Dodicesimo classificato (parimerito)
Carmaux/Carmaux_95
Vetro temperato
Tot: 44/50
Stile: 15/15
Per prima cosa ti ringrazio per le note a fine storia, che mi hanno permesso di contestualizzare la vicenda: per quanto io conosca i Queen, non li conosco abbastanza da avventurarmi nel Fandom senza le dovute spiegazioni. Detto questo, la storia è molto curata e non presenta evidenti problemi di tipo grammaticale/sintattico, in tutta la fic sono riuscita a trovare solamente una frase di cui non sono certissima, che è la seguente: «Sei il mio migliore amico! Non ti starà venendo la sbronza triste.» dove al posto del punto fermo, per quanto sia una domanda chiaramente retorica, avrei messo un classico punto interrogativo.
Lo stile con cui hai scritto la storia è semplice e piacevole, non annoia al lettore e si arriva facilmente alla conclusione mantenendo alta l’attenzione. Il lessico usato dai protagonisti è adeguato alle loro età (peraltro, la battuta sulla sambuca mi ha letteralmente uccisa, ma sono una fan delle battute squallide) e non è mai fuori luogo o eccessivo.
A livello stilistico non ho grossi commenti da fare: la storia, sebbene la tematica trattata non sia “facile”, è comunque piacevole e si legge bene. Vi è inoltre un buon equilibrio tra le parti dialogiche e quelle descrittive, che contribuisce a mantenere dinamico il testo.
Nel complesso, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro, non ho fatto alcuna fatica a leggere la storia, che ha saputo coinvolgermi e tenere la mia attenzione alta fino alle ultime righe.
Originalità: 9/10
La tematica che hai scelto di indagare non è semplice né scontata, sebbene sia stata più volte sviscerata in diverse storie che mi è capitato di leggere: la violenza domestica è uno di quei temi che devono essere trattati e sviscerati, conferendo un sotteso scopo pedagogico a tutte le opere che ne parlano. Mi soffermerò in seguito su come hai trattato la tematica, qui preferirei attenermi solamente all’originalità della trama.
Un grosso punto a tuo favore è, secondo me, come sei riuscita a inserire questo tema, così difficile, con naturalezza nel racconto, senza farlo sembrare una forzatura. I protagonisti interagiscono con naturalezza, portando lentamente il lettore a prendere coscienza del comportamento di Roger che, a inizio storia, è ovviamente forzatamente innaturale.
Quel dire e non dire, riguardo ai lividi di Roger, a inizio storia, è secondo me un’arma a doppio taglio: da un lato, fornisci fin da subito un grandissimo indizio (utile per cogliere quello che è il focus della storia) che consente al lettore di formulare ipotesi e fantasticare sul proseguimento della storia, ma dall’altro rischi anche di giocarti l’effetto sorpresa. Io non sono una persona particolarmente intuitiva, ma ammetto di aver fiutato fin da subito dove la narrazione sarebbe andata a parare, per cui la rivelazione che coglie Freddie mi ha probabilmente investita con meno forza di quanto non avrebbe dovuto.
Per il resto, non ho riscontrato grossi “punti deboli” nella trama della tua storia che, nel complesso, ripeto essere stata una lettura tutto sommato piacevole.
Gradimento personale: 6/10
Non sono certa del mio parere riguardo questa storia: è uno di quei spiacevoli casi in cui, facendo la lista di ciò che mi è piaciuto e ciò che mi è piaciuto di meno, mi ritrovo a non avere abbastanza elementi per dire “mi è piaciuta”, ma nemmeno per dire “non mi è piaciuta”. Nel complesso, come ho già anticipato, la storia è scritta in maniera gradevole e scorre molto bene ma, purtroppo, non mi ha coinvolta come avrebbe dovuto.
Secondo me, il problema principale che ho avuto con questa storia risiede nel doverla valutare come un’originale: non sono riuscita a immedesimarmi nei personaggi perché il testo da per scontato che il lettore li conosca, come testimonia il fatto che, per esempio, essi non vengono quasi mai descritti fisicamente (tranne Roger che, se non vado errato, viene descritto come “il biondo” e scrivi che era di corporatura minuta), e quindi ho un po’ faticato a entrare nella vicenda, non riuscendo appunto ad associare un aspetto fisico ai personaggi (tranne Freddie, ovviamente, ma per quel poco di conoscenza personale che ho).
D’altro canto, metto un attimo le mani avanti, ciò non implica che la caratterizzazione dei personaggi non mi sia piaciuta: ti anticipo che è stata probabilmente la cosa che più mi ha convinta di tutta la storia, spero di non prestarmi a fraintendimenti.
Un’ultima cosa che non mi ha convinta è che, sebbene vi siano diverse parti descrittive, ho un po’ fatto fatica a toccare le sensazioni dei protagonisti: penso che sia dovuto al fatto che molti dialoghi avvengano in rapida successione, senza essere intervallati da parti più descrittive, e così al lettore non viene dato il tempo di elaborare i sentimenti di Roger e Freddie. Ovviamente ciò costituisce la mia personalissima opinione, sperando di non aver peccato nell’essere diretta: d’altronde, la storia non è affatto brutta e, se posso permettermi, devi assolutamente continuare a scrivere.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Penso che il grande punto forte di questa storia sia, come anticipavo in precedenza, la caratterizzazione dei personaggi. Il lavoro che hai fatto, in questo parametro, l’ho trovato molto accurato: i personaggi sono ben differenziati tra di loro (cosa non scontata) e agiscono con criterio e in maniera coerente tra di loro.
Ma iniziamo con ordine. Freddie è il personaggio che ho apprezzato di più, con quel suo fare un po’ da “papà”, hai fatto un ottimo lavoro nel sottolinearne la profonda umanità e l’affetto che provava per Roger, quel momento di incertezza che deve aver provato nell’apprendere che il ragazzo era vittima di violenza domestica. In particolare, mi è piaciuto il momento dell’abbraccio, che è molto verosimile e ben costruito.
Anche Roger è caratterizzato in maniera eccellente, ho apprezzato molto quella sua vena aggressiva, autodifensiva, che presagiva il vero focus della storia. Mi è piaciuto il suo sciogliersi pian piano, dopo che Freddie ha scoperchiato il famoso vaso di Pandora. E poi, secondo me sei stata brava a rappresentare i ragazzi (includo anche John) ubriachi senza rendere la descrizione irreale o, per usare un termine moderno, cringe.
Anche Brian e John, sebbene siano presenze marginali, sono resi molto bene all’interno della storia, il primo specialmente mi ha colpita nella sua descrizione da fratello maggiore, complementare a quella di Freddie, che si preoccupa dei due minorenni.
Insomma, mi complimento con te per l’ottimo lavoro.
Utilizzo del genere Angst: 4/5
Il genere si sente e non si sente: nonostante la tematica complessa e delicata, ammetto di non essere stata investita appieno da quell’aria “asfissiante” propria del genere. Ammetto di non essere stata pienamente convinta dalla storia, da questo punto di vista. |