Ciao Francesco, ho letto con estrema attenzione questo pensiero in forma poetica, tratta l'amore filiale un tema a me molto cara.
Fin da subito il componimento mi hai trasportato, le tue parole peraltro sono scelte con cura e si scorge il cosiddetto freno a mano nella quale l'io lirico vorrebbe liberare. Il testo lo leggi in un attimo e alla fine ti commuovi pure. Certamente i versi al di là dell'osare o meno o comunque il lasciarsi andare o meno c'è pur sempre quel prendere atto/realizzare. Mamma mia, davvero potente la dualità nella parte centrale della poetica.
Suppongo che negli ultimi versi c'è un sotteso augurio che si incentra a voler indicare un evitare quell'effetto "ereditario", quel cosiddetto... ormai è troppo tardi.
Ad ogni modo il componimento dispone di quel tono delicato che sottolinea una punta di amaro con una sensibilità che mi tocca in modo particolare. Tutto vero, tutto d'un pezzo, tutto d'un padre e senza paternale.
Bravo!

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Bellissimo componimento! Urgente e dolce allo stesso tempo, ricco di un tono che ha in sé speranza e rimpianto a un tempo. La diversità di vedute che potrebbe essere colmata con un abbraccio si prolunga, quasi senza capirne il motivo davanti all'evidenza che sarebbe così semplice accorciare la distanza... per questo il momento e il sentimento si esasperano e ci lasciano sospesi senza sapere come andrà a finire, e senza potercene tirare fuori.

Rita

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Buongiorno.
Bellissima poesia! Mi ha fatto riflettere sulla precarietà della vita, che non è infinita... al giorno d'oggi c'è il pessimo vizio di dare per scontato tante cose, a partire dai piccoli gesti affettuosi; spesso siamo animi aridi, egoisti, oppure abbiamo paura di esternare sincero affetto, anche in famiglia.
Il controsenso, secondo me, sta nel fatto che se si odia lo si urla, se si ama si tace. Amore inteso nel miliardo e oltre delle sue sfaccettature.
Io credo che dovrebbe essere il contrario, non credi? Si fa tanto moralismo poi si detesta e si fanno i manifesti di ciò. Al giorno d'oggi dovremmo essere tutti più buoni credo, che dicono che i muri sono caduti e gli ultimi rimasti in piedi sono bassi e dovrebbero capitolare presto.
Questo poi è solo l'umile pensiero di uno che un affetto paterno non l'ha mai ricevuto.
Buona giornata :)

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ciao! sento odore di daddy issues!
mi è piaciuta questa poesia, mi ci sono rispecchiato molto: l'ho letta con la voce di mia madre nella mente. mi hai fatto ricordare di quando, da piccolo, lei doveva sempre incitare mio padre per mostrarmi un po' di affetto. quei "dai!" che hai usato, specialmente, trovo abbiamo davvero effetto: sono al tempo stesso comici, ma anche tanto, tanto tristi.
penso che un sacco di persone si possano ritrovare in questo componimento: la figura del padre anaffettivo, distante e un po' burbero è comunissima, perlomeno per quanto riguarda le mie conoscenze e amicizie. sarà colpa del secondo dopoguerra, boh!
bravo, a presto

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