Buondì,
sinceramente ho trovato molto delicato il modo in cui hai trattato il tema, senza sfociare nella banalità e nelle frasi fatte. Sinceramente dissento dall'idea che "le tre poesie" non siano legate tra loro, ma anzi, ho letto un crescendo di consapevolezza di sé.
Nella prima parte mi è piaciuta molto l'analogia tra fumo e la relazione tossica a cui si fa riferimento, come se i polmoni rappresentino l'animo "scricchiolante", quasi livido.
Nella parte centrale invece è, a mio avviso, la speranza disattesa, anzi infranta. Si ripromette di non cadere nei suoi sbagli, ma non può far a meno che sperare, ferendosi nuovamente. "Ancora molle argilla" è denso di significato, sia perché rappresenta il momento, ossia quasi l'ingenuità, sia perché conferisce anche una certa speranza nel cambiamento, nell'indurimento di quel materiale.
Infine la parte finale è la mia preferita, fin dalla prima frase, "Mi vogliono freccia". L'ho spesso sentita nella mia vita così tante volte che da quasi convincermi che fosse giusto, eppure anch'io "Resto ramo in fiore". È una figura così delicata, così poetica ed evocativa da avermi quasi fatta commuovere. E proprio come dice la poesia, "Non posso farne a meno", perché sono così. E in mondo simile ci vuole coraggio, ma spesso non si è consapevoli di ciò. Diciamo che questa ultima parte è molto più universale rispetto alle altre due e questo mi ha permesso l’immedesimazione; però ciò non toglie la delicatezza delle altre, capace di far vivere emozioni al lettore.
Complimenti anche per la descrizione, che mi ha spinta a leggere la tua composizione, e per il titolo semplicemente perfetto. L’unico piccolo appunto, che però non toglie nulla alla tua poesia, è l’uso delle maiuscole, che sicuramente è una colpa del programma che usi per scrivere.
Detto questo, mi scuso per la lunga recensione e per il mio esser logorroica e ti faccio ancora i complimenti! |