Uau... davvero un bel pugno nello stomaco questa one-shot. Ma l'intento immagino fosse davvero scuotere l'animo del lettore, quindi è decisamente una cosa positiva il fatto che mi abbia lasciata così frastornata.
All'inizio, lo confesso, ero un pochino restia nel recensirla e nel farti conoscere la mia opinione. Mi sembrava di non averne alcun diritto, dato che io sono quella che sta scrivendo ben due storie ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui una non proprio correttissima dato che copre solo il punto di vista dei tedeschi. Ma spero ti faccia comunque piacere ricevere i miei apprezzamenti - mi è davvero piaciuta molto! - anche se potrei sembrare la persona meno adatta a esprimerli. In tal caso, chiedo venia in anticipo.
Non starò qui a esprimere la mia opinione su quello che sta succedendo e a fare un discorso strettamente politico - come appunto ho già detto, sono la persona meno adatta - ma secondo me la tua storia ha davvero centrato in pieno il lato "emotivo" di tutta questa bufera che sta passando sul nostro Paese, mettendo in risalto i due sentimenti che più sono la causa di questi disastri: la paura e la rabbia. E magari aggiungerei anche l'odio, ma credo sia soltanto una conseguenza derivata dalle prime due.
Ho adorato la metafora della casa associata all'ideologia del fascismo, e mi piace anche la maniera in cui l'hai resa: abbandonata ma nemmeno troppo, quasi fosse pronta a diventare di nuovo abitabile da un giorno all'altro. Non so se ci sia davvero un modo di abbatterla del tutto, ma mi è molto piaciuto il modo in cui Italia si sentisse protetto al suo interno, perché secondo me è proprio questo il succo del discorso.
Cito proprio una tua frase che secondo me è emblematica: "Fuori non provo che paura; qui, invece, mi sento protetto." Geniale! Forse è proprio il (falso?) senso di protezione che spinge certe persone a rifugiarsi in certe ideologie? Un sistema totalitario è meno faticoso di una democrazia perché comporta meno responsabilità da parte del popolo che deve solo limitarsi a "eseguire"? E' sicuramente una frase su cui riflettere, come tutta la tua one-shot è sicuramente un buon punto di partenza su una riflessione più profonda. Infatti, quasi mi dispiace che si limiti a essere una one-shot. Ora Italia è uscito, Germania lo ha accompagnato fuori, Romano era lì ad aspettarlo, ma mi sarebbe piaciuto quasi leggere di più su questa vicenda. Quindi cosa farà Italia, ora che è uscito? Come affronterà le sue paure e come gestirà questa rabbia? Qual è la soluzione per resistere all'impulso di entrare di nuovo nella casa? Distruggere la casa sarebbe una soluzione realistica oppure potrebbe risultare disonesta, un po' come l'atteggiamento di Giappone che tu stessa hai citato? Già il fatto che non esista un modo per chiuderla a chiave secondo me è emblematico.
Perdonami, forse sto divagando, ma è solo perché la tua storia mi ha davvero coinvolta, e le mie non sono critiche, anzi, sono invece una sorta di desiderio di saperne di più. Magari facci un pensierino, io sarei la prima a sostenerti. (^-^)
In ogni caso, ho apprezzato molto il paragone con la casa perché secondo me ha centrato in pieno un'altra conseguenza di questo isolamento. Cito sempre una tua frase: "Questa casa ti divora. Si presenta come un porto sicuro ma, nella realtà, lentamente ti spolpa e altrettanto piano ti digerisce. Ti risucchia dentro di sé, fingendo di voler esaudire i tuoi desideri ... ma non lo fa mai, Italia. Non esaudisce alcun desiderio". Anche questo secondo me è un importantissimo punto di riflessione che varrebbe la pena approfondire. Isolarsi non va mai bene perché, volenti o nolenti, le nazioni devono imparare a convivere in collettività tanto quanto gli esseri umani, e ideologie di questo tipo conducono sicuramente a una sorta di "isolamento stagnante" che scollega dalla realtà. Purtroppo, se a questo mondo ognuno pensasse solo a se stesso, non ne verremmo mai a capo.
Detto questo... ribadisco come secondo me la tua one-shot sarebbe davvero un ottimo punto di partenza per dar vita a un discorso, o a una storia, ben più grande, ma per ora vorrei semplicemente limitarmi a esprimerti i miei complimenti. Mi è piaciuta la caratterizzazione di Italia, un po' piagnucolone ma anche capace di sentimenti più vivi come appunto la rabbia e la paura che rischiano di fargli perdere la testa e di tirare fuori il suo lato meno ingenuo e, forse, più frustrato. Mi è piaciuto Germania che non teme di rientrare nella casa, di riaffrontare i suoi fantasmi, per stare affianco a Italia e per tirarlo fuori, dimostrandosi più maturo di lui. Mi è piaciuto Romano che, nonostante la rabbia nei confronti del fratello, ha avuto paura di perderlo e si è dimostrato tutto sommato comprensivo nei suoi confronti. Mi è piaciuta molto la metafora della casa-fascismo e mi è anche molto piaciuto il dialogo fra Italia e Germania.
Quindi che dire... grazie davvero per la piacevole - e sopratutto riflessiva - lettura. :)
Passa un buon weekend e a presto!
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