Recensioni per
Sesso, Droga e Rock'n'Roll
di SSJD

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/03/24, ore 14:23
Cap. 1:

Recensione Premio per il Contest "Uno Schizzo di Trama" - Primo Classificato (2/3)

Eccomi per la seconda recensione premio! Ho scelto questa storia perché sono nel mio momento "rivisitazione/immersione dell'Eneide" e anche ieri sera stavo leggendo di Enea, quindi ho trovato il tutto perfetto, un allineamento preciso.
Parlando di Enea mi è piaciuto molto il modo in cui sei riuscito a puntare i riflettori si di lui, che arriva soprattutto nella parte finale, ma da grande personaggio qual è spicca enormemente. Infatti nonostante la protagonista sia Pan è impossibile non ammirare e concentrarsi su di lui. Ho trovato davvero vivide le descrizioni iniziali della guerra seguendo sempre l'occhio di Pan, una bambina che cresce sotto ad un conflitto, vedendo un padre martoriato dalla guerra che rischia ogni giorno la morte, ed un popolo (il proprio) distrutto nella forma e nell'anima sempre più.
Anche il filo della vicenda lega in modo indissolubile la vita di Pan, e la sua caduta o più cadute, con ciò che accade in guerra, questi anni complessi e difficili pieni di povertà e morte, per arrivare poi alla tragedia finale che presenta anche un "salvatore", apre le porte in un certo modo ad un domani poco sicuro, ma con più speranza rispetto al passato. Ho adorato inoltre il tono che hai utilizzato per raccontare la vicenda, un tono decisamente epico, perfetto per questa storia. Vorrei inoltre concludere dicendo che mi ha stupita lo sviluppo del rapporto fra Pan e Anticoo, certo il rapporto non inizia in modo positivo e l'incontro con Anticoo da il via alla nuova professione di Pan, però mi ero già proiettata in negativo in un ottica tragica per quanto riguarda il loro rapporto, invece si sviluppa in modo più intenso e positivo del previsto.
Comunque ancora complimenti per come sei riuscito a far vivere/rivivere una vicenda immensa come quella della guerra di Troia!

Recensore Master
19/12/19, ore 13:26

Carissimo JD, ciao!
Ero davvero troppo curiosa di passare a leggere anche le altre shot di questa piccola raccolta e, se nella prima non mi sono addentrata perché ha un'impronta molto "storica", questa mi ha da subito incuriosito, anche perché partecipata al Tattoo Studio a cui ho partecipato anch'io!
Prima di cominciare la recensione vera e propria, ho un paio di premesse da fare, dato che siamo in tema XD
Conosco molto bene la storia dei Guns e ho anche scritto delle ff su di loro. La cosa in realtà è piuttosto strana, perché non li ascolto e non mi piacciono particolarmente (diciamo che non ho particolare simpatia con la voce di Axl, mi irrita parecchio), ma è successo che per caso ho letto le autobiografie di Slash e Steven Adler (quest'ultimo è il mio GN'R preferito) e mi sono appassionata alle loro vicende e a loro in generale, più come persone che come musicisti ;)
Sarà anche perché nelle suddette biografie non viene dipinto come la persona migliore del mondo, ma Axl (oltre che non piacermi quando canta) non mi sta per niente simpatico. Ha fatto tanti sbagli nella sua vita e si è comportato anche da psycho, ma ovviamente riconosco che ci sono dei motivi di fondo, deve aver vissuto un'infanzia traumatica, anche se su questo aspetto non so nulla nel dettaglio.
Tutto questo discorsone per dire che conosco l'ambientazione della storia, i personaggi, la situazione e mi ha fatto piacerissimo leggere questa storia su un "fandom" che mi sta particolarmente a cuore!
Premessa numero 2: mi dispiace smentirti, ma Axl Rose non è il cantante con la più ampia estensione al mondo. È vero che alcuni articoli hanno diffuso questa notizia negli scorsi anni, ma poco dopo si è scoperto che le sue cinque ottave vengono battute dalle sei di Mike Patton, cantante conosciuto soprattutto per essere il frontman dei Faith No More ^^ detto ciò, tanto di cappello a entrambi, madre natura è stata generosa con tutti e due XD
Passo ora alla storia, anche perché questa premessa con molta probabilità non interessava a nessuno :P
Una cosa che ho amato è che, seguendo le tracce del contest, hai inserito "fisicamente" i tatuaggi nella storia e non solo la loro simbologia, come ha chiesto la giudice. E la trovo davvero una bellissima trovata! Poi per un'amante di Ink Master come me, trovare un tatuatore in una storia mi fa uscire completamente di testa!!! Quel cavolo di programma tv mi ha fatto innamorare del mondo dei tatuaggi, anche se non me ne farò mai uno :D
(la mia vita è ricca di contraddizioni, pensaci: guardo Ink Master ma mi tengo alla larga dai tatuaggi, scrivo sui Guns ma non li ascolto… sono una tipa strana, lo so)
Mi ha affascinato tantissimo la figura del Pirata, la sua storia, il suo modo di fare e di percepire l'arte a un livello così alto, simbolico, quasi sacro. E mi ha colpito molto la sua tecnica di tatuare direttamente sulla pelle, liberamente, senza stencil o qualsiasi altro supporto. Proprio ieri, mentre guardavo Ink Master (e ci ricasco sempre), due tatuatori si sono sfidati in un duello che prevedeva come regola di tatuare direttamente sulla pelle del cliente, proprio come fa Bill in questa storia. Non è affatto una cosa facile, si tratta di avere una tela bianca e lavorare senza alcun riferimento, senza la possibilità di sbagliare; se lo si fa su carta si può sempre cancellare e rifare, ma sulla pelle no, ogni goccia di inchiostro rimarrà impressa per sempre.
Mi sono piaciuti moltissimo i simboli che hai fatto apparire e i significati che gli hai attribuito: il pugnale, la rosa (Rose, come Axl, appunto), il teschio… l'ho trovato uno scritto molto profondo e curato, mi è piaciuto e l'ho davvero divorato con sincero interesse, senza staccare gli occhi dallo schermo, anche se quando l'ho letta era notte fonda e stavo crollando dal sonno, ma non sono riuscita a smettere di leggere finché non sono arrivata all'ultima parola. È una cosa bellissima e importantissima, credimi.
Congratulazioni per il podio nel contest di Juriaka, sono felice di condividerlo con te e con questa magnifica storia *-*
Alla prossima, confido in un nuovo aggiornamento dalle tue parti! :3

Recensore Master
07/12/19, ore 21:05

Terza classificata:

Welcome to the jungle \ SSJD

Grammatica e stile: 10\10

Grammaticalmente non ho nessun appunto da farti, non ho riscontrato errori di battitura o altre imprecisioni in generale, quindi ti faccio tanti complimenti. Dal punto di vista stilistico, mi hai conquistato. Sicuramente la prima caratteristica che ti contraddistingue, secondo me, è l'immediatezza e l'efficacia del linguaggio. Sei diretto, dinamico e accattivante. Non sono incappata in nessun giro di parole, semplicemente la narrazione mi è sembrata davvero fluida e a tratti brutale, nel senso che hai immediatamente proposto la realtà dei fatti per quello che era, in maniera cruda e veritiera. L'ho trovata davvero in linea con i personaggi principali del tuo racconto, i loro stili di vita e le loro personalità. Insomma, una narrazione davvero schietta, ma affascinante, che mi ha coinvolto durante tutto il racconto. Mi è piaciuta la parte introspettiva, anch'essa trattata in maniera 'esplicita', ben amalgamata alla narrazione, e un'altra cosa che ho adorato sono stati i dialoghi, ben costruiti, nè troppi, nè pochi. Insomma, sicuramente hai un modo di scrivere d'impatto, travolgente, che ti si 'tatua' davvero sulla pelle anche in modo abbastanza 'tagliente', per così dire (in senso buono, ovviamente).

Utilizzo simbolo e frase: 5\5

Come pacchetto hai selezionato quello del pugnale, che 'può simboleggiare uno spirito combattivo, pronto ad affrontare qualunque cosa. Se trafigge un cuore, rappresenta un tradimento, un trauma, un torto subito. Può significare anche vendetta. Colui che lo sceglie come tatuaggio ha voglia di riscattarsi, desiderio di aggredire e di farla pagare a qualcun altro (metaforicamente parlando, si spera), di dilaniare le proprie paure, le proprie debolezze'. Credo che tu l'abbia rispettato in tutto e per tutto: innanzitutto, entrambi i personaggi hanno subito traumi, torti, tradimenti. Axl ha un passato tremendo, è stato violentato e ha scoperto la verità su se stesso anche da poco, mentre il Pirata si è ritrovato principalmente senza nessun tipo di sostegno economico per seguire i propri sogni, dopo la perdita dei genitori. Poni subito le basi per una situazione di partenza drammatica, grave, e che sembra non lasci spazio a nessuna speranza. Entrambi, comunque, decidono di ricominciare. Principalmente l'accento è posto sul Pirata, di lui spieghi dettagliatamente come abbia fatto poi ad arrivare dov'è adesso, tutti gli espedienti che ha utilizzato per inseguire il proprio sogno. Sicuramente è uno spirito combattivo, pronto letteralmente ad affrontare qualunque cosa pur di raggiungere il suo obiettivo, e infine riesce a farcela. Per Axl c'è un discorso più complicato, a causa delle violenze subite finirà anche lui per diventare 'vittima' della negatività che l'ha sempre circondato, ma nel momento in cui sceglie di farsi fare un tatuaggio dal Pirata abbiamo un ribaltamento improvviso nel quale appunto si riscatta, scegliendo il nome che avrebbe poi utilizzato da quel momento in avanti. La frase, poi, l'hai inserita correttamente durante il paragrafo in cui parli del passato di Bill, e riassume perfettamente la sua filosofia di pensiero che ha utilizzato per andare avanti.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,6\5

Iniziamo da Axl. La storia è vissuta tramite il suo punto di vista, nonostante sia incentrata sul personaggio di Bill. Axl mi è sembrato ben sviluppato, il tuo stile tagliente combacia perfettamente con la sua introspezione, dato che utilizzi anche la prima persona, e questo aspetto sicuramente ha contribuito a evidenziare la personalità del cantante. Io, almeno, mi sono fatta l'idea che abbia un carattere forte, a tratti ribelle, ma comunque 'segnato' dai suoi traumi infantili di cui parli. Passo subito a spiegarti perchè ho detratto punti: l'ho comunque sentito abbastanza distante, e secondo me doveva essere approfondito maggiormente. Cioè, non fraintendermi, il tuo testo mi ha travolto, e anche il personaggio, il problema però è scaturito dal fatto che tu abbia scelto di utilizzare la prima persona, sempre secondo me. In questo caso, mi sarei aspettata un'introspezione maggiore e più approfondita, in particolare quando parli del suo passato, proprio perchè appunto stai narrando tutto in prima persona. Date le tematiche delicate, mi aspettavo che quella parte sarebbe stata comunque più sviluppata. Nel testo, invece, ho percepito il personaggio come se la narrazione fosse esterna (nel senso di terza persona) e non vissuta direttamente dal suo punto di vista. Mi è sembrato un po' frettoloso, ma non perchè tu l'abbia caratterizzato in modo superficiale, tuttavia rapportato a una narrazione in prima persona mi ha dato questa idea. Spero di essermi spiegata!
Il personaggio del Pirata l'ho adorato in tutto e per tutto. Amo Capitan Harlock, dunque potrei essere leggermente di parte, ma mi sono piaciute tantissimo le somiglianze tra i personaggi, e i riferimenti al manga, che è un capolavoro. Il suo soprannome, la sua 'fissa' per i teschi, persino quando lo descrivi fisicamente compaiono somiglianze tra i due personaggi! Comunque, tralasciando ciò, mi è piaciuta tantissimo la descrizione del suo passato, credo sia stata una delle mie parti preferite, ho adorato il modo in cui non si sia arreso nonostante tutto. In generale l'ho trovato un 'background' davvero originale, persino il modo in cui conquista la ragazza per farsi insegnare le tecniche di disegno l'ho trovato geniale. Poi, la parte in cui dice 'Nessuno resiste al fascino di un foglio bianco!' mi ha fatto venire i brividi, un dialogo splendido. Mi è piaciuto il suo sviluppo, e l'idea che trapela di lui è proprio quella di uomo incredibilmente intelligente, e di cuore puro, come dici anche tu quando parli del colore dei suoi occhi, o quando per esempio presta la giacca all'amico per non fargli prendere freddo alla gola. Sicuramente un personaggio fantastico che hai ampiamente descritto e approfondito, mi ci sono 'affezionata' e me l'hai fatto davvero apprezzare, soprattutto per il fatto di non essersi mai arreso partendo praticamente da zero! Un esempio davvero positivo e motivante, condito però da quel pizzico di pepe nella sua personalità che non guasta mai!

Gradimento personale: 5/5

La storia mi è piaciuta tantissimo. Innanzitutto, non sono una proprio una fan scatenata dei Guns N' Roses, ma per mesi non esisteva che mi facessi la doccia senza sparare a tutto volume 'WELCOME TO THE JUNGLE!' (in maiuscolo, perchè ovviamente urlavo così mentre mi insaponavo), dunque ho amato il titolo e la scelta dei personaggi. Poi, la trama l'ho trovata estremamente originale, alla fine come hai specificato nelle note sei partito solo con i nomi e i 'ruoli' dei personaggi, ma hai saputo inventare dietro una storia davvero bellissima. Ho apprezzato tantissimo il passato del tatuatore, sicuramente è stata una delle parti che ho preferito, ma in generale il suo personaggio mi ha proprio conquistato. L'ambientazione pure l'ho trovata molto curata, la scena in cui tatua dentro al veliero mi è parsa molto 'magica', perchè mi sono immaginata perfettamente questo luogo tappezzato di disegni che aveva fatto lui stesso, pur non essendo mai stato nei posti che aveva rappresentato. Ah, l'elemento dell'arte poi mi ruba sempre parte dell'anima, io stravedo per le storie in cui uno dei personaggi disegna, è un elemento che io stessa tendo a inserire molto spesso, perchè mi affascina ogni volta, soprattutto se unito appunto a una trama funzionante e comunque a un personaggio affascinante come quello del Pirata. Il finale mi è piaciuto tantissimo, ho apprezzato che tu abbia posto l'accento sul fatto che fosse il loro primo album, quando appunto qualche paragrafo prima parli di quanto sia importante il primo tatuaggio, che cambia la vita di una persona per sempre. E' stato un bellissimo richiamo, insomma! In generale ho apprezzato molto tutta l'atmosfera evocata, di come dal basso una persona possa sempre trovare i mezzi per creare qualcosa di grande, premessi ovviamente talento e intelligenza. Sicuramente è stata una storia che mi ha 'caricato' e appassionato molto, sei stato proprio in grado di teletrasportarmi nella narrazione, e mi è piaciuto il fatto che tu abbia inserito dei flashback così importanti, hai contribuito ad 'accendere' ancor di più la narrazione e a renderla dinamica e coinvolgente.

Totale: 24,6/25

Recensore Master
06/12/19, ore 11:32
Cap. 2:

NONA CLASSIFICATA

"C21H23NO5" di SSJD



Grammatica e stile: 7,5/10


Ciao e benvenuto per la prima volta a un mio contest! Spero che il mio modo di valutare ti piaccia, anche se questo è sempre e comunque il mio personalissimo parere; se qualcosa di ciò che dico non ti va bene fammelo pure presente, ma considera che potrei sbagliarmi, non sono un'esperta e quindi ciò che dico non è da prendere per vero ^^
Comincio a parlare della grammatica!
Non ho trovato gravi errori, solo qualche piccolo difetto che, se vorrai, ti invierò in privato affinché tu lo possa correggere. A parte questi casi isolati, ti faccio notare con degli esempi alcuni difettucci ricorrenti:
"“Alle 19:00, come ogni sera.” Rispose il vecchio."
In questo caso, come nel resto dei dialoghi, non bisognerebbe mettere il punto dentro le virgolette e nemmeno la maiuscola fuori dal discorso indiretto, perché il discorso indiretto e diretto sono strettamente collegati:
""Alle 19:00, come ogni sera" rispose il vecchio", questa è la versione corretta, così come in tutti gli altri casi con dialoghi simili a questo :)
Un'altra cosa che ti faccio notare invece riguarda i puntini di sospensione: ho visto che, dopo di essi, inserisci sempre la lettera maiuscola, quando in realtà convenzionalmente non si dovrebbe mettere. Ora, c'è una diatriba aperta su questo argomento, alcuni sostengono che se dopo i puntini inizia una nuova frase si può usare la maiuscola, ma io non l'ho mai visto fare in nessun libro, e la maggior parte delle regole grammaticali le estrapolo dai libri che leggo. Non lo considero un vero e proprio errore, quindi, ma ci tenevo a fartelo notare.
Qui, a proposito, ti appunto un'altra cosetta: ho trovato parecchi puntini di sospensione nei dialoghi, a volte anche dove non erano necessari perché non c'era la sospensione di una frase, appunto. Questa è una svista in cui sono cascata anche io, me lo fecero notare diversi giudici di contest, e... niente, la punteggiatura è la piaga degli scrittori, io ancora ci combatto e quindi ti capisco perfettamente -.-
Dal momento che stiamo parlando di punteggiatura, ti faccio qualche altro appunto sulla questione e poi giuro che passo ai complimenti, perché ce li ho in serbo per te, ho apprezzato molte cose di questo scritto ^^
Allora, ho notato che hai l'abitudine di introdurre i discorsi diretti con i due punti e l'a capo prima delle virgolette, una formula che io non utilizzo ma non reputo neanche un errore. Il punto è che hai utilizzato questa formula anche quando i due punti non servivano a introdurre il discorso diretto, come in questo caso:
Lo fece accomodare in un salotto vecchio quanto il suo proprietario, con dei divanetti in stoffa fiorati che puzzavano di fumo:
“Accomodati. Come mi hai trovato, ragazzino?”"
Qui, dopo 'fumo', sarebbe andato benissimo un punto, perché la frase precedente al dialogo non è legata al dialogo stesso.
Spero di essermi spiegata abbastanza bene (a volte mi intrippo con le parole XD), altrimenti sono qui, pronta a darti qualsiasi chiarimento :)
Ti suggerisco di fare attenzione alle virgole prima dei 'che', che a volte non ci stanno benissimo e spezzano la frase dove non andrebbe spezzata, come per esempio qui:
"Il ragazzo alzò la manica sinistra del camice, che gli avevano messo addosso e constatò con assoluto stupore che il vecchio aveva ragione."
Se provi a leggere questa frase a voce alta, con l'intonazione che quella virgola impone, noterai che verrà abbastanza macchino e sarebbe molto più fluida senza :)
Un metodo per capire come andrebbe meglio inserire la punteggiatura, che è quello che mi sforzo di adottare anch'io per sconfiggere questa piaga, è pensare le frasi come se le dovessi dire a voce alta, come se stessi parlando, e quindi domandarmi dove vanno le pause, i punti, le virgole, le esclamazioni eccetera!
Detto tutto ciò, penserai che la tua storia è stata soltanto criticata e quindi non mi è piaciuto come l'hai scritta, ma non è assolutamente così, anzi! Ho apprezzato tantissimo il tuo stile, l'ho trovato fluido e scorrevole, equilibrato e coinvolgente, veramente molto gradevole! Hai un modo di scrivere davvero bello e per nulla noioso, mi piace come amalgami introspezione, stati d'animo, dialoghi e azioni.
Magari qualche altro giudice ti avrebbe critiucato per l'uso di frasi molto brevi in alcuni casi, ma questo non è proprio da me, anzi, è una cosa che adoro! Le frasi brevi e concise alcune volte sono proprio quello che ci vuole per rendere bene alcune scene ed emozioni, anzi, ti rivelo una cosa: se un autore formula frasi troppo lunghe e dispersive, a un certo punto mi perdo e quando arrivo alla fine non mi ricordo più com'era cominciata XD
Quindi non mi resta che farti i complimenti, hai uno stile davvero interessante e il testo è in generale scritto correttamente :)


Trama e personaggi: 8,5/10

Mi è piaciuto molto il modo in cui hai costruito e gestito la trama, una trama non semplice e piena di salti temporali e dettagli da svelare, flashback, racconti... c'è un gran lavoro dietro e si vede che l'hai pensata bene.
Ho solo un piccolo appunto da farti, riguarda il racconto di Karl alla fine della storia: in alcuni punti l'ho trovato un po' confusionario, cioè, ci ho messo un po' a capire cosa stesse accadendo e a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, forse perché non ho tantissima dimestichezza con la storia e quindi non conosco nello specifico tutti i riferimenti alla Seconda Guerra Mondiale. Questa però è stata soltanto un'impressione momentanea, perché poi alla fine tutti i miei dubbi sono stati chiariti, sono riuscita a ricostruire la storia di Karl e ora non mi sono rimasti degli importanti interrogativi.
Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato particolarmente ben riuscita la caratterizzazione di Fra, la ragazza, che sono subito riuscita a inquadrare e con cui sono entrata in empatia. Ho trovato che avesse una sua specifica caratterizzazione, nel modo di parlare così come nel modo di agire e nel modo in cui si presenta. Ogni piccolo dettaglio che la riguarda mi è servito per farmi un'idea su di lei, ho trovato che fosse il personaggio forte della storia.
Devo ammettere che invece ho fatto più fatica a inquadrare Karl, di cui alla fine conosciamo la storia ma non troppo la personalità. Ci sono dei dettagli che lo caratterizzano, come il fatto che abbia sempre fame (XD in realtà è un mio alter ego) e il fatto che sia andato contro il padre e sia scappato, segno che è piuttosto testardo e ben saldo nei suoi ideali. Tuttavia non sono riuscita a inquadrarlo e a definire le sue caratteristiche, il suo modo di pensare, di agire, di essere... ecco, forse avrei preferito che fosse un po' più approfondito, sarei riuscita a entrare più nella storia :)


Originalità: 4,5/5

Ero abbastanza indecisa sul voto da mettere in questo parametro, per un semplice motivo: il ragazzo che si sveglia in ospedale e non ricorda niente del suo passato è un po' un cliché, ci sono tante storie che cominciano così. Un'altra cosa che noto è l'utilizzo dell'argomento Seconda Guerra Mondiale, che in letteratura è stato trito e ritrito, ma devo riconoscere che lo hai utilizzato in una maniera davvero innovativa rispetto alle solite storie e questo ti fa guadagnare punti.
Detto ciò, devo dire che la tua storia mi ha sorpreso passo dopo passo, perché non avevo idea di quello che il ragazzo avrebbe scoperto.
Mi aspettavo il fatto che fosse un tossico, okay, ma per il resto non avrei mai pensato che potesse avere a che fare con i nazisti e la Seconda Guerra Mondiale. Quando ho letto che è scappato dalla Germania, poi, mi è venuto in mente che potesse essere un ebreo scappato per sfuggire alla persecuzione e i campi di concentramento, invece ancora una volta mi sono sbagliata.
Non immaginavo nemmeno le origini ebree del signore suo compagno di stanza in ospèdale. Insomma, in generale sei riuscito a intessere una trama molto originale e in grado di stupire, non pensavo di leggere una storia del genere e quindi ho deciso di assegnarti un punteggio molto alto.


Tema trattato: 7/10

Certamente compare il tema della droga e della dipendenza, ci hai parlato dell'eroina e ci hai mostrato in particolare una tossica, Fra. Mi piace il fatto che hai fatto attenzione a tutti gli aspetti riguardanti la droga, dagli effetti nell'immediato a quelli a lungo termine, dall'astinenza all'overdose.
Tuttavia l'argomento è rimasto abbastanza marginale. Non fraintendermi, apprezzo molto il fatto che tu abbia costruito una trama al di fuori del tema della dipendenza, ma questo non ti ha permesso di dare a quest'ultima l'importanza che avrei voluto vedere. Non l'ho trovato come tema centrale, ecco ^^


Gradimento personale: 4,5/5

La tua storia mi è piaciuta molto, complice il tuo stile scorrevole e la trama avvincente. Credimi, è stata una lettura davvero piacevole, che mi ha incuriosito molto e mi ha tenuto incollata allo schermo fino alla fine! Ho adorato soprattutto la tua tecnica di far scoprire pezzetti della trama pian piano, questo ti ha permesso di creare la giusta suspense e la giusta curiosità.
Tuttavia non ti posso dare un punteggio pienissimo: forse avrei voluto leggere più sulla droga, forse l'argomento della Seconda Guerra Mondiale non è tra i miei preferiti... ma ovviamente questo è solo ed esclusivamente il mio parere personale, come recita anche il nome del parametro. Tu hai fatto un ottimo lavoro e sei riuscito a farmi apprezzare molto uno scritto che forse, in assenza del contest, non avrei mai letto di spontanea volontà, e questo è un grandissimo traguardo a parer mio *-*


TOTALE: 32/40

Recensore Master
01/12/19, ore 00:14
Cap. 2:

Ciao!
In ritardo, ma meglio tardi che mai. Dai primi paragrafi della storia avevo intuito che la storia fosse triste e pesante, così per un po' ho lasciato perdere la lettura, non volendomi appesantire le giornate, già belle impegnative di per sé.
Inoltre, ogni volta che leggo di eroina e ragazzi, penso al film de "I Ragazzi Dello Zoo Di Berlino", film che ho visto da adolescente e che mi ha sconvolto parecchio.
Comunque sono contenta che la storia finisca bene. Non mi sarei aspettata un happy ending: non tanto per la tematica della droga, forse più per la questione dei criminali nazisti e i campi di concentramento. Questi temi ti lasciano sempre l'amaro in bocca e non so se io avrei puntato ad una conclusione così.
Ma questa non è assolutamente una critica, anche perché io non so neanche come avrei concluso il tutto.

Bella storia, mi ha fatto pensare.
Di riferimenti di Dbz immagino ce ne siano stati parecchi, non solo i capelli azzurri della Francesca, ma non ho la forza spirituale al momento per cercarli.
Bravo, è sempre un piacere leggerti.
A presto!

Zappa

Recensore Master
12/11/19, ore 17:26
Cap. 2:

Ciao! Sono qui perché ho trovato la storia nel bando del contest e volevo dare un'occhiata. Inizio dicendo che adoro il titolo, lo trovo davvero particolare e originale. Passando poi alla storia vera e propria, già l'inizio cattura il lettore nello scoprire il protagonista privo di memoria. L'incontro con 'Fra' è una nota divertente e rende bene il modo di parlare di un certo tipo di persone. La conclusione con la reale scoperta dell'identità di Karl e il nuovo incontro con il vecchio è invece toccante. Ho trovato insomma la storia molto gradevole, ricca di emozioni diverse e originale, proprio come lo era stato il titolo. Complimenti!

Recensore Master
28/10/19, ore 12:05

Per me il logo migliore è quello rotondo con le due pistole e le due rose ad esse intrecciate... Decisamente più 'fine' che i teschi 😄
'Ma va!?' starai pensando.
E se la pubblicità è l'anima del commercio, come fare per catturare anche l'attenzione del 'gentil sesso'? Diamo un'aggiustatina al logo.
Scherzo...

Bella. Mi è piaciuta molto.
Senza nulla togliere alle altre due, entrambe ottime, penso che questa sia la mia preferita.
Il titolo della raccolta è chiaro, ma mi chiedevo come avresti affrontato il genere rock'n roll, e a quanto pare l'hai fatto ruotando attorno alla simbologia, diciamo la parte iconografica, che in effetti ha un'importanza al pari di quella musicale in senso stretto.
In pratica le origini di due delle immagini più importanti di questo gruppo, vale a dire il logo iniziale del teschio con il cappello a cilindro e la copertina aggiornata del primissimo album, quella con una una croce con sempre altri teschietti dentro.
È vero, è un po' fissato il tipo con i teschi... 😅
E visto che siamo pure in clima Halloween dove il teschio è uno degli elementi forti tra i vari che lo caratterizzano, ti dico pure un 'bravo mostriciattolo' perché sei riuscito ad interfacciare anche la figura di Capitan Harloch, che pure lui con il simbolo del teschio non scherzava mica.
Ho vaghissimi ricordi di questo cartone, nella mia testa più che altro un fermo immagine di lui, tant'è che sono dovuta andare a rileggermi velocemente e a grandi linee la trama di quel cartone di cui però ho sempre invece conosciuto e ammirato la sigla (a dire il vero ci sono tantissimi altri cartoni del passato che non guardavo, ma dei quali mi è sempre piaciuta molto la canzone come Galaxy Express, diversi sui robot, l'uomo tigre, e chissà quanti altri).
Nel tuo racconto oltre ad alcune frasi che riprendono molto chiaramente le strofe della canzone, lo stesso tatuatore è raffigurato come il Cap. Harlock.
Esteticamente con la chioma ribelle, un occhio bendato e l'altro azzurro, il metallo del pugnale tatuato sul braccio, ma anche caratterialmente dove ne ha ereditato l'indole anticonformista e tenace, sia in termini artistici perché il saper disegnare divinamente è davvero un talento naturale non comune, ma anche come vita vissuta dove non si è arreso alla mancanza di possibilità iniziale di vedere realizzato il proprio sogno, lo ha sempre coltivato, inseguito, fino a trasformarlo in realtà. Il suo laboratorio poi è un'imbarcazione che riprende l'astro-nave pirata e la stessa bandiera del primo logo dei Gun's è alla fine un enorme teschio legato al concetto di libertà artistica e reale...
(non ho approfondito/capito in generale come il simbolo di un teschio possa rappresentare il concetto di libertà - limite mio che lo associo più alla morte, forse - ma vado in fiducia e soprattutto in coerenza, principio a cui sai tengo particolarmente, e so che da una parte la sigla lo canta, e dall'altra è un simbolo molto usato nel mondo del rock).

Mi è piaciuta perché in un colpo solo racchiude arte e musica, che unite alla sana curiosità di leggere 'le origini di...' (qualsiasi cosa, ma ancor più di ciò che è famoso), romanzate o meno, ecco per me creano un mix di elementi perfetto per intrattenere il lettore.

Non che non mi piacciano, ma non ho tatuaggi, però mi affascina veramente molto la capacità dei tatuatori nel loro lavoro artistico.

Bene, in bocca al lupo per il contest, e complimenti ancora per questa raccolta davvero originale e ben fatta associata a tre sigle molto belle.
Se dovessi trovare un filo conduttore alle tre storie, mi viene da pensare ad un personaggio che arriva a salvare e/o sistemare il proseguimento della situazione:
Enea salva Pan e Anticoo;
Karl salva la sua vita e quella dell'amica;
E soprattutto Il Pirata tatuatore salva la copertina del primo album dei Gun's... sono andata a vedere l'altra e in effetti anche no.

Ciao!

Recensore Master
25/10/19, ore 21:38

🤔🤔
A dire il vero mi ha lasciato con idee e emozioni contrastanti questo pezzo, per cui ho preferito fare con calma, rileggere un paio di volte e non commentare alle tre di mattina cercando di sembrare lucida😅😏
E non per lo stile, quello impeccabilissimo, fluido anche nei passaggi tra "presente" e flashback e in grado di coinvolgere e far ambientare. Scelta strana a proposito l'uso della prima persona: di solito viene usata per meglio narrare le emozioni del narratore stesso, mentre qui viene sfruttata per narrare la storia di un altro.

Dunque, ammetto che ne so poco di entrambe le "fonti" purtroppo (Harlock lo ricordo poco e niente haimè😅 e idem con la mia conoscenza dei guns temo....) però dalla poca cultura fattami posso dire che c'è lo spirito di entrambe e si percepisce distintamente pur restando una storia originale nel vero senso del termine.

Il tuo tatuatore è un personaggio particolare: vive su una vecchia barca, perfino il suo aspetto gli ha fatto guadagnare il nomignolo di "pirata" (si poi la passione per i teschi ha aiutato) e, a quanto pare come molti pirati (incluso Harlock e quell'altro più moderno e scemotto col cappello di paglia) insegue i suoi sogni e le sue passioni.
Ecco, il "con ogni mezzo" con cui li ha seguiti mi ha lasciata un po' meh, nel senso che da come è messa pare aver "raggirato" quella povera ragazza per sfruttare gli studi che altrimenti non poteva permettersi per esempio, il che non mi piace affatto ma immagino sia molto plausibile e che ci sia stato un suo perché (penso comunque che sia piuttosto facile entrare al college "fisicamente" per poter ascoltare le lezioni, il problema veniva se avesse voluto dare esami credo).
"Inseguire e realizzare i propri sogni" e
"È inutile perdere tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c’è.” credo siano i due principi cardine della filosofia di questo particolare personaggio e, perché no, anche dell'intera storia.
Sono due concetti belli, luminosi e positivi, applicabili da chiunque per giunta e quindi su questo non discuto, anzi, ma dal mio modo di vedere lui nella sfiga della sua povertà di mezzi aveva già tanto: aveva scoperto già la sua passione (il sogno, obiettivo) e aveva dalla sua il talento per poterlo realizzare (il ciò che c'è, e nel suo caso c'era molto). Possono fare tutte le lezioni di arte figurativa del mondo ma se non c'è dietro il talento che questo pirata bizzarro ha, non sarebbe mai riuscito a realizzare ciò che voleva. Il "contrastante" dell'inizio di rece sta nell'ammirare si sia i concetti espressi di base molto giusti sia chi li segue (lui ma pure i guns visto che sono partiti dal niente e che nonostante la difficoltà di farsi supportare hanno poi sfondato) , dall'altra parte però non posso fare a meno di pensare che già avere la consapevolezza di entrambi (dove si vuole arrivare e con quale mezzo è quale mezzo si abbia) sia già un traguardo non da poco il che non è scontato (credo fermamente si viva meglio nell'avere convinzioni di questo tipo piuttosto che nella potenza dei mezzi senza però avere tali consapevolezze) consapevolezze che anzi, a volte non ci si arriva neanche dopo mille riflessioni.

Mi è piaciuto particolarmente il pezzo sulla tela bianca "Vedi, per me un foglio di carta bianco è il protagonista, un eroe in grado di tirarmi fuori da un momento di sconforto o di solitudine. Su un foglio di carta bianco tu puoi rappresentare ciò che sei in quel momento. Come ti senti. Puoi disegnare, o scrivere, scarabocchiare… Nessuno resiste al fascino di un foglio bianco" (cit) credo rappresenti molto bene il mondo di qualunque persona con uno spirito anche solo vagamente artistico o manuale, sia amatoriale che professionale (poco importa il concetto è uguale) in cui il semplice materiale primigeno fa scattare qualcosa e lo rende il fulcro in cui trasmettere o imprimere un pezzo di fantasia e creatività proprie e in un certo senso uniche.

Bella raccolta, forse la migliore prodotta, mi chiedo se valga la pena finire di produrre di qua flvista la mostruosa concorrenza.... 😱
Alla prox!
Nala
P. S. Vero che la prima copertina dell'album era inguardabile (e il cone l'hai descritta poi 😂) però non è vero che era insensata, aveva un suo significato recondito e dicono rappresentasse il capitalismo che sopraffà l'uomo in una sorta di denuncia alla società di quei tempi (non proprio a torto).... Un po' contorta e sicuro controproducente sulle vendite ma aveva un suo significato... Forse 😁

Recensore Master
25/10/19, ore 07:00

Buongiorno.
Il racconto non è che mi abbia trasmesso molto... mi ha semplicemente fatto sognare! Io che adoro i racconti di Storia antica... ma qui, anche se abbastanza odierna, mi hai fatto calare in queste atmosfere, permettendomi di immaginare tutto... la notte buia in cui questo tatuaggio prende forma, soprattutto, è stata una immagine così suggestiva da essermi rimasta particolarmente impressa.

Recensore Master
24/10/19, ore 21:47

Ciao SSJD! Quanto ho letto nella nota di apertura "capitan Harlock" a momenti mi prendeva un coccolone di emozione e di nostalgia: Harlock è il cartone che più ho adorato, che mi ha affascinato e coinvolto in maniera così totale che quando, giorni fa, ho ritrovato la maggior parte degli episodi su YouTube mi sono fiondato a rivederli, un po' regredendo all'età di dieci anni ma soprattutto apprezzandoli col senno del poi, cogliendo molte più sfumature e significati. Incredibile, davvero incredibile come trama, ambientazione e filosofia di vita. Io non sarei mai riuscito a inventarmi una storia del genere. E poi il fascino per quegli orizzonti infiniti, il mistero di quella notte senza fine tempestata di stelle che sono le galassie senza fine... Già quando l'avevo visto a dieci anni mi aveva molto colpito questo fatto: immaginare la terra come un piccolo punto in un infinito silenzio e in un'oscurità senza confini.
Nella tua storia, assieme alle parole della sigla che chi la conosce bene può ritrovare qua e là, si coglie il vero spirito di capitan Harlock: l'amore per la libertà e soprattutto per i propri sogni, il bisogno di realizzarli come spinta per andare avanti senza compromessi e senza concedersi il tempo di piangere sulle occasioni mancate. Il Pirata è Harlock in versione tatuatore, una professione che già di per sé si pone fuori dagli schemi consueti, che è anticonvenziale per definizione. Da questo mondo ai margini arriva un simbolo potente che viene donato a un ragazzo che in quel margine è nato e cresciuto, subendone già tutti i contraccolpi. E leggendo, pian piano veniamo a scoprire che non si tratta di un tizio qualsiasi, ma del futuro Axel Rose. Eppure quelle pistole e rose avrebbero dovuto già mettermi sull'avviso...
In questo modo, il Pirata trova la strada per portare le sue opere in tutto il mondo, in tutti quei luoghi che finora ha potuto solo riprodurre su carta, copiando le immagini di un libro. Anche questo desiderio di non essere lui il protagonista ma di far prevalere le propria arte e portarla alla luce è un tratto tipico di Harlock, e rende profondamente nobile la figura di questo Pirata che ruba il sapere e la tecnica per dare vita a un sogno.
Una lettura appassionante, che alla fine scopre le carte rivelandoci la genesi della prima copertina dei Gun's & Roses. Sono andato a vedere quella originale e concordo sul fatto che faceva semplicemente schifo: mancava del tutto la poesia, la forza, il messaggio.
E' un po' che ti seguo e lasciamelo dire: stai diventando sempre più bravo. Non una sola sbavatura o incertezza in questa storia che si legge con passione e dà vita a un personaggio che vale la pena di tenere al caldo in un cantuccio della memoria, per i momenti bui in cui si perde la voglia e di spinta di lavorare per i propri sogni.

Recensore Master
24/10/19, ore 16:12

Ciao, giuinott👋
Stavolta ti sei dato alla prima persona, vedo; a proposito, ma quanto è stato sfigato l'amico del protagonista, con la famiglia che si è ritrovato😱
Passando ad altro, hai finito con il raccontare la nascita del primo disco dei G' n' R' attraverso l'amicizia nata tra il cantante del gruppo ed il tatuatore dello stesso?😱
E la maXXXna😱 senza contare come la storia - a detta tua - è tutta scritta di sana pianta; secondo me poteva benissimo essere qualcosa di verosimile😱
Piuttosto, se la copertina era veramente inguardabile, allora meno male che poi ci ha pensato Bill😂
Parlando di Bill, ho come visto Harlock che viaggia per lo spazio, in lui😂
Ammiro i G’n’R da sempre. (cit)
Ti piace il rock/l'hard rock, giuinott😊 saresti andato d'accordo con mio padre, allora; si definiva un metallaro, ed adorava la musica rock😊
Ringrazio come sempre chi è passato a leggere e ancora di più chi mi ha regalato qualche minuto del suo tempo per dirmi cosa ne pensava di questo trio di storie, che non c’entrano davvero nulla l’una con l’altra, ma forse un po’ sì... (cit)
A questo non saprei cosa rispondere, giuinott; ma posso dirti che hai scritto tutto benissimo e che anche questa OS mi è piaciuta molto😍
Ancora buona fortuna per il contest👋 e alla prossima👋
Saluti da summer_moon

Recensore Master
19/10/19, ore 11:27
Cap. 1:

Hey.

C'è nessuno?
Mi sento un poco la Particella di Sodio dell'Acqua Lete.

È passato un po' di tempo da quando sono apparsa sul sito e purtroppo tra una cosa e l'altra non ci sono più tornata seriamente, faccio anche fatica a lasciare qualche recensione... Ma con calma si recupera, mi dicono.

Beh, che dire della storia?
Finalmente hai dato giustizia anche all'Eneide e mi hai fatto tornare in mente il caro liceo e le ore di studio su latino e greco, a studiare la bellissima storiellina prima di Omero e poi di Virgilio.

E sai che ti dico?
Che mi fa ridere che tu c'abbia messo Pan. Perché effettivamente Pan potrebbe essere un nome greco, visto che "pan" significa "tutto/ogni cosa" in greco. E visto che hai reso questo personaggio una "amica omnium" come avrebbe detto Cicerone, possiamo fare dei ragionamenti a tal proposito. Ma lasciamo stare, che è meglio se non condivido le mie seghe mentali con nessuno.
Smettendo di insultare in maniera subdola il tuo personaggio, devo dire che la tua storia, per quanto assolutamente scritta bene, mi ha messo un po' di tristezza addosso. Guerre: sono passati più di tremila anni dalla guerra di Troia e ancora oggi si parla di guerre, di soldi, di morti.

In ogni caso, senza inoltrarci in un discorso assolutamente inadatto al tipo di recensione che ho introdotto e inadatto al mio stato mentale in questo momento, posso dire di essermi accorta che c'era una sigla di riferimento solamente adesso?
Dopo aver letto la tua storia, dopo aver pensato di lasciare una recensione, dopo averla praticamente scritta e modificata?

Io non ho mai visto Ken il guerriero ma so che è un must degli anime più vecchi.
E con questo non sto insinuando nulla sulla tua età anagrafica, sia chiaro.

Beh, visto che non so più che dire, non posso far altro che dirti grazie per questa bella storia dal sapore malinconico e dirti un "ci vediamo ai prossimi capitoli".

Quindi ci si becca più avanti, o in recensioni o in storie, storie anche mie.
Perché ho una cosa in forno che si sta cuocendo da un po', sperando venga bene.

See ya.

Zappa

Recensore Veterano
18/10/19, ore 22:06
Cap. 2:

Ho letto questa storia ascoltando il piano, dopo una giornata che lasciamo perdere, mezza morta nel letto, con il cervello che è da stamani alle cinque che fa un casino peggio di un frullatore.
E ora mi sento bene.
Quindi, già solo per questo, grazie.
Poi.
È assurdo come i tuoi scritti mi trasmettano emozioni, sensazioni... come mi facciano percepire ciò che scrivi. È come se mi ci fossi svegliata io in quella stanza di ospedale, se mi fossi trovata io in quel parchetto pieno di famiglie stile mulino bianco, se fossi finita io con Fra' (marianna quante musate le avrei dato per tutti quei cazzi...!) in quel luogo dimenticato dal cielo, solo per vederla ragomitolata a terra in balia di quella... roba...
Come se il vecchietto avesse offerto a me i sandwiches e l'aranciata, pregandolo di non fargli del male all'udire il mio nome...
Ed è strano che questo è un discorso che avrei voluto lasciare a Princes of the Universe, e invece mi ritrovo a lasciarlo qui...
Io non so perché i tuoi scritti mi facciano quest'effetto, mi capita raramente con quest'intensità. Ma succede, e non ci posso fare nulla. Una volta, tanto tempo fa, ricordo che mi raccontasti che piuttosto che non scrivere, per mancanza di tempo, avresti rinunciato al sonno. Non so se è ancora così, ma lo dice una che ti ha letto veramente di rado negli ultimi anni e le "evoluzioni" forse le nota con maggior stacco, come la crescita dei bambini quando stai qualche mese senza vederli: stai diventando davvero un autore coi controcazzi. È incredibile come tu riesca a partire da una sigla di un anime, diciamo pure per bambini, e arrivare a trattare di temi come la tossicodipendenza e le stragi della WW2.
Sei uno di quegli scrittori che ti fanno dire "questo lo leggo, perché lo ha scritto lui/lei, perché so che mi trasmetterà delle emozioni che altri si sognano. Perché so che, per pochi minuti, mi farà vivere la vita di qualcun altr@, e, alla fine, mi farà apprezzare di più la mia."
Io sinceramente non so come potresti migliorare ancora, ma non vedo l'ora di scoprirlo.

Elsira


PS Io ho ancora gli incubi per New Orleans, giusto per precisare... Quindi questo tuo "dono" stai attento a come lo usi, dannazione.

Recensore Master
10/10/19, ore 19:19
Cap. 2:

Carissimo, che bella storia... forse una delle più belle che tu abbia scritto finora, per l'originalità della trama, per la pulizia del testo e per lo stile... davvero complimenti. All'inizio sembra di immergersi nella classica vicenda che tratta di droghe e tossicodipendenza, di seguito il lettore è incuriosito dalla figura di questo ragazzo senza nome, di cui praticamente non conosciamo nulla. Né come sia arrivato in ospedale, né il tipo di vita che conduceva quando era fuori. Ci si mette quindi volentieri sulle tracce di questo sconosciuto alla ricerca del proprio passato, in compagnia di questa ragazza, Fra, così scoppiata che in fondo risulta simpatica: di più, non solo è simpatica, ma la sua presenza, inizialmente da "spalla comica" nella storia, aiuta a stemperare la drammatica solitudine iniziale del protagonista e funge da leva per partire alla ricerca della sua identità perduta. Negli ultimi passaggi del racconto, ritroviamo il protagonista con una nuova lucidità e non solo: ha compiuto una scelta che l'ha reso libero, sicché è venuto meno anche il bisogno di cercare una via di fuga nei paradisi artificiali. L'anziano paziente ed ex deportato è una figura che incontriamo in apertura (in una veste) e nell'epilogo della storia, in una veste diversa, quella di chi è depositario della memoria. La storia stessa diventa come un cerchio che si chiude, come se tutto avesse avuto inizio in quel giorno imprecisato nella camera di degenza e terminasse nuovamente con un dialogo tra il più giovane e l'anziano: in mezzo, ci sono le storie di entrambi, c'è per l'appunto il sottile filo della memoria che si riannoda, l'uscita dall'oblio, la rinuncia alla fuga. L'unico appunto che mi sento di fare a questa storia è che forse avresti potuto maggiormente approfondire il conflitto del protagonista nei confronti dei genitori, che qui si risolve semplicemente nel rifiuto e nella presa di distanza senza ripensamenti. Ciò non toglie ovviamente nulla alla genialità di questa storia, perfettamente calibrata e decisamente ben riuscita. Mi accodo a chi ha notato come il tuo stile si stia evolvendo, nel tempo, verso una sempre maggiore maturità. A presto!

Recensore Master
10/10/19, ore 12:12
Cap. 2:

'Di’ un altro cazzo e giuro che ti affogo in questo laghetto…’ pensò tra sé.

Questa frase ti posso assicurare di averla pensata pure io. Giuro, le scene che hanno riguardato i vari' cazzo' e 'Fra' (altra parola per me insopportabile), sono state le più difficili da leggere fra tutto ciò che tu abbia mai postato finora... 😅
Ma so perfettamente che l'effetto è voluto e quindi la vera considerazione che mi rimane è come tu riesca a creare anche stili espressivi così diversamente appropriati in una stessa storia.
Diciamo fastidioso ed odioso, ma necessario.
Già perché se ci badi, una storia funziona e appassiona quando i personaggi o le scene proposte, sono ben caratterizzate e soprattutto in grado di colpire, quasi fisicamente.
Tu, nelle tue varie storie, oltre alla bravura e all'incredibile fantasia ed originalità della trama, hai anche la grande abilità di saper creare ad arte i personaggi/le situazioni che si contrappongono al lato buono/giusto della storia. Anzi, in questo modo si valorizzano entrambi i mondi.
In questa storia i lettori hanno interagito più che con veri e propri personaggi cattivi (quelli erano nei ricordi del protagonista in pratica), con situazioni scomode e pesanti.
Per cui se una situazione è tale, è giusto che tu l'abbia presentata così, a costo di renderla così insopportabile rispetto a tutto il resto della lettura, scritta invece con estrema cura ed eleganza.

Tra l'altro è un po' come trasformare l'effetto drogante ricavato dall'oppio dei papaveri, in quello simpaticissimo (si fa per dire) delle ortiche.
E non è solo una percezione mia personale, ma ce lo hai mostrato anche tramite la contrapposizione ricordi/realtà.
È stato molto interessante vedere come lo stesso ragazzo sia passato dal ricordare quanto il drogarsi fosse stato per lui stesso uno sballo, a quanto ora, invece, visto da fuori e sulla pelle altrui, quel mondo sia così distruttivo.

Sì può dire che Karl, alla fine, dopo esser caduto dalla padella alla brace, sia sopravvissuto ad un duplice passato negativo. Prima la scoperta dei genitori nazisti con tutto il corollario che ne consegue fino al rischio di toccare con mano quel mondo visto il progetto di ritornare in Germania; ma poi non gli va esattamente molto meglio perché finisce nell'altrettanto oscuro mondo marcio della droga, e ci infanga pure un'amica preziosa.
Quindi si può dire che un giro all'altro mondo prima di resuscitare lo fa comunque.
Tra l'altro in una stessa storia riesci ad intrecciare veramente più fili preziosi, perché accanto a quel serpentone di eventi e ricordi che hanno caratterizzato il ritorno del protagonista, mi è piaciuto molto anche l'evolversi della conoscenza tra Karl e il vecchietto iniziale, una via di mezzo tra muten e re kaio quasi.

Per concludere, quindi, è veramente ammirevole come tu riesca a pescare la 'traccia' di una sigla di un cartone animato per poi catapultarla in tutt'altro mondo, affrontando temi impegnativi come la dipendenza dalla droga e l'eco agghiacciante della seconda guerra mondiale.

Chiudo definitivamente pensando però a qualcosa di più leggero: mi ha fatto sorridere pensare che questo Karl aveva sempre fame, chimica e non mi viene da dire.
Chissà, che sia il caso di fare il controllo antidoping anche per kakarot?

Alla prossima!
Ovviamente viste le prime due, a questo punto sono ancora più curiosa di leggerla.

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