Ciao Francesco, con le biografopoesie sei davvero imbattibile nonchè unico. Non sono mai stato un estimatore di Kafka sebbene ho sempre amato i film o i romanzi oppure i racconti di natura kafkiana. Vedi che cosa?
Io, in gioventù "bruciata" (inteso come sprecata per via che non è stata facile a causa del bullismo ed anche per altre cause, ragion cui non vissuta come avrei voluto) mi è capitato di leggere alcuni racconti dello scrittore e filosofo boemo, per poi accorgermi che mi sganciava quel tedio che francamente non mi risultava di certo utile. "Lo scarafaggio" però resta uno dei suoi lavori che preservo e che ogni tanto rileggo con piacere. Il fatto che citi tale componimento non può che accrescere la mia stima nei tuoi confronti. A volte, mi sento "scacciato" proprio come quell'insetto.
Ad ogni modo in questa poesia con trattenuta emozione e per di più con una certa affinità e caparbia passione hai saputo delineare uno di quegli autori classici e più letti al mondo, versi che poi si evince la grandezza di Kafka e di ciò che ha rappresentato e rappresenta, tant'è che è tale da poter sopportare l’oggettiva dismisura di certi critici sia di quel tempo e odierni, poichè non venne è ancora oggi... non viene "capito". Le virgolette penso sono comprensibili.
Bravo carissimo e alla prossima!!! |