Recensioni per
Mio blu
di padme83

Questa storia ha ottenuto 60 recensioni.
Positive : 60
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/21, ore 20:13
Cap. 3:

Cara Padme,
finalmente trovo un pochino di tempo per concludere questa raccolta che ero ad un passo dal finire.
Sai, leggere del passato, di questi momenti in cui i due ragazzi sono ancora così felici, inebriati del loro amore, che si consumano nella loro passione - come è giusto che sia - ma non nel dolore, fa forse ancora più male perché loro non sanno che cosa li travolgerà da lì a poco ma io sì e mi struggo anche se non ce ne sarebbe bisogno, che bel carattere eh?
La verità è che non dovrei farlo perché in questa shot, in realtà, c'è davvero tanta speranza che, nonostante il richiamo alla morte di Silente, riporta a Gellert la promessa che si sono fatti e che noi sappiamo si avvererà ma, fortunatamente, anche se loro non possono saperlo, hanno questa incredibile consapevolezza in cui si possono rifugiare, la loro luce nel buio. E dopo tutto quel dolore, diosolosa, se se lo meritano questi due poveri disgraziati ToT
Ma lasciando un attimo da parte i miei voli pindarici e tornando al testo, è stato davvero bellissimo vederli in quella normalità che così tanto si troveranno ad agognare in futuro, due giovani innamorati con gli occhi che brillano nel guardarsi e che anche solo con quello sguardo sono capaci di fare l'amore, che battibeccano sul di chi sia la colpa di essersi risvegliati su un pavimento quando c'era un comodo letto ad aspettarli, letto che poi li accoglie ancora e c'è solo desiderio, solo amore e felicità, tanta, e quel sentimento così forte che il cuore sembra scoppiare e ti sembra di morire.
E quel piccolo broncio di Gellert di essere messo da parte da Albus perché c'è quella famiglia a cui dover sempre tornare, quella piccola gelosia di essere messi in secondo piano rispetto al resto (come se poi fosse vero eh)... quanto è normale tutto questo?
Ed è bellissimo, davvero, e al solito descritto in una maniera attenta e deliziosa, con quei richiami non solo ad altre opere ma anche alle altre tue storie che ricollegano (e ricollegheranno) tutto perfettamente (e, lo sai, che queste cose mi esaltano tantissimo).
Anche se, come ti dicevo, a pensare a quello che succederà di lì a poco mi viene un colpo bello secco. Non è che sei un po' crudele come Albus anche tu? XD
Sai che ti dico, Mein Blau ha il suo sporchissimo perché ed è tanta roba sentirlo dalle labbra di Gellert!
Come sempre, ti ringranzio per questa lettura.
Un abbraccio e alla prossima <3
Cida

Recensore Master
16/03/21, ore 14:28
Cap. 2:

Cara Padme,
cosa caspiterina ho appena letto?
Potevo aspettarmi di tutto ma non davvero che il nostro caro Professore potesse prendere una mezza (facciamo un quarto va') di sbandata per una studentessa.
Oh io non credo affatto che tu sia uscita di senno, nel mio piccolo penso che una cosa di questo tipo sia maledettamente realistica perché è indubbio che l'amore di Albus per Gellert sia ineluttabile, impossibile da reprimere, non può essere spento ma è anche inesorabilmente vero che le loro strade si sono separate, c'è infinito amore ma anche infinito dolore e, di fatto, per loro non c'è futuro in questa vita oltre a quegli incontri fugaci e appassionati in cui inesorabilmente cadono perché semplicemente non possono stare lontani l'uno dall'altro.
Per cui io Albus che, davanti a quella graziosa ragazza, intelligente e brillante (caratteristiche che ricordano un po' qualcuno, non trovi?), si riscopre a desiderarla lo capisco... quella sarebbe stata una ventata di normalità, una vita serena che, nonostante tutte le colpe di cui si fa carico, si è permesso di desiderare anche solo per un attimo. Tuttavia gli impulsi del corpo e i sogni svaniscono in fretta perché quello che è Albus non si può cancellare e Albus è un grande mago il cui cuore batte racchiuso in una morsa di filo spinato che lo lega a quello di Gellert, filo che magari ferisce ma avviluppa e non lascia andare. Non si può vivere nella menzogna.
E' per questo che non può che allontanare questa ragazza e sebbene lei ci sia rimasta male dato che si era abbondantemente accorta dell'attrazione che lui aveva per lei, lui è stato incredibilmente onesto perché il suo cuore batte per una persona soltanto.
Persona che non è stata granché contenta di avvertire questo momento di smarrimento nel nostro bel professore e che palesandosi cerca di ricordargli con i suoi assalti che loro si appartengono, ma non c'è niente da ricordare perché niente è stato dimenticato, loro non sono due, sono uno, i momenti in cui non sono assieme sono un sopravvivere mentre è soltanto quando sono insieme che vivono ed è proprio per quei momenti che vale la pena resistere, a dispetto della solitudine, a dispetto del dolore.
Quindi è questa la tua scena preferita? Gellert che arriva come un tornado quando sente il prof vacillare? 🙂 
A me questa shot è piaciuta veramente moltissimo perché li ha resi ancora più umani e reali e soprattutto mi è piaciuto come hai gestito e descritto il tutto, a partire da Adelaide accomunata alla figura del grifone, meravigliosa e maestosa, alla bellezza della luce che scompare sul Lago Nero, alla disperazione di Albus nella solitudine della sua camera da letto (che è, in effetti, il passo che ho amato di più) per concludersi con il loro ritrovarsi e amarsi, con foga e urgente bisogno visto che il tempo in cui sono lontani è sempre troppo rispetto a quello in cui sono insieme perché, semplicemente, è così che deve andare in quella vita. Il tutto condito con citazioni perfettamente integrate nel testo e, fra le varie, credo di aver colto anche un po' di un certo generale dai biondi capelli con quel "l'amore porta sempre più dolori che gioie".
Non posso sapere di preciso cosa ti abbia portato a scrivere questa shot ma sono molto contenta che tu l'abbia fatto.
Ti mando un grosso abbraccio.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
11/03/21, ore 23:06
Cap. 1:

Cara Padme,
Finalmente eccomi qui a rifugiarmi fra le tue righe perché ne ho immensamente bisogno (e chissà, magari ricevere questo mio delirio farà bene anche a te) e il richiamo del Blu, colore della calma e della pace, è stato pressoché irresistibile, soprattutto se ci aggiungi la mia curiosità di comprendere e imparare quelli che, ormai, non considero più head canon ma semplicemente tuoi canon.
E, indubbiamente, gli occhi di Albus sono profondi quanto e più del mare, occhi che ti entrano dentro e di certo non ti lasciano più e come potrebbero?
Albus è tornato da Gellert, in quel momento in cui l'amore ha vinto sugli aspetti morali, dove Ariana non è ancora morta e i due paiono ben avviati sulla via della grandezza che lo stesso Gellert immagina mentre è consapevole vittima degli assalti di Albus. Anche se il giovane Silente è tornato da Grindelwald, ho avvertito (sperando di non sbagliare) in quel "non pensare a niente... Senti me e nient'altro" il motivo per cui l'ha fatto e non sono i propositi di grandezza o la voglia di rivalsa per quella carriera brillante spezzata ma semplicemente l'amore: "crudele e accecante", che semplicemente non si può ignorare, si può solo lasciarlo "bruciare". Lo stesso Gellert non può sottrarsi, perché il loro legame è così forte che fa tremare tutto: il corpo, la mente e il cuore.
Difatti anche a Nurmengard, dopo anni, quando almeno sul piano morale le strade si sono effettivamente divise, e lui è forse nel pieno della sua potenza di mago oscuro, basta solo l'azzurro del cielo per riaccendere quel ricordo che, in quel momento di separazione, diventa insopportabile. Il richiamo finale, oltre ad essere una citazione di Pavese, penso sia un richiamo anche a Cor Cordium perché anche se non è Albus a dare la morte a Gellert, è proprio lui che la anticipa e praticamente fa suo messaggero. Amo come riallacci sempre tutto <3
Comunque non finirò mai di stupirmi con quanta grazia e poesia tu riesca a dipingere Albus e Gellert mentre si amano, sposando perfettamente la passione e l'irruenza, come l'onda contro gli scogli e il concetto di solida roccia, alla dolcezza del riverbero del sole sull'acqua e l'accoglienza della terra. Prosa e poesia si fondono in un connubio perfetto.
Al solito è sempre un piacere passare di qui, ti ringrazio per avermi permesso questo momento di evasione.
Spero di riuscire a recuperare anche la prossima shot perché, chiaramente, mi hai messo addosso un bel po' di curiosità ;)
Un abbraccio e tieni duro
Cida

Recensore Master
01/02/21, ore 20:02
Cap. 3:

Ciao, eccomi a recensire stranamente a tempo di record (miracolo! Domani nevica proprio...) l'ultima parte di questa stupenda raccolta, che per altro ho già inserito tra le mie preferite e lì ci starà benissimo, perché l'ho seriamente adorata in ogni parola.

Questa storia conclude un po' il cerchio che avevi aperto con "Mio blu", ma in un certo senso si rifà anche alle storie precedenti, penso soprattutto a "Vide cor tuum" in cui viene mostrato un incontro che va al di là della mera fisicità e che è anche mentale. La promessa che qui viene sancita è un po' secondo me la chiave del loro rapporto, forse qui non hanno ancora stretto il patto di sangue che hai raccontato nell'ultima Drabble de: "Vorrei cantare il canto delle tue mani", però senza dubbio è un passaggio fondamentale per comprendere il senso di questa serie e quella che poi è l'essenza dei tuoi personaggi.

Ho già parlato approfonditamente del legame speciale che lega Gellert e Albus, del loro amore che è più che un sentimento fine a se stesso, più di attrazione fisica, è proprio l'essere e il diventare l'altra persona in tutto e per tutto. Sarà perché sono dei maghi potenti o forse, come dicevo anche nelle precedenti recensioni, perché sono proprio Soulbond, ma il loro stesso fare l'amore e farlo in questo modo, all'infinito e senza stancarsi mai, è diverso. Diverso dalle altre fanfiction che ho letto in generale su Efp, diverso il modo in cui ti approcci tu per prima a questi personaggi. Il tuo è uno scrivere molto costruito, nel senso più positivo del termine. Ci lavori tanto, e si vede. Da un punto di vista stilistico c'è tanto di passionale e istintivo, o almeno io percepisco gran parte della tua scrittura in questo modo. Ma poi condisci il testo con citazioni, riferimenti musicali più o meno evidenti, ma ben presenti. Lavori da anni a questa serie, arricchendola di tanti piccoli dettagli e si vede tutta la passione e l'amore che provi per Silente e Grindelwald. Portare avanti un progetto come questo che non so se hai già conlcuso o meno, è impegnativo, lo so per esperienza. Quindi già per l'impegno che ci hai messo ti faccio i complimenti. In questa storia poi fai tirar fuori loro una passione indomita e selvaggia che finora non avevo mai percepito così intensamente. Non conosciamo l'antefatto, ovvero come sono finiti lì, ma come spesso succede nelle tue storie, certi dettagli pratici non sono importanti, quel che conta è il qui e ora! Perché è ciò che sono li porta a farlo per terra, a non rendersene conto e a non pensare a nient'altro, nemmeno a quel futuro che presumono ci possa essere, ma che lasciano fuori dalla porta assieme a tutto quanto il resto. Non pensano all'universo che c'è fuori, a nulla. L'universo ce l'hanno dentro quella stanza e tanto gli basta. Torna il Mio Blu con il punto di vista di Gellert che accoglie tra le proprie braccia un Albus assonnato e pigro, ma ancora voglioso. Il Mio blu è tutto lì, è uno stupendo concetto che racchiude alla perfezione l'idea che l'altra persona sia il tuo universo, il tuo "Blu" infinito appunto. Torna tutto quanto, in quest'ultima fanfiction. Le storie sensoriali e molto intense che ti contraddistinguono, l'emotività volubile di questi due personaggi che parlano e flirtano come soltanto loro riescono a fare... Questa raccolta però ha in sé qualcosa che sa un po' di cambiamento, è stata diversa fin dalle prime righe di "Mio blu" e lo è fino alla fine. La promessa a cui acennavo prima è quella di non lasciarsi mai davvero e non è una frase retorica, è un sancire qualcosa con l'anima e il corpo. Ed è questo l'elemento che spiega tutto quanto, questo legame profondo che va al di là di tutto e che sa molto di quella stessa magia d'amore di cui Silente parla spesso in Harry Potter e che poi è la chiave dei sette libri. Per me è quel tipo di magia lì, è la stessa che lega i tuoi Albus e Gellert, quella che intuiamo in "Miraggi" e prima ancora in tutte le storie precedenti. Qui semplicemente le dai un nome, una definizione più precisa. Ciò che li lega diventa palpabile e concreto e deriva da una magia impalpabile, che non fai con la bacchetta. Non c'è un incantesimo per formularla. Devi amare in questo modo e basta. E qui succede, c'è questa promessa e a cosa porta ce lo mostri alla fine.

La morte di Silente è sempre uno dei momenti più drammatici della serie. Con tutte le morti che ci sono state, per me non è la più insensata, ma è la più dolorosa. Tu ce la descrivi, non per la prima volta oltretutto, mostrandoci il come la vive Gellert. Lui lo sente, è ovvio che l'abbia sentito. Come poteva non farlo? Patto di sangue o meno, il legame tra loro c'è e ci sarà sempre. Se lo sono promesso e così è stato. La tua storia finisce nel 1997 (a proposito, anche io avevo sempre pensato che fosse giugno, essendo già finite le lezioni!), ma lascia sottinteso quello che c'è stato in tutti questi anni. Lontananza, certo. Separazione. Ma anche un qualcosa di più, un trovarsi mentale, il sentirsi costantemente. Direi che più che finire con la tragica morte di Silente, questa storia finsice con la certezza che sia tutto vero e non soltanto una promessa tra ragazzi. Questa idea, a me personalmente, ripaga di tutto l'angst possibile e immaginabile.

Andrò certamente avanti, intanto mi salvo la prossima storia da leggere.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
31/01/21, ore 20:22
Cap. 2:

Ciao, allora... per fortuna oggi un paio di momenti di tranquillità sono riuscita a ritargliarmeli per lasciarti un paio di impressioni perché, e specie su questa storia, ci tenevo davvero tanto. Ricordo, a memoria e vagamente, il periodo in cui postasti i link su Facebook o comunque ne parlasti lì, di questa raccolta e ricordo anche che mi incuriosì. Ma purtroppo sono arrivata tardi, avrei voluto davvero godermi prima questa stupenda storia. Che mi ha sorpresa, sì, mi ha sorpresa tanto.

Lo dico senza offesa alcuna, al contrario, ma quando leggo qualcosa di tuo so più o meno cosa aspettarmi, mi oriento dai tuoi scritti passati su quali corde andrai a toccare, come sarà strutturata la storia, la trama, eccetera... Diciamo che posso dire ormai di conoscere il tuo stile e il tuo approccio a un testo, ma questa storia è diversa e io non me l'aspettavo. Ieri sera ero a letto e dopo "Mio blu", trovo questa. Inizio a leggerla, prima forse un po' confusa (anche se avevo intuito subito il pov di Albus perché è diverso da quello di Gellert in alcune piccole sfumature), dalla presenza di questa ragazza che fungeva già di per sé, e già solo perché era presente, come elemento di novità. Ogni tua storia su di loro è focalizzata al cento per cento su Gellert e Albus, cambiano i contesti, gli anni, la concretezza fisica di quello che stanno vivendo, ma al centro della scena ci sono sempre loro. Al massimo è la natura a essere presente, l'universo entra nella loro stanza, ma è solo questo. Diciamo che è un'influenza poetica molto forte, Pavese, che citi spesso, scriveva un po' così. Con l'universo in mano, pronto a tirarlo fuori, ecco per te è la stessa cosa su Silente e Grindelwald. Qui invece arriva Adelaide e spacca i ritmi della narrazione, tira fuori altre cose e quelle sensazioni che ti hanno un po' contraddistinta ai miei occhi, cambiano radicalmente diventando altro. Ieri sera, leggendo, il mio interesse aumentava a dismisura al punto che non sono riuscita a staccarmi dalla lettura fino alla fine, e anche allora mi è rimasto addosso un senso di stupore che leggendoti non avevo mai provato prima. Come dicevo, ormai so che quando ti leggo troverò storie molto sensoriali e intense da un punto di vista emotivo. Introspettive, certo, ma data la brevità che di solito contraddisingue i tuoi scritti (mediamente, ho notato, anche grazie al tuo contatore molto puntuale che sono tutte sotto le mille parole) e questo fa sì che ci sia introspezione psicologica ed emotiva, ma che questa non vada a fondo. Qui lo fai. Sarà la lunghezza, sarà che la storia stessa è stata impostata in un'altra maniera, ma questa storia va a fondo nella mente di Albus e la scorpora, pezzo dopo pezzo tirando fuori le sue contraddizioni, la sua solitudine, il suo sentirsi come mancante di un pezzo, ma soprattutto tira fuori il suo amore totalizzante che non può nulla nemmeno contro la ferma volontà di voltare pagina e di cambiare vita, magari con un'altra persona. Come dicevo nella recensione a Mio blu, la loro non è la storia di una cotta adolescenziale. La Rowling stessa differenzia il tipo di amore tra Silente e Grindelwald da quello degli altri studenti di Hogwarts, pur avendo più o meno la stessa età li mette già lei su due piani diversi, facendo intuire semplicemente da racconti di altri, quasi per sentito dire, che sono due cose diverse. Il loro non è un amore adolscenziale e superficiale, sono due persone che sono arrivate a fare un patto di sangue e che dai due film usciti è chiaro che patiscano la reciproca lontananza. Il loro è un legame fisico e mentale che posso spiegare solo pensando alle anime gemelle. Di soulbonding, per riprendere la tua idea messa per iscritto se non sbaglio Supernova.

Come dicevo, Adelaide è l'elemento di rottura. Ce la descrivi come una ragazza, seppur giovane, tanto talentuosa d'aver attirato l'attenzione di un genio come Silente. Sappiamo che a Silente piace insegnare, io credo che il modo in cui ha impostato Howgars sotto la sua presidenza, sottolinei molto bene il fatto che lui ami l'insegnamento. Quindi si può anche pensare che l'interesse per questa ragaza sia legato a questa sua "vocazione", diciamo così. Ma così non è, pare che Albus abbia la ferma intenzione di spingersi a qualcosa di più e lei lo ha capito. Perché ce la descrivi come molto intelligente, anche. Lei è perfetta, non ha niente che non vada e con Silente farebbero anche una bella coppia. Ma più vai a fondo dentro la mente di Albus, più scorpori pezzo dopo pezzo tutto quello che prova, più ci rendiao conto che non è la perfezione che Albus vuole. Questa ragazza bella e intelligente, anche molto capace e con un futuro di sicuro molto roseo davanti a sé, non è quello che lui vuole. E lui lo sa già. Perché questa non è una storia in cui Silente capisce quello che vuole e se lo va a prendere, è una storia in cui Albus si ricorda quello che ha sempre desiderato e che desidererà sempre, e lo accetta. Non è bello, non è roseo, non è un amore limpido e non c'è un finale felice. E Albus è troppo intelligente per non saperlo, eppure non può fare a meno di amare Gellert, non può fare a meno di sentire la propria voce dentro la sua mente, che fuge quasi da coscienza. Non può farne a meno perché il mostro mitologico esiste davvero, ha due teste, ma una sola anima e Silente ne è consapevole.

Quasi mi dispiace per la ragazza perché era chiaro che ci aveva creduto, a questa relazione (che non trovo affatto scomoda o altro, che era maggiorenne era evidente dal fatto che l'avevi collocata all'ultimo anno e poi siamo nel '10, Silente non deve avere molti più anni di lei, quindi su questo capisco i tuoi dubbi, ma mi sento di rassicurarti). Ma forse se l'avesse baciata o anche solo incoraggiata, l'avrebbe probabilmente illusa e questo sarebbe stato persino peggio.

Il finale l'ho adorato e mi ha sorpresa tantissimo per le implicazioni che porta con sé. Ero convinta che avresti concluso con lei che se ne va via, e Silente che rimane da solo e invece Grindelwald arriva. Cioè lui ha preso il treno ed è venuto fino a Hogwarts. Fisicamente, questa volta. Non c'era nulla di mentale, in quella scena di sesso a cui hai accennato. E l'idea che sia venuto fino a qui mi ha fatta impazzire, perché lui ha sentito tutto. Sarà il patto di sangue, sarà che sono soulbonding o una sola mente e un solo cuore. Ma lui ha sentito i pensieri di Albus e i suoi sentimenti e in un certo senso è venuto a metterlo in riga. Lo ha riportato sulla retta via, che poi retta non è. Il loro non è un rapporto perfetto o di puro amore come, ipoteticamente, lo sarebbe stato quello con quella ragazza. Al contrario è un sentimento contorto, vissuto con la certezza che non potrà mai andare bene. Ma che pure viene vissuto perché non c'è altro che entrambi possano fare, è come se non avessero alcuna via di fuga e per certi versi neanche la volessero. Intenso, di certo. Finora la tua storia che ho preferito in assoluto tanto che metterò senz'altro la raccolta tra le preferite perché merita assolutamente di starci.

Piccoli bonus, senz'altro la citazione a Pavese. Di nuovo, io adoro questo autore e le tue citazioni mi hanno fatto venire voglia di rileggermi qualcosa. Poi, non so se ti sei immaginato Albus con il suo aspetto da giovane, forse sì se si considera l'anno, ma io non riuscita a fare a meno di vedermi un giovane Jude Law in queste parole. Sarà per il fatto che sono a Hogwarts, non lo so. In effetti penso che nella tua mente ci siano sempre gli Albus e Gellert più giovani rispetto a Depp e Jude Law...

In conclusione, davvero, mi dispiace essere arrivata così tardi a leggerla. Ora non mi resta che l'ultima storia, la recupererò al più presto, intanto tantissimi complimenti per questa.
Alla prossima...
Koa

Recensore Master
31/01/21, ore 10:19
Cap. 1:

Ciao, ti avevo detto che avrei provato a passare un po' più spesso e infatti eccomi qui! Ieri sera ho letto le prime due storie di questa raccolta, confesso di esser stata folgorata dalla seconda e che ero tentata di recensire prima quella, ma prima mi fermo qui un momento per lasciarti qualche impressione a freddo.

Anzitutto lasciami dire che la scelta di "Mio blu" non soltanto come citazione legata al testo, ma proprio come parte integrante diciamo pure della caratterizzazione di Gellert, con questo suo modo di chiamare Albus, è stupenda. Ammetto che non conoscevo questa poesia, sono andata a fare qualche ricerca stamattina prima di recensirti perché volevo capire se il significato che avevo colto io leggendola era indovinato oppure no (curiosità personale, lo confesso). Ho letto di questa idea che il "Mio blu" sia un po' l'universo di qualcuno, che alla fine era un po' anche la mia. Mio blu inteso come tutto quello che esiste di bello, di vita e di morte, tutto e anche oltre. Talasciando il fatto che calza a pennello con Albus e con il colore dei suoi occhi, ma è proprio stupendo il concetto e per loro due è a dir poco perfetto. Soprattutto per come hai deciso di descriverceli e di caratterizzarli.

Questo punto di vista di un Gellert che è oltre l'essere banalmente innamorato, ha proprio trovato quel "qualcuno" che lo fa sentire in pace col mondo, è ben fatto e molto profondo. C'è fluidità nella lettura e, nonostante il salto temporale, una certa continuità. Il perno di tutto è Gellert e i suoi sentimenti, quello che c'è dentro di lui e che brucia per Albus. Nella prima parte sono insieme anche fisicamente, nella seconda (tenendo sempre presenti le tue precedenti storie) non lo sono fisicamente, ma lo sono senz'altro nello spirito e nelle menti. Il concetto del "Mio blu" ritorna come un mantra. L'idea, che poi verrà ripresa con forse più intensità anche nella storia successiva a questa, è che non ci sarà mai nessun altro nella vita né di Gellert né di Albus. Nessuno potrà prendere il posto di quello che hanno avuto insieme. Anche se molto giovani, anche se entrambi avrebbero potuto classificare quello come un primo fugace amore giovanile e tentare qualcosa con qualcun altro, questo non li ferma dal viverlo in modo così struggente. Sia quando sono insieme che soprattutto quando sono separati, il loro legame si sente tantissimo. Ci sono sfumature differenti tra le due situazioni da te descritte, e qui rappresentate da quella vissuta nel 1899 e quella invece nel 1927. Nella prima parte, nonostante i due siano insieme, provano un amore talmente totalizzante e una voglia di restare insieme così intensa, che l'amore che provano assume connotazioni di disperazione. Sembrano due amanti condannati a morte che sanno di star passando la loro ultima notte insieme, da tanto è intenso ciò che dicono e ciò che fanno o pensano. Forse perché entrambi avevano supposto come sarebbe andata a finire? Forse perché avevano la certezza che sarebbe finito tutto in questo modo? Non posso saperlo, di certo c'è una consapevolezza che matura di storia in storia e che cresce dentro a questi personaggi. Nella seconda parte invece infatti è maggiore, la consapevolezza che provano. C'è sempre questa idea di un sentimento totalizzante, ma ci sono toni più amari e malinconici. Sarà per la separazione, di certo. Non per altro, ma io credo che entrambi soffrano più che l'idea di essere arrivati a odiarsi a vicenda, che patiscano proprio l'idea di dover restare separati l'uno dall'altro. Che sia il patto di sangue o che sia il legame che hanno, e che è indissolubile, poco cambia in effetti. Quel che è certo è che le sfaccettature di una stessa relazione che riesci a offrire sono davvero tantissime.

E poi, come ho detto, amo tanto l'idea che Gellert chiami Albus "Mio blu"...
Complimenti, appena posso passo anche dalla seconda storia.
Koa

Recensore Master
04/11/20, ore 10:41
Cap. 2:

Ciao Padme, eccomi per lo scambio.
Un altro colpo al cuore è possibile? Mentre leggevo di Albus alle prese con l'ennesima stundetessa innamorata di lui, mi sono soffermata sull'idea che ho sempre avuto di Silente e la sua immensa solitudine. In effetti, non ci si chiede mai cosa abbia passato, o chi abbia veramente amato durante la sua lunga vita terrena. E qui è evidente, come dici tu, che lui ha bisogno di calore umano, come è giusto che sia, ma non di amare, perché già ama ed è riamato. La lontananza dal suo vero e unico amore gli spezza il fiato e lo incatena a lui per sempre, malgrado si conceda la distrazione di un sogno - fra le braccia tenere e delicate di una giovane donna - che lenirà solo a tratti questa desolante e insopportabile mancanza. Soffro per Albus e il suo amore per Gellert, ho trovato straziante e meravigliosa la scenza del loro ricongimento... Ti rinnovo come sempre, i miei più sinceri complimenti. Col tuo stile fluido intenso e ricercato, sai toccare l'animo delle persone: mi lasci dentro sempre una struggente nostalgia, e per questo, ti ringrazio...
Passerò senza ombra di dubbio a deliziarmi ancora con la tua storia!
Tea.

Recensore Master
11/09/20, ore 18:09
Cap. 2:

Ciao Padme, arrivo dopo aver letto la bellissima presentazione che hai fatto di questa storia nel gruppo "Caffè e Calderotti" e mi dispiace non riuscire ad avere tutto il tempo che vorrei per leggere e commentare tutte le storie meravigliose che sto scoprendo. A questo punto, ho abbandonato ogni velleità di avere un metodo e sto ricorrendo al criterio random. Prima o poi arrivo a tutte, prima o poi leggerò e tornerò. Non c'è altra soluzione.
Passando alla storia, mi ha colpito l'inizio con l'attrazione di Albus per Adelaide che sembra quasi la promessa di una fuga, un anelito di normalità che permetterebbe ad Albus di placare il tormento dato dall'assenza di Gellert. Tuttavia, è chiaro a tutti (credo anche ad Adelaide) che non sia proprio cosa per Albus e che non ci siano speranze, che è profondamente sbagliato, ingiusto, egoista, aggrapparsi in quel modo a una persona solo per sfuggire ai propri demoni.
Lo spiega benissimo Gellert che - con somma gioia - vediamo comparire alla fine del capitolo in un vicolo, pronto a reclamare il suo Albus.

Adoro il tuo stile di scrittura e il modo in cui hai infarcito la storia di citazioni. Denota una cura incredibile verso la storia e i personaggi.
Menzione speciale: la festa del solstizio d'estate. Adoro quando le festività pagane vengono citate nelle fanfiction. Io lo faccio di frequente e mi piace l'idea che il mondo magico fosse in continuità con quello che è il folklore anglosassone.

Spero di poter ritornare presto tra le tue pagine!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
01/07/20, ore 19:16
Cap. 3:

eccomi tesora per lo scambio a catena.
Spero non ti dispiaccia se sono tornata a questa raccolta, dovevo proprio finirla, dai prossimi giri mi dedicherò a quelle nuove <3

tu me lo devi spiegare... come fa questa shot a essere così breve e a racchiudere centordici cose diverse, un'infinità di feel ed emozioni contrastanti?

e dolce e amara, disperata e speranzosa, romantica e crudele nell'infelice destino che hanno avuto questi due.

L'inizio è stupendo, Gellrt col suo blu, che lo guarda dormire, sperando si svegli al più presto, perché nonostante abbiano fatto l'amore tutta la notte, la sua voglia è ancora insazabile.

il salto sulla coperta di lana che li accoglie come una madre è un'immagine così bella <3 l'arotico non è mai volgare, con tè è praticamente impossibile.

e poi quel salto, la morte... e nello stesso momento...

basta, piango, ma sono lacrime innamorate di questa meraviglia, curata in ogni particolare, a partire dalle citazioni, bellissime.

sto esaurendo i miei complimenti per te.

Recensore Master
10/06/20, ore 18:15
Cap. 3:

Questa storia è davvero molto bella e intensa ma mi ha anche lasciato una grande malinconia, perché comunque finisce in un modo triste. Sì, lo so che Albus e Gellert si ritroveranno in un luogo dove non si lasceranno mai più, ma forse avrei bisogno che tu scrivessi anche su quel luogo, sul loro ritrovarsi (se già magari non lo hai fatto nelle raccolte che non ho ancora letto!). Sai, magari sono una sciocca, ma quando penso a una coppia non voglio mai pensare ad una loro separazione, mi fa male, lo so che è normale nella vita, ma proprio perché nella vita è inevitabile a me piace pensare che nei sogni le cose possano essere diverse (non so nemmeno come, riflessioni a ruota libera...).
E' meravigliosa la scena che apre la storia, i due giovani amanti nel pieno della loro passione, invincibili e inseparabili, ancora lontanissimi anche solo dal pensiero che un giorno non sarà più come ora. Nel loro presente c'è l'ardore della giovinezza, la bellezza del primo amore, totalizzante e unico, il bisogno assoluto di fondersi l'uno nell'altro, senza bastarsi mai, senza averne mai abbastanza. "torreggi sul mio corpo nudo, eccitato ed esposto e mi osservi, mi penetri la mente e l’anima, mi rendi tuo soltanto guardandomi." Ho adorato questa frase che mi sembra racchiuda perfettamente la particolarità del rapporto tra Albus e Gellert, la capacità di essere uniti e fusi assieme, di fare l'amore anche solo con lo sguardo, mi viene in mente "nessun grado di separazione" tra loro, ed è bellissimo perché il loro amore nasce impetuoso quando sono ancora due ragazzi, ma poi rimane lo stesso, ardente, unico, indistruttibile, non si appanna con gli anni, conserva sempre la forza del primo vero amore. E' un legame che non finisce mai, nemmeno quando la vita e le scelte li separano e nemmeno al momento della morte di Albus, perché, appunto, Gellert sa che si ritroveranno, se lo sono promesso.
Ed è questo che mi lascia un velo di malinconia sul cuore alla fine di questa meravigliosa raccolta, credo che mi piacerebbe leggere di loro che si ritrovano, di nuovo giovani, belli e appassionati, in un luogo oltre il Tempo dove non si lasceranno mai.
Perché è questo che sogno anche per tutte le mie OTP...
Una raccolta stupenda, forse è quella che mi è piaciuta di più tra quelle che ho letto finora, ma mi aspetto bellissime storie anche nelle prossime raccolte (sono molto contenta che ce ne siano tante che mi aspettano!).
Complimenti e grazie per il sogno, leggerti mi immerge sempre in un'atmosfera incantata e piena di passione!
A presto!
Abby

Recensore Master
02/06/20, ore 08:39
Cap. 2:

tesoraaaaaaaaaaaaaa, in ritardo epico ma eccomi!
uuhh quandto mi è piaciuta questa shot, in ogni suo dettaglio, dalle citazioni che la aprono (sono sempre così ragionate e denotano una tua cultura musicale e letteraria non indifferente) allo stile pazzesco che hai di usare il POV (mi emoziono ogni volta che vedo la prima persona resa col tu, io non saprei mai gestirla) , allo scenario che hai proposto, ilnostro caro Silente che pensa sempre al suo Gelelrt ma qui è quasi a un bivio, la bella Adelaide con la quale a ballato, per la quale sente qualche pulsazione non dico amorosa ma forse sessuale, per un attim lo tenta, gli mostra quella che forse sarebbe la via più facile, ma costellata da mnzogne.
e lui, il più elegantemente possibile friendzona la ragazza, la rimanda al suo banchetto e poi e poi...
beh te lo devo proprio dire quanto HO AMATO la scena finale? 'Mio blu sei triste' aawww e lo porta via e si amano e si ameranno sempre, qualsiasi cosa succesa, perché, insomma, guardali.
e la citazione che chiude tutto?
spettacolo <3
sei sempre una scelta sicura, 'sgomiterò' se ti rivedo alla catena, lol

Recensore Master
30/05/20, ore 11:47
Cap. 2:

Ciao! Scusami per il ritardo, sono sempre indietro con le tue raccolte, però sono anche molto contenta di vedere che continui a scrivere e a sognare con la tua OTP, vedi che hai fatto bene a non arrenderti e a trovare almeno un po' di tempo per loro? Non si può rinunciare ai sogni altrimenti si muore dentro.
E ora veniamo alla storia. Mi piace molto la canzone di Venditti che hai scelto di citare e penso che sia davvero adattissima all'immagine dell'amore come lo hai rappresentato in questa storia. Albus ha ballato con Adelaide, una sua studentessa, e si è reso conto di desiderarla, di pensare a lei. Oddio, non so proprio come si possa affrontare una cosa del genere! Mi sembra straziante, Albus è combattuto tra due sentimenti diversi, l'attrazione per Adelaide e il rapporto ormai simbiotico che lo lega a Gellert, e non sa cosa fare. Mi sono immedesimata perfettamente nei suoi sentimenti, Adelaide rappresenta per lui la possibilità di una vita normale, di un amore tranquillo che non brucia le vene ma che assicura una dolce compagnia, la possibilità di una famiglia, di invecchiare insieme senza doversi nascondere. E' una tentazione immensa, oltre tutto Albus prova anche attrazione per lei, non sarebbe un vero e proprio "ripiego" (e moltissimi, ne sono convinta, fanno proprio questa scelta nella vita reale), ma sarebbe comunque un atto di egoismo. Lui sa già che il vero amore, per quanto difficile, impossibile, lacerante, sbagliato magari, è Gellert e Adelaide non merita di essere legata a un uomo che non la ama come dovrebbe, Albus augura ad Adelaide di vivere un amore appassionato e bruciante come il suo per Gellert. E alla fine il suo saluto è un atto di coraggio e di generosità, Albus rinuncia al sogno di una vita serena e normale e regala a Adelaide la possibilità di vivere un amore vero e pieno, anche se lei ora non lo capisce.
Ma, in tutta sincerità, credo che Albus abbia fatto benissimo a scegliere la sua vita complicata ma appagante e sensuale. La scena finale, con Gellert che lo "aggredisce" in un vicolo e poi se lo porta via ripaga di tutto quello che Albus può aver perduto rinunciando a Adelaide. Quello è il vero amore, quello che ti porta a perderti nell'altro, a perdere il controllo e te stesso, a perderti ma allo stesso tempo a ritrovarti completamente perché, come scrivi giustamente, solo con Gellert Albus può sentirsi davvero vivo. E' lui la persona che ama, è lui che vuole, e non importa se non è la persona giusta, se non c'è un futuro per loro, se dovranno nascondersi sempre. Quello che conta è il vero amore e loro hanno avuto la fortuna di trovarlo, in pochi ci riescono e allora non importa quanto possa durare e se ci sarà un futuro per loro, quando sono insieme il tempo sono loro stessi e il futuro è un eterno presente, non c'è bisogno di altro.
Nelle note scrivi di aver esitato a pubblicare questa storia, ma non capisco perché, io credo che sia una delle tue storie più belle e intense proprio per la sua complessità. Affronti un tema difficile, è vero, ma lo fai con delicatezza e sensibilità ed è un tema che sono certa sia comune a molti. Scegliere la strada più semplice, una vita calma e serena, approvata dagli altri è una tentazione comune e credo che la maggioranza tenda a cedervi. Quello che fa Albus è molto coraggioso, lui sa che dovrà soffrire, ma non può rinunciare a quello che prova insieme a Gellert, per quanto riprovevole possa apparire agli occhi altrui e, allo stesso tempo, è anche generoso perché permette ad Adelaide di essere libera e di poter vivere, magari, anche lei una storia così piena e appassionata.
Credo che questa sia la tua storia più bella, in ogni sua parte, e questo non vuol dire che le altre non siano lo stesso meravigliose, ma mi è piaciuto particolarmente che, in questo caso, Albus abbia dovuto misurarsi con il "mondo reale" e abbia scelto comunque Gellert, mentre di solito loro vivono il loro amore solo in una dimensione dove sembra non esserci posto per la "realtà". Ti ammiro ancora di più per aver trattato questo argomento, hai saputo farmi immedesimare totalmente nei pensieri e nei sentimenti di Albus, sei una scrittrice fantastica, te lo dico sempre, ma oggi lo sei ancora di più (e forse non finirai mai di stupirmi!).
Complimenti di cuore e alla prossima (prima o poi arrivo, lo sai).
Abby

Recensore Master
20/05/20, ore 08:09
Cap. 1:

Aarrrghhhhh tesora, perdonami il catastrofico ritardo😱😱😱😱🙏🙏🙏
Appena ho visto il titolo di questa raccolta mi ci sono fiondata.
E ho fatto benissimo, ci sono un sacco di cose di cui sono innamorata.
Il tuo linguaggio così poetico, le descrizioni mai banali l'attenzione a ogni dettaglio... e l'amore sincero, sofferto, urlato e soffocato fra questi due, è qualcosa che fa male al cuore... in senso buono.
Ma quanto è cotto a puntino Gellert? Dire che il suo Blu non ha pietà perché il suo sorriso non riuscirà mai a toglierselo dalla mente?🤩🤩
Poi ho amato i riferimenti temporali, la prima parte dove finalmente li vedo vicini nel momento in cui si amano e perdonano😍😍😍
E la seconda parte, dove Gellert non sopporta che sia tutto troppo azzurro...sigh e aaww allo stesso tempo.
Le citazioni poi sono semplicemente perfette.
Saranno anche poco più di 700 parole ma ti giuro che hai raccontato un mondo.
Complimenti davvero.

Recensore Master
08/05/20, ore 14:21
Cap. 1:

Ciao! ❤
Sono molto contenta che tu abbia ripreso a scrivere con una certa regolarità, e mi fa piacere aver scoperto anche questa nuova raccolta di OS. Tra l'altro questa è anche più lunga del solito, per cui è una vera gioia!
E, come ti dico sempre, potersi immergere nel mondo dei personaggi che si amano, anche se per poco tempo, è un balsamo sempre e comunque e soprattutto nei momenti più difficili.
E' meraviglioso come tu riesca sempre a intersecare il filo della tua storia con quello di una poesia o di una canzone, quasi ne fosse il naturale proseguimento. La poesia parla di occhi blu e Gellert, nella storia, rimane incantato dal blu degli occhi di Albus, il blu dei suoi occhi risucchia ogni altra luce e colore e Gellert è immerso in lui. I due amanti vivono ancora nella bolla dorata al di là di tutto e di tutti, soffrono anche se devono separarsi per poco tempo e ogni volta che si ritrovano vivono l'estasi della completa unione, dell'amore che li unisce tanto da farli diventare una sola entità. Finché sono insieme sono invincibili e il mondo non li sfiora neanche, loro sono potenti, sono dèi. E' l'amore a dare loro questa forza, un amore che cresce e cresce ancora, che riempie ogni istante, ogni spazio, ogni cellula del loro corpo e ogni palpito della loro anima. La loro passione è sempre espressione di amore vero, non è mai fine a se stessa, è un donarsi l'uno all'altro senza riserve e allora non stupisce il dolce nomignolo che Gellert decide di dare ad Albus "Mio Blu".
Tristissimo invece il finale, con Gellert ormai prigioniero a Nurmengard, e fa male al cuore leggere il contrasto terribile tra il grigio, il freddo e il vuoto della sua vita attuale e il ricordo caldo e luminoso del suo amore con Albus. Gellert non riesce nemmeno a guardare il cielo, perché ha il colore degli occhi di Albus, che lui ama ancora, che lui vorrebbe ancora accanto... e lo strazio è ancora più profondo pensando a ciò che ha perduto.
Bellissima storia, sicuramente una delle tue migliori e, anche se è straziante, il contrasto tra il passato dei due amanti e il presente di Gellert rende la ff ancora più potente, emozionante e incisiva. E' così doloroso che debba finire così (specie per una come me che ha la mania del lieto fine!). Complimenti e a presto!
Abby

Recensore Master
20/02/20, ore 01:12
Cap. 3:


Ciao cara!
Eccomi qui per lo scambio a catena del Giardino e non potevo decidere di andare direttamente a leggere questo ultimo capitolo della raccolta di one shots, che ti devo dire, è stato un finale devastante quanto perfetto, secondo me. 
Sarà perché a me piace soffrire, ma ho trovato davvero un ottimo capitolo conclusivo, il modo in cui hai saputo gestire le emozioni calibrandole bene nei vari momenti è stato quel tocco in più che serviva per conquistare definitivamente me come lettrice. E te lo ripeto, adoro il modo in cui scrivi, mi piace la forte introspezione che inserisci e il modo in cui sai rappresentare un amore così difficile quanto profondo e infinito. Quando ho letto la parte erotica poi sono rimasta davvero sorpresa il modo in cui hai voluto gestire quel momento, hai saputo raccontare il desiderio in maniera davvero poetica, e non è una cosa che mi è capitato spesso di leggere da queste parti. Inoltre ti voglio anche riportare una frase che personalmente mi ha colpita molto: 

"Mi penetri la mente e l’anima, mi rendi tuo soltanto guardandomi."

Non c'è bisogno che io ti dica il motivo per cui questa frase mi sia arrivata dritta al petto, come al solito mi hai saputo coinvolgere, leggerti per me è sempre un grande piacere, davvero. Quindi ti faccio i miei più sentiti complimenti, alla prossima!

Shakana

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