Recensioni per
L'attesa
di RoseRouge

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/01/20, ore 11:38
Cap. 1:

Ciao RoseRouge. In questo frangente narrato,mi fa piacere leggere in modo delicato riguardo André,in attesa di Oscar partecipante ad un ballo,per la prima volta vestita da donna. Ho sempre trovato la frase detta da Andrè,scherzando,che Oscar sarebbe stato simile ad uno spaventapasseri,stonata. Era molto scanzonato,sembrava tutto poco consono e mi fa piacere leggere riguardo questo scritto. Bella la frase finale a chiusura,in cui quella notte André non avrebbe ferito il cuore di Oscar di donna,già agonizzante. Un saluto. :)
(Recensione modificata il 11/01/2020 - 11:39 am)

Recensore Master
16/10/19, ore 17:36
Cap. 1:

Ciao tu torni mentre io mi devo prendere una pausa, causa impegni vari.
Brava ci hai regalato tutta la disperazione di un innamorato che non può dichiarare il suo amore. Un uomo la cui vita si regge sul non detto , sui silenzi in una strana specie di tregua ben attento a non varcare la soglia del non ritorno.
In tutto questo hai ben delineato la figura della nonna che non vuole accorgersi del dolore che attanaglia Andrè. Tutto deve risplendere per la sua bambina, finalmente vestita come si deve e quindi non vede, non si accorge della sofferenza del suo vero ragazzo.
Una notte di disperazione che si chiude con l'estrema delicatezza di un uomo innamorato che rispetta e non disturba la sua amata nonostante l'angoscia non gli permette di dormire.

Nuovo recensore
08/10/19, ore 17:22
Cap. 1:

Sei stata molto brava a contestualizzare il comportamento di André nello spinoso episodio 25 e poi a descrivere la sua attesa a casa.
In quel punto della storia André è già molto innamorato e la sua pena è stata perfettamente evidenziata. Trovo davvero calzante la chiusa e tutto il racconto è ben scritto.
Complimenti!

Recensore Master
20/09/19, ore 09:59
Cap. 1:

Ciao Rose e bentornata! Mi è piaciuta questa tua rilettura della puntata ''Cuore di donna'': pur essendo fedele all'anime, hai inserito perfettamente le riflessioni del povero André, costretto dagli eventi a macerarsi in silenzio nell'attesa del ritorno di Oscar, tra paura e gelosia.
È una parte che manca, nella storia originale, ma che sinceramente ci sarebbe stata più che bene. Gli Autori hanno però preferito lasciare alla nostra immaginazione, dandoci qualche indizio in quegli sguardi profondi e talvolta angosciati di André; tu invece a quegli sguardi hai dato voce, con la tua prosa curata e scorrevole. Otrimo lavoro e alla prossima!
(Recensione modificata il 20/09/2019 - 10:00 am)

Recensore Master
15/09/19, ore 15:08
Cap. 1:

Gentile Autrice, veramente un brano accorato quello che abbiamo letto, dove l’attesa di Andrè del ritorno di Oscar dal ballo non è stato altro che il perpetuarsi dell’attesa che sta provando da tutta la vita. Una vita vissuta quasi in apnea, con un respiro incominciato un giorno lontano dove aveva temuto per la sua vita e che era rimasto trattenuto durante la vita che ne era conseguita, un po’ per le scelte di lei e un po’ per quelle di altri, ma che gli permettevano di continuare ad esserle vicino. Tutto pur di non incrinare quello che aveva la parvenza del loro piccolo mondo perfetto, dove loro due si bastavano a vicenda, dove non c’era bisogno di parole ma bastavano i loro sguardi a comprendersi. E in questa occasione André ha compreso che Oscar non avrebbe accettato un suo parere, o un suo consiglio su ciò che si era prefissata di mettere in atto. A lui non resta che continuare ad attenderla nelle ombre di palazzo nella speranza che la sofferenza che si sarebbe portata a casa non fosse troppo grande da non riuscire a sopportarla, e in un impeto di generosità e di amore che si spinge fino alle estreme conseguenze, non vuole farle pesare anche la sua di sofferenza che certamente avrebbe creato una ferita ulteriore nel suo cuore di donna. Complimenti e spero di rileggerti quanto prima. Un caro saluto.

Recensore Master
15/09/19, ore 15:00
Cap. 1:

La vita di André è sempre stata caratterizzata da sentimenti devastanti.
Il dolore di un amore non corrisposto. Il dolore di vedere la donna che ama innamorarsi di un altro. Il dolore di vedere lei cambiare nell'attesa che l'altro torni da una guerra. Il dolore di vedere lei felice perché l'altro è tornato.
E poi assistere alla delusione di lei nell'apprendere che l'altro ama ancora la Regina.
Tutto questo André lo ha dovuto vivere in silenzio e solitudine, perché nessuno può capire, perché è tutto parte del loro piccolo mondo. Il suo è quello di Oscar.
L'utimo dolore glielo infligge Oscar decidendo di andare ad un ballo.
Non un ballo come tanti altri, un ballo in cui lei si mostrerà in tutta la sua delicata bellezza di donna. Un ballo a cui lei non vuole che lui l'accompagni.
André ha dovuto vederla andare via e iniziare ad aspettare.
Una attesa che ingigantisce il suo dolore e la sua solitudine. Perché non può fare altro che aspettare.
E tanti altri sentimenti lo soffocano : la paura di perderla, la gelosia per Fersen, il dolore dell'attesa stessa.
L'attesa è comunque consolatoria perché gli permette di sperare che il loro mondo non cambierà nonostante quel ballo.
André decide di aspettare l'indomani per capire cosa è successo, perché l'abisso che li divide è troppo grande.
Attesa e dolore. Ecco una sera di un ballo per André.

Mi piacciono molto le storie che mostrano i punti rimasti oscuri nell'anime.
Immaginare cosa fece André in quella notte così dolorosa per entrambi. Io di sicuro la immagino così.
Scrivi molto bene, e questa storia mi è piaciuta molto.
Anna

Recensore Master
14/09/19, ore 23:23
Cap. 1:

Hai descritto in modo convincente quelli che potevano essere i pensieri e i tormenti di André quella notte.
Si sente tradito e geloso ma non sa che Oscar sarebbe tornata con il cuore spezzato e i sogni infranti.
Buonanotte

Recensore Veterano
14/09/19, ore 20:46
Cap. 1:

Ciao, complimenti! Una bellissima finestra sulle emozioni di questo complessissimo e affascinante personaggio.
È un André profondamente solo. Chiuso in una bolla di agonia di cui nessuno sembra accorgersi, nemmeno sua nonna, anche se forse Nanny fa solo finta di non vedere.
Questa solitudine lo isola, lo rende un satellite che gira intorno al suo mondo senza potersi avvicinare. Rimane da solo nel buio, lui che è egli stesso un’ombra. Silenzioso e paziente, come sempre. E infine, devoto al proprio amore fino alla fine, sa mettere da parte la propria angoscia e si ritira, lasciando che Oscar possa tornare a casa senza subire anche il suo tormento, perché in fondo André intuisce che il cuore di Oscar tornerà a casa sanguinante e lui non vuole essere il sale sulle sue ferite.
Ancora complimenti!

Nuovo recensore
14/09/19, ore 15:56
Cap. 1:

Il tempo secondo André Grandier! Sfida interessante!
André è colui che attende, per la maggior parte della sua vita, in maniera paziente, silenziosa, in un angolo. Forse agisce, nel senso che le sue azioni consistono nell’accogliere le azioni di Oscar, ammansierle, custodirle. Sempre in silenzio o magari lasciandosi scappare sensati rimproveri.
Solo una volta rompe il suo eterno silenzio e non aveva mica tutti i torti!
Chissà come deve essere scorsa la sua vita così, in attesa.
Chissà come devono essere stati i momenti della sua quotidianeità, forse identici a quelli di chiunque altro, eppure forgiati da quella spina nuda e fonda ch’era lì, a scandire le ore ed i giorni, piantata nella testa, ad organizzare il tempo verso uno scorrere banale ma in fondo tragicamente senza speranza.
Forse André aveva avuto paura di morire, capro espiatorio delle scellerate accuse, forse perché plebeo, della sgraziata e disgraziata cavalcata della Delfina. O forse pur di evitare un guaio alla famiglia che serviva e soprattutto ad Oscar, avrebbe accettato qualsiasi punizione, anche la morte.
Poi però davvero una sensazione simile alla morte deve avergli attraversato il cervello, quella sera in cui Oscar decide di rivoluzionare tutta la sua esistenza (strana rivoluzione per una donna…indossare un abito femminile!) per seguire quello strano sentimento che chissà se era amore verso il conte svedese.
Dunque il tempo di un ballo – come André doveva averne vissuti a decine, scanditi dalla musica e dalle danze, comunque sempre in disparte – questa volta però scandito dal tempo dell’attesa nel silenzio della stanza (bello quel “contenitore di silenzio assopito”, probabilmente il silenzio è il miglior alleato dell’attesa) vissuto in disparte, vissuto in maniera diversa, in balia delle scelte di altri, di Oscar soprattutto. Il tempo di un ballo che sarebbe potuto diventare il tempo di una vita intera, perché se il conte avesse compreso chi era lei, tutto sarebbe potuto mutare.
E forse tutto è comunque mutato perché André comprende che Oscar non è sua, non lo era prima e non lo sarebbe stata neppure dopo. Oscar ha compiuto la sua scelta, dolorosa e solo sua. Ed è questo pensiero che diviene spina che orienta tutta la sua quotidianeità, i gesti ed i silenzi.
Chissà come scorre il tempo quando il sangue si ferma nelle vene.
Quando il corpo diviente immobile, fermo così che si vorrebbe che anche il tempo si fermasse anche se quello inevitabile continua a scorrere.
Il tempo di una recita forse.
Poi cala il sipario…

Tutto torna a scorrere nello stesso modo di prima e André attenderà di leggere negli occhi dell’altra la tempesta oppure l’oblio!
Incredibilmente intensa la chiosa finale, che racchiude chi è davvero André, colui che comunque non tradirà e non ferirà il cuore di Oscar.
Grazie come sempre per questo scorcio, per questi istanti muti nella storia originale, che vanno a colmare ciò che si può solo immaginare.
Lo scorrere delle parole è come sempre intenso e ritmato.
Capo Rouge

Recensore Veterano
13/09/19, ore 23:25
Cap. 1:

All'inizio ero scettica, te lo confesso. Sono partita prevenuta; e le prime righe sembravano confermarmi i pregiudizi.
Non so quando sia cambiato qualcosa ma la tua scrittura mi ha preso gradualmente e, già a metà racconto, mi trovavo a dire tra me e me: "Speriamo che non finisca ancora" (già, così, un plurale maiestatis immotivato).
E poi, quando la fine è arrivata, "Speriamo che sia una long". Non era una long. Peccato. Non so dirti esattamente che cosa mi abbia colpito ma sono entrata nella tua storia e ho visto loro, la nonna, tutto. Bello il confronto dell'episodio del ballo con quello della condanna a morte di Andrè: molto riuscito e d'effetto.
Spero di leggerti ancora. Grazie

Recensore Veterano
12/09/19, ore 22:43
Cap. 1:

Ciao, molto delicata questa one shot, come è delicato, riservato, dolce, sofferente André. Bella introspezione e interessante il parallelismo tra la sensazione di smarrimento che gli aveva dato la prospettiva dell'eventualità della propria condanna a morte, e questo momento in cui la morte sarebbe preferibile all'attesa . Molto brava, complimenti.

Recensore Master
12/09/19, ore 22:29
Cap. 1:

E' molto interessante questa prospettiva che indaga i sentimenti di André in quella notte, e anche piena di grande sensibilità.

Recensore Master
12/09/19, ore 21:25
Cap. 1:

Sono tanto contenta che sei tornata a scrivere!
Mi piace l'idea che André ricordi Fersen ed Oscar nel giorno in cui un cavallo lo mise nei guai - quei due si conobbero allora, tutta colpa sua quindi, per proteggerlo, ammirandosi l'un l'altro come esser umani e non un uomo e una donna. Erano accorsi per lui, era lui il centro dell'attenzaione, in un certo senso.
E adesso è come se avessero preso una strada tutta loro lasciandolo da parte.

E mi piace l'idea che lei sia andata al ballo con una serie di sogni e lui non ci stia andando, ma sogni di andarci con un bagaglio altrettanto importante di illusioni - eppure nessuno dei due ha la minima idea della realtà.

Lui è effettivamente "marito" anche se non per un paio di particolari, ma per il resto probabilmente è l'uomo che lei vede per prima quando si sveglia, mangia con lei, si allena con lei, lavora con lei, chiacchiera con lei... eppure non sembra abbastanza.

E' triste come tanto si posa essere perfetti assieme e come questo a volte possa non bastare.

Recensore Master
12/09/19, ore 20:27
Cap. 1:

Credo che il fulcro di tutta questa storia risieda nel parallelismo, espresso all'inizio, fra la situazione attuale di André e quella in cui, suo malgrado, si trovò durante la propria giovinezza, a causa di un'accusa ingiusta e dell'atteggiamento poco aperto all'ascolto di Luigi XV.
In entrambe le situazioni, André ha rischiato, pur se in modo diverso, di morire. La morte sarebbe stata fisica in un caso e psicologica nell'altro, perché, se Oscar avesse mandato all'aria il loro piccolo mondo imperfetto e, oserei aggiungere, precario, a lui, che aveva impostato l'intera sua vita sulla ὕβϱις del Generale, sull'esaltazione di Oscar e sulla propria dedizione assoluta, nulla sarebbe rimasto.
Anche in questo caso, André si salverà, deve soltanto apprenderlo. Si tratterà, però, di una salvezza imperfetta e precaria.