Morg! ❀
Rieccomi qui, questa volta ascoltando le ost di kimetsu no yaiba perché sono così dolci e malinconiche, eppure speranzose nel profondo, che ben si addicono a questa storia tragica dal sapore di mare.
Non mi ricordo se è mai capitato che ti rivelassi la mia passione per l'oceano e tutto quel che ne concerne (anche se il mio amore per Nico, un pirata™, poteva fartelo sospettare), perciò leggere questa storia mi ha subito condotta in una strana dimensione dove si torna indietro alle vacanze appena terminate, alle onde e al loro incanto, alla morbidezza della sabbia sotto la pianta dei piedi e la frescura della schiuma.
La forma della lettera è interessante perché permette di rendere soggettivo il racconto, quindi il lento scivolare di Eliza tra le braccia di Atena ci è chiaro fino a un certo punto: solo quando la ragazza conclude il testo capiamo veramente quale sia la conseguenza delle sue azioni, ma come incolpare Atena quando tutto quel che ha fatto nel frattempo è stato avvertire Eliza e arrendersi pian piano alla testardaggine di lei? Quantomeno potranno passare l'eternità insieme come spiriti del mare, l'una in compagnia dell'altra (mentre io piango lacrime vere e penso ad au felici per loro, già).
Per concludere questa recensione, iniziata stamattina ma tra una cosa e l'altra sto finendo solo ora, spero che se al momento ti trovi solo i miei commenti qui tu ti senta comunque spronat a continuare a scrivere: mi incuriosisci troppo, lo ammetto.
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