Recensioni per
Dalla tua parte
di hikaru83

Questa storia ha ottenuto 127 recensioni.
Positive : 127
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 [Prossimo]
Recensore Veterano
26/10/20, ore 04:03
Cap. 1:

Ok, era ora che iniziassi questa storia! Però ti avviso, è l'ultima che mi è rimasta, quindi una volta che l'avrò finita dovrai necessariamente scrivermi altro!
Che dire del capitolo? È sicuramente introduttivo e non ci si capisce molto. Vedere un personaggio femminile mi ha spiazzata, non è che ce ne siano molti in questo fandom e in generale non sono molto amati, per lo meno da noi. All'inizio ho pensato a Harry per la bottiglia, ma è chiaro che si tratta di un agente, quindi forse escluderei. Poi ho pensato a Mary, ma visto che parla di "quella donna" e chiede se è morta forse penserei più a questo ruolo per Mary. Quindi boh, che sia un personaggio originale? Forse. Sono onesta, a leggere questo inizio ho avuto un po' paura, ma poi mi sono ricordata che sei tu e io di te mi fido ciecamente. Fosse stato qualche altro autore mi sarei già andata a spoilerare qualcosa, ma vista la fiducia che ripongo in te faccio la brava e cerco di non rovinarmi la storia! Ah e il mio obiettivo è di dosarmela per bene recensendo tutto da brava bambina, vedremo quanto durerò prima di farmi un abbuffata di storia e leggermi mille capitoli tutti insieme.
E riguardo la dedica che mi hai fatto è stato un piacere aiutarti, il mio sapere è al tuo servizio! Al prossimo capitolo tesoro!

Recensore Master

Eccomi qua, alla fine di questa storia. Arrivo con molto ritardo rispetto alle tempistiche reali, ma l’emozione di arrivare alla fine è stata comunque tanta… soprattutto quando è un finale bello come piace a me. Il finale penso sia importantissimo in una storia, e sono contenta quando ne leggo uno così. Ma cerco di non correre e ripercorro prima qualche tappa, con le cose che mi hanno colpito di più dei capitoli precedenti (te l’avevo detto che non sarei riuscita a fermarmi fino alla fine).
La prima cosa è l’excursus sul palazzo mentale, la spiegazione che ne dà Mycroft a Harry, perché non è affatto scontato, in effetti, che qualcuno come lei conosca il funzionamento. Che ormai noi ci siamo abituati e, anche se dubito che qualcuno lo abbia cercato su internet, abbiamo più o meno intuito di cosa si tratti. Quindi non so, ho trovato molto realistico che Harry chiedesse spiegazioni!
Per quanto riguarda la storia di Barbarossa, sappi che ho sudato freddo. Ma d’altronde avrei dovuto sapere che non ce n’era affatto bisogno. Solo che sai, mi inizi con “C’era questo suo amico Victor Trevor…” e io “OMMIODDIO NON DIRLO”. Per fortuna il cane esiste davvero xD
L’incontro tra John e Harry mi incuriosiva molto. Perché sinceramente non sapevo in che modo avresti fatto reagire John. Dopo tutto, quando Sherlock è ricomparso dopo due anni non ha fatto altro che prenderlo a pugni. Ma in fondo Sherlock è Sherlock, no? E poi probabilmente è segno della maturazione di John, anche in seguito al tradimento di Mary. Credo che da quando ha scoperto chi fosse realmente la moglie, abbia anche imparato a distinguere le cose realmente importanti e quelle per cui vale la pena di arrabbiarsi. Sicuramente non è il John della quarta stagione e tu hai provveduto a rendere ben chiara la distinzione tra quella stagione e la tua storia, anche tramite un bel meta-commento di Sherlock. Ecco, a proposito di Sherlock, è stato molto strano vederlo finire comunque in secondo piano quando i due fratelli si sono rincontrati. Certo, lui era presente e scalpitante come suo solito, ma il focus era chiaramente su John e Harriet. E per aver messo Sherlock in secondo piano, significa che il personaggio da te sviluppato era abbastanza complesso e forte da poterlo fare. Ecco, questo ovviamente rimane ciò che mi stupisce positivamente di più di questa storia, che in fondo è incentrata su un personaggio quasi inesistente che tu reinventi da capo, inserendolo in un mondo a noi ben conosciuto e già “completo”. Rendendola, inoltre, la protetta di niente meno che Mycroft Holmes! Quindi, complimentissimi per questo.
In questo capitolo di incontro troviamo anche le incursioni maggiori della quarta stagione, che passa per lo più come frammenti di sogni (o meglio, incubi) per entrambi. La scena del pestaggio per Sherlock e il resto per John. Riguardo a Sherlock, ho apprezzato molto che tu abbia sottolineato (tramite le stesse parole di John) come questo sia un’assurdità. E lo sarebbe (è) anche se Mary non fosse stata scoperta come la bestiaccia che è. Cioè, non era IC nemmeno nella serie: di questo siamo convinti in tanti e sono contenta che l’abbia sottolineato anche tu. Riguardo invece alla storia della sorella segreta, che invece ha sognato John, ho pensato che all’interno della tua storia potrebbe quasi essere un tentativo inconscio da parte di John di riflettere sulla propria di sorella. Una sorella non segreta, nel senso che sa di averla, ma segreta perché di lei in fondo non sa nulla.
Poi arriviamo a una delle mie parti preferite: il parallelismo che hai creato nei rapporti tra i due Holmes e i due Watson. Spettacolo! Un Holmes che non sa dire di no a un Watson – sarà il DNA? – bellissimo davvero!! E questo senza snaturare il personaggio di Harriet, senza che ci sia nulla di romantico tra lei e Mycroft: perché un’amicizia può essere altrettanto forte. E io sono assolutamente convinta di questo.
Mi hai fatto un po’ penare con Anthea e Harriet: le ho shippate fin dal primo momento e non mi hai dato nemmeno un bacio XD Però sai, chi può dirlo… una volta lo shopping, una volta il teatro, un’altra la cena al ristorante… chissà *.*
In ogni caso, arriviamo al momento conclusivo di questa storia. Devo dirti che ero davvero commossa. Benché abbia letto tanti capitoli insieme e non abbia avuto tutta l’attesa che gli altri lettori hanno avuto, ho comunque sentito il viaggio che c’è stato nel mezzo e il finale mi sembra arrivato dopo una vera avventura. Forse perché nel mentre hai ripercorso ben 3 stagioni della serie, per poi dare un corso tutto tuo. Ancora una volta voglio farti i complimenti per come hai gestito il tutto; per il personaggio che hai saputo creare, per i rapporti che hai fatto nascere e gestito benissimo, in ogni loro sfumatura. La Johnlock c’è ma passa quasi in secondo piano, a favore di un amore fraterno – bellissimo. E mi piace anche che il finale non scriva veramente la parola “fine”: anzi, passa chiaramente il fatto che la storia sia ancora tutta da scrivere, le loro avventure (Sherlock e John, Mycroft e Harry) ancora tutte da vivere.
Un abbraccio gigantissimo,
Izu

Recensore Master
16/04/20, ore 11:55
Cap. 13:

Eccomi qui. Come sempre, mi sono divorata una serie di capitoli dietro l’altro, ma qui non potevo proprio non fermarmi. Quindi comincio col ringraziarti di cuore per la dedica al capitolo 13 totalmente inaspettata (e facciamo anche che vale come scusa per il ritardo xD).
Premessa: io ormai mi sono convinta che la protagonista sia Harry, quindi la chiamerò così. Ma sono disposta a prendere a testate il muro quando scoprirò che non è lei. Haha!
Ma torniamo un pochino indietro. Nonostante sia una long in cui, per forza di cose, hai dovuto seguire un percorso già tracciato e – almeno fino a un certo punto – con poca libertà di spaziare, hai comunque trovato il modo di renderla una storia tua. Ovviamente, come già detto, tramite la protagonista principale e il suo rapporto con Myc. Ma non è la sola che introduci, no? Nel capitolo 9 vediamo comparire un nuovo piccolo personaggio che fa davvero capire che questa storia è TUA: il gatto!
Che naturalmente non può essere un gatto normale, perché a noi le cose normali non piacciono, giusto? Sappi che l’ho amato da subito. Soprattutto perché è grazie a lui che Harry supera quel momento di debolezza e fa la cosa migliore: riposare.
Il capitolo 10 mi è piaciuto molto perché introduce l’elemento di tensione che finora si era sentito meno. Secondo me sei stata bravissima: già di per sé era una scena difficilissima, con Sherlock e John da una parte, Mary dall’altra, Janine e Magnussen dall’altra ancora: un’orchestra già numerosa. E tu sei riuscita a far muovere la tua Harry tra loro, senza mai risultare di troppo o forzata. Bravissima! Ovviamente mi ha fatto morire il fatto che Sherlock abbia comprato l’anello col conto di Myc – perfettamente IC oserei dire! Ho notato che man mano sono aumentate le battutine tra Harry e Myc sul fatto che possa esserci qualcosa tra loro: se Harry è Harry, non le ho mai prese sul serio, dal momento che sappiamo per certo che Harry apprezza il genere femminile. Però è divertente vedere Myc alle prese con questo tipo di questioni… ed è ancora meglio quando non riesce a risponderle! Tornando al capitolo, ho apprezzato molto anche la cit “Conoscenza è potere” che ricorre più volte e crea un collegamento fortissimi tra la serie originale e la tua, tra la storia che già conosciamo e quella che stai tessendo tu al suo interno.
Del capitolo 11 ci sono un sacco di cose che mi hanno colpito immensamente: prima di tutto, la conversazione al telefono tra John e Myc, quando John lo chiama dopo aver trovato Sherlock steso a terra. La loro discussione sulla presenza o meno del foro di uscita ricalca il ragionamento che Sherlock ha avuto modo di farsi nei 3 secondi di coscienza rimastagli. Sarebbe stato figo se fossero pure accadute in contemporanea, ma per forza di cose non poteva succedere xD
Anthea poi è un personaggio molto ambiguo. A volte sembri averla un po’ capita, poi in capitoli come questo scopri una nuova parte di lei oppure ti rendi conto che è molto più riservata di quanto già non sembri. Io già la shippavo con Harry ma tu non mi dai soddisfazione XD Mi è piaciuto molto il suo discorso sul suo ex capo, soprattutto il modo in cui lei ha accettato di apprezzare certi lati di lui, nonostante la malvagità. Alla fine è vero, di difetti e debolezze ne abbiamo tutti: c’è chi cede maggiormente ad esse, chi decide di perseguire quelle piuttosto che il bene, c’è chi invece desidera il bene e le tiene a bada. Ma siamo tutti esseri umani nel bene e nel male.
Nel capitolo 12 devo ammettere che per la prima volta mi sono bloccata nel mio giudizio sui nostri protagonisti, e proprio una frase che tu hai deciso di scrivere mi ha fato molto riflettere. Myc e Harry discutono del fatto di defenestrare Mary alla prima occasione. Tutto regolare: Mary è la cattiva, Myc e Harry sono i buoni. I buoni sconfiggono i cattivi, quindi Mary deve essere fatta fuori. Non è ciò che ci mostrano nella maggior parte dei film e delle serie tv? Ma poi tu hai deciso di metterlo nero su bianco: Harry che pensa che loro non sono brave persone, che stanno decidendo di una vita solo perché sanno di avere il potere di farlo, ma forse non il diritto. Loro non sono “brave persone” – a suo parere. Se tu non lo avessi scritto, io probabilmente non mi sarei nemmeno soffermata sulla loro conversazione: avrei trovato tutto normale. E invece no, non lo é. E non posso nemmeno dire che sia qualcosa da cui Sherlock e John sono esclusi, dal momento che nel PRIMO EPISODIO John ammazza uno che sta per uccidere Sherlock. E nella 3x03 è Sherlock che ammazza uno che sta per rovinare la vita a John. Nessuno di loro si salva da questo ragionamento.
Vediamo poi uno scorcio di vita familiare grazie a Myc che riflette sulla loro infanzia: devo dire che rispecchia molto l’idea che mi sono fatta anche io di come deve essere stata. E sinceramente non credo che Myc e Sherlock siano incapaci di provare sentimenti, anzi è proprio il contrario. Ma da sempre gli è stato insegnato di nasconderli. Mi solleva il fatto che le persone a loro più vicine (John per Sherlock e Harry per Myc) questa cosa l’abbiano capita. In ogni caso, visto che te ne preoccupavi, trovo che il modo in cui hai deciso di inserirla non abbia disturbato la lettura né sia stato poco chiaro. Forse perché ero molto assorbita dalla lettura, ma l’ho trovato piuttosto naturale da seguire, anche nel momento in cui siamo tornati sotto il punto di vista di Harry.
Ed eccoci infine al capitolo in questione: non posso che essere orgogliosa che proprio questo capitolo sia dedicato a me – il mio compleanno è caduto nel giorno giusto XD
Sappi che ho goduto come un riccio (animale A CASO) mentre Harry fregava Mary con tanta nonchalance, interrompendo il corso degli eventi così come lo conosciamo (e meno male) e dando tutta un’altra impronta alla storia. Sono molto curiosa di vedere come hai sviluppato il resto.
Naturalmente, ho apprezzato non tanto, di più, il fatto che quando Sherlock va in overdose John sia totalmente padrone di sé e abbia in mente cosa deve fare per aiutarlo. Non come la versione distorta che abbiamo di John nella serie 4 (che ad elencare tutti i torti che gli hanno fatto gli autori non sono mi metterei a piangere ma non finirei più), quindi GRAZIE per avergli reso giustizia e averlo dipinto per il dottore competente quale è (senza dimenticare che non si è accorto che la moglie fosse incinta……).
Va bene, chiudo qui il mio sproloquio e ti ringrazio ancora immensamente per la dedica.
Un abbraccio, Izu
ps. Splendida la cit di Oscar!!

Recensore Junior

Non riesco a credere che siamo alla fine di questa avventura.
Dovrebbero leggerla i Mofftiss questa storia! Hai rielaborato l’originale in maniera stupefacente, non mi sono annoiata mai, neppure quando all’inizio i fatti coincidevano con quelli che conosciamo. Poi, se devo essere sincera, credo che sia molto più plausibile la tua versione dei fatti, e in effetti capisco e appoggio in pieno la volontà di “aggiustare” certi eventi.
 
I dialoghi che hai costruito in questo capitolo non è che mi sono piaciuti, di più. Sembra di assistere a una partita di tennis, soprattutto nel momento del confronto sul tetto del Barts. Pensavo di non potermi più stupire, invece sei riuscita comunque a sorprendermi: mi riferisco in particolare alla rivelazione che fa John: non ha ucciso Mary per fornire a Sherlock un motivo per andare avanti nel caso lui fosse morto. Non si tratta solo di genialità e inventiva, tu hai capito a fondo i personaggi e hai ragionato con la loro testa creando soluzioni perfette per ogni minimo scenario.
 
Sul tetto dell’ospedale, con la morte di Moriarty, aveva preso il via il gioco di Mary e sempre lì si è concluso. Harry ha svelato alla nemica chi è davvero e da che parta è sempre stata, da quel momento Mary non ha capito più niente, si è percepito in maniera vivida il suo panico, l’ansia e la smania. Era un animale braccato e mi aspettavo che da un momento all’altro potesse aprire il fuoco verso uno dei tre bersagli. Pensavo sinceramente che puntasse a Sherlock, perché Moriarty è morto a causa sua, e perché in quel modo avrebbe colpito al cuore di John e Harriet ci sarebbe stata male di rimando, per non parlare di Mycroft.
 
Invece, alla fine, quella in pericolo è Harriet. Avrei pianto, te lo dico. Soprattutto perché questi giorni sono molto pesanti, e le paratie nei miei dotti lacrimali non avrebbero retto. Eppure, stranamente, l’avrei accettato, un poco come dice la protagonista stessa nel brano. Bisogna considerare il fatto che tutti i nodi sono venuti al pettine e l’arco narrativo per Harry si è concluso in effetti. Certo, sarebbe stata una scelta del tipo “mai un gioia”, perché proprio nel momento in cui si risolve tutto poi muore, però sarebbe stato… sensato. Per fortuna comunque hai deciso di far finire tutto per il meglio e ci teniamo sani e salvi tutti i nostri beniamini.
 
A tal proposito, vogliamo parlare seriamente di super Mycroft che si sporca le mani e ci mette la faccia in prima persona?! Mito! La sua caratterizzazione potrebbe sembrare diversa rispetto a quella della serie tv, ma non lo è per me. Anche io credo che dietro la facciata da uomo di ghiaccio in realtà ci sia un cuore di cioccolato fuso, dolce e tenero. Non per nulla ha una casa con tante camere da letto per gli ospiti. Mi ripeterò, ma hai fatto un lavoro egregio con tutti, il gatto, Oscar, la signora Hudson, Rosie, Lestrade, Anthea, Sherlock, John, Mycroft e Harriet. Alcuni sono comparsi per il tempo di una battuta, eppure mi sono rimasti in mente.
 
Il finale è la ciliegina sulla torta. La famiglia al completo riunita al 221B, sono tutti sereni, al contrario di come li abbiamo visti in apertura del capitolo. E poi mi hai regalato la canonizzazione della Johnlock e quell’accenno alla Mystrade che sono stata felicissima di leggere. Raccontare una storia da un unico punto di vista è complicato, ma tu ha saputo dosare e inserire al momento giusto anche i cambi di prospettiva. Li ho apprezzati, hanno fornito quei tasselli necessari a completare il quadro.
 
Nelle note finali mi hai ringraziata, ma sono io che ringrazio te per aver scritto questa meraviglia, e per aver allietato le mie giornate! Tanti tanti complimenti. Alla prossima storia,
K.

Recensore Junior
07/04/20, ore 17:06

Ciao, sono di nuovo qua. O ancora, per meglio dire. Inutile provare a giustificarmi… avrai capito che da un certo punto in poi non sono riuscita più a essere costante e a far combaciare le mie due vite. Oddio, detta così sembro Batman xD
Comunque non voglio dilungarmi in chiacchiere: se sono ancora decisa a lasciarti dei commenti è perché ho adorato tutto ciò, e in qualche modo devo fartelo sapere.
 
Harriet è la protagonista indiscussa di questo racconto, ci hai mostrato tante sfaccettature del suo carattere, ci hai parlato delle paure, delle ambizioni, pregi e difetti, le abilità da killer e quelle per mettersi nei casini. Eppure ad ogni nuovo capitolo c’è ancora qualcosa da scoprire, è pazzesco! Un po’ come accade nella realtà: le persone sono così complicate che forse non possiamo dire di conoscere a fondo neppure noi stessi, dopo tutti questi anni di… “convivenza” in questo involucro di carne e ossa.
 
La cosa che mi ha interessata di più leggere in queste righe è stato lo sviluppo della relazione tra i fratelli Watson. John ora sa tutto di Harry, deve perdonarla per avergli tenuto tutto segreto e deve imparare a rendersi conto che non è la ragazza problematica che ha creduto fosse fino a quel momento. Immagino il dolore che può aver provato Jonh quando è stato celebrato il proprio matrimonio e ha pensato che la sorella non potesse essere lì con lui, perché irrimediabilmente malata, in uno dei giorni più importanti in assoluto nella vita di una persona. Invece lei era lì, e c’è stata sempre, per proteggerlo.
 
Rileggere dopo tanto tempo mi ha fatto comprendere che Mycroft e Harriet sono una fantastica brotp. All’inizio credevo di shipparli, ma visto in che modo si è evoluto il loro rapporto, e la storia, non c’è modo di vederli assieme come coppia. Mi sarebbe piaciuto, c’è chimica, si comprendono anche stando in silenzio (no, non c’entra col fatto che Myc è un genio al pari del fratello). Probabilmente dipende dal fatto che per gli Holmes, gli Watson, sono un “punto debole”, come gli hai fatto dire tu stessa.
 
Ragionando su questo filone della fratellanza, mi sono resa conto che di Sherlock non ho molto da dire. Né in relazione a Mycroft, né con gli altri. Certo, non ci si poteva concentrare su tutti i personaggi, e lui è il più trascurabile in effetti. Ci sono stati degli scorci nei quali ci hai mostrato uno Sherlock molto preso da John, preoccupato per la ferita che gli ha inflitto Mary, e ho apprezzato tantissimo. Oppure, è sempre molto buffo vedere qualche scambio di battute con Myc, ma nulla di approfondito appunto.
 
Anthea e Mary sono le due donne che mi fanno più paura in assoluto. Entrambe spietate e imprevedibili. Abbiamo scoperto che Anthea può ucciderti con una semplice giornata di shopping; non vorrei mai averla né come amica, né come nemica. Mary… beh, lei mi fa ribrezzo sempre di più, e si è meritata ogni pensiero di vendetta che formula Harriet.
Ti lascio immediatamente due parole anche al prossimo e ultimo capitolo.

Recensore Master
07/04/20, ore 12:09

Buondì! Allora riporto qui i pensieri sparsi dal capitolo 4 in poi.
Devo dire che all'inizio del capitolo 4 ho temuto per un attimo di essermi totalmente sbagliata su tutto, in particolare Mary... ma per fortuna sono stata poi smentita. Secondo me su Moriarty sei stata assolutamente IC, a partire dalla scena della piscina ma anche e soprattutto (dico soprattutto perché è la parte più "tua") nel suo rapporto con la nostra protagonista misteriosa. Anche riguardo alla lettera, mi è sembrato rimanesse piuttosto in linea col personaggio, quindi posso solo dire: ottimo lavoro! (sempre a mio modestissimo parere)
Ho trovato molto interessante tutto il racconto delle missioni svolte da Sherlock, forse uno dei più difficili da ricostruire e narrare, visto che sappiamo veramente molto poco. Ma tu ci sei riuscita benissimo! Devo dire in tutto ciò che mi piace e mi diverte molto vederla interagire con Anthea. Se lei è chi credo sia (come ho scritto nella precedente recensione), potrebbe perfino accadere qualcosa tra loro (forse per quello Anthea è sempre al telefono? ehehe). Anthea non sappiamo nulla, quindi nella mia testa tutto è possibile!
Del capitolo 7 posso dire che ho trovato molto intenso e doloroso il modo in cui descrivi il senso di colpa di John per la "morte" di Sherlock. In particolare, il riferimento all'ultima frase che effettivamente gli ha detto prima di parlarci di nuovo al telefono appena prima della caduta. Altrettante forte - come un pugno nello stomaco - è il resoconto di tutto ciò che John ha dovuto sopportare nel post-caduta: gli insulti verso Sherlock e verso John stesso, la solitudine. Ho trovato bellissimo - BELLISSIMO - il particolare di Angelo: sia perchè ci tiene a John e gli manda clienti, sia perché mi sembra una cosa molto molto IC.
[E comunque in tutto ciò nessuno se l’è presa abbastanza con Donovan… perché? Perché Anderson ha perso il lavoro e lei no?]
È veramente super interessante - e non mi stancherò mai di dirlo - ritrovare qui raccolte alcune delle teorie che spiegherebbero gli eventi assurdi dalla terza stagione in poi, e sei stata davvero brava a intrecciare tutto nel tuo racconto. Personalmente, sono ancora abbastanza convinta che il figlio di Mary non sia di John, oppure che Mary abbia finto la gravidanza (perché non credo che la quarta stagione sia “reale”, ma questi sono altri discorsi)...
Riguardo al capitolo 8, incentrato sul dialogo tra Myc e la protagonista (mmh in realtà qualcosina mi fa dubitare sia Harry, ma al momento è la mia ipotesi migliore), è lampante quanto il loro rapporto sia delineato a meraviglia. Dall'arguzia del loro botta e risposta si vede che ci tieni e che ci hai lavorato tanto, e credo sia proprio il "marchio di fabbrica" di questa storia, che più di ogni altra cosa la rende davvero tua.
Devo dire che finora non ho mai pensato fosse qualcosa di romantico, forse perché sono abbastanza convinta che anche per Myc valga quel “le donne non sono la mia area”. Dopo tutto, nemmeno con lady Smallwood si vede qualcosa di concreto. Noi potremmo dedurre che sia successo qualcosa tra loro solo perché vediamo la Smallwood rimettersi il cappotto nel suo ufficio e poi chiedergli un drink, ma ad essere obiettivi non vediamo null’altro. In ogni caso, questo esula dalla tua storia (o forse no - in realtà non mi dispiacerebbe sapere cosa pensi in merito).
Tanti tanti complimenti... non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, ma ripeterlo non fa mai male.
Un abbraccio stritoloso
Izu

Recensore Master
17/03/20, ore 17:27

So che sembra incredibile, e quando vedrai questa recensione penserai che il mondo è impazzito e domani nevicherà. Forse è così. Ma è anche vero che finalmente arrivo a leggere e commentare... e ti giuro che ho fatto fatica a fermarmi al terzo per cominciare a recensire, perchè me la sarei divorata tutta senza stop.
Già da questi tre capitoli riesco a immaginare tutto il lavoro che c'è stato dietro, e l'impegno e l'amore che ci hai messo per scriverla. Ti ammiro!
Pensa che ricordo ancora quando sul gruppo wa hai chiesto se sapessimo quanti anni passano dal loro primo incontro alla quarta stagione. Non so se fosse per questa storia o meno, ma mi è rimasto in testa.
Inutile dire, comunque, che la sto amando. Mi piace molto questo narratore in prima persona, che rimane nell'ombra ma sa comunicarti comunque una gran simpatia... soprattutto perchè copre le spalle a Sherlock e John.
A questo proposito, voglio scrivere qui le mie ipotesi, per poi vedere se ci abbia preso. All'inizio ho pensato fosse Anthea, ma lei è comparsa subito quindi nada. Allora ho pensato a Harry: sia per il maglione natalizio, sia per l'aver troncato i legami ("mmh, Clara. Chi è Clara?") sia per la cura particolare che ha per John.
E quella stronzetta di Moran secondo me è Mary. Ma questo lo penso perchè da sempre sono convinta che Mary MORstAN sia la vera Moran di Moriarty. Ma non trovo nessuno che sia d'accordo con questa idea...
Comunque, secondo me la scena della piscina descritta da questo punto di vista è fantastica, davvero.
Sei davvero bravissima, ti adoro.
Alla prossima rec♡
Izu

Recensore Master

Il capitolo si apre con l’immagine rassicurante di Hariett che si sveglia nella camera che le ha riservato Mycroft a Pall Mall. Il senso positivo di tranquillità e sicurezza è dato proprio da ciò che rappresenta il maggiore dei fratelli Holmes: sicuramente a casa sua il sentirsi protetti ha dei validi fondamenti. Chi si sentirebbe esposto a pericoli a Pall Mall...

Interessante la veloce riflessione che fa Hariett, su cui mi sono soffermata, riguardo alla manifesta predisposizione alla solitudine che caratterizza Mycroft e che, invece, contrasta con il concreto spazio per altri a disposizione nella sua casa. Sembrerebbe un’osservazione banale che tu fai esprimere alla protagonista ma, secondo me, rientra perfettamente nella caratterizzazione con cui tu hai ritratto l’ “iceman” arricchendola con ulteriori sfumature di un’insospettata voglia di vivere con gli altri, di avere relazioni appaganti, di non sentirsi solo, di una sorprendente capacità di dare affetto. A questo proposito inserisci il dato tenerissimo per cui lo fai premurosamente mettere a letto Hariett, come farebbe un padre. Bello, davvero.
Descrivi poi una scena piacevolmente “familiare” in cui riunisci i due fratelli Holmes, John e la sorella ed è positivo vedere che, i problemi tra i due Watson, sono scomparsi in quel travolgente abbraccio liberatorio tra che hai descritto nel precedente capitolo. Quindi lo scenario affettivo tra i protagonisti è connotato da una soddisfacente svolta verso un equilibrio tra loro.

Ritorniamo poi nella parte “crime” della storia e, purtroppo, riprendiamo consapevolezza che Moran è ancora in libera circolazione, con la sua folle propensione all’omicidio, la sua diabolica sete di potere e la sua viscida falsità.

Più ci addentriamo nel capitolo, più perdiamo il calore e la sicurezza emanati dall’atmosfera di Pall Mall, in cui hai concentrato, anche concretamente, tutte le persone che sono importanti e sicuramente gradite per il loro ruolo e le loro caratteristiche: Mycroft, Sh, Hariett, John...
Moran è fuori, posso dire, come io ho sempre auspicato fin dal primo momento che l’ho vista nella S3, in TEH.
Ad accrescere il senso di tensione, per quanto mi riguarda, almeno, ecco che ritorna una “location” estremamente significativa per noi sherlocked e cioè il Barts, che evoca ricordi tristi, come l’ormai mitico “volo” di Sh dal tetto.
“…Sono davvero giunti alla fine…”: da questo punto, secondo me, comincia una corsa verso l’ignoto che Moran, con le sue reazioni potrebbe trasformare in un inferno con vittime importanti. All’angoscia ed all’attesa di noi che leggiamo contribuisce anche il ritmo che hai saputo efficacemente imprimere al succedersi delle frasi. Infatti esse diventano più brevi, più rapide, in modo da trasmettere esattamente la concitazione di quello che sta succedendo. Il pericolo rappresentato da Mary è davvero grande ed i nostri ne sono consapevoli.
Harriett ha rimesso la sua “maschera” da killer professionista e si muove con freddezza e determinazione ma qualche sfumatura di incertezza la coglie nel vedere la scena in cui Moran tiene sotto tiro Sh, in ginocchio davanti a lei e John, con il suo istintivo autocontrollo da soldato, che la minaccia a sua volta.
Quello che segue a questi primi momenti è un punto di forza davvero stupendo, e lo è non solo del presente capitolo ma, secondo me, di tutta la storia. Lo scambio di battute che avviene tra i due Watson e Mary, di fronte ad un insolito, attonito Sh, è veramente scritto con un colpo d’ala che mi ha quasi tolto il fiato, per l’effetto di credibilità con cui hai saputo caratterizzarlo. Mi spiego meglio: magari i Mofftiss avessero trattato John con la stessa determinazione con cui l’hai fatto agire tu, in quanto, così, ne esce chiaramente la sua intelligenza che non è certo risibile. Inoltre il fatto o, meglio, il punto di vista secondo me lasciato in sospeso nella Serie, che Mary non aveva intenzione di uccidere Sh è davvero fragile da condividere, sfiora il ridicolo e tu, invece, ne hai fatto uscire allo scoperto un significato molto più realistico, considerando il carattere dei personaggi in questione.
Dunque, hai davvero dato una svolta al canone BBC che mi ha provocato emozioni molto positive a riguardo.
Il momento, poi, quando Hariett ha svelato la sua vera identità, l’ho riletto un paio di volte perché l’hai gestito con un’agilità narrativa veramente efficace.
Emozione dopo emozione, e che dire della risposta di Mycroft: “…Sono un Holmes. Nessuno…”.
La fine della storia riallaccia dei “fili” lasciati a penzolare in attesa di un intervento: Mycroft e Hariett e la loro splendida amicizia, Sh e John, sappiamo di che cosa stiamo parlando, Anthea ed un suo inedito, piacevolissimo ritratto. E Greg, perché la Mystrade è sempre efficace.
Ti meriti dei complimenti sinceri perché, ripeto, hai “riscritto” una sceneggiatura in un modo originale ed estremamente valido, senza banalità o appesantito dal “già letto”.
Sinceramente sono arrivata alla conclusione con la chiara sensazione di aver letto una storia di quelle “speciali”, particolarmente adeguate ad arricchire questo fandom di spunti di qualità. Non brava, di più.

Recensore Master
16/01/20, ore 23:48

Non voglio sprecare il tuo tempo ad elencarti le motivazioni per cui sono qui solo ora. Sono a recensirti con un ritardo che non è notevole, di più: i miei pellegrinaggi per le mie “Storie da recensire”, mi portano da tutte quelle che ho segnato in quella categoria. Non è disinteresse, credimi, anche perché, se si trattasse di quello, non andrei avanti nel lasciarti qualche osservazione.
Detto questo, arrivo anch’io all’Ospedale militare in cui è ricoverato John.
John che rappresenti in tutta la sua cocciuta determinazione ad agire, ora che il mortale pericolo in cui si è identificata Mary,
davvero incombe sulle vite delle persone che ama.
A movimentare un po’ la scena, hai aggiunto il piacevole tocco ironico e piacevole rappresentato dall’impagabile signora Hudson, che rappresenta sempre un elemento efficacissimo per completare il contesto in cui si muovono i due di Baker Street.
In effetti, in questo capitolo ci sono vari elementi d’interesse e del tutto originali. Ovviamente, uno dei punti principali è l’evoluzione dei rapporti tra Hariett e John dal momento che lui deve focalizzare (e somatizzare) che sua sorella è un agente segreto ed un killer di professione.
È credibile la titubanza e l’incertezza che mantengono il loro approcciarsi come uno studiarsi, un rendersi conto l’uno della realtà dell’altra, l’altra delle esperienze che sicuramente hanno cambiato il fratello.
Ma, andando avanti nella lettura, ci si accorge che hai pensato ad un felice epilogo. Ed ecco un altro “ingrediente” che hai aggiunto alla tua bella ff densa di novità e cioè l’amicizia tra Hariett ed Anthea: comica la situazione della carta di credito sottratta a Mycroft ed usata per una “botta” di sano shopping.
Molto interessante il legame tra le due donne che, scusa ma sono una pettegola che ama abbinamenti particolari, vedo come una possibile coppia di persone particolarmente adatte l’una all’altra. Entrambe coraggiose, entrambe spietate, all’occorrenza, ma molto intelligenti e dotate di una simpatia evidente. Anthea è un personaggio che si vede poco, Hariett, addirittura, viene appena nominata, ma tu le caratterizzi con tratti che potrebbero benissimo appartenere loro, dunque potenzialmente IC.
A proposito di “Mister Inghilterra”, continui a connotarlo con dei tratti veramente piacevoli, con un’ironia che vuole sembrare tagliente ed espressione d’arroganza ma che, in fondo, nasconde una grande generosità (“... «Oramai casa mia è diventata più affollata di King Cross...”). La sua caratterizzazione mi sta piacendo, la trovo credibile ed efficace dal punto di vista narrativo. Sei stata molto creativa nello sviluppare in lui delle particolarità caratteriali che gli si addicono, davvero. Ce l’hai reso quasi commovente, non scherzo, nella scena finale in cui, con un atteggiamento paterno ( ed io che avevo ricamato chissà che cosa tra quei due...), rimbocca le coperte ed accarezza la fronte ad Hariett. Un altro momento molto riuscito di intensa emotività è stato l’abbraccio liberatorio con cui John ha fatto capire alla sorella tutto il suo affetto e la sua volontà di farla sentire parte di quella che sarà una famiglia. A questo proposito, John nomina loro due e Rosie ma io sono sicura che, nel suo cuore, c’è già un altro componente di quel nucleo di persone speciali e cioè Sh.
Peccato che, quando una bella storia si avvia alla conclusione, si provi malinconia, come in tutte le occasioni in cui si arriva al capolinea di un viaggio particolarmente interessante.
Un’ultima osservazione che non vorrei scordare e che riguarda John. La sua caratterizzazione è quella più IC della tua ff, pur essendo anche le altre indubbiamente valide, Ma il tuo Watson è veramente il meraviglioso “conduttore di luce”, cocciuto e generoso fino all’annullamento di sè, brontolone e tenero quando occorre, che amiamo tanto.
Vado ora verso il prossimo capitolo, molto volentieri.

Recensore Junior

Buon anno! 😄
Io adoro la Parent!lock e mi prende la malinconia quando sento le persone invece esprimersi contro quella creaturina di Rosie. Ci sono tante teorie - alcune delle quali molto valide - sull’inesistenza della bambina o sul fatto che in realtà non sarebbe la figlia di John. E invece io sono contentissima che esista e che possiamo avere scene di puro amore tra lei e Sherlock. Scene come quella che ci proponi tu.
Come nota Harriet, Rosie capisce al volo chi sono i suoi papà e si calma solo quando è tra le loro braccia.

Sherlock e Microft sono spassosissimi assieme. Sempre a lanciarsi frecciatine e a tentare di prevalere l’uno sull’altro per intelligenza.
John e Harry invece li trovo ancora molto impacciati. Tastano il terreno, lei per capire che reazione stanno suscitando le sue parole nel fratello, John invece per vedere se l’altra gli mente o si è finalmente decisa a raccontargli vita morte e miracoli.
E per la serie “K. fa partire le ship ancora prima che i personaggi se ne rendano conto”, Oscar e Mrs. Hudson?! Ho avuto un’ideona (no, tranquilla, piace solo a me, ne sono consapevole): apri una raccolta con questi due che fanno cose in casa, tipo che si confrontano sulla ricetta del bollito, oppure che si prendono a capelli sul detersivo migliore per pulire i vetri, ecc.

E dopo le mie idee sconclusionate torniamo ai personaggi. Mycroft e Harriet sono sempre più legati. Il maggiore degli Holmes può accampare tutte le scuse che vuole e puntare sullo spirito d’adattamento della ragazza, ma a me non la dà a bere: lei ha trascorso quasi più tempo di quanto ne abbia trascorso lui negli ultimi tempi in quella villa, quindi è di casa eccome! E non è solo una questione di tempi, è che Harriet oramai è entrata a far parte della famiglia a tutti gli effetti.
Due persone sole come lo sono loro, se riescono a creare un legame (non per forza di tipo amoroso) è per forza qualcosa di molto saldo. E basta un’occhiata affinchè Harry percepisca la vicinanza di Myc e riesca a farsi forza per affrontare John.

Moriarty e Harriet, inutile tornarci sopra, ne abbiamo già parlato, la donna ha colto quel poco di positivo che l’uomo aveva dentro di sé e ovviamente è una cosa che tutti fanno fatica a comprendere perché non l’hanno vissuta sulla propria pelle. Diciamo però che in generale, se l’uomo in questione è un assassino del calibro di Moriarty uno fa il doppio della fatica a credere che quel pazzo avesse un lato più o meno umano. Povero Myc preso in giro da tutti.

Mary. Ah, che bip. È solo che si è comportata come una bip. Uccidere una bambina? Bip, bip, bip! Sono proprio contenta che siamo giunti alla resa dei conti e che John abbia capito che razza di persona ha sposato. Sherlock poi è stato un babbeo dalla portata gigantesca: noi l’abbiamo sempre giustificato dicendo che voleva il bene di John, e poi anche quello di Rosie, ma come poteva essere un bene avere una persona del genere, mi riferisco a Mary, nella propria vita? Sarò cattiva, ma gioirò nel vedere Harriet giocare con Mary, finalmente hanno loro il coltello dalla parte del manico.

Gavin, voglio dire Greg, è stato un piacere ritrovarlo nella storia. Ha fatto la sua comparsa solo nel diciottesimo capitolo, ma meglio di niente. Questo mi ha fatto riflettere e sono arrivata alla conclusione che in effetti con tutti questi intrecci che hai raccontato, lui non c’entra molto, è un personaggio marginale. Nonostante questo ho imparato ad apprezzarlo veramente tanto nella serie e sono contenta che tu gli abbia concesso per lo meno un cameo.

Un altro bel capitolo. Si sente che tira aria di conclusione e so già che mi mancherà tutto, personaggi, storia, intrecci e sorprese.
A presto,
K.

Recensore Junior
25/12/19, ore 18:14

Ma tu sei un genio: hai trasformato The Lying Detective in un incubo di Sherlock e The Final Problem in un incubo di John. Azzeccatissimo! E poi, davvero, ma questa storia dei gemelli/fratelli segreti che spuntano fuori nei libri e nelle serie televisive fa un po’ pena. Mi chiedo perché continuino ad insistere.
Sherlock è palesemente innamorato ai miei occhi. Si sente in colpa per tutto quello che è successo negli anni e ancora di più forse per non aver saputo prevedere le mosse di Mary. L’unica colpa in realtà è quella di non aver ragionato mai come se si trovasse in una coppia; capisco che la sua intelligenza possa portarlo a pensare alla velocità della luce, ma le decisione le avrebbe dovute sempre prendere di comune accordo con John. Tanto poi, nemmeno a dirlo, Watson lo avrebbe sempre e comunque assecondato, ma almeno non si sarebbe sentito escluso e messo da parte, e i guai li avrebbero potuti gestire assieme.
 
Finalmente Harriet ha la possibilità di raccontarsi un po’ a John. Ci sono dettagli della sua vita inediti per noi lettori, anche se a grandi linee già sapevamo che era stata reclutata una volta finito il liceo, che è un’informatica e un cecchino abile; così come siamo a conoscenza di tutti i dietro le quinte. Il bello, se così vogliamo dire, è vedere la reazione che ha John quando entra in possesso di tutta questa serie di notizie.
Secondo me, per John, non è tanto aver scoperto che lavoro fa sua sorella, bensì il non essere mai stato in grado di capirla e di parlarle. Rendiamoci conto, lui era convinto che lei fosse un’alcolizzata e basta, una ragazza sulla quale non fare affidamento che non c’è mai stata per lui. Sapere invece che è in salute e che per tutto il tempo è stata la sua ombra deve essere scioccante.
La parte più succulenta probabilmente riguarda il doppiogioco che l’ha portata a lavorare accanto a Moriarty e a conoscere Mary. Conoscere questa parte della storia, se fossi nei panni di Watson, potrebbe far andare in tilt parecchi macchinari ospedalieri.
Sarà che mi sono affezionata alla protagonista non più tanto misteriosa, ma la capisco. Ho imparato ad accettare le scelte che ha compiuto, per cui mi sembra più che giusto che John alla fine la perdoni. Già il semplice fatto che non abbia mai agito con cattiveria, ma solo per proteggere la differenzia da Mary e la rende molto simile a Sherlock. E John ama vuole bene a Sherlock, quindi ricucirà il rapporto con Harry.
 
Purtroppo devo fermarmi qui. Ti auguro ancora un sereno Natale. Spero di aver fatto cosa gradita… ti ho lasciato spesso emoji e gif o due paroline su Facebook man mano che pubblicavi i capitoli, ma lasciarti un commentino più serio qui sopra, per ogni capitolo, è l’unico modo che conosco per farti capire quanto mi sia piaciuta questa storia e ringraziarti per averla scritta!
A prestissimo,
K.

Recensore Junior
25/12/19, ore 18:12

Mycroft ha fatto allontanare la nostra protagonista e nel giro di mezza giornata Mary è scappata e John è finito mezzo morto (grazie per la sorpresa). Disonore! Disonore su tutta la tua famiglia! Disonore su di te, disonore sulla tua mucca! cit. … che cavolo Myc!
Harriet, finalmente scopriamo la sua identità. È stata una delle primissime ipotesi che ho formulato, sono contenta di aver indovinato, ma questo non sta affatto a significare che la risposta fosse semplice o scontata. Conoscendo la storia fino a questo punto, mi permetto di dire che è stata un’ottima scelta. Ogni tassello di un puzzle enorme che hai creato si va ad incastrare alla perfezione.
Harry una di noi: dice in faccia a quel babbeo di Sherlock quanto abbia sbagliato anche lui a compiere delle scelte. Certo, tutti sono sempre stati convinti di essere nel giusto e di agire per John, a fin di bene, ma hanno solo alimentato e creato problemi.
 
Non mi aspettavo che la grande rivelazione sarebbe avvenuta a causa della quasi dipartita di John. Capperi, lui e il consulente investigativo hanno una certa fortuna con le ferite da fuoco.
Quello che sicuramente non avrei saputo prevedere è stata la reazione di Sherlock quando ha scoperto di trovarsi di fronte la sorella di John. Realistico che abbia dato di matto e poi si sia incuriosito soprattutto del tipo di rapporto che c’è tra Mycroft e lei. Fatto sta che ora nessuno sarà più in grado di schiodarlo dal fianco di Watson.
 
Mary mi fa innervosire fino all’inverosimile. Ma come può pensare di sbarazzarsi di sua figlia. Ok che è anaffettiva, capirei anche se compiesse un massacro facendo fuori i due Holmes e John, ma la bambina cosa c’entra?! Che schifo di persona. Non sono sicura che ci sia della luce dietro la sua ombra. Sì, è vero che Watson si è innamorato di lei e ci ha visto del buono, ma quella donna è una professionista, ha finto tutto il tempo.
 
Ultima cosa: bello ritrovare quel lato della protagonista un po’ creepy. Persino Myc si era dimenticato di cosa volesse dire essere un’assassina.

Recensore Junior
25/12/19, ore 18:11

Uno si allontana dal pc qualche minuto e succede che, scarico, si spenga. Lo avvio e non parte, dice che si prepara all’ibernazione… insomma mi ha fatto perdere più di mezz’ora, come se avessi tempo! Non scriverò delle recensioni arronzate solo perché ho avuto quest’idea troppo tardi, al massimo mi fermo e gli ultimissimi capitoli li leggo in un secondo momento.
Comunque non ci preoccupiamo ancora di tutto ciò. Parliamo piuttosto di Mary. L’istinto materno è sopravvalutato, ma questa donna le batte tutte: egoista fino al midollo. Alla fine scappa, si nasconde, per tenere salva la pelle. Quanto mi sarebbe piaciuto urlare a Sherlock di starsene buono e fermo. Nessuno avrebbe sentito la mancanza di Mary/Moran. La famiglia di cui ha bisogno John è composta da Sherlock stesso e dalla piccola Rosie.
 
Il rapporto che condividono Mycroft e la protagonista misteriosa è molto simile per certi versi a quello tra Sherlock e John, per questo io li vedrei bene anche assieme. In ogni caso, come ho già detto, c’è un affetto di fondo che fa sì che Myc vada in panico e su tutte le furie contemporaneamente quando scopre l’ultimo regalo che Moriarty ha lasciato alla donna.
Il discorso di Anthea sul fatto che anche i cattivi siano umani ha perfettamente senso. Persone come lei, che lavorano a stretto contatto col proprio capo, possono restarne affascinate (ma non dico che la protagonista si sia presa una cotta per Jim). Appunto questi uomini hanno diverse sfaccettature, non si tratta solo di assassini. Comunque non ho temuto neppure per un attimo che Moriarty possa aver detto ad altri che la donna misteriosa in realtà ha fatto per tutto il tempo il doppio gioco. Altrimenti Mary l’avrebbe fatta fuori ere fa assieme a John, no?

Recensore Junior

Ci ho provato anche io a trovare le parole e il modo giusto di spiegare cosa può essere un palazzo mentale, ma con scarsi risultati. Tu sei stata molto chiara e come al solito non ti sei limitata alla descrizione scientifica, bensì l’hai arricchita di particolari e aneddoti che sono sfociati in una versione inedita di Mycroft.
Non so se sia veramente così, ma per me il luogo che si sceglie a rappresentazione del proprio “palazzo” è un po’ come la forma che assume il Patronus in Harry Potter. Intendo dire che è significativo, che indica che quello è un posto tranquillo e sicuro e che appunto si conosce bene. Tipo che se la protagonista dovesse provare a costruirne uno oramai visualizzerebbe la villa di Mycroft.
 
Myc si rivolge alla donna chiamandola “amica”. Sono davvero questo, o “solo” questo? A prescindere dall’evoluzione che seguirà il loro rapporto io credo che sia sbagliato volerli etichettare. Oramai sono tante cose diverse dall’amicizia alla fratellanza. Si fidano l’uno dell’altra e si preoccupano vicendevolmente della loro salute. Hanno un livello tale di intimità da concedere all’altro di farsi vedere pure in difficoltà. Quest’ultima cosa mi ha fatto venire in mente che in effetti non mi stupisce più questo Mycroft in poltrona a bere tè, mentre mi ha fatto più specie sentirlo apertamente e palesemente preoccupato per l’overdose di Sherlock del capitolo precedente (quando accanto a lui non solo c’era John, ma anche questa benedetta arcinemica Mary).
 
La spiegazione di Victor e di Barbarossa fa sì che i flashback visti con Sherlock, il cane e il bambino si incastrino a meraviglia. A questo punto però reputo inesistente Eurus. Diciamo che Con le modifiche che hai apportato gli argomenti della quarta stagione non dovrebbero proprio comparire perché sono conseguenza diretta di Mary, tranne appunto la sorella degli Holmes. A me va più che bene così. È uno degli altri personaggi che ho mal sopportato in tutta la serie.

Recensore Junior
25/12/19, ore 18:09
Cap. 13:

Ho ben presente la scena nella quale Mycroft, nella cucina dei suoi, a Natale, si anima d’improvviso alzando gli occhi al cielo asserendo che sono solo le due del pomeriggio. Ecco, questo è il dannato livello di dettaglio: sei riuscita ad incastrare anche questa cosa con la tua trama! Veramente, complimentoni, non immagino neanche la faticaccia che hai fatto per scrivere questa roba.
 
Non ci hai mostrato la morte di Magnussen, probabilmente non l’avrei trovata ridondante perché fino a questo momento hai fatto un lavoro egregio, ma in effetti con Sherlock e John questa volta non c’era nessuno. Non avresti potuto darci informazioni a riguardo a meno di cambiare punto di vista; e pur volendo provare a far infiltrare la protagonista, non ci avremmo guadagnato molto, avrebbe solo sentito pari pari le battute che gli uomini si scambiano tra di loro.
 
Ma il numero tredici, come questo capitolo, non portava male? Io qua vedo solo colpi di genio: la pennetta di Jim. Giuro che me ne ero quasi dimenticata, ma in effetti non potevi averci dato un’informazione inutile, prima o poi avremmo dovuto scoprire quali file nascondeva. E quindi alla fine il faccione di Moriarty che compare su tutti gli schermi di ogni dispositivo digitale è stata opera della protagonista.
Non ho ben capito perché Jim possa averle lasciato nelle mani un video del genere. Un regalo, ok, ma in quale razza di occasione credeva potesse tornarle utile (e questa era di fatto imprevedibile con tre anni di anticipo)?!
 
Mary non mi ha mai dato l’impressione di essere una persona particolarmente dotata con la tecnologia o, per meglio dire, non ci hanno mai mostrato che lo fosse. Quindi, la spiegazione al fatto che lei sia riuscita ad avere accesso a dei file riservati solo grazie alla protagonista è soddisfacente.
 
Per la questione palazzo mentale, voglio quello che ha preso lui! Cavolo Sherlock con quel cervello fa delle cose fuori dall’umana comprensione, sotto potenti droghe poi è tutto amplificato. Ah, quanto mi potrebbe tornare utile, io che ho una memoria peggiore rispetto a quella di Dory.

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 [Prossimo]