Buongiorno!
Eccomi qui a recensire.
Innanzi tutto, anche se te l'ho già detto, voglio farti di nuovo i complimenti per il modo in cui hai trattato l'argomento estremamente delicato di cui parla questa storia.
Hai approfondito ogni emozione, ogni sensazione di Dianna, facendo ben comprendere cosa deve essere stata la sua vita in quel periodo senza eccedere mai. Sei riuscita a far capire quello che succede o può succedere, a livello fisico ed emotivo, in una donna vittima di violenza, facendolo nel massimo rispetto della persona di cui stavi parlando.
Il conflitto interiore che hai descritto in Dianna è, a mio parere, molto realistico e intenso. Da un lato soffre tremendamente e, anche se rifiuta di ammetterlo a se stessa, sa che quello che il marito le fa è sbagliato e ingiusto, e si preoccupa che possa arrivare a fare del male anche alle figlie; dall'altro lo giustifica, oramai convinta di essere lei a non valere niente come moglie e madre, di meritarsi il dolore che il marito le provoca e cerca di darsi delle ragioni per restare.
Mentre descrivevi ciò che Dianna provava, sono riuscita a sentire chiaramente le sue emozioni contrastanti, mi sono messa nei suoi panni: sei riuscita a trascinarmi in tutte le sue sensazioni, dall'angoscia al sollievo, che lei sa benissimo non potrà durare.
Mi sono piaciuti molto i momenti di dolcezza con la piccola Demi, mi hanno scaldato il cuore.
E mi complimento anche per il modo in cui sei riuscita a rendere le sue reazioni di fronte alla rabbia del padre, perché fanno capire come anche i bambini più piccoli percepiscano l'aggressività e la violenza e, pur non comprendendola, ne risentano.
Lo stesso vale, a maggior ragione, per Dallas: secondo me ha descritto bene il modo in cui la figlia più grande, in alcuni momenti, si rende conto che in casa c'è qualcosa che non va. Lo fa inconsciamente, anche solo notando come, in assenza del padre, la madre sorrida di più.
Come ti ho già detto, penso che scrivere dal punto di vista di un bambino, quando oramai si è grandi, non sia affatto semplice (almeno, per me sono convinta che non lo sarebbe). Quindi, complimenti davvero.
Ho trovato molto dolce la curiosità di Andrew nei confronti di Demi, mi ha fatto tantissima tenerezza.
Ho apprezzato molto anche la scelta di inserire il punto di vista di Joyce, che mostra invece una famiglia serena, unita e, attraverso Frank, un buon esempio di marito e padre. La descrizione parallela di alcuni spaccati di vita di queste due famiglie ha creato un'immagine molto forte. Hai affrontato un argomento difficile come la violenza domestica con tutte le sue conseguenze in modo approfondito, mostrando anche, dall'altra parte, un nucleo famigliare pieno d'amore e tenerezza e facendo così vedere come dovrebbe essere.
So che per te è stata un'esperienza molto intensa, scrivere questa storia, e lo è stata anche per me leggerla.
Alla prossima! |