Recensioni per
La vita è un fortunato incidente
di tixit

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/08/19, ore 21:29
Cap. 1:

Mi piace molto questa interpretazione dei fatti. Molto possibile e realistica. Se fosse successo questo, avrebbe sofferto di meno perché il finale che hai scelto ridà vita alla dolce Diane. Mi è piaciuta molto l'ultima frase perché apre nuove opportunità di speranza. Hai dato a Diane la fortuna di trovare un fidanzato che non la meritava e in più le hai dato il coraggio di lasciarlo perdere invece che perdersi.

Recensore Junior
18/08/19, ore 21:08
Cap. 1:

Questa povera Diane è vittima di se stessa e della sua apatia più che del fidanzato Tratteggi poco quest'uomo tanto da lasciarmi il dubbio se di fronte ad un entusiasmo maggiore di Diane sarebbe rimasto con lei oppure no. La madre è pesante come un mattone ed il fratello brilla per la sua assenza e la sua superficialità. Alla fine Diane sceglie la vita anche se non si capisce cosa ci sarà dopo : è difficile diventare indipendenti tutt'a un botto da succubi che si è sempre stati.. forse Diane rimarrà quella di prima ma sceglierà cosa non guardare... I miei sinceri complimenti per questa storia così intensa ed originale!

Recensore Master
16/08/19, ore 12:39
Cap. 1:

Cara Tixit,
torno a leggerti con moltissimo piacere e, credimi, questa shot mi ha praticamente chiamato. Un bellissimo momento introspettivo, dedicato a Diane, un personaggio all'apparenza debole ma che trova modi diversi per affrontare ciò che la vita le ha dedicato. Una vita la cui parabola scende inesorabilmente verso il basso, dove però, nelle cose peggiori, cerca la parte migliore, siccome non ha fatto altro che questo, in tutta la sua vita. Obbedienza e accondiscendenza, perché non può pretendere altro dalla vita, perché Diane è ingenua, e forse ha smesso addirittura di sognare, da quando tutto ha iniziato a prendere una piega oscura e contro di lei.

La cosa meravigliosa di questa shot è il senso di apatia che pian piano ci mostri, che alla fine tendiamo a provare anche noi e dove, in una vita come quella di Diane, vuota e senza alcuna prospettiva, sembra quasi l'unica soluzione, salire su quella sedia e farla finita. Sembra quasi che l'unica cosa da fare è darle ragione, perché come hai affrontato la sua introspezione, spiega perfettamente lo stato d'animo della ragazza: morire o vivere non fa alcuna differenza. Il mondo è contro di lei, e significa che il problema non è il mondo.
Ed è qui che mi stupisci e rimango ammaliata: la prospettiva cambia e, come nella storia delle rette parallele, la matematica e la geometria distorcono il mondo.
Alta, imponente, ritta su una sedia, Diane capovolge il suo mondo, lo vede dall'altro e trova la piccolezza, l'aridità di quelle persone che l'hanno fatta sentire inutile, inadeguata e sbagliata.
E allora scende. Non ci è dato sapere cosa farà ora che ha abbandonato quel pensiero, ma non importa; ci hai lasciato speranza, il che è davvero molto positivo!
Complimenti, è sempre un piacere leggerti!
Miry

Recensore Junior
15/08/19, ore 12:27
Cap. 1:

Eccomi qua per lo scambio! Mi ha incuriosito molto questa storia. Immagino che, fino a non molto tempo fa, per la maggior parte delle donne la situazione fosse questa (che tristezza...). Fa riflettere, sia dal punto umano che "letterario" ( non mi ero mai soffermata a pensare a certi risvolti nella storia originale). Ben scritta, ben narrata e molto scorrevole, nonostante la tematica delicata

Recensore Veterano
13/08/19, ore 23:49
Cap. 1:

Ciao, complimenti per questa one shot così bella.
Beh, Diane, è davvero un personaggio intenso. Piccola, secondaria, quasi irrilevante nell’anime, eppure con un impatto emotivo fortissimo. Tu ci hai aperto una finestra interessante su di lei e su i suoi fragili sentimenti, ipotizzando una situazione davvero plausibile, anche considerando l’epoca. La debolezza di Diane non sta tanto in lei, ma nel mondo in cui è cresciuta, che l’ha resa volutamente piccola e fragile: un personaggio opposto in tutti i sensi possibili ad Oscar, eppure, oserei dire, quasi più tragico della bella comandante dei soldati della guardia. Diane ha un’essenza reale e tangibile, e tu le hai reso benissimo giustizia dedicandole questa breve storia.
Ancora complimenti!
A presto!

Recensore Master
13/08/19, ore 22:12
Cap. 1:

Il finale è sospeso, forse l'hai salvata alla fine? Povera piccola Diane, sballottata dalle convinzioni errate di tutti gli altri e dai loro desideri, senza averne di suoi.

Recensore Master
13/08/19, ore 18:29
Cap. 1:

Anche una ff ci può insegnare, che nella vita basta guardare le cose in maniera diversa e che non bisogna arrendersi mai..Si é vero basta ' salire su una sedia ' e vedere ' oltre'...bravissima ..

Recensore Master
13/08/19, ore 15:31
Cap. 1:

Questa versione della tragedia di Diane è interessante, non tanto per quello che c'è stato fra lei e il fidanzato, quanto per le ragioni che hanno spinto la ragazza sull'orlo del baratro.
Quando Oscar e André vanno a casa di Alain, la madre dice che a indurre al suicidio Diane sono stati la vergogna dell'abbandono e l'infrangersi delle speranze di una vita migliore. Il fatto che, fra lei e il fidanzato, ci fosse stato qualcosa rientra, comunque, nelle varie speculazioni delle fanfiction.
Ciò che rende diversa questa storia è che ad annichilire la ragazza non sono stati la vergogna né una presunta gravidanza - che rimane un'ipotesi molto vaga e relegata sullo sfondo - né, tanto meno, il rimpianto per un fidanzato con il quale l'incanto si è rotto e che è da lei valutato soltanto in termini di tempo.
A prostrare Diane è stata la consapevolezza di avere fallito la missione, unita al sospetto di essere poco amata.
La madre vede in lei una sposina che si deve togliere al più presto dal bilancio familiare e, magari, dare una mano dopo il matrimonio. Il fratello non si cura di lei più di tanto. Per la madre, Diane è una sciocca che si è fatta sfuggire una merce più rara della cioccolata e del the. Per il fratello, se sapesse, sarebbe una donna da nulla, perché chi si dà via per nulla nulla vale.
Questa Diane è una fanciulla mediocre che in nulla eccelle e la cui unica dote è l'obbedienza. Colpisce l'estrema sprovvedutezza di lei che non è il candore elevato a poesia dell'ingenua dei romanzi, concupita, magari, dal vilain di turno, ma l'insipienza di una ragazza cresciuta senza istruzione, senza televisione, senza riviste per donne, senza classi miste, ma all'ombra di un convento, di una madre distante e, forse, un po' avara di sentimenti e di un fratello che sembra un bue. Una ragazza chiamata a custodire gelosamente ciò di cui, fino a poco tempo prima, ignorava l'esistenza e che, adesso, la appare soltanto come il preludio di qualcosa che non è, poi, tutto questo granché. Lo deve custodire per accaparrarsi una merce più preziosa della cioccolata e del the e non certo per motivi di ordine morale.
Perché Diane non condivide il pensiero di chi la circonda? Perché è così condiscendente con un fidanzato di cui poco le importa? Perché infrange i tabù, se non c'è una solida e prorompente motivazione di base? Per disinteresse verso un mondo che non capisce e da cui si sente poco accettata? Perché anticipa l'obbedienza alla fase del fidanzamento? Perché si lascia trascinare come un rametto dalle correnti? O perché non avverte l'esigenza di accaparrarsi una merce che, poi, tanto preziosa non è?
Sta di fatto che salire su quella sedia la affranca dalla mediocrità. Vede l'ex fidanzato e la madre in un'altra prospettiva e decide di non soccombere. Il compiacimento di una madre che si intrattiene a parlare, come se niente fosse, con l'ex fidanzato fedifrago e con la nuova fidanzata di lui arpionata al braccio, probabilmente, non è la missione il cui fallimento determina l'insuccesso di una vita.

Recensore Master
13/08/19, ore 15:27
Cap. 1:

Tiziana meraviglia creatura, in una giornata no, arrivi con uno spiraglio di luce. Ancora una volta ci dimostri come la vita sia solo questione di prospettive. Che l'assoluto non esiste e che tutto è possibile.
Delicata, dolce e dissillusa la tua Diane. Piccola creatura lasciata in balia di sé stessa, impreparata al mondo, nata con la colpa di essere donna e per lo più povera. Eppure basta un piccolo particolare per non arrendersi e scegliere comunque di continuare a vivere.
Fantastica la descrizione del prete e della ingombrantissima madre.

Recensore Master
13/08/19, ore 14:56
Cap. 1:

Volutamente non ho letto chi fosse il personaggio del pov e ne sono stata felice, perché mi sono goduta l'effetto sorpresa piano piano (ho identificato Diane quasi sul finale!). La tua è una rilettura assolutamente plausibile delle ragioni che possono aver indotto Diane al suicidio: il matrimonio mancato dopo essersi concessa al proprio fidanzato, il senso di vergogna, la solitudine. Forse un giorno la Ikeda ci farà un gaiden, per il momento in quello di Alain ci ha fatto conoscere il promesso sposo e non sembra un mostro... ma tant'è, la povera Diane reagisce all'abbandono in maniera drammatica. Nella tua storia però c'è una sorpresa: proprio sull'orlo del baratro, la piccola Diane capisce quanto siano insignificanti le ragioni che la stanno portando al suicidio e nella sua testa dice ''no'' . Davvero un bel racconto, Tiziana, uno di quelli che sono più nelle tue corde: malinconico e introspettivo, ma stavolta con quella nota di speranza che ha risollevato una giornata (la mia e quella di Diane) decisamente partita male!
Un saluto e buon ferragosto
Silvia
(Recensione modificata il 13/08/2019 - 02:57 pm)

Recensore Veterano
13/08/19, ore 11:25
Cap. 1:

Ma allora questa ragazzina che vive di assoluti riesce a ridimensionare non solo l'accaduto ma anche quel pezzo di egoista del caro fidanzato, e le lacrime della madre e il comportamento sconsiderato del fratello, riuscendo a scendere prudentemente dalla sedia, che di peccato mortale ne ha già fatto uno. Bello, brava. Interessante e nuova prospettiva.