Recensioni per
Quello che la neve sa
di Earth

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
26/10/20, ore 22:37

Rapportandomi ai pagnottoni di roba che tendo a scrivere io prima di sentirmi soddisfatto, questo tuo brevissimo racconto lo definirei un dolce confetto.
Una descrizione trascinante e molto descrittiva, piacevole a leggersi e dotata del fascino delle favole.

I tuoi cinghiali paffuti mi hanno fatto sorridere, è un aggettivo che faccio fatica ad associare a un animale selvaggio e pericoloso. Dopo una veloce ricerca, però, ho scoperto che questo accostamento viene usato anche per indicare i cinghiali di grossa taglia, quindi la piacevole sensazione fanciullesca che ha mi aveva regalato potrebbe essere stata solo mia...

Ti faccio un'unico appunto: "fino a prosciugare tutte le botti delle cantine" è stato un brutto colpo, così, proprio all'inizio della festa... Infondo non ti costava nulla dire che le cantine erano piene di botti sino ai soffitti :D

Recensore Master
14/10/19, ore 20:28

Ciao Earth,
l'introduzione di questa raccolta sembra dipingere, quasi più che raccontare, la descrizione di un luogo da sogno, ritratto nel suo momento più bello. La sensazione di gioia e di rinascita è quasi palpabile nelle immagini evocate dalle tue parole.
Complimenti per l'efficacia della tua bella descrizione.
MaxT :)

Recensore Junior
19/09/19, ore 22:46

Secondo classificato al "contest del simbolismo"
Grammatica e Stile:
Una storia scorrevole e facile da leggere, le sezioni descrittive sono davvero belle e sono la mia parte preferita del racconto, per la varietà lessicale e l’eleganza in cui sono state scritte. L’unico appunto che ti faccio è che ho notato che hai usato prevalentemente l’imperfetto come tempo: per quanto io ami il rispetto della consecutio temporum e una storia omogenea a livello di tempi verbali, avrei spaziato un po’ creando anche periodi un po’ più complessi. Nonostante ciò riconosco l’impostazione classica fantasy quasi favolistica che preferisce questo tipo di sintassi, quindi non posso dire di non avere apprezzato la storia.

Originalità e trama:
Una trama avvincente, che mi ha ricordato la lotta tra i Troiani e i Greci, anche se lì non ci furono terzi a venire in aiuto a coloro che, inizialmente, sembravano quelli in difficoltà. Il regno del nord che si vede minacciato dal regno di Zagara, che si comporta come un popolo barbaro che decide di attaccare il regno dai confini e impadronirsene, Velio che decide di rispondere accecato dalla rabbia e voglia di conquista e poi infine la sua sconfitta per mano del regno dell’Ovest. In poche parole, sembra che tu abbia scritto un’opera epica, qualcosa di lodevole.
Per quanto riguarda i simbolismi usati, anche se all’inizio non mi convinceva, ragionandosi su ho notato come fosse azzeccato quello utilizzato nel penultimo capitolo: nei pensieri di Brina, è chiara l’immagine di punti in una lista che vengono spuntati, quindi i suoi vari obbiettivi ora raggiunti. Anche negli altri capitoli i vari simbolismi sono stati rispettati, ma “La strega delle api” è il mio preferito sotto questo punto di vista.

Ic / caratterizzazione dei personaggi:
Personaggi particolari, ben delineati nelle loro caratteristiche anche se in poche righe.
Brina è una principessa che ha voglia di avventura, caparbia e capace di vincere, ma che sa anche quando è il momento di arrendersi. La sua fuga la rende singolare, un personaggio freddo ma allo stesso tempo bruciante, proprio come il ghiaccio.
Velio è un re che, per la vecchiaia (in realtà non so quanti anni abbia ma l’ho immaginato come un uomo dalla barba bianca) o perché il potere gli ha dato alla testa, è disperato e nel suo reagire impetuoso alla fine perde. All’inizio ci viene presentato già con questa follia in nuce, nella modo in cui viene descritto il suo modo di pensare in “Un disegno sottile”, e da come lo abbonderà Brina alla fine capiremo che la follia lo avrà completamente divorato, lasciandolo senza speranze.
Bella anche la descrizione dello spettro del lago e della vecchia strega della api, nonostante fossero personaggi secondari sono molto evocativi nella loro comparsa e descrivono due aspetti della guerra: da un lato la decadenza, dall’altro gli oscuri presagi e la veggenza che non vuole essere ascoltata, che non verrà ascoltata da coloro che stanno al potere (inutile dire che la strega mi ha ricordato Cassandra).

Gradimento personale:
Questa storia mi ha fatto dire “bella” alla fine della mia lettura, l’ho annunciato al computer e alle quattro mura della mia stanza. Non so se mi stavano a sentire, però. ^^

Recensore Master
04/09/19, ore 18:48

Ciao _Earth_, io mi chiamo Giulia.
Ti dirò, non sono una grande appassionata di fantasy, o meglio, sto ancora scoprendo se sì o se no. Mi ci sono approcciata l'anno scorso con la saga di Il ciclo dell'eredità e poi ho letto Divergent, poi mi sono fermata lì. Essendo non vedente non è facilissimo per me reperire i libri nemmeno online, ma non escludo di leggere qualcos'altro in futuro.
Ma sono capitata qui per caso, proprio per caso eh, ti giuro, e il titolo di questa raccolta mi ha catturata. Forse perché mi sembrava una sorta di personificazione della neve, la neve che sa qualcosa, che l'ha scoperto... boh, mi intrigava. E poi io adoro la neve, ghiacciata ma allo stesso tempo soffice e con la quale ci si può dvertire.
Quindi, ho deciso di leggere questa raccolta.
Wow, hai descritto il tutto così bene che me lo sono proprio immaginata, è stato bellissimo! Mi sembrava di essere lì e di sentire la musica, i profumi del cibo, di assaggiarlo anche, le risate della gente, la brezza sul viso, è stato stupendo davvero. Questo clima di festa e di rinascita riporta trasmette gioia e calore, dà un senso di... non so come dire, fa stare bene, ecco. E il simbolo che hai usato e il significato che hai dato sono meravigliosi. Piccolo errore di battitura, che ti segnalo solo per aiutarti, hai scritto "brillano" anziché brillavano.
Complimenti, scrivi benissimo e con uno stile scorrevole e che invoglia ad andare avanti.
Giulia

Recensore Master
30/08/19, ore 19:20

Ciao Earth! Questa presentazione di Dulcamara funge da apertura perfetta per la raccolta, così ricca di odori, profumi e colori. Descrivi una città incantata, immersa nella neve, che si risveglia in un clima di festa. Il tutto è molto fiabesco e ci introduce in un mondo lontano, pieno di sensazioni. Il tema della rinascita si respira a ogni riga, brava!

Recensore Master
27/07/19, ore 23:32

Ciao e piacere di conoscerti! Ho visto il tuo avviso sul forum, ho trovato interessante il titolo della storia e quindi ho detto: andiamo a vedere... questo capitolo di apertura (per la verità un po' breve!) ci introduce nella storia con un momento di gioiosa serenità : c'è pace nella natura che si riprende dopo il tempo dell'inverno, c'è la voglia di tornare a una nuova vita. Tra gli abitanti della città c'è il desiderio di festeggiare questo tempo di luce che si allunga, questa rinascita degli alberi che si coprono di gemme. C'è un'atmosfera di ricchezza e voluttà di cose buone, nelle gustose pietanze servite ai banchetti e in quegli occhi di bambini che contemplano i confetti e le torte coperte di glassa. C'è una festa per il palato e per gli occhi... Un buon preambolo, vediamo come proseguirà!

Recensore Master
12/07/19, ore 13:31

Buondì!

Incantevole. Non c'è molto da dire. Formalmente buono; ancor più di questo: formalmente corretto, gradevole, con personalità. E l'atmosfera che si respira leggendo queste poche righe è quasi corposa come potrebbe esserlo un'esperienza diretta: lietezza, brio, serenità. Può sembrar poco, ma non lo è, quando si ha a che fare con testi tanto brevi.
Il mio giudizio è senza dubbio positivo.

Recensore Master
09/07/19, ore 11:50

Ciao, mi sono immersa in questo racconto che ti porta direttamente a Dulcamara. Lo stile rende tutto leggiadro e scorrevole, senti la rinascita nella gente, nella felicità.
Viene voglia di essere lì con loro.

Con questo caldo, poi, leggere di un paese lontano dove c'è ancora freddo mi fa commuovere quasi.

Complimenti, alla prossima

milla4