (per avere un aspetto più ordinato), ma questa è una personale preferenza che lascia il tempo che trova ^^
Ancora complimenti!
Alla prossima,

Ryo13

Recensore Master
30/06/19, ore 21:53

Mia cara Setsy! Ho sempre avuto un amore particolare per l’antico Egitto, civiltà di immenso fascino con i suoi miti legati al viaggio delle anime nell’al di là e al culto del divino felino… quelli sì erano tempi!
Date queste premesse, eccomi qui puntuale a leggere di Cleopatra, questa donna eccezionale della quale si è scritto che se il suo naso fosse stato più corto, avrebbe cambiato la faccia del mondo. Per l’opinione comune, Cleopatra gioca il ruolo della seduttrice per eccellenza, irresistibile e implacabile. Si dimentica che la seduzione (= condurre a sé) richiede intelligenza, e tutti gli storici concordano nel riconoscere a Cleopatra un’abilità politica e strategica fuori dal comune. Sicché non era semplicemente una donna che puntava sul suo aspetto per conseguire i propri scopi, ma soprattutto una mente raffinata e lucida, in grado di manovrare a vantaggio dei propri interessi e senza alcuno scrupolo. Tu ce la mostri in tre diversi momenti decisivi della sua vita, quei momenti in cui tutte le energie debbono convergere per realizzare uno scopo: per l’oro, il potere, il trono, Cleopatra si sbarazza del suo fratello e sposo, Tolomeo XIV. Per amore non di un uomo ma di suo figlio stabilisce alleanze, ordisce intrighi, fomenta e dirige una guerra da dietro le quinte. Per un potere ancora più grande, e per sottrarsi alla possibile defezione di un figlio di cui in fondo diffida, punta addirittura su Roma e si presenta nell’Urbe rivestita di tutto il suo splendore.
Nella tua storia, Cleopatra spicca a tutto tondo e accanto al suo fascino leggendario spiccano per l’appunto la sua capacità di leggere e interpretare gli eventi, di anticiparli con adeguate mosse strategiche e di viverli sempre da protagonista. Per il bene di Cesarione, per il suo popolo ma soprattutto per se stessa, perché un personaggio come Cleopatra non ammette i mezzi toni né le mezze misure. Bello e originale il finale aperto: quale sarà l’esito dell’incontro con il giovane Ottaviano? La “storia” che studiamo sui libri di scuola ci dice che quell’incontro avvenne realmente, ma non ebbe un esito felice per la nostra regina. Forse Cleopatra già intuisce come andranno le cose, e questa parata immaginifica e splendida, che scintilla per l’oro, la grazie delle fanciulle e la meraviglia degli animali selvatici non è che il suo canto del cigno. Lo dimostra il fatto che la regina ha con sé, già pronto, quel veleno famoso che la consegnerà alla leggenda. È proprio nel temperamento di Cleopatra, del resto, non subire ma scegliere, scegliere sempre: fare valere la propria volontà sia quando si tratta di vivere che quando si tratta di morire, e di farlo comunque in bellezza, di più, nello sfarzo e nel pieno della sua potenza. Di fronte ai romani, Cleopatra appare non solo suscitando meraviglia: appare nelle vesti della dea Iside e di Venere, con un colpo di scena che avrà sicura presa sul popolino, se non sulle matrone più severe e i cittadini più legati ai mores maiorum. Resta tuttavia aperto il finale della storia, e al lettore non resta che sciogliere le briglie della propria immaginazione: ed è sempre bello quando il lettore è chiamato a interagire in una originale alla storia, a sentirsi uno di quei cittadini che osservano sfilare l’imponente corteo o a leggere gli eventi con gli occhi con gli occhi del fedele scriba Neofytos. Su Cleopatra sono stati versati fiumi d’inchiostro, e scrivere qualcosa di nuovo e non scontato immagino sia stata una sfida non da poco: il rischio era quello di scadere nel già visto e già sentito ma tu sei riuscita a dare un taglio originale alla storia perché Cleopatra, pur essendo la protagonista assoluta (e non poteva essere diversamente, sia per esigenze di contest sia perché lei stessa si sarebbe rivoltata nel sarcofago) in realtà è un personaggio presente ma sfuggente. Presente perché incombe in ogni riga, con la sua intelligenza, con il suo prendere possesso anche delle profezie per farle proprie, oggetto delle sue libere decisioni e mai subite; sfuggente perché, nonostante appunto i fiumi d’inchiostro versato prima di questa storia, e la voce che Neofytos fa giungere fino a noi, il suo mistero si conserva tale. Cleopatra appare avvolta nei suoi veli, con il tintinnio dei suoi gioielli in un gioco di luci e ombre: non si rivela mai completamente, è un’apparizione che folgora e poi si ritrae, mantenendo così intatto il segreto della sua persona e quella libertà di cui è gelosa. Non appartiene a nessuno, Cleopatra, neppure a quegli dei che dall’alto paiono tessere i destini di lei e dell’intero popolo, manifestandoli a tratti in enigmatiche profezie. La lotta per il potere, ma innanzi tutto quella per la libertà, per non diventare mai schiava di qualcuno, per non doversi sottomettere neanche al proprio figlio: direi che hai colto in pieno l’animo e le motivazioni di questa donna leggendaria, di cui ancora si discute se fosse veramente così bella o se il suo fascino derivasse soprattutto dall’intelligenza e dal carattere indomito. E alla fine, vedi, pure io ho scritto un papiro, ma Cleopatra del resto non può lasciare indifferenti, e tra l’ammirazione e il pettegolezzo – credo che ne corressero tanti, a quel tempo – spinge ad interrogarsi. Credi che Cleopatra risplenderà di luce propria in questo contest, come si addice al suo stile di regina “senza tempo”. A presto!

Recensore Master
28/06/19, ore 06:14

Buongiorno.
Un affresco perfetto, la tua ucronia è veramente molto valida!
Bello l'intervallarsi di passato e presente, a descrivere questa vita straordinaria.
In bocca al lupo per il contest, ma immagino che andrà molto bene ^^ complimenti :)

Recensore Master
27/06/19, ore 22:54

Hei ciao^^
Che bello ritrovarci da un fandom all'altro. Invidio davvero montissimo chi è in grado di scrivere in questa sezione. Io sono una vera amante della storia, più che altro del XVIII e del XIX secolo, ma la vera esperta è mia sorella che è laureata in storia. Io invece sono davvero una semplice amatrice e resto a bocca aperta nel leggere così tanto riferimenti estremamente precisi a contestualizzare il tuo scritto. Complimenti di cuore mi hai lasciato sbalordita.
Bacioni, Béa