Ciao, allora... per fortuna oggi un paio di momenti di tranquillità sono riuscita a ritargliarmeli per lasciarti un paio di impressioni perché, e specie su questa storia, ci tenevo davvero tanto. Ricordo, a memoria e vagamente, il periodo in cui postasti i link su Facebook o comunque ne parlasti lì, di questa raccolta e ricordo anche che mi incuriosì. Ma purtroppo sono arrivata tardi, avrei voluto davvero godermi prima questa stupenda storia. Che mi ha sorpresa, sì, mi ha sorpresa tanto.
Lo dico senza offesa alcuna, al contrario, ma quando leggo qualcosa di tuo so più o meno cosa aspettarmi, mi oriento dai tuoi scritti passati su quali corde andrai a toccare, come sarà strutturata la storia, la trama, eccetera... Diciamo che posso dire ormai di conoscere il tuo stile e il tuo approccio a un testo, ma questa storia è diversa e io non me l'aspettavo. Ieri sera ero a letto e dopo "Mio blu", trovo questa. Inizio a leggerla, prima forse un po' confusa (anche se avevo intuito subito il pov di Albus perché è diverso da quello di Gellert in alcune piccole sfumature), dalla presenza di questa ragazza che fungeva già di per sé, e già solo perché era presente, come elemento di novità. Ogni tua storia su di loro è focalizzata al cento per cento su Gellert e Albus, cambiano i contesti, gli anni, la concretezza fisica di quello che stanno vivendo, ma al centro della scena ci sono sempre loro. Al massimo è la natura a essere presente, l'universo entra nella loro stanza, ma è solo questo. Diciamo che è un'influenza poetica molto forte, Pavese, che citi spesso, scriveva un po' così. Con l'universo in mano, pronto a tirarlo fuori, ecco per te è la stessa cosa su Silente e Grindelwald. Qui invece arriva Adelaide e spacca i ritmi della narrazione, tira fuori altre cose e quelle sensazioni che ti hanno un po' contraddistinta ai miei occhi, cambiano radicalmente diventando altro. Ieri sera, leggendo, il mio interesse aumentava a dismisura al punto che non sono riuscita a staccarmi dalla lettura fino alla fine, e anche allora mi è rimasto addosso un senso di stupore che leggendoti non avevo mai provato prima. Come dicevo, ormai so che quando ti leggo troverò storie molto sensoriali e intense da un punto di vista emotivo. Introspettive, certo, ma data la brevità che di solito contraddisingue i tuoi scritti (mediamente, ho notato, anche grazie al tuo contatore molto puntuale che sono tutte sotto le mille parole) e questo fa sì che ci sia introspezione psicologica ed emotiva, ma che questa non vada a fondo. Qui lo fai. Sarà la lunghezza, sarà che la storia stessa è stata impostata in un'altra maniera, ma questa storia va a fondo nella mente di Albus e la scorpora, pezzo dopo pezzo tirando fuori le sue contraddizioni, la sua solitudine, il suo sentirsi come mancante di un pezzo, ma soprattutto tira fuori il suo amore totalizzante che non può nulla nemmeno contro la ferma volontà di voltare pagina e di cambiare vita, magari con un'altra persona. Come dicevo nella recensione a Mio blu, la loro non è la storia di una cotta adolescenziale. La Rowling stessa differenzia il tipo di amore tra Silente e Grindelwald da quello degli altri studenti di Hogwarts, pur avendo più o meno la stessa età li mette già lei su due piani diversi, facendo intuire semplicemente da racconti di altri, quasi per sentito dire, che sono due cose diverse. Il loro non è un amore adolscenziale e superficiale, sono due persone che sono arrivate a fare un patto di sangue e che dai due film usciti è chiaro che patiscano la reciproca lontananza. Il loro è un legame fisico e mentale che posso spiegare solo pensando alle anime gemelle. Di soulbonding, per riprendere la tua idea messa per iscritto se non sbaglio Supernova.
Come dicevo, Adelaide è l'elemento di rottura. Ce la descrivi come una ragazza, seppur giovane, tanto talentuosa d'aver attirato l'attenzione di un genio come Silente. Sappiamo che a Silente piace insegnare, io credo che il modo in cui ha impostato Howgars sotto la sua presidenza, sottolinei molto bene il fatto che lui ami l'insegnamento. Quindi si può anche pensare che l'interesse per questa ragaza sia legato a questa sua "vocazione", diciamo così. Ma così non è, pare che Albus abbia la ferma intenzione di spingersi a qualcosa di più e lei lo ha capito. Perché ce la descrivi come molto intelligente, anche. Lei è perfetta, non ha niente che non vada e con Silente farebbero anche una bella coppia. Ma più vai a fondo dentro la mente di Albus, più scorpori pezzo dopo pezzo tutto quello che prova, più ci rendiao conto che non è la perfezione che Albus vuole. Questa ragazza bella e intelligente, anche molto capace e con un futuro di sicuro molto roseo davanti a sé, non è quello che lui vuole. E lui lo sa già. Perché questa non è una storia in cui Silente capisce quello che vuole e se lo va a prendere, è una storia in cui Albus si ricorda quello che ha sempre desiderato e che desidererà sempre, e lo accetta. Non è bello, non è roseo, non è un amore limpido e non c'è un finale felice. E Albus è troppo intelligente per non saperlo, eppure non può fare a meno di amare Gellert, non può fare a meno di sentire la propria voce dentro la sua mente, che fuge quasi da coscienza. Non può farne a meno perché il mostro mitologico esiste davvero, ha due teste, ma una sola anima e Silente ne è consapevole.
Quasi mi dispiace per la ragazza perché era chiaro che ci aveva creduto, a questa relazione (che non trovo affatto scomoda o altro, che era maggiorenne era evidente dal fatto che l'avevi collocata all'ultimo anno e poi siamo nel '10, Silente non deve avere molti più anni di lei, quindi su questo capisco i tuoi dubbi, ma mi sento di rassicurarti). Ma forse se l'avesse baciata o anche solo incoraggiata, l'avrebbe probabilmente illusa e questo sarebbe stato persino peggio.
Il finale l'ho adorato e mi ha sorpresa tantissimo per le implicazioni che porta con sé. Ero convinta che avresti concluso con lei che se ne va via, e Silente che rimane da solo e invece Grindelwald arriva. Cioè lui ha preso il treno ed è venuto fino a Hogwarts. Fisicamente, questa volta. Non c'era nulla di mentale, in quella scena di sesso a cui hai accennato. E l'idea che sia venuto fino a qui mi ha fatta impazzire, perché lui ha sentito tutto. Sarà il patto di sangue, sarà che sono soulbonding o una sola mente e un solo cuore. Ma lui ha sentito i pensieri di Albus e i suoi sentimenti e in un certo senso è venuto a metterlo in riga. Lo ha riportato sulla retta via, che poi retta non è. Il loro non è un rapporto perfetto o di puro amore come, ipoteticamente, lo sarebbe stato quello con quella ragazza. Al contrario è un sentimento contorto, vissuto con la certezza che non potrà mai andare bene. Ma che pure viene vissuto perché non c'è altro che entrambi possano fare, è come se non avessero alcuna via di fuga e per certi versi neanche la volessero. Intenso, di certo. Finora la tua storia che ho preferito in assoluto tanto che metterò senz'altro la raccolta tra le preferite perché merita assolutamente di starci.
Piccoli bonus, senz'altro la citazione a Pavese. Di nuovo, io adoro questo autore e le tue citazioni mi hanno fatto venire voglia di rileggermi qualcosa. Poi, non so se ti sei immaginato Albus con il suo aspetto da giovane, forse sì se si considera l'anno, ma io non riuscita a fare a meno di vedermi un giovane Jude Law in queste parole. Sarà per il fatto che sono a Hogwarts, non lo so. In effetti penso che nella tua mente ci siano sempre gli Albus e Gellert più giovani rispetto a Depp e Jude Law...
In conclusione, davvero, mi dispiace essere arrivata così tardi a leggerla. Ora non mi resta che l'ultima storia, la recupererò al più presto, intanto tantissimi complimenti per questa.
Alla prossima...
Koa |