Cara, ma io ora ho bisogno di sostegno fisico e psicologico perché le mie coronarie non sono più quelle di una volta e questa storia mi ha fatto sclerare tantissimo, in particolare modo il finale! Non credo di avere le giuste capacità di recensire una storia talmente bella, appassionata, completa e perfetta: le tue righe dicono tutto. Il modo in cui hai intessuto una storia senza tempo e così immersa in una cultura che io trovo difficile e ardua sia da assimilare sia da rendere... io sono ancora più basita, conquistata e innamorata della tua scrittura e dalla tua immensa cultura. Tanto di cappello non sono alle tue capacità e al tuo talento, ma anche al tuo impegno, al tuo spirito, alla tua dedizione! Sono in estasi, è giusto che tu lo sappia. L’iniziale parte descrittiva subito riesce a catapultare il lettore in un ambiente nipponico, in un paesaggio poetico che pare un dipinto o una realtà sovrannaturale da ammirare in contemplazione, così come tu stessa hai sottolineato. Non ci presenti in maniera diretta i personaggi, piano piano li conosciamo in un’alternanza di passato doloroso e presente amaro. Il modo preciso, il tocco veloce con cui ci mostri fotogrammi del loro amore passato, dei loro rimorsi, del tradimento, del dolore mai più placato è magistrale. Mi ha ricordato la tecnica utilizzata da Laini Taylor nella trilogia della “Chimera di Praga” e chi mi conosce sa il modo viscerale in cui io amo questa autrice quindi puoi ben immaginare che cosa sto cercando di dire in maniera tanto emozionata. A mio parere è una tecnica difficile (può facilmente divenire banale o ripetitiva), una tecnica che deve essere utilizzata sapientemente. Tu l’hai fatto, aprendo le finistre sul loro passato nel momento giusto e senza distrarmi dal presente che intanto stavano vivendo. Amo i tuoi dialoghi, li trovo sempre perfettamente inseriti nel contesto storico da te scelto. C'è un’anima profondamente poetica in questa storia, ci sono due innamorati divisi dalle loro stesse nature e dall’affronto del tradimento. Tratti temi importanti in maniera accorta e con una panoramica vuota. Sono domande che tutti potremmo ritrovarci a porre a noi stessi: come amare ancora chi ci ha tradito? Oppure, come smettere di amare chi non dovremmo amare? C'è un’attesa spasmodica da parte di entrambi che coinvolge anche il lettore e appena ho letto il tuo finale aperto (lasciamo perdere le probabili imprecazioni) sono rimasta ad osservare il telefono senza riuscire ad uscire dall’atmosfera della tua storia. Hai l’immensa capacità di vincere l’attenzione del lettore e di impossessarti dei suoi pensieri. Fai affezionare subito ai tuoi personaggi e crei dipendenza. Sono felicissima di aver letto questa tua storia così magnifica e spero seriamente tu possa scrivere un suo proseguimento. Io sarei subito qui a leggerti avidamente. |
DEAR, ARRIVO PROPRIO ALL'ULTIMO, BUT FINALLY CE L'HO FATTA! |
Tesoro, ciao! E scusami per questo ritardo vergonoso, avrei voluto passare ieri ma poi i miei piani sono saltati. Percciò non perdo altro tempo. |
Buongiorno cara, eccomi qui tornata con piacere sul tuo profilo per lo scambio del Giardino: stavolta ho scelto questa storia perché ho visto che è stata scritta per la challenge delle parole intraducibili, un’iniziativa che ho apprezzato e a cui ho partecipato volentieri. Amo l’ambientazione che hai scelto per questa storia: ha sapore di antico, senza tempo, di tempi lontani da noi anni luce, natura del mondo imbevuta di sovrannaturale dal tocco dello shonen ai che tanto adoro. Due anime che camminano nel mondo da tempo immemore si ritrovano dopo un fatto sperduto tra i secoli, risentendo il dolore della nostalgia, una cosa che mi ispira particolarmente; se poi l’amarezza si sente palpabile in ogni riga come qui, avvolta dai rimpianti, ancora meglio. |