Recensioni per
Lettere
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/20, ore 13:05

Sono un po' in ritardo, ma eccomi!
Questa lettera - quindi capitolo - è molto toccante.
Madame Trevor è una donna del suo tempo, ma soprattutto è una mamma.
Devo dire che me la immaginavo un pochino meno affettuosa, più bilanciata senza propendere tanto più per il figlio che per il marito. Invece, pur con le mani legate che poteva avere una signora nel XVII° secolo - quindi in pratica del tutto - col cuore è stata proprio al 100% per Victor. Tanto da arrivare a dirgli che ha fatto bene, almeno per il suo animo, addirittura a scegliere la pirateria piuttosto che ritirarsi in convento come gli ha imposto il padre
Parole difficili specie pensando ad una dama. Victor ha avuto molto amore, per quanto questo non l'abbia protetto finché è rimasto ancorato alla sua famiglia.
Infatti torna col suo IC: anche io credo che senza una minima fonte d'amore è quasi impossibile non crescere "cattivi"
Insomma, far parlare la mamma ha messo in evidenza dei lati del figlio. E' vero, si può essere generosi e di mentalità aperta anche solo per reazione, per dire: "io sono diverso" però sotto sotto l'esempio si scava una galleria...
Invece lui ha avuto un po' tutto. Avversione e autoritarismo quanto comprensione e tenerezza. Forse per questo è così interessante.
La signora Trevor pare anche un po' addolorata per la morte del marito, magari la malattia è stata dolorosa, o era solo immersa nel suo ruolo (brava moglie-brava cristiana-brava persona d'alto rango) e si è trovata ad avere quelle reazioni di compassione che si hanno per acquisizione culturale, più che vero interesse. Non sono sicura, ma mi sembra così.
Con questo non dico che la mamma sia anche la più furba del mondo, perché pensare che Victor potesse essere contento di dare al padre la possibilità di perdonarlo mi pare grossa. Magari il contrario, chissà. Questo sarebbe potuto succedere, ma di fatto comunque era una possibilità irreale per la pericolosità: e se la signora ha un pochino di quel pragmatismo che apprezza nel figlio, sa che quello che sta dicendo è uno sfogo emotivo, ma non poteva mai essere una realtà
In ultimo c'è la brutta notizia che già conosciamo dal capitolo della long. Qualcosa che è bruttissimo per la sicurezza interiore di Victor, però per fortuna non cambia il fatto che la famiglia importante, quella che si è costruito è lì con lui. Ed è così palese che la chiusura della lettera dice di tenersi stretti gli amici.
E' molto emotiva, questa lettera e d'altra parte è di un personaggio femminile, che usi di rado
baci, a presto sulla long!Setsy

Recensore Master
23/02/20, ore 17:22

Ciao !
Mamma mia che tristezza, non posso che esordire in questo modo. Se già mi dispiaceva per la situazione di Victor, adesso che leggo questa lettera di sua madre è pure peggio, perché alla fine pure il suo dolore si sente forte e chiaro. Non fa troppi giri di parole, rivelando al figlio che il padre è morto e che le sarebbe piaciuto fosse lì al suo capezzale. E poi inizia a parlare di quanto Victor fosse effettivamente amato dal padre, fa cenno al fatto che fosse molto orgoglioso della sua intelligenza. E si sente anche in colpa, perché non ha fatto nulla per cercare di dissuadere il marito dal madre Victor in convento. Tra l'altro è bello che anche lei si sia accorta del forte legame che c'era (e c' tutt'ora) tra Sherlock e Victor. Lei stessa sapeva quanto Victor così avrebbe potuto essere felice, ma questo ha preferito non farlo presente. Come se non bastasse, il povero Victor è stato spogliato del suo cognome, eventuali eredità e tutto, ma almeno l'affetto di sua madre è rimasto tale, e meno male! E niente, mi dispiace, povero Victor. Trovo che questa raccolta di lettere dia completezza al tutto, comunque.
Ci sentiamo presto, baci <3

Nao

Recensore Master
23/02/20, ore 12:13

Buongiorno! Avevo già adocchiato questa lettera ieri sera ma ero ad una festa e non ho avuto modo di leggerla, limitandomi a sbirciare il mittente. Ora ci sono riuscita e sono davvero contenta di averlo fatto a così poca distanza dal capitolo della tua long.
È qualcosa di strettamente correlato a quel che hai raccontato e fa ulteriore chiarezza sullo stato in cui versa Victor negli ultimi tempi.
Non mi stupisce che sua madre possegga questa caratterizzazione, da come hai descritto il padre, da ciò che Victor ha confessato a John sul letto, immaginavo una donna simile, remissiva, timorata del marito, affezionata al figlio e speranzosa che possa trovare la libertà e la felicità, ma non abbastanza coraggiosa da sostenerlo o difenderlo.
E non solo, a suo modo, dopo tutto quello che è successo, cerca ancora di giustificare suo marito, di convincere Victor del suo amore per lui. Non so. L'amore ha tante sfumature, ma privare qualcuno della sua libertà non è di certo una dimostrazione di affetto, così come diseredarlo in punto di morte.
Ogni volta che penso a Victor in convento, costretto ad abbandonare la sua vita di sempre, le sue aspirazioni, i suoi affetti, ma anche la sua indole e la sua identità, mi viene in mente la povera Maria di "Storia di una capinera" e penso che forzare qualcuno senza vocazione a prendere i voti sia nient'altro che una violenza terribile e spietata. Gli si toglie la vita, è un po' come ucciderlo e la madre di Victor forse se ne rende conto, perché è segretamente sollevata quando il figlio fugge con suo nipote, rivela lei stessa.
Non mi sento di biasimarla per certi suoi atteggiamenti, perché una donna di quell'epoca avrebbe avuto ben poche alternative, ma capisco anche i sentimenti di Victor, la consapevolezza di non aver avuto nessuno dalla sua parte, nessuno che l'abbia salvato dalla sua condanna, a parte Sherlock. Ovvio che si sia legato a lui in quel modo, che siano diventati una cosa sola.
È una lettera ambigua, affettuosa e spietata insieme, che instilla immediatamente un senso di colpa nel destinatario, nonostante a tratti lo giustifichi.
Inizi ogni paragrafo con le stesse parole, ottenendo l'effetto rafforzativo che si ottiene con l'anafora, facendo trasparire non solo l'amore di una madre per il figlio lontano, ma anche il concetto che, nonostante il padre l'abbia diseredato, per lei nulla è cambiato, da questo punto di vista. È suo figlio, lo sarà sempre, nonostante tutto.
Abbiamo quindi una donna profondamente imperfetta, contraddittoria e prigioniera della sua condizione.
Mi è piaciuto molto leggere questa lettera e immedesimarmi in Victor, grazie per averci dato un altro tassello per continuare ad assemblare questo puzzle.
Complimenti e a prestissimo!
S.
(Recensione modificata il 23/02/2020 - 12:14 pm)

Recensore Junior
19/02/20, ore 20:14

Mi sono accorta di avere in sospeso ancora questa raccolta di lettere prima di andare avanti con “Il cuore di un corsaro”.
Questa missiva di Mycroft è piuttosto breve, ahimè. Ad una lettura superficiale si colgono tre aspetti fondamentali: Mycroft è di fretta, vuole comunicare immediatamente la brutta notizia; sempre lui ci tiene molto a Sherlock ed è preoccupato per la sua incolumità (se non si fosse capito già dal fatto che ha reclutato Lestrade per tenerlo d’occhio); il ritratto di Mycroft che ne esce è quello di un uomo colto, che fa sfoggio delle proprie capacità, dall’arte della deduzione all’essere il fido consigliere della Regina.
Il modo con il quale il maggiore degli Holmes si rivolge a Lestrade è più confidenziale di quanto mi sarei aspettata o augurata, ma come scrive lui stesso, st tratta di una situazione particolare, oltre a dover considerare che oramai intrattengono questa corrispondenza da dieci anni. Se non erro ho notato lo stesso particolare nella lettera che ha scritto Lestrade a Mycroft, ma questa mi è sembrata più “alla mano” dell’altra. Ovviamente Lestrade è una specie di sottoposto, quindi immagino che si sia preso certe libertà in misura a quanto gli ha concesso l’interlocutore.
Fino a questo momento non mi era perfettamente chiara la pericolosità della situazione. CAM ha già avvisato i pirati di un pericolo, ma sapere che c’è qualcuno che sta compiendo dei delitti fino in Francia, sbarazzandosi degli oppositori di Moriarty, non me lo aspettavo. Sembra una sorta di vendetta, anche perché credo che dal salto dalla rupe si sia salvato davvero solo John (non credo si tratti di un redivivo Moriarty che sta facendo pulizia tra i propri oppositori).
Ancora una volta mi ritrovo a pensare che Mycroft sia il solito vanesio. Lo dico col sorriso ovviamente. Ha un grande potere e questa volta lo userà per assicurare a Sherlock di arrivare tutt’intero fino in Europa. Non vedo l’ora di scoprire cosa attende tutti quanti loro.
A prestissimo,
K.

Recensore Master
14/01/20, ore 11:56

buongiorno, Sweety!
oh, il mio amico Mycroft, che piacere! certo è una lettera amichevole ma ce la faremo bastare ;)
Dunque, la cosa che sai che adoro è vedere quanto Mycroft si preoccupi del fratellino, e quanto lo conosca. Oltre all'indubbia questione delle sicurezza per cui di solito manda lettere a Greg che poi devono subito essere bruciate, secondo me l'avrebbe fatto lo stesso per averlo come tramite. Quando dice: il pirata bianco è impaziente, e ora stara girando gli occhi al cielo, ho immaginato che Sherlock lo prenda più sul serio così. Non so se era voluto o se è stata la mia sensazione personale...
in ogni caso è preoccupatissimo per lui, e infine anche per Victor se non vuole far angosciare la mamma. Questi sono i dettagli canon che mi piace trovare nelle AU. Myc ha l'ingrato compito di fare da trait d'union tra Sherlock e il resto della famiglia, e lo fa come può. Con il potere, e il lavoro che sta svolgendo per garantire una mezza sicurezza al fratello se almeno gli darà il tempo di prepararla (hummmm...ci crediamo?)
Quindi la rete di Moriarty gli sopravvive, ed è anche questo così piacevolmente realistico! non capisco con quali vantaggi, ma questo fa parte di sicuro del mistero della long, per cui devo aspettare
Il linguaggio è perfetto, sia per l'epoca - tu non sbagli mai in queste cose - sia per il personaggio. La precisione e la pignoleria sono cose da lui, che però in effetti usate nel giusto modo funzionano. O almeno bilanciano il senso dell'azzardo e l'impazienza del fratello
direi che ci siamo, pronta a salpare, Dolcezza? tutti a bordo?
tua marinaretta,
Setsy

Recensore Master
14/01/20, ore 11:28

Eccomi anche qui, come anticipato. ^_^
E beh, se ti dico che ho letto immaginandomi la voce di Mark Gatiss mi credi? XD
Finalmente ci siamo, le basi per la storia vera e propria sono state posizionate, ora dobbiamo solo aspettare di scoprire cosa succederà con queste nuove premesse.
Il pirata bianco ora è un corsaro, la ciurma non ha ricevuto spiegazioni e Lestrade non può non essere teso e preoccupato, sebbene cerchi in tutti i modi di rabbonire gli animi.
Sappiamo della sua corrispondenza con Mycroft, la prima lettera appartenente a questa raccolta è scritta proprio da lui, indirizzata al maggiore degli Holmes, ed è davvero interessante qui, leggere dal suo pov.
Anzitutto (lo so, mi ripeto, perdonami) mi piace il linguaggio, esattamente come per le altre.
Il lessico usato da Mycroft mi sembra molto IC, ampolloso, compìto, quasi pedante in certi passaggi. Proprio da lui.
E infatti ad un certo punto lo ammette, è consapevole della sua eccessiva precisione, che probabilmente farà alzare al cielo i begli occhi di Sherlock.

Abbiamo un omicidio efferato (ho amato il riferimento al canone e sono felice che andrai a parare in quella direzione), un pericolo che rischia di portare il Pirata Bianco e la sua ciurma alla morte, un nuovo Morarty (?) che forse è più pericoloso dell'originale e un ritorno a terra che necessita di essere posticipato.
Penso che sia proprio dallo sbarco invernale che partirà la tua storia, giusto?
Sono emozionatissima, non sai quanto mi sono mancati i tuoi pirati!
Come ti ho già scritto ieri, trovo che tu stia dando un'impronta molto letteraria a questa storia e mi piace moltissimo. Così come i riferimenti storici qua e là.
Spero che nonostante tutta l'azione che vedremo ci metterai anche una bella dose di Johnlock e di brotp!

Insomma, ho l'hype a mille, te lo dico. Non vedo l'ora di leggere altro!
Complimenti per tutto e a presto!
Bacioni
S.

Recensore Master
14/01/20, ore 11:03

Finalmente sta arrivando! *_*
Non sai quanto sono felice, non vedo lora di poter leggere la storia finale!
Questa lettera mi è piaciuta moltissimo, perché, sebbene sappiamo già come andrà a finire questa vicenda, ci fa quasi pensare che potrebbe esserci la possibilità che i due amanti non vengano scoperti.
Innanzitutto trovo che sia scritta benissimo, il lessico che hai usato è perfetto per l'epoca ma anche per la persona che la indirizza. A cimentarsi con carta e penna è infatti una donna nobile e istruita, una contessa, che parla come le si addice, nonostante si lasci trasportare da sentimenti e passioni.
Mi sono piaciute moltissimo, alla fine della lettera, le metafore a tema religioso con cui la contessa accompagna i suoi desideri più intimi, trovo che sia un contrasto molto, molto bello. Sacro e profano, in questa dichiarazione disperata e senza speranza.
Lei sa bene che non c'è nessun futuro per la loro storia clandestina e che Victor è molto probabilmente in pericolo, molto più di quanto non lo sia lei.
È stato davvero interessante leggere queste righe e sono davvero contenta che tu abbia aperto una parentesi per questo aspetto della vita di padre Trevor.
Complimenti!
S.

Recensore Master
13/01/20, ore 18:03

Ciao :)
Questa lettera da parte di Mtcroft e Lestrade mi è piaciuta molto, anche perché tramite le sue parole si può capire tanto della sua persona. Si è preso la preoccupazione di mandare una lettera proprio in virtù di certe cose che sono accadute, affinché Sherlock e annessa ciurma sappiano in caso come reagire. Non che sia una novità che Mycroft si preoccupi/cerchi in qualche modo di proteggere Sherlock, ma visto che il rapporto "particolare" che hanno, è bello quando emerge in questo modo.
E poi mi è piaciuta tanto questa storia di Adair, che viste le circostanze non è sicuramente morto per cause naturali, come lui stesso fa notare, è stato ucciso e Mycroft teme davvero che il picco possa raggiungersi con la morte di Sherlock e della ciurma. E quindi, in un certo senso, cerca proprio di metterli in guardia. E' bellissimo poi che l'ho trovato incredibilmente IC tramite queste righe che ha spedito. Insomma, oramai lo sai, mi fa piacere leggere tutto ciò legato a questo mondo che hai creato.
A presto ;)

Nao

Recensore Junior
08/01/20, ore 16:59

Guardare le cose dal punto di vista di Sherlock Holmes fa sempre un certo effetto. È prima di tutto interessante perché tutti i piani architettati fin ora sono suoi, e nessuno è mai stato messo al corrente delle sue idee, le hanno dovute soltanto subire. Qui invece Sherlock esplicita la propria missione di uccidere Moriarty. Capiamo chiaramente che il Capitano non aveva nessunissimo intento suicida, ma quello che aveva progettato era l’unico modo per eliminare il nemico.
Il dolore di Holmes nei confronti di Victor e John è di due tipi: uno passionale, perché li ama, l’altro invece ha a che fare col suo ruolo di Capitano de La Norboury. Non vorrei essere ripetitiva, ma mi piacciono sempre molto i rimandi alla navigazione e ai codici e le leggi che vigono in mare.
Appunto, sul ruolo di Capitano si basa uno degli scritti del diario di bordo. Sherlock non mette in chiaro le cose, non parla con la ciurma esponendo i fatti, i progetti, ecc. Ed è anche un tipo piuttosto stravagante. Per cui è normale che i suoi sottoposti non sappiano sempre se è un bene obbedire a un comando. Ecco che Lestrade funge da mediatore. Spero che non accada ancora qualcosa di simile alla situazione che si era venuta a verificare con Anderson, ovvero che un uomo, o più di uno, dell’equipaggio si metta contro il Pirata Bianco.
 
A preoccuparmi di più in realtà non è la ciurma, ma sono John e Victor.
C’è un passaggio nel quale Sherlock dice di avere un pegno da pagare, credo intenda nei confronti di John, per avergli salvato la vita gettandosi al suo posto dalla scogliera. Mi domando, con molta curiosità, se vedremo Sherlock dover saldare questo debito, il che vorrebbe dire che Watson sarà in serio pericolo!
Su Victor Trevor non ho colto indizi che potrebbero far presagire guai all’orizzonte, semplicemente, come dice Sherlock, lui e John sono fin troppo disposti a sacrificarsi per salvare Sherlock stesso o l’altro. Il che è assai romantico ma anche esageratamente pericoloso.
Sull’aggiornamento riguardo Victor che prega ho poco da dire. Lo trovo sensato. È quello che la maggior parte della gente fa quando si trova a dover affrontare una difficoltà. Hai un’idea chiara del carattere di Victor Trevor e sei stata molto brava a costruirlo, infatti richiami un’esperienza passata per spiegare il suo atteggiamento: “ognuno affronta il dolore a modo proprio, […] Victor lo fece scrivendomi decine di lettere. Io lo feci col silenzio.”
 
Per concludere, ho notato degli accenni alla faccenda di Victor e John che sono l’eredità del Pirata Bianco. Potrei anche aver letto io tra le righe e in realtà questa cosa non c’è, ma mi fa impazzire (in maniera positiva) come sia tutto intrecciato e collegato, da “l’isola del tesoro” a “Barbagialla”, passando per queste lettere. Meraviglioso, complimenti. E grazie per questo lavoro e per la scrittura bellissima.
Non vedo l’ora di vedere altro e di scoprire quale possa essere in effetti la prossima minaccia. Tutte le proposte di Sherlock sono plausibili.
A presto,
K.

Recensore Junior
08/01/20, ore 16:51

Carissima Koa, se non è già ampiamente chiaro voglio dirlo ancora: questa serie “Let’s Pirate!” l’adoro. Ogni volta che aggiorni questa raccolta di lettere faccio le corse a trovare un attimo di tempo per leggere in maniera avida quello che ci proponi.
 
Questa lettera non aggiunge nulla alla trama, né a quella passata di “Sherlock Holmes e l’isola del tesoro” né a quello che sarà il prossimo arco narrativo (sempre che tu non decida di far capitare un incontro con Conte e Contessa de Roux, ma la vedo difficile). Eppure ci dai degli scorci inediti su Victor.
Ripenso all’evoluzione di padre Trevor e non lo riconosco quasi nelle parole della Contessa. Nel senso che Victor si è sempre vantato delle sue conquiste, di essere stato con tante donne, di essere bravo a letto, ma nei fatti lo abbiamo visto solo molto innamorato di Vivian Norboury, e di Sherlock e John ovviamente. Tanto che ho immaginato per lui un epilogo nel quale mette in pratica la castità (non per motivi religiosi).
Concentrandoci però all’inizio della storia di questo personaggio, l’impressione che ho avuto è che sia sempre stato fin troppo spavaldo, tutto fumo e niente arrosto… invece con la Contessa de Roux percepiamo la concretezza di quelle che erano state solo parole!
 
Non so se la donna sia innamorata di Trevor o se la loro relazione è puramente sessuale. Sicuramente non è innamorata del marito, che sembra disprezzare. Non è inusuale trovare una donna rinchiusa in un matrimonio che non la soddisfa e che cerca uno svago fuori dal letto nunziale.
Della lettera mi è piaciuto questo mettere in risalto l’intelligenza di Victor che inventa un modo di comunicare senza essere scoperti. Aspetto contrapposto all’ottusità del Conte che si vanta di saper parlare inglese e invece non lo sa fare. Un uomo tanto sciocco da non rendersi conto del tradimento della moglie. Ovviamente, guardandolo attraverso lo sguardo della Contessa, del marito vengono evidenziati solo i difetti, ma non mi sento di condannarlo in toto: deve essere complicato far funzionare un matrimonio, soprattutto se non c’è amore e se è stato combinato.
E Victor non ha scelto una donna meno astuta di lui, che ha notato che la cameriera probabilmente si è accorta che le cose non tornano. Non credo sia mai stato specificato ma potrebbe essere stata proprio la cameriera ad aver fatto aprire gli occhi al Conte.
 
Ci sono due scelte che hai effettuato che invece mi hanno lasciata perplessa.
La prima è il far scrivere alla Contessa delle cose tanto esplicite e spinte e grondanti di aspettativa. Non mi ha scandalizzata, né è un errore, voglio mettere le mani avanti. Mi sono solo chiesta se una donna della metà del 1600 potesse essere veramente così… poco pudica(?). Certo che accettare di avere una relazione extraconiugale (cosa per la quale all’epoca si rischiava di per sé la galera o addirittura la forca) con un monaco (certe volte lo definisco prete in maniera impropria mi sa) è blasfemo senza dover assegnare a “battesimo” e “confessione” significati sottintesi. Quindi in un certo senso giustifico in questo modo l’audacia della donna.
La seconda cosa è il monito a chi è religioso. Io sono la prima che mette avvisi e segna le proprie storie con reatings anche più alti del dovuto per non offendere e turbare nessuno. Ma dopo una quarantina di capitoli ancora c’è bisogno di mettere in guardia il lettore dalle attività di Victor Trevor o quelle a lui legate?! E anche questa è solo una nota per dire la mia, se ti fa stare più tranquilla continuare a segnarlo, fai pure. Anche perché non toglie assolutamente nulla alla storia.
 
Faccio un salto indietro, perché mi sono accorta di una cosa gravissima: non ho lasciato nessun commento al capitolo di Sherlock. Rimedio immediatamente.


Volevo chiarire una piccola cosa della quale mi sono ricordata ora che mi sono messa a scrivere una recensione alla lettera di Mycroft. Ti ho scritto che Victor era innamorato di Vivian Norbury e tu hai smentito questo fatto. In effetti non hai mai fatto cenno all’amore che Victor avrebbe potuto provare per la donna, l’ho dato io per scontato, sbagliando.
Victor e gli altri pirati, come hai specificato in più di un’occasione, non sono degli assassini. Vedere morire una persona innocente, e per di più a causa propria, immagino sia stato scioccante per Victor. Questa morte è un peso così grande da diventare un aspetto centrale ne “La leggenda del pirata Barbagialla”. E persino la nave sulla quale viaggiano prende il nome dalla donna, probabilmente un omaggio di Sherlock, o un monito.
Ecco, tutta questa importanza riservata a Vivian, mi ha portata a formulare l’ipotesi che Victor potesse provare un tipo di interesse più importante rispetto all’intrattenere solo rapporti carnali con lei.
Credo che siano plausibili entrambe le versioni: innamorato o no.
(Recensione modificata il 19/02/2020 - 08:19 pm)

Recensore Master
08/01/20, ore 11:51

Oh, Sweety, della piratelock, un mignon rispetto a quello che arriverà, ma sai che a me le cose piccine e belle piacciono tanto! *-*
Intanto fammi dire una cosa, che è certo la parte minore ma mi è saltata subito all'occhio, amando le AU e altrettando trovarci dei riferimenti al canone. Magari è casuale, ma Victor ha imparato da Sherlock "a servirsi dei senzatetto"? perchè manda un mendicante a prendere la lettera e ha cura di dire alla sfortunata contessa di non usare l'incriminante carta profumata. Un po' tipo: dopo che hai gli sms dell'amante cancellali, perchè tuo marito ti può leggere il telefono! mi piace davvero, questo tocco.
ma passiamo a lei: sai com'è la mia memoria, quindi le donne nominate da Victor non le potrei ricordare, ma non importa, perchè malgrado la lettera non parli di sè, ma di loro, la contessa ci offre un ritratto esaustivo. Col tuo stile perfettamente adattato all'epoca lasci che ci racconti di un tristissimo matrimonio combinato con un pallone gonfiato che millanta di parlare lingue che non conosce, che evidentemente non ha capito la personalità della moglie, e men che mai la soddisfa a letto. O forse ci prova ma si è capito che il tuo Victor è un Casanova-pirata irresistibile, bravissimo e rubacuori, e quindi... lei fa proprio tenerezza.
a proposito, sai che non sono cristiana quindi la cosa magari è relativa, ma penso che nessuno possa trovare offensive le tue parole. Non che oggi non sia così, ma credo che prima in una società dove si veniva mandati dalla famiglia nei conventi, i preti fossero gran zozzoni alla prima occasione possibile! ^^ è solo storica!
credo che rimarrà in attesa inutilmente (non ricordo, purtroppo, se non c'è stata quell'ultima volta)ma è un amore condannato, soprattutto dall'esistenza di Sherlock (e John), non del marito buffone
è sempre bello trovarti, Dolcezza mia
un bacio alla violetta,
tua, Setsy

Recensore Master
07/01/20, ore 12:35

Ciao 😄
Ho letto questa lettera ieri sera sul tardi e sappi che mi ha lasciata troppo entusiasta. Mi è piaciuta veramente, ma veramente tanto, mi è piaciuto leggere del punto di vista e della storia - terribilmente affascinante a parer mio - che questa contessa aveva con Victor. Non solo, è anche una storia che parla di tradimenti, vergogna, bugie, del nascondersi. Oramai hai capito che ho un po' il kink per certe cose, e immaginarmi un Victor (che è un prete, ricordiamolo) avere questo tipo di relazione con una donna è tipo WOW.
Lei poi è veramente molto presa, si capsice dalle parole piene di passione ed esasperazione che scrive a Victor, la voglia di vederlo e perdersi nell'oblio, ma anche la paura e la vergogna che ne causerebbe il venire scoperti. Insomma, una "parentesi" che mi è piaciuta molto e che da un ulteriore approfondimento sul personaggio di Victor.
Complimenti, a presto ❤️❤️❤️


Nao

Recensore Master
22/10/19, ore 14:15

Shame on me!
Non ho idea di come sia successo... ero convinta di aver recensito anche questa e invece temo di aver solo iniziato a farlo, tempo fa, e di essere stata interrotta da qualcosa di urgente, per poi dimenticarmene completamente. Chiedo perdono, tu sai forse meglio di chiunque altro che è un periodo in cui non ci sto tanto con la testa e dimentico un sacco di cose. Fortuna che ogni tanto controllo se hai aggiornato qualcosa, così mi rendo conto di quello che mi sono persa (come l'ultima kid!vic!lock, che ora recupero prontamente).
Insomma, ora eccomi qui a recensire quella che secondo me è la "lettera" più bella di tutta la raccolta. Che poi lettera non è, perché sono frammenti del diario di bordo del capitano e c'è da dire che all'inizio non sembra nemmeno tanto "di bordo", perché Sherlock vi annota sentimenti ed emozioni che sono estremamente personali e che ad un certo punto dilagano tra le pagine come un fiume in piena.
C'è tutto: il suo amore per John, la mancanza, il senso di colpa, l'inadeguatezza che sente verso Victor, verso la ciurma, il dubbio che i suoi uomini si vogliano ancora affidare a lui, dopo quanto successo. Si sente oppresso da quella responsabilità che solo un uomo al comando può portare, soprattutto se si tratta di un capitano come Sherlock, dedito ai suoi uomini, alle sue convinzioni, che non smette mai di far lavorare la sua mente per trovare la soluzione più giusta ad ogni problema.
Non oso pensare come debba essersi sentito dopo aver mandato Victor da John, durante le vicende di Barbagialla, quando i due uomini che ama di più al mondo si sono trovati entrambi lontani da lui. Deve aver sofferto tantissimo ed essersi sentito molto solo e smarrito. Pero c'è da dire che lui aveva previsto tutto e sapeva bene ciò che John sarebbe diventato. Oddio, forse non completamente, perché quando lo rivede così cambiato anche il pirata bianco resta a bocca aperta per qualche istante! Sarà l'effetto barba?? ;)
In ogni caso, mi è piaciuto moltissimo il tono intimo con cui hai scritto questo diario, il flusso di pensieri che a tratti non ha filtri e che ci dice così tanto di Sherlock e dei suoi sentimenti, delle sue incertezze e delle sue paure.
È bellissimo vedere tutto dal suo pov, anche la caduta di John e Moriarty, non mi stupisce che il capitano avesse sperato di veder comparire John e Victor all'ultimo momento, è un essere umano come chiunque altro, nonostante attraverso gli occhi di Watson ci sembri un angelo in terra.
Sono contentissima di aver avuto occasione di rileggere questa parte e di averti finalmente lasciato qualche impressione.
Stai facendo un lavoro incredibile e non posso che farti i complimenti, per me questa saga potrebbe anche durare in eterno eh, non mi stancherei, te lo assicuro! ;)
Bacioni e a presto.
S.

Recensore Master
07/10/19, ore 16:52

Grazie alla mia proverbiale mancanza di memoria i riferimenti ai capitoli cadono nel vuoto che imperversa nella mia mente, ma per fortuna non ho avuto problemi ugualmente a godermi la lettera, e sì, anche seguendo il tutto visto che ho letto le due storie di pirati
Sono felice che questa raccolta vada avanti, e - caso unico - va benissimo che la sua pubbicazione sia sporadica altrimenti si rischia quache spoiler ^__^. No, lo so che non ti sbaglieresti, ma se alcune cose vuoi rivelarle man mano che iniziera la terza parte dovrai pure tenertele!
Qui assisitiamo alla controparte dal versante di Sherlock che ci racconta, con la confidenza che si può avere solo per il proprio diaro personale, la sua versione dei fatti sull'allontanamento di John e l'umore depresso di Victor. Lui lo sa come può calmarlo e farlo stare meglio, che il loro peculiare affetto è tutto per quel magnifico e un po' matto ragazzo che vive solo per lui quanto John, si può dire, anche se in modo diverso. Moriarty è un grande calcolatore, ma come al solito si perde i pezzi... se nella serie aveva sottovalutato l'aiuto di Molly qui la pericolosità di John gli era parsa poca e questo ha fatto sì che lui potesse gettarsi e salvare Sherlock. Che qui ammette un'umanissima debolezza, cioè che un pochino ci sperava che i "suoi amori" lo seguissero malgrado l'estremo pericolo. In effetti credere che non lo facessero era un po' strano, sarebbe servita dell'ingenuità, perchè va bene che la sua parola è sacra in quanto sono membri dell'equipaggio, ma certi sentimenti prevalgono...
Sherlock non è solo, Moran o la perla di Nassau non devono cantare vittoria in anticipo, questo è certo
questo credo sia il tuo più esteso e curato dei tuoi lavori , o sono sempre tutti, quindi parlo di una vera opera antologica,e se c'è qualcuno da cui posso aspettarmela sei tu
baci perlacei,
Setsy
ps ora mi ricorderò bene il tuo compleanno ^^

Recensore Master
28/09/19, ore 14:42

Ciao Koa!
Torno a recensire questa raccolta dopo troppo tempo, ho visto che l'hai aggiornata e non voglio assolutamente rimanere indietro! :)
Come ti avevo già detto probabilmente nella recensione che ti ho lasciato alla lettera precedente, trovo che l'idea di aggiornare occasionalmente una raccolta di questo genere sia davvero un'ottima idea, ci permette di conoscere più a fondo i vari personaggi e di scoprirli da un altro punto di vista, il proprio.
Se con Lestrade avevi fatto un ottimo lavoro, qui ti sei superata, mostrandoci, una lettera dopo l'altra, gli anni in cui Victor e Sherlock sono rimasti lontani.
Il prete, all'epoca, era un ragazzo che faceva la vita da monaco, in attesa di prendere i voti, studiando e seguendo la routine di quella vita religiosa rigidamente scandita, sentendosi veramente libero solo di notte, quando poteva sognare di belle donne ma soprattutto di Sherlock.
È sempre molto toccante addentrarsi nel cuore di Victor, approfondire i suoi sentimenti per suo cugino, così profondi e puri, difficili da comprendere, poiché chiudono fuori tutti gli altri, in parte anche John.
È amore, certo, di tipo fraterno ma ancor più forte e radicato, perché nelle avversità oni sentimento si rafforza e rende gli spiriti ancor più affini e legati.
Non ricordo se nella storia originale spiegavi come mai Sherlock non rispondeva alle lettere, dovrò rileggerla, così una buona volta finirò anche di recensirla come si deve.
In ogni caso, Victor continua a scrivergli perché è quel sentimento a tenerlo in vita e a dargli speranza, non smette mai di credere che un giorno o l'altro Sherlock verrà a salvarlo.
Cosa che accadrà presto, perché ora il matrimonio si avvicina e di certo il promesso sposo non è minimamente interessato a Molly, o a qualunque altra donna, perciò il momento della fuga è arrivato!
Victor dichiara che darà la sua benedizione solo alla persona amata davvero da Sherlock ed è quello che fa con John quasi subito, conscio del sentimento che subito scorge nel suo amato cugino.
Incredibile come riesca a leggergli dentro.
Victor è un personaggio magnifico, al di là del suo atteggiamento che non può non conquistare il lettore alla prima battuta, è così profondo e multisfaccettato che ci si potrebbe scrivere all'infinito... cioè, TU potresti scriverci all'infinito, perché è solo tuo e penso che ti sia stata bravissima a concepirlo esattamente così.
Insomma, un altro bellissimo capitolo per questa raccolta che mi piace moltissimo.
Leggerò quanto prima anche la lettera su Sherlock, che è in realtà un diario di bordo (sì, lo ammetto, ho sbirciato e qualche riga l'ho letta XD), appena avrò un po' di tempo in questi giorni!
Ti rinnovo i miei complimenti e ti mando un bacione.
S.

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