Recensioni per
Ogni volta che ci tocchiamo, qualcuno muore
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/12/20, ore 13:14
Cap. 3:

Rieccomi... un'altra volta!

Ti faccio davvero i miei complimenti per questo capitolo finale e per tutta la storia. La decisione di chi uccidere... è stata davvero sorprendente per me, ma perfettamente comprensibile.

Anche il nuovo sviluppo tra Davos e Melisandre e la loro fuga mi paiono credibili, anche se credo che la fuga presenti qualche spigolo.

Nel complesso però, mi hai offerto una lettura apprezzabilissima. Quindi grazie di cuore!


- materialmente si poneva perfino più in alto di lui

Forse questo è un passaggio un po' azzardato... Il Signore della Luce crea un'ombra (ok, questo forse è immateriale), ma toglie anche la vita a qualcuno, che è decisamente reale. Si potrebbe dire che è Melisandre a fare quella parte, ma sono certo che lei direbbe che è il suo dio a concederle quel potere.


- Tuttavia, le vite risparmiate non erano sufficienti a liberarlo dal senso di colpa per aver provocato la morte degli altri,

Eh, qui mi domando: ma chi decideva quelle morti? Melisandre? Penso di no... dovevano essere decise da Stannis, e lui avrebbe accettato un no da un suo servitore? O avrebbe incaricato un altro per generare un'ombra? Mi sento di propendere per la seconda ipotesi, a meno che Davos e/o Melisandre non siano riusciti a far cambiare idea al Re.
Confesso che immaginarmi Melisandre che difende Tommen e Yara mi piace un sacco... Una cosa che avrebbe certamente legato ancor di più Davos a lei.



- “Chi vuoi uccidere?”

In verità, dopo questa domanda mi aspettato una scena ben diversa. Dal primo momento mi sono domandato: perché uccidere la ragazzina se basta fare un'altra ombra che uccida Roose Bolton?
A me era sembrata una soluzione banale, ma forse non è così, perché sarebbe stato necessario uccidere anche il suo figlio bastardo e forse altri ancora.
Quindi la risposta di Melisandre poteva essere: "Roose ha anche un discendente, e noi solo un giorno. Solo un'ombra."
"Non è lui che intendevo uccidere."
"E chi, allora?"
"Stannis"
"Oh!"


- Dopo l’omicidio che recava una firma fin troppo nota, il cavaliere delle cipolle e la sacerdotessa non avevano potuto fare altro che fuggire

Questo è l'altro spigolo che mi piacerebbe venisse levigato. L'immagine di loro che fuggono dopo l'omicidio mi pare irrealistica, perché Melisandre sarebbe stata cercata un secondo dopo la comparsa dell'ombra.
La fuga, quindi, doveva avvenire subito dopo la decisione, o meglio: dopo che l'ombra era stata preparata.

E la ragazzina... beh, se Melisandre avesse letto chiaramente l'arrivo dei Bolton e la disfatta di Stannis... allora ci può stare.
Però... miseria... quanti uomini ha ammazzato Davos per salvare la principessa? Forse era meglio non nominare i Bolton e lasciare che il suo esercito avesse ancora una possibilità di salvezza... per il bene di Davos, intendo.


Ecco arrivato sin qui, mi auguro di leggere ancora storie interessanti e ben scritte come la tua, e auguro a te Buone Feste!

Recensore Veterano
31/12/20, ore 12:03
Cap. 2:

Rieccomi...

Capitolo stupendo anche questo, anche se qui ho trovato qualche passaggio un po' poco convincente.

Resta comunque una lettura piacevolissima, e mi sono divertito anche nell'immaginarmi come avrei sviluppato io questa scena. Non avevo mai trovato tanta empatia per Melisandre, ma questo tuo racconto me la sta facendo vedere in un'altra luce... Ho promesso di scrivere un capitolo dove questi due personaggi si incontreranno, e tu mi stai dando davvero degli spunti enormi...

Inizio col dirti che la confessione di Melisandre e le domande di Davos (“Cosa hai sacrificato?” e poi "E… Tu che cos’è che vuoi?") davvero bellissime.

Ora, però, passo a farti le mie osservazioni.


- è vero, e ora ci divertiamo a dare battaglia…

Piccolezza, ma avrei messo in corsivo il "divertiamo", per indicare che Melisandre lo sta dicendo in modo sarcastico. Perché se pensa davvero che Davos si stia divertendo dopo le Acque Nere... Beh, il suo piano di sedurlo sta andando dalla parte sbagliata.


- ma l’obiettivo che aveva in mente mentre compiva sacrifici su sacrifici era quello di risparmiare migliaia di innocenti nell’Apocalisse che credeva vicina.

Uhh.... "mente mentre" mi pare un po' bruttino... forse veniva meglio con:

ma l’obiettivo che aveva in mente nel compiere sacrifici su sacrifici era quello di risparmiare migliaia di innocenti nell’Apocalisse che credeva vicina.

o meglio ancora..

ma quel che l'aveva spinta a compiere sacrifici su sacrifici era la volontà di risparmiare migliaia di innocenti nell’Apocalisse che credeva vicina.


- la provocò, interrompendo con quell’ironia il pericoloso corso dei suoi pensieri che già si sentiva un po’ più incline a comprenderla.

Premetto che mi sembra corretto, intendendo quel "che" come un "perché". tuttavia preferirei "... che già lo faceva sentire un po' ..."


- Era consapevole però che se lui l’avesse rifiutata, allora ci sarebbe stato qualcun altro comunque a darle la magia che lei richiedeva… E improvvisamente il pensiero di altre mani che la toccavano, mani che lei non voleva, non gli era più indifferente. Diceva di volere lui invece, perciò non si sarebbe tirato indietro;  del resto il segreto equilibrio tra repulsione e attrazione che lui aveva sempre provato per lei si era ormai del tutto destabilizzato.

No, fossi stato in Melisandre, non avrei parlato di ombre mentre mi stringevo a lui. L'eccitazione l'avrebbe potuto tenere lontano quel pensiero e le parole "per la prima volta voglio giacere con un uomo che desidero", dette da lei, sarebbero state irresistibili.

Al contrario, nominando le ombre, questa parte non mi pare convincente perché mi sarei immaginato Davos di nuovo infervorato dai suoi ideali che si stacca a fatica dalle sue labbra e le domanda: "Davvero non c'è altro modo, mio Signora?"


- “Ogni volta che ci tocchiamo, qualcuno muore” affermò con durezza.
Il suo obiettivo era allontanarla ancora di più, ma lei, al contrario, intravide in quelle parole uno spiraglio che effettivamente si era aperto. Tornò ad avvicinarsi e questa volta riuscì ad afferrargli il viso tra le mani e a posargli un bacio sulle labbra.
“A me non sembra che stia morendo nessuno adesso” sussurrò, facendo unire di nuovo le loro labbra, senza che lui stavolta opponesse resistenza.
Ma la donna aveva torto. Qualcosa stava morendo anche in quell’istante: una parte della sua anima, quella dove si trovavano  i suoi valori, i suoi principi e il suo assoluto rifiuto della magia nera.


Uhm... ho trovato difficile comprendere la prima battuta di Davos. In fondo di ombre ne era stata generata solo una e non era un semplice tocco ad averla generata. Penso che avrei trovato più adatta questa espressione:

"C'è la morte in ogni tuo tocco"

Che mi suona come una lecita esagerazione della realtà. E penso si presti bene anche per la morte dell'anima.
"Solo la morte di chi deve morire", potrebbe rispondere lei, prima di baciarlo.

Torno alla tua versione... Nell'ultima frase, mi pare che Davos ceda troppo velocemente. È arrabbiato perché è stato coinvolto in un orribile assassinio (a prescindere da quanto Joffrey meritasse una morte ancora peggiore), quindi non ha ancora smesso di combattere per i suoi valori. Tuttavia, non vedo affatto incredibile il suo sprofondare nel buio della magia nera. Dopo quel che ha provato con Melisandre, e pensando che "Joffrey sarebbe comunque morto", avrebbe accettato quei tocchi che stavano uccidendo la sua anima.
(Recensione modificata il 31/12/2020 - 12:23 pm)

Recensore Veterano
31/12/20, ore 11:12
Cap. 1:

Ciao LadyPalma,

Ho adocchiato la tua storia con curiosità e ho letto questo primo capitolo con immenso piacere. I personaggi sono perfettamente coerenti, lo stile è impeccabile, e già ho la certezza di trovarmi davanti a una storia molto interessante e promettente.

Il modo diffidente con cui Davos affronta la strega, i dialoghi e i movimenti dei personaggi mi sono piaciuti davvero tantissimo.


Mi permetto di farti qualche osservazione, che spero senza nessuna pretesa che possa esserti utile.

- forza interiore

L'hai usato due volte a poca distanza, e poi anche una terza. Credo faresti bene trovare un sinonimo almeno per la seconda occorrenza.

- Il cavaliere esitò, ma alla fine dovette arrivare a riconoscere la realtà di quell’affermazione

Francamente non lo so... La magia di quella strega non piace a Davos, e lui certo sa di non avere un sangue abbastanza nobile perché abbia un qualche valore, ma chi può sapere quali sortilegi conosca quella donna? Ecco, penso che avrebbe voluto qualche rassicurazione in più prima di sedersi... Oppure avrebbe potuto pensare che Melisandre agiva in accordo con il suo Re, e quindi, se anche vi era qualcosa da temere, lui non poteva far proprio nulla per evitarlo.


- Poteva sembrare strano, ma di fronte a quell’orribile situazione, la decisione di coinvolgere proprio lui gli sembrava il dettaglio più incomprensibile.

In realtà non trovo nulla di strano in questo dettaglio incomprensibile. Ci sarebbero stati di certo molti altri uomini disposti a fare l'amore con Melisandre. Perché proprio lui? Arrivati a questo punto, fossi in Davos, crederei che lei, rendendomi complice di quell'orrore, voglia punirmi. E di fatti... qualcosa deve accadere, se Stannis non ha più le forze per generare un'altra ombra.


- Poi, finalmente, fece qualcosa che stupì se stesso, ma non la sacerdotessa.
Prese una sedia e si sedette.


Qui mi sono domandato per un attimo dove fosse nascosto quel che ha fatto... forse i due punti sono brutti a fine capitolo, ma ci stavano tutti. O forse potrebbe essere più carina una versione come:

Poi, finalmente, facendo qualcosa che stupì se stesso ma non la sacerdotessa, prese una sedia e si sedette.


Al prossimo capitolo!

Recensore Master
14/01/20, ore 16:47
Cap. 1:

Prima classificata al contest "My beloved villain"

Grammatica e stile:
9,6/10 (4,8 grammatica + 4,8 stile)

Di seguito, riposto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

1.

”e infine aveva perfino cercando goffamente di sedurla per generare una nuova ombra” ---> ”aveva perfino cercato”, refuso.

2.

” “Cosa hai sacrificato?”. La domanda gli sfuggì dalle labbra quasi prima che se ne rendesse conto.” ---> ” “Cosa hai sacrificato?” La domanda…”. Quando c’è già un segno d’interpunzione nel discorso diretto, non occorre metterne un altro anche fuori. (-0,1)

3.

““Sei stata tu a dire a Stannis di bruciare sua figlia come sacrificio al tuo folle dio! Shireen è dolce e buona, io la amo come una figlia e tu… Tu…”. Lasciò in sospeso la frase” ---> ” “e tu… Tu…” Lasciò in sospeso…”. Stesso discorso di sopra: quando c’è già un segno d’interpunzione nel discorso diretto, non occorre metterne un altro anche fuori. (-0,1)

Dal punto di vista stilistico, non ho nulla da eccepire. Hai un modo di scrivere pulito e lineare, chiaro e d’impatto, capace di coinvolgere il lettore e trascinarlo tra le righe della tua storia, di intrigare e di creare immagini suggestive, soprattutto grazie a frasi ben costruite e a una scelta oculata dei termini e del loro accostamento. Sei molto brava a racchiudere in poche parole un concetto, senza risultare troppo sbrigativa o sintetica e senza lasciare nulla di non detto o troppo confuso. C’è un ottimo equilibrio tra parte narrativa e dialogata e di quest’ultima è apprezzabile il realismo dei discorsi diretti, che appaiono naturali e ben congegnati, funzionali alla situazione, ma senza risultare artefatti.
Non ti dilunghi mai troppo nelle descrizioni, ma ciò che dici è più che sufficiente per immaginarsi i luoghi, le scene e le azioni dei personaggi; anche qui, sei molto abile a dar forma a ciò che vuoi dire con poche parole, rendendolo sufficiente a far comprendere con chiarezza ciò che sta accadendo. Nulla risulta confuso o poco approfondito. Metti sempre molta cura nei dettagli e nella forma del testo, e il risultato è un componimento assolutamente gradevole da leggere; l’unico, insignificante appunto che ho da fare è che ci sono varie ripetizioni sparse per il testo, ma nulla che non si possa sistemare con una rilettura. Come sempre, hai un modo di scrivere davvero di ottima qualità e non ti sei smentita neppure questa volta.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

I personaggi principali della vicenda sono Melisandre e Davos e con loro hai fatto davvero un ottimo lavoro di caratterizzazione. Stannis, invece, compare solo all’inizio ed essendo un personaggio di contorno è ovviamente rimasto più sullo sfondo, ma anche lui è stato ben caratterizzato.
Per quanto riguarda Melisandre, trovo che tu l’abbia resa perfettamente IC e in linea con quello che è il personaggio nella serie; hai posto l’accento sulla sua ambiguità, sul suo apparire e - in certa misura - essere malvagia, ma nel presentarsi anche come un mero strumento del Signore della Luce, come una pedina che sottostà al suo volere e che non ha possibilità di scelta, perché tutto ciò che ha deciso di fare e che può fare è servire il suo dio e seguirne le volontà senza porsi domande. Da questo punto di vista, sei riuscita a fare emergere l’umanità di un personaggio che altrimenti appare quasi distante e disumano: hai mostrato i sentimenti di una donna che immagina avrebbe potuto avere una vita, ma che ha deciso di rinunciarvi per la salvezza di molti; c’è quasi struggente malinconia mentre Melisandre rivela che forse avrebbe potuto avere un marito, dei figli, che non ha mai avuto amici o un amore, per poi asserire infine che lei non può scegliere, se non gli uomini con cui generare le sue ombre. E, in questo senso, è interessante che la prima scelta che compie in vita sua sia proprio verso Davos, che non è solo l’uomo con cui compie il volere del Signore della Luce, ma anche quello di cui s’innamora e con cui decide di fuggire, d’intrecciare il suo destino. Ho davvero apprezzato che la donna abbia asserito che ucciderebbe persino lui, se il Signore della Luce glielo chiedesse, a sottolineare e rimarcare come il cardine della sua vita sia sempre e solo lui e come la priorità sia sempre la sua volontà, al di là di tutto e per quanto doloroso possa essere.
Per quanto riguarda Davos, anche qui hai fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione e hai saputo mantenere anche lui IC e apprezzo come tu ci riesca nonostante lo cali in una situazione desueta per il personaggio originale, ovvero innamorarsi della donna che lo repelle. Hai analizzato molto bene la sua diffidenza iniziale e il modo negativo in cui vede e giudica Melisandre: il dettaglio del vino, della sua titubanza nell’assaggiarlo ha contribuito a rafforzare ancora di più questi aspetti del suo carattere, restituendo al lettore un’immagine perfettamente in linea con il personaggio della serie. Nulla, in quello che ho letto, mi ha fatto pensare che Davos si sarebbe comportato diversamente da come l’hai descritto; grazie a un’ottima introspezione, hai saputo giustificare molto bene il suo avvicinamento a Melisandre, i cambiamenti interiori che lo hanno avvicinato a lei con tale profondità. Il fatto che sia stato un dialogo, un mettersi a nudo a far cambiare idea a Davos su Melisandre e a concederle di generare con lui un’ombra è stata una trovata intelligente e plausibile: due persone devono parlare, per conoscersi davvero, e soprattutto devono essere sincere tra loro, devono rivelarsi. E Melisandre, nei confronti di Davos, si è rivelata, si è mostrata senza veli, forse davvero per la prima volta nella sua vita, e gli ha concesso di vederla e di comprenderla davvero. Davos è rimasto affascinato da ciò che ha visto, anche se il suo diffidente timore iniziale è, almeno in un primo momento, rimasto, per poi essere definitivamente cancellato dal graduale innamoramento. Ottimo, inoltre, il modo in cui hai gestito e descritto il dissidio interiore dell’uomo nello scegliere chi uccidere e chi no, nell’assurgersi a una sorta di giudice, senza averne il diritto. Il personaggio rimane perfettamente IC anche alla fine, quando chiede a Melisandre di generare un’ombra per uccidere Stannis e salvare Shireen, perché giustifica e rispecchia la sua perdita di fiducia nel re e il suo amore per la bambina.
Per quanto riguarda Stannis, come già detto, rimane ovviamente più sullo sfondo rispetto agli altri due personaggi, ma non per questo risulta meno caratterizzato. In poche righe, sei riuscita a restituire al lettore un’immagine che è assolutamente fedele a quella dell’uomo com’è nella serie e ne hai fatti emergere i tratti salienti del carattere.

Trama e originalità: 9,8/10

La trama della tua storia non presenta un intreccio complesso, ma è indubbiamente ben costruita e ben strutturata; non presenta buchi o momenti confusi e gli eventi si susseguono logicamente e fluidamente, integrandosi tra loro a creare un quadro coerente e realistico. Nella tua storia, c’è una forte presenza d’introspezione, che viene prediletta rispetto all’azione, ma non per questo la storia ne risulta appesantita o troppo statica. Gli eventi che accadono vengono filtrati attraverso gli occhi dei due protagonisti e soprattutto di Davos, e il lettore ne viene a conoscenza grazie a ciò che loro dicono e al modo in cui giudicano ciò che accade. Questo è stato un modo assolutamente molto interessante di presentare le vicende, perché il punto di vista interno ti ha permesso senza dubbio di far immedesimare maggiormente il lettore in ciò che accade e di fargli provare empatia nei confronti dei protagonisti. Ho apprezzato davvero molto che tu abbia deciso di descrivere il tutto concentrandoti sul punto di vista dei personaggi, piuttosto che adottando la tecnica del narratore onnisciente, perché questo ti ha permesso di dare maggior spessore alla storia e a una trama che di per sé è lineare.
Dal punto di vista dell’originalità, hai presentato quello che è un evento cardine della serie e ne hai presentato una rilettura davvero interessante e per nulla scontata, dato che si basa sull’agito di due personaggi intorno ai quali, nella serie, non ruotano le vicende. È stato davvero interessante che tu abbia deciso di dare a loro due un’importanza così marcata nell’economia della storia, tanto che sono loro i responsabili di alcune delle morti più importanti della serie. Il what if che hai deciso di presentare è davvero ben fatto e ben costruito, nonché plausibile: ciò che hai presentato è un modo in cui gli eventi sarebbero potuti andare, una direzione verosimile, che non risulta artefatta, quando piuttosto, appunto, alternativa. Hai deciso di utilizzare, inoltre, un tema che, nella serie, rimane molto marginale, che è la capacità di Melisandre di generare ombre, e questo ha contribuito ad aggiungere originalità all’originalità. In generale, quindi, hai creato un’ottima trama, accompagnata da una rivisitazione degli eventi molto interessante, ben fatta e personalissima, che ha dato un tocco di novità e d’inaspettato alla storia.

Sviluppo del pacchetto: 5/5

Nel pacchetto da te scelto, veniva richiesto che il villain spingesse il buono a compiere un’azione efferata e tu hai rispettato in pieno questa condizione. Melisandre convince Davos a generare con lei un’ombra, per compiere un omicidio, cosa di cui Davos, tra l’altro, è ben consapevole. Questo irretimento, tuttavia, non si ferma a una sola volta, ma viene ripetuto, facendo ripetutamente compiere a Davos azioni che mai avrebbe fatto prima. Infine, il cambiamento dell’uomo in tal senso è talmente grande che è lui stesso a proporre a Melisandre di generare un’ombra per uccidere Stannis. È indubbio che, nella tua storia, il villain sia riuscito a portare dalla sua parte il buono non una, ma innumerevoli volte, tanto da renderlo, infine, simile a lui. (+2)
La stagione da utilizzare era l’Estate e tu l’hai fatto in maniera ottimale, utilizzandola anche come confronto nella prima conversazione che Melisandre e Davos intrattengono. Inoltre, lungo tutta la storia, non manchi di ricordare che siamo in Estate, e mi è piaciuto molto il parallelismo che hai deciso di creare, invece, con l’Inverno, che inesorabilmente sta giungendo. (+1)
Ho apprezzato molto l’uso che hai fatto dell’oggetto, indubbiamente originale e importante nella storia, poiché è il tratto distintivo degli omicidi perpetrati dalle ombre generate da Davos, che hanno un modo tanto bizzarro quanto cruento di uccidere. (+1)
Hai fatto davvero un ottimo uso della frase assegnata, integrandola alla perfezione nel testo, tanto da renderla naturalmente parte delle parole di Melisandre ed estendendola anche alla frase successiva. (+1)

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta davvero molto. Ho adorato lo scenario alternativo che hai deciso di presentare e il modo in cui hai costruito il tutto: nulla è risultato forzato o artefatto, ma hai architettato tutto in modo che risultasse credibile e verosimile, cosa che apprezzo sempre tantissimo. Hai trattato un aspetto di Melisandre, quello della generazione di ombre, che mi ha sempre affascinata, quindi ho gradito davvero molto leggerne e poter vedere una storia in cui questa tematica viene approfondita ed è addirittura il fulcro della vicenda. Mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai costruito il rapporto tra Melisandre e Davos, di cui non hai mancato di sottolineare l’iniziale repulsione verso la donna, per poi descriverne il graduale cambiamento, tanto da divenirne innamorato. Hai saputo presentare due personaggi pieni di umanità, realistici e dinamici, che hanno dato spessore a una trama solida e ben costruita.

Punteggio totale: 39,2/40

Recensore Veterano
10/10/19, ore 22:20
Cap. 3:

Ciao!
eccomi qui, che recensisco la tua storia per un contest a cui ho partecipato anche io. Beh, il contest e i pacchetti sono stupendi, quindi mi attirano le ff che sono venute fuori da esso. Come sempre la tua è bellissima. certamente scritta divinamente e piena di morale senza troppi indugi però. un po' di azione mediata da introspezione. mi piace molto!
L'idea del 'ogni volta che ci tocchiamo qualcuno muore' è molto bella, e mi piace come Davos è combattuto alla fine del secondo capitolo.
nel finale del terzo invece, il collegamento con il titolo è bellissimo: "continuando a toccarsi… E a lasciare qualche altro cadavere sulla via."
molto dark e teso! Continua così!
AC

Recensore Master
05/10/19, ore 16:12
Cap. 3:

Carissima, devo dire che l’epilogo un po’ me lo aspettavo: Davos ha accondisceso a seguire i pensieri prima e le azioni poi della sacerdotessa rossa, aveva capito che con lei una parte della sua anima se ne sarebbe andata mandando all’aria anche buona parte dei suoi propositi e dei suoi principi. Molte volte si erano congiunti e molte ombre avevano preso vita per dare la morte secondo i progetti che le fiamme rimandavano alla sacerdotessa. Non era lieto di ciò che era diventato e di come Melisandre lo aveva circuito prima con le sue arti magiche poi con la sua persona, era diventato addirittura piacevole essere insieme e fare ciò che facevano perché in un angolo della sua mente pensava che il loro agire potesse essere utile per altre persone, fino a quando la nuova persona che avrebbe dovuto morire per decreto del Signore della luce è una delle due persone a cui Davos tiene di più, la piccola principessa Shereen, e allora qualcosa in lui si ribella e propone alla sacerdotessa di unirsi nuovamente per generare un’ombra che questa volta avrebbe distrutto definitivamente Stannis, che era diventato incontrollabile per la sua smania di arrivare a possedere il Trono di spade. E così quando il piano di comune accordo architettato viene portato in porto a Davos e Melisandre insieme alla piccola Shereen non resta che fuggire. Si sarebbero recati al nord dove il principe che fu promesso avrebbe potuto trovarsi e insieme avrebbero potuto essergli di aiuto. In fondo aveva venduto la sua anima ma sapeva essere ancora dotato di raziocinio e tutte le morti che avevano causato avevano come scopo finale forse proprio quello di scoprire chi fosse il vero principe, e tutti e due lo avrebbero capito, ora che entrambi sapevano che avevano bisogno l’uno dell’altra e che insieme erano una perfetta macchina da guerra per servire quel sovrano giusto e meritevole che avevano cercato per tutta la vita e che ora cavalcava al loro fianco. Anche questo tuo lavoro è giunto al termine e come al solito facendo fare ai tuoi lettori e lettrici delle riflessioni su questo mondo fantastico e svelando anche qualcosa in più dell’animo umano che cela dietro misteriose azioni scopi che possono essere alti anche se dalle azioni compiute non sembrerebbe, occorre però come tutte le cose avere una panoramica piena e scevra da preconcetti e dare uno sguardo di insieme per poter giungere al nocciolo della questione. Qui non ha trionfato la magia quanto l’uomo che ha cercato un bene superiore nonostante tutto. Spero di rileggerti quanto prima e nel mentre ti saluto caramente.

Recensore Master
28/09/19, ore 16:32
Cap. 2:

Ciao Lady Palma, anche questo capitolo è stato estremamente interessante in quanto sei alla costante ricerca dei pensieri più reconditi che questi particolari personaggi nascondono nelle profondità dei loro animi. Davos si è posto all’ascolto della sacerdotessa rossa perché ha bisogno di comprenderla; finora si è limitato a detestarla e ad odiarla per il male che arrecava e per quello che lui definiva fanatismo, perciò ha necessità di comprendere da dove le deriva la forza che le fa compiere le azioni, anche le più aberranti. E così ascolta la verità di Melisandre, la quale non è assetata di potere, a lei poco importa chi siede sul trono di spade, lei è lì per compiere una missione come le ha insegnato il culto verso il Signore della Luce, solo che questa volta per portare a termine il suo compito vuole scegliersi un partner verso il quale abbia interesse e soprattutto provi una sorta di rispetto. Davos è un uomo poco istruito, ma con la sua esperienza e il suo acume riesce a giungere al cuore dei problemi e per Melisandre questo è molto accattivante. Dopo aver ascoltato le parole della sacerdotessa Davos si lascia coinvolgere nella travolgente passione che dopo poco coglie entrambi, ben consapevole di ciò che ambedue avrebbero fatto con il loro donarsi. E dopo poco tempo vengono a sapere che il frutto di quell’unico incontro aveva portato alla morte di re Joffrey, sovrano malvagio e incapace di governare che aveva trovato la sua punizione per i molti soprusi fatti ad opera dell’ombra fumosa partorita. Chi non è lieto di quanto sia avvenuto è proprio Davos perché sa benissimo che per essersi concesso alla sacerdotessa ha sacrificato una buona parte di se stesso, della sua anima nella quale erano risposti tutti i suoi buoni propositi, i suoi valori e in pratica tutto ciò che era stato fino a quando non era caduto nelle maglie della magia nera. Ti attendo per l’epilogo e ti saluto caramente.

Recensore Master
25/09/19, ore 13:54
Cap. 1:

Ciao cara Lady Palma, noto con piacere che in questo periodo sei una produttrice indefessa di interessanti e particolari fan fictions e sei un vero vulcano di idee dai risvolti sempre apprezzabili e intriganti. In questo tuo nuovo lavoro ho la curiosità di vedere come indagherai il rapporto forzato che Melisandre e ser Davos avranno a seguito dell’ordine impartito dal re Stannis di partorire un’ombra che gli doni finalmente il tanto agognato potere. Lui secondo quanto detto dalla sacerdotessa rossa non è più in grado di poter essere una vera parte attiva per quel fine ma sicuramente fra i tanti uomini che circondano il re e vivono nella fortezza ci potrebbe essere la persona che fa al caso loro. E la scelta della sacerdotessa cade su ser Davos, anche per non doversi svendere con un uomo di cui non le importa nulla e nel quale non trova alcuna attrattiva sia fisica che mentale. Quello che attrae Melisandre e la porta verso il cavaliere delle cipolle è il fatto che è un uomo con il quale deve argomentare in modo da dargli il tempo per ragionare e poi agire di conseguenza. E’ una sorta di fascinazione che entrambi subiscono l’uno nei confronti dell’altra e ed è per questa motivazione che Davos, pur sconcertato dal dovere che gli ha imposto il suo sovrano, decide di porsi all’ascolto di quanto le racconterà Melisandre. Come vedi anche questa volta hai catturato la mia attenzione e ti seguirò in questo breve percorso in attesa della conclusione della tua long su questi due particolari personaggi che hanno saputo donarmi la possibilità di conoscerli più approfonditamente di quanto la serie tv sia riuscita a fare, poiché il loro rapporto è sempre stato particolare e avrebbe forse meritato uno svolgimento più ampio per comprendere al meglio le azioni e le conseguenze che le stesse avevano originato. Resto pertanto in attesa e ti mando un caro saluto.