Recensioni per
Il biscotto della pace
di Carme93

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/05/23, ore 17:42

6° CLASSIFICATA AL "NEW GENERATION CONTEST"

STILE E GRAMMATICA = 7,50/10

Il tuo stile si mantiene sempre su un piano molto semplice e colloquiale, tuttavia adeguato alla giovane età dei protagonisti. La lettura è scorrevole e gradevole, in questa semplicità ho riscontrato una buona varietà lessicale, ma l'utilizzo di termini e pronomi come egli, ella e sicumera non mi è sembrato molto appropriato: anche se non sono ripetuti spesso, saltano subito all'occhio e risultano stonati rispetto ai toni leggeri della storia.

Per quanto riguarda gli errori, parto dall'utilizzo delle virgole che spesso sono assenti, in particolare prima dei gerundi e degli aggettivi e dopo i vocativi. Ti consiglio di inserirle più spesso per scandire meglio il ritmo, così che la lettura non risulti continua e senza respiro.
Ti riporto giusto qualche esempio;

“Ted Remus Lupin stavi ancora leggendo quel romanzo senza fare i compiti!”/“Teddy sollevò un sopracciglio dubitando fortemente che in quel genere di giornale si potesse trovare un articolo culturalmente elevato”/ “Sospirò infine Victoire rassegnata alle insistenze di Molly.”/“Li vedi sono tutti a terra”/“Teddy mi fai il solletico”/“Insomma Molly non è stata nemmeno rimprovata...”
“Sussurrò Molly eccitata, stringendo la piuma pronta a prendere appunti sul loro esperimento.” (Immagino che “pronta” sia riferito a Molly e non alla piuma, per cui andrebbe inserita la virgola prima dell'aggettivo)
“Vic, tutt'altro che intenzionata a deluderlo, afferrò il biscotto felice e abbracciò il cuginetto.”
(Così sembra che “felice” sia riferito al biscotto, l'aggettivo andrebbe inserito in un inciso o in alternativa si può cambiare l'impostazione della frase. Per esempio: “Vic era tutt'altro che intenzionata a deluderlo. Felice, afferrò il biscotto e abbracciò il cuginetto.”)
In un paio di casi ho riscontrato qualche virgola superflua:
“Conclusi i preparativi per il suo piano, il ragazzino, ritornò dalle due bambine.”
“Già quando si era arrampicato sulla sedia, gli era preso un colpo”
Infine ti riporto qualche errore/imprecisione sul piano stilistico e grammaticale.

“Si lamentò scostando la rivista bruscamente e sedendosi sul tappeto più compostamente”.
I due avverbi creano una rima non molto piacevole. Si potrebbe eliminare “bruscamente” oppure invertire l'ordine: “scostando bruscamente la rivista e sedendosi più compostamente sul tappeto.”
“Piccolo salottino.” Salottino rimanda già a una stanza di piccole dimensioni quindi l'aggettivo è una rimarcazione superflua, a meno che non si voglia scrivere “piccolo salotto.”
“Albus è l'unico a non aver mai compiuto la sua prima magia! Persino Louis, che non ha ancora compiuto un anno, fa volare i sonagli dalla culla” (La ripetizione non passa inosservata. Il secondo “compiuto” si può direttamente eliminare perché la battuta avrebbe comunque un senso e risulterebbe più sciolta e naturale)
“Decise Victoire impadronendosi della pergamena, su cui Teddy avrebbe dovuto scrivere il tema di Storia della Magia, di piuma e inchiostro.” (Per un attimo l'ordine sintattico mi ha fatto interpretare automaticamente il nome della materia come Storia della magia, di piuma e inchiostro! Questo effetto si potrebbe evitare optando per un ordine diverso: “Impadronendosi di piuma, inchiostro e della pergamena su cui Ted avrebbe dovuto scrivere il tema di Storia della Magia.”)
“Ginny e Harry spesso, quando erano occupati, li affidavano le tre piccole pesti” (Gli affidavano)
“A Ted strinse il cuore” (Si strinse)
“Hai visto che tutto ok?” (Hai visto che è tutto ok?)
“Rovinare il quel modo il suo peluche” (In quel modo)
“Mormorò lanciandolo un'occhiata di sbieco a Vic”. (Lanciando)
“Si vergognava troppo di far sapere a Ginny e a Harry i dispetti tirati ad Albus...” (“Far sapere i dispetti” mi sembra scorretto o comunque un po' rozzo. Sarebbe meglio “far sapere a Ginny e a Harry dei dispetti tirati ad Albus”)
“Sbottò Molly al posto suo con un tono quasi ovvio, che Teddy dovette impedire a Vic di tirarle i capelli.” (Qui sarebbe meglio utilizzare la congiunzione “e” al posto di “che” oppure scrivere “con un tono così ovvio che Teddy dovette impedire a Vic di tirarle i capelli”)
“Sospirò Teddy, al quale la questione lo toccava ben poco.” (L'espressione è scorretta, si potrebbe riformulare mantenendo sempre lo stesso significato, per esempio “al quale interessava poco della questione” o “il quale era poco toccato dalla questione.”)

PERSONAGGI = 9/10

Il punto di vista è quello di Ted ma nella storia compaiono vari personaggi, alcuni con una presenza maggiore rispetto ad altri. Non ci sono introspezioni profonde e psicologie particolarmente complesse ma dopotutto questa non è una grave carenza in rapporto al genere della storia (una commedia familiare dai toni leggeri) e all'età dei personaggi.
Ognuno di loro ha dei tratti caratteriali lo portano ad avere una funzione, un ruolo all'interno della vicenda; Ted (il più grande del gruppo) è un ragazzino con la testa sulle spalle, sensibile e molto premuroso nei confronti dei Potter, che anche secondo canone sono un po' come la sua seconda famiglia. Poi c'è Victoire, una bambina decisamente accesa e vivace ma, rispetto a Molly, più coscienziosa, incline all'empatia e al senso di colpa nel rendersi conto di aver combinato dei guai. Albus è sensibile, gentile in una maniera quasi ingenua, disposto a perdonare e comprendere i cugini perché capisce che dopotutto hanno agito per il suo bene.
Molly nella sua entrata in scena risulta molto ricalcata su Percy, forse è un po' eccessivo che ad appena otto anni definisca infantili i giochi dei cugini e che in seguito critichi l'immaturità del seienne Fred. Ho trovato queste battute un poco forzate, probabilmente sarebbero state più credibili se entrambi i personaggi avessero avuto qualche annetto in più. (Per esempio, una Molly di dieci anni in attesa della sua lettera per Hogwarts che trova infantili i comportamenti di un Fred coetaneo o poco più piccolo di lei)
Nonostante ciò, nel corso della storia Molly esibisce una sua personalità che ci fa capire che lei non è affatto “la santarellina di casa Weasley”, ligia alle regole come ci si potrebbe aspettare: è a suo modo vivace, caparbia, priva di peli sulla lingua e di scrupoli nell'attuazione del suo piano, persino un po' cinica. Insomma, alla fine il paragone con Percy è stato messo da parte e Molly mi ha addirittura ricordato Fred e George alle prese con gli esperimenti delle Merendine Marinare!
È positivo che Ted rifletta su come, nonostante la passione per la lettura e la tendenza a fare sfoggio di maturità e intelligenza, Molly non comprenda a pieno tutto ciò che legge nei libri, finendo tra l'altro per ripetere a pappagallo le frasi ascoltate dal padre. Dopotutto è verosimile che i figli (soprattutto i bambini molto piccoli) finiscano per assimilare alcuni atteggiamenti e opinioni dei genitori, il che non significa che crescendo non possano sviluppare una personalità tutta loro.
Anche gli adulti, nelle loro brevi comparse, mi sono sembrati molto IC. Per esempio Harry che nonostante faccia una ramanzina a Ted si mostra più paziente e meno collerico rispetto a Ginny.

TRAMA = 10/10

La struttura della trama è semplice ma ben costruita e funzionale: un'introduzione della situazione problematica, una divisione in tre parti (ognuna dedicata al piano di un diverso personaggio) e un classico lieto fine. Il tutto scorre con un buon ritmo ed è condito da numerose battute e trovate divertenti che strappano un sorriso e spingono il lettore ad andare avanti, curioso di scoprire quale sarà il prossimo piano partorito dalle menti dei nostri piccoli eroi.
Hai ripreso un tema abbastanza comune nel fandom, ovvero la prima magia compiuta da un piccolo mago/una piccola strega, senza però focalizzarti su un singolo episodio raccontato dal punto di vista di Albus ma strutturando una successione di diversi episodi in cui a essere protagonisti sono i piani orditi da Ted, Victoire e Molly per spingere il cugino a manifestare i suoi poteri. Intorno hai ricreato un contesto familiare quotidiano in cui ho percepito l'atmosfera dei libri della saga, arricchita da dettagli come la conversazione sulla prima magia di Neville e l'articolo sul Settimanale delle Streghe, dove hai ripreso molte informazioni canoniche mettendoci comunque del tuo, con quel tocco di ironia che non fa mai male: il risultato è ottimo, potrebbe essere un articolo uscito dalla penna della Rowling!
Sempre per rimanere sul piano dell'originalità; so che le kidfic non sono di certo rare ma sono comunque un po' meno popolari rispetto ad altri generi e di mio non ne leggo molte, quindi per me questa lettura è stata una ventata d'aria fresca. Inoltre, visto il destino canonico del rapporto tra Victoire e Ted, mi aspettavo di trovare qualche accenno a una possibile cotta infantile o che la loro venisse presentata come una grande amicizia eterna, se non esclusiva perlomeno fortemente intima. Non è stato così (anche se i due sono indubbiamente legati) e questo è un punto a tuo favore! In caso contrario non sarebbe stato certo un male ma ogni tanto è bello leggere una fanfiction in cui sono del tutto assenti i popolarissimi temi delle ship e del romanticismo, che possono essere presenti seppur in forma accennata anche in alcune kidfic.

UTILIZZO DEL PROMPT = 0/3

Non è stato utilizzato alcun prompt.

GRADIMENTO PERSONALE = 5/5

La tua storia è stata una delle mie preferite, anche perché mi ha permesso di allontanarmi da ciò che leggo di solito, ovvero storie angst e/o romantiche.
Mi è piaciuto tantissimo immergermi in quest'atmosfera spensierata, seguendo le dinamiche quotidiane del clan Potter Weasley. Mi sono divertita a seguire la vicenda, ero curiosa di scoprire quale sarebbe stato il piano successivo e in che modo Albus avrebbe finito per rivelare il suo primo segno di magia. Ho letteralmente adorato Molly, la sua sfrontataggine e disinvoltura sono da Oscar e mi hanno fatta ridere in molti momenti! Per esempio quando fa notare ad Albus che i suoi capelli sono tutti a terra, “vedi?”, e quando svela ad Harry ogni dettaglio del suo piano senza neanche un briciolo di vergogna.
Inoltre adoro ritrovare nelle fanfiction dettagli che contribuiscono a ricreare l'atmosfera dei libri, come per l'appunto l'articolo sul Settimanale delle Streghe. Qui muovo un'unica osservazione riguardo l'impaginazione ma non è una vera e propria critica e non mi sembrava giusto considerarlo un errore: dal computer il font in cui è scritto l'articolo è perfettamente leggibile, invece dal telefono risulta molto piccolo e rende la lettura parecchio faticosa. Non so se a te risulta lo stesso, in caso ti consiglio di modificarlo un po' così da facilitare chi si trova a leggere la storia dal cellulare.
Nonostante questo problema, i contenuti dell'articolo rimangono brillanti e piacevolissimi da leggere!

TOTALE = 31,50/38

Recensore Master
22/09/19, ore 14:58

VALUTAZIONE DAL CONTEST "LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI"

meglio nei prossimi parametri), il punto focale di questa storia non è tanto l’introspezione dei bimbi, ma proprio l’azione stessa: è una storia fatta di avvenimenti, e uno stile così pulito, “trasparente”, è secondo me il modo migliore per concentrare tutta l’attenzione del lettore sull’intreccio di trama, senza perdersi in arzigogoli retorici che, forse, in una storia del genere sarebbero stati solo degli orpelli superficiali.
È una riflessione che mi sono già ritrovata a fare anche a proposito di altre storie (e del resto, visto il tema del contest, la cosa non dovrebbe stupirmi troppo), ma ho trovato che la tua storia e la tua narrazione richiamassero molto gran parte della letteratura per l’infanzia: per lavoro, leggo tanti libri per bambini e ragazzi (e li apprezzo immensamente), quindi questo per me non è affatto un aspetto negativo, ma, anzi, trovo che sia un valore aggiunto, quando ogni cosa è fatta per bene. Considerando poi che stiamo parlando di una fanfiction che prende le mosse da alcuni pilastri della letteratura per l’infanzia contemporanea, la cosa non può che essere apprezzata (e, a questo proposito, trovo molto significativa e coerente la citazione con cui si apre la storia).
Ci sono solo alcuni passaggi – si tratta davvero di sottigliezze, ma più una storia è scritta bene, più mi sento in diritto di andare a cercare anche il pelo nell’uovo, soprattutto per cercare di farti un quadro il più possibile approfondito – che in qualche modo mi sembrano leggermente confusi, per quanto riguarda il registro stilistico: spesso, cercando un sinonimo per indicare i protagonisti, utilizzi “esso, ella: non si tratta di errori di per sé (anche se, per gusto personale, preferisco soluzioni diverse), ma nel caso di una storia tanto semplice e diretta, mi sembra che espressioni simili (ella, soprattutto) stonino un pochino. Te lo faccio notare consapevole che si tratti veramente di sottigliezze, meccanismi che spesso abbiamo interiorizzato al punto da non fermarci nemmeno a rifletterci sopra, ecco.
Ho trovato poi alcuni piccoli errori nell’uso della punteggiatura, o delle piccole distrazioni che sono quasi sicura trattarsi soprattutto di errori di distrazione o refusi (cose quasi fisiologiche, quando si scrive un testo più lungo delle mille parole): ovviamente questo non ha inficiato il godimento della lettura, ma già che ci sono te li segnalo, magari possono esserti utili per correggerli in seguito.
“Ted Remus Lupin stavi ancora leggendo…” qui, (e in realtà anche in qualche altro punto simile, che non ti riporto per non sembrare la maestrina con la matita rossa), manca una virgola dopo il complemento di vocazione
“I maghinò, però, non sono dei Babbani, essi, nascendo e crescendo in una famiglia magica, conoscono perfettamente la…” per non appesantire il ritmo con tutte queste virgole, io forse avrei preferito l’uso dei due punti dopo “Babbani”.
“Ginny e Harry spesso, quando erano occupati, li affidavano…” ti è sfuggita una g.
“Conclusi i preparativi per il suo piano, il ragazzino, ritornò dalle due bambine.” Anche qui, dopo ragazzino io non avrei messo la virgola.
“Hai visto che tutto ok? L’abbiamo sistemato” qui molto semplicemente ti è sfuggito il verbo.”

sVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO: 10/10
Da questo punto di vista, posso dirmi pienamente soddisfatta: hai rispettato perfettamente ogni richiesta del bando, interpretandola a modo tuo e declinandola secondo le esigenze della tua trama, senza mai farlo apparire un processo forzato. Non solo hai mostrato la prima magia di un bimbo (la prima, o comunque una delle prime significative, colte dalle persone che gli stanno attorno), ma hai anche reso il tema delle prime magie il punto focale di tutta la storia, la molla che fa scattare l’azione e che anima ogni successiva vicenda.
Oltre a tutto ciò, hai inteso perfettamente quella che temevo fosse la richiesta più fraintendibile, ovvero quella sul “tono emotivo” della storia: ebbene, quello che hai scritto era esattamente ciò che speravo di leggere. Una storia leggera, dai toni delicati e con diversi momenti molto divertenti, animata da protagonisti giovani e, per una volta, liberi di essere bambini spensierati, senza doversi preoccupare di tutte le disgrazie vissute dai propri genitori. Nonostante non manchino, tra le righe, delle riflessioni più profonde (mi ha incuriosito molto questo articolo del settimanale delle streghe, questa riflessione sui Maghinò e sul tramandarsi o meno dei poteri magici, con tutte le conseguenze sociali che questo ha), l’atmosfera, anche nei momenti più concitati e “drammatici”, resta molto leggera, perché si tratta comunque di drammi di bimbi sereni.
Immaginare i piccoli Weasley (e Potter, e Lupin) come una grande famiglia unita e serena è sempre una grande gioia, e ho trovato davvero esilarante questo architettare piani bislacchi e chiaramente senza speranza. Insomma, vedere i più piccoli all’opera mi diverte sempre molto, e il fatto che al centro di tutto questo ci fosse il tentativo (più o meno altruista) di spingere Albus a compiere la sua prima magia mi ha divertita moltissimo, soprattutto perché, in chiave tragicomica, ha appunto ripreso qualcosa di canonico, come le “bellissime” esperienze di Neville.
Credo che tu abbia trovato un ottimo modo di fare tua la tematica del contest, creando una storia che, anche senza conoscere l’ispirazione del concorso, ha un perfetto senso d’esistere, e questa è la cosa che preferisco. Brava davvero!

IC E INTROSPEZIONE: 9/10
Scrivere della nuova generazione è sempre, secondo me, un po’ un’arma a doppio taglio: da un lato, infatti, trattandosi sostanzialmente di personaggi originali, questo ci dà ampie libertà di movimento, lasciandoci liberi di fare le nostre scelte di caratterizzazione senza doverci preoccupare di restare coerenti con il personaggio originale. Dall’altro lato, però, abbiamo anche la responsabilità di creare un personaggio concreto senza alcun appiglio al quale aggrapparci, o, peggio ancora, rischiamo di aggrapparci troppo a quello che sappiamo dei genitori, rendendo i più piccoli delle copie un po’ sbiadite dei personaggi della Rowling. Oltretutto, spesso il lettore ha già in testa un headcanon più o meno preciso con la “sua” versione della nuova generazione, e una visione diversa rischia di cozzare un po’.
Tu, secondo me, da questo punto di vista hai fatto un buon lavoro: i personaggi che hai messo in campo sono, oltretutto, molto numerosi, ma tutti hanno una caratterizzazione precisa che traspare non solo dalla narrazione, ma anche dalle loro azioni. Oltretutto, mi è piaciuto anche molto la tua resa dei bambini: le differenze di età si avvertono anche nel modo di parlare e di ragionare, e questo è qualcosa di molto importante, quando si scrive di bambini.
Teddy, ad esempio, mi è piaciuto davvero tanto: si vede quanto lui sia in bilico fra l’infanzia e l’inizio dell’adolescenza, con i suoi modi che lo portano un po’ a staccarsi dall’atteggiamento di Victoire e Molly, a riflettere un po’ di più su azioni e conseguenze, ma senza mai arrivare alla presa di coscienza necessaria per porre davvero fine a quella follia, come forse avrebbe fatto qualche anno più tardi. Oltretutto, mi piace come si senta sulle spalle il ruolo di fratello maggiore, di punto di riferimento per tutti i “cugini” più piccoli, e di come questo lo inorgoglisca. Trovo poi che la sua preoccupazione per Albus e il suo senso di colpa davanti alle lacrime del piccolo lo denotino come un ragazzo molto sensibile, qualcosa che ho sempre sperato per il figlio di Remus Lupin.
Victoire, poi, mi è piaciuta tanto: mi è piaciuto come hai mostrato il suo attaccamento a Teddy, pur senza mai calcare la mano – trovo abbastanza poco credibili quelle storie in cui fin da bambini loro due appaiano come anime gemelle – e mi è sembrata avere proprio un bel caratterino (il fatto che faccia un’arringa ai suoi cugini come un generale Auror mi ha strappato una bella risata!). Anche lei, poi, si dimostra sicuramente più matura di Molly, pur con i limiti e le ingenuità del ragionare di una bambina.
Molly, invece, è quella che mi ha convinta un po’ meno: non perché non sia ben caratterizzata, sia chiaro, perché il suo modo di fare da piccola saputella (che però, come fa saggiamente notare Teddy, non sempre comprende davvero quello che legge e ripete) è divertente e anche ben strutturato, ma questo è uno dei casi in cui davvero il suo atteggiamento mi ricorda un po’ troppo quello di suo padre. E, di nuovo, la cosa non è sbagliata in sé, anzi, è perfettamente credibile che un figlio assomigli molto anche per carattere e atteggiamento ai propri genitori, ma in un caso come questo trovo che la cosa “chiuda” un po’ su sé stesso il fandom, non so se mi spiego.
Gli adulti, poi, pur comparendo di sfuggita, mi sono piaciuti: Molly è proprio la nonna che ci aspettavamo sarebbe diventata, e Harry è un padre attento e comprensivo, dotato di un atteggiamento molto costruttivo nei confronti di quelle pesti del suo figlioccio e delle sue nipoti.
Insomma, nel complesso sono davvero molto soddisfatta anche di questo parametro.

ORIGINALITà E STRUTTURA DELLA TRAMA: 8.5/10
A livello di struttura, mi è piaciuto molto come hai organizzato e gestito la tua storia: l’argomento si disvela pian piano, e c’è sempre una sorta di atmosfera leggera in cui il lettore, in un certo senso, si sente quasi mezzo passo più avanti dei protagonisti che a me piace molto. Non so se rendo l’idea, ma leggendo ho spesso avuto l’impressione di intuire dove la storia stesse per andare a parare nel paragrafo immediatamente successivo. Si fosse trattato di una storia di genere giallo, l’avrei trovato un difetto, ma in questo caso l’ho trovato un elemento piuttosto piacevole. È stata una lettura rassicurante, ecco, e questo, soprattutto in una storia che parla di “figli della guerra”, mi piace molto: è bello immaginare che gli eredi di chi ha combattuto per un mondo migliore possano effettivamente godersi un’esistenza serena, fatta dei piccoli drammi quotidiani dei bambini, ma senza preoccupazioni superiori alla loro età. Ecco, oltre all’atmosfera che hai saputo costruire, anche questa trama che non aveva sconvolgimenti inaspettati ha, secondo me, contribuito a costruire quest’orizzonte di sicurezza, di elementi solidi a cui il lettore può aggrapparsi, ecco.
A livello prettamente strutturale, ho apprezzato la scelta del punto di vista: sia perché, proprio a livello di gusto personale, amo molto il personaggio di Teddy, sia perché la sua è una voce molto interessante. È il più grande del gruppo, quello che dovrebbe prendersi cura dei più piccoli e tenere a bada gli entusiasmi di chi crede di essere già abbastanza grande, ma al tempo stesso è un personaggio fin troppo buono, che non riesce a imporsi e si fa trascinare. Ho apprezzato molto la divisione in un certo senso temporale dei vari momenti dell’esperimento: anche a livello grafico, non essendo la storia proprio cortissima (anche se a me la corposità non è pesata proprio per niente) si ha un rapido aiuto per comprendere cosa sta succedendo.
Sarebbe forse stato interessante provare a raccontare i diversi piani dal punto di vista o dei diversi ideatori, o proprio attraverso gli appunti di Molly: avrebbe potuto essere un modo per movimentare maggiormente la trama, ecco, o per giocare ancora di più con il genere commedia. È pur vero che in questo modo si sarebbe persa parte dell’introspezione di Teddy, che invece emerge proprio dalle sue considerazioni sui tormenti del povero Albus.
Diciamo che io non ho mai creduto, nemmeno per un secondo, che uno dei tre piani avrebbe funzionato, ma questo non ha fatto altro che aggiungere un livello di comicità in più: quando affrontiamo argomenti tanto leggeri, è quasi bello vedere i personaggi struggersi e “fallire”.
Se c’è un momento un po’ più debole, credo sia il finale: in realtà, mi è piaciuto molto il suo messaggio, e la sottile vena ironica che vede Albus perfettamente in grado di compiere magie a dispetto dei vani sforzi dei cugini, però l’ho trovato un filino troppo “anticipato”. Insomma, più o meno nel momento in cui Molly e Victoire hanno dichiarato che fosse il momento di fare qualcosa ho immaginato che tutti i loro tentativi sarebbero stati più o meno disastrosi, e che Albus si sarebbe rivelato in grado di fare magie proprio nel momento più inaspettato, quando loro avessero smesso di provocarlo. E, ripeto, la cosa non è necessariamente un male, perché si tratta di una storia dove ciò che conta, credo, è il viaggio, più che la meta. Tuttavia, per quanto a livello di godimento personale la cosa non sia stata del tutto un problema, devo ammettere che la struttura narrativa non è la cosa più originale che io abbia letto, ecco. Sono convinta che si tratti di una scelta abbastanza consapevole, però mi sarebbe piaciuto arrivare in fondo e trovare un qualche elemento che mi stupisse di più, magari.
Trovo comunque che, pur avendo tu seguito quasi uno stilema classico per raccontare questo tipo di storie, lo stilema sia stato gestito egregiamente, senza forzature e mantenendo un ritmo brioso che l’ha reso perfettamente godibile, quindi, di nuovo, brava!

TITOLO E INTRODUZIONE: 3,75/5
Il titolo a me è piaciuto molto: è abbastanza inusuale, ha attirato subito la mia attenzione e, per quanto abbia chiaramente un grande legame con il contenuto della storia, non è uno di quei titoli che già da soli dicono tutto, ma lascia quel briciolo di mistero che secondo me è fondamentale per godersi appieno una storia. Mi piace molto che il titolo abbia la stessa atmosfera leggera della storia, che parli di cose positive e familiari, che ben si collocano nel panorama di un bimbo. Mi piace sempre tanto, poi, quando il vero significato del titolo emerge solo a fine lettura.
Per quanto riguarda l’introduzione, invece, in linea di massima mi è piaciuta: a livello di gusto personale, non amo particolarmente che un’introduzione cerchi di mettere in luce l’argomento trattato attraverso delle domande, come appunto “cosa succederebbe se…”, ma mi rendo conto che si tratti soltanto di una questione di gusto, perché in realtà è un metodo che funziona abbastanza per attirare l’attenzione. Trovo poi che l’introduzione dica il giusto, in questo caso: ci dice che Teddy sarà il protagonista, trascinato in un’”Operazione Prima Magia” da due implacabili piccole Weasley, ma lasci abbastanza dubbi da aver voglia di approfondire. Il punto critico, però, è che secondo me l’introduzione, oltre ad attirare l’attenzione del lettore, dovrebbe fungere un po’ da biglietto da visita: dovrebbe essere il concentrato delle nostre massime capacità, e trovare degli errori (per quanto si tratti soltanto di refusi) è un po’ scoraggiante. Tu scrivi “Sì, sa dissuaderle è quasi impossibile”, invece che “si sa, dissuaderle”. Ecco, è chiaro che si tratti soltanto di un refuso, e io, da distratta cronica, di solito non trovo i refusi particolarmente fastidiosi, ma in un’introduzione li trovo davvero fuori luogo. Un lettore potrebbe erroneamente pensare che tutto il testo sia così, e non aprire quella che, invece, è una storia che merita tanta attenzione, il che è un vero peccato!

GRADIMENTO PERSONALE (ed eventuali commenti vari): 4/5
La storia, in generale, mi è piaciuta molto. Ho apprezzato tanto l’atmosfera leggera e divertente. Non solo hai sviluppato perfettamente tutti gli elementi presenti nel bando, ma lo hai fatto riuscendo a cogliere perfettamente l’atmosfera che mi sarebbe piaciuto leggere. Quando si tratta di scrivere di bambini, di solito io sono un po’ ipercritica, ma tu li hai secondo me gestiti molto bene, e ho soprattutto apprezzato le diverse caratterizzazioni che distinguono le varie età.
Il tuo Albus, così ingenuo e dolce, mi è proprio rimasto nel cuore, e mi è piaciuto tanto che, nonostante i modi criticabili, le azioni di Molly e Victoire fossero sostanzialmente positive.
Come ti ho già accennato, scrivere della nuova generazione è un po’ un’arma a doppio taglio, che però in questo caso, nonostante su alcuni elementi il mio headcanon sia ovviamente molto diverso, secondo me sei riuscita a gestire molto bene.
Mi è un po’ spiaciuto di non essere rimasta sorpresa, ecco: forse qualche elemento meno prevedibile avrebbe dato un guizzo in più alla storia, ma nel complesso trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro.

TOTALE: 44/55

Recensore Junior
17/09/19, ore 12:07

Ciao!
Finalmente ho un attimo per lasciarti qualche parola:)
La storia in generale è leggera e divertente e anche se non sono una grande fan della nuova generazione ci sono un paio di trovate che ho apprezzato davvero molto, come 'l'intestazione' di ogni piano con i nomi completi dei personaggi: mi ha fatto morire dal ridere! Naturalmente serve il nome completo, Teddy, qui mica si scherza!
Mi è piaciuto anche molto che i personaggi siano bambini realistici: ficcanaso e po' saccenti, viziati e esasperati (di nuovo TeddyXD), non solo buoni e carini. Hanno delle personalità che non passano inosservate, questo è certo.
In bocca al lupo per il contest!:)

Recensore Master
16/09/19, ore 18:30

Ciao Carme!
Finalmente passo da questa storia che, in realtà, avevo adocchiato già da un po' - visto che partecipo anche io allo stesso contest - ma che non avevo ancora avuto tempo di leggere.
Devo dire che amo le caratterizzazioni di tutti i membri della Nuova Generazione che hai incluso nella storia: da Teddy così dolce e disponibile, aVictoire risoluta e determinata, a Molly davvero simile al padre, fino ad Albus affettuoso e dolce.
Fossi in Teddy scapperei a gambe levate le prossime volte che queste donnine Weasley gli dovessero fare una proposta! Certo, le intenzioni erano buone, ma il povero Al si è ritrovato a fare la cavia da laboratorio.
Trovo che tu abbia avuto un'idea davvero divertente per scrivere la storia di questo contest, riuscendo a coinvolgere tanti personaggi, includendo richiami alla saga originale (la parte legata ai capelli tagliati di Albus è stata un tuffo nel passato) e concludendo in un modo davvero meraviglioso. Il tuo Al sarà un ragazzino davvero assennato e un fantastico amico, una volta raggiunta Hogwarts: il suo rapporto con James, anche se appena accennato, è davvero verosimile e mi aspettavo che avrebbe condiviso il suo biscotto con lui, trovo perfetto che abbia portato i dolcetti anche Teddy e Victoire.
In bocca al lupo per il contest e a presto!
Francy

Recensore Master
06/09/19, ore 14:58

Ciao Carme!

Questa storia è veramente piacevole, ha una bella leggerezza ed intrattiene bene :)

Mi sono piaciute le dinamiche tra i cugini, mi è piaciuto molto come Teddy sia considerato parte integrante della 'cuginanza' a tutti gli effetti, mi è piaciuta tanto l'idea alla base di provocare la prima magia accidentale in Al e il riferimento alla vicenda di Neville che mi sta tanto a cuore (A proposito, credo che la Row abbia spiegato che di solito la prima magia compaia entro i sette anni su Pottermore...)

Anche le varie idee per stimolare Al mi sono piaciute, in particolare quella del taglio dei capelli, che mi ha ricordato quando Harry si fece ricrescere i capelli in una notte (in effetti, ero finita con l'aspettarmi che nonna Molly non riuscisse a risolvere la cosa e che alla fine Al si sarebbe svegliato con i capelli di nuovo normali!)

Carino anche il momento finale, con Al che generosamente porta i biscotti a Teddy e Vic e divide il suo con James (anche se forse mi sarebbe sembrato più realistico che non lo facesse :P)

Ho anche molto apprezzato i riferimenti a Gazza e ad Arabella (ho perfino scritto su di loro in passato, per farti capire quanto possa aver apprezzato la cosa!) e l'idea di citare delle fonti per le definizioni e simili, e interessanti anche le teorie!

Anche stilisticamente sei stata molto brava, gestendo bene i dialoghi (cosa mai facile quando ci sono tante 'bocche' interpellate!) e dando scorrevolezza e fluidità al testo. Ammetto però che ci sono alcuni dettagli che ho trovato un pochino stridenti, tipo l'uso di ella/egli (credo di avertelo già detto in passato, quindi perdonami la ripetizione, ma a maggior ragione in questo tipo di storia lo trovo un po' 'appesantente' ^^) o di sicumera (qui anche per ignoranza mia: non credo mi sia mai capitato di leggerlo in un romanzo, o almeno non lo ricordo, ed ero convinta fosse un termine più dialettale), oppure la scelta di chiamare Teddy 'ragazzino' più di una volta anche se è lui la voce narrante (e nonostante la casa sia piena di ragazzini ^^'). Soprattutto nella frase iniziale, con quell'articolo indeterminativo a precederlo, l'ho trovato un po' stonato, quasi fuorviante (nel senso che mi sono immaginata un ragazzino sconosciuto che chiamava Teddy XD).

Comunque al di là di questi piccoli dettagli l'ho trovata assolutamente piacevole, fresa e originale! :)

In bocca al lupo per il contest! :*

Recensore Veterano
18/08/19, ore 21:34

Ciao, Carme! Mi ha fatto molto piacere leggere la tua  storia. Sei stata bravissima a descrivere i bambini, ognuno con un tratto caratteriale che ben si accorda con quello che immaginiamo di loro: tra canon e varie ff ci siamo fatti ormai l'idea di Albus sensibile, James estroverso, Teddy responsabile, Vic bella, gentile e sbarazzina (e molto legata a Teddy). La tua Molly, poi, è un po' come il padre (forse un po' meglio, dato che Percy era nel canon molto più noioso... comunque tende ad essere saccente come lui!). La  storia è inoltre ben scritta, molto originale è, in conclusione, veramente moltopiacevole!!! Complimenti.
Alla prossima (ho visto che hai postato un'altra storia!). Stefano