Fuyu-chan ❀

Ti scrivo proprio mentre il treno si inoltra nelle campagne lombarde, un po’ per noia e un po’ perché sono certa che se aspettassi ancora forse non avrei più l’occasione di lasciarti questa recensione. Non vorrei che tu la pensassi come un regalo di compleanno, no, perché ogni tua storia è un dono e sapere che continuerai a scrivere mi riempie di gioia! Insegui i tuoi sogni, fai tesoro delle tue idee, e andrà tutto bene ❀
Insomma, che dire — ogni cosa che riguardi i fratelli Shinazugawa mi commuove; il pensiero della famiglia felice che avrebbero potuto avere mi strappa il cuore, insieme alla rabbia di un padre violento che, allora come oggi, non può che macchiare per sempre anche gli animi più gentili. È questo il punto, è questa la caratteristica determinante di Sanemi (e perdonami la digressione, ma mi sento in dovere di “difenderlo” da chi lo vede con occhi solamente negativi): fin da piccoli la violenza è tutto quel che i piccoli Shinazugawa hanno sempre conosciuto, insieme al pacato affetto della madre, e dalla fusione di questi comportamenti così diametralmente opposti non poteva che uscirne un’idea un po’ deviata di protezione — quella che Sanemi esercita su Genya, nel tentativo di spaventarlo e costringerlo a mettersi al sicuro. Il fratello maggiore è mosso dalla vendetta, crede una parte di me, e da questo senso di responsabilità (e di colpa, sebbene di colpe non ne abbia) verso l’unico componente rimasto della sua famiglia. Purtroppo questo Genya non lo sa, all’inizio nemmeno lo immagina, e pensare a com’era il legame tra i due prima della morte della loro mamma mi intristisce molto — senza contare quel che sta succedendo in questi capitoli, naturalmente, ma non è di questo che siamo parlando!
Dunque, riportando l’attenzione sul tuo brano: trovo che tu abbia ben descritto l’angoscia di Genya, nata dalle continue violenze del padre, e il ruolo che Sanemi si è imposto dopo la sua morte; così diverso da come lo vediamo ora, era all’epoca un raggio di speranza e un pilastro di forza per la famiglia Shinazugawa.
In conclusione sono commossa, davvero, perché siamo stati derubati di questi momenti di dolcezza fraterna — Gotōge, sei difficilmente perdonabile! E il tuo stile è molto volto all’introspezione, caratteristica che non manca mai di conquistarmi. Complimenti ancora, Fuyu-chan, non vedo l’ora di leggerti ancora!

❀ schuylery

Leggi la risposta dell'autore

Con il tuo stile di scrittura fluido e diretto mi hai letteralmente avvinghiata al racconto, parola dopo parola. Ho adorato come tu abbia rappresentato questo frammento di inquietudine del piccolo Genya, mi è quasi venuta voglia di catapultarmi dentro lo schermo ed abbracciarlo. L'intervento da parte del fratello maggiore l'ho trovato molto commovente: Sanemi, con un tocco così semplice e pieno di complicità, è riuscito a trasmettergli un pizzico di tranquillità.
Ti ringrazio per aver dato visibilità ai fratelli Shinazugawa e spero di rivederti in futuro con altri racconti!

— tsukkin

Leggi la risposta dell'autore

Ciao! Ho letto adesso la tua storia, mi è piaciuta davvero molto. Sono contenta che le fiction su Kimetsu non facciano altro che aumentare, spero aprano presto la sezione! La tua mi è piaciuta moltissimo, adoro genya e sono felice che qualcuno abbia deciso di riservargli dello spazio. Il tuo stile è davvero incredibile, molto poetico e toccante, nessuna ripetizione, nessun errore, sei stata molto scorrevole, ma hai saputo anche mescolare bene termini affatto scontati! Mi sono davvero emozionata, il finale mi ha proprio colpito e affondato. Se posso darti un consiglio, davvero super minimo, sarebbe quello di inserire qualche virgola proprio in quest'ultima frase. È un periodo abbastanza lungo, e leggerla tutta d'un fiato stona un po' (per esempio, tra 'demoni' e 'sarebbe'). La frase è sempre molto evocativa, quindi il tono e le pause durante la lettura vengono da soli, però ecco io l'aggiungerei comunque. Detto questo, grazie ancora per questa piccola perla, a presto! ^^

Leggi la risposta dell'autore

alla mia will stan preferita ♡

che dire, ho amato tutto il racconto e soprattutto il tuo stile di scrittura: semplice ma diretto, ti colpisce al cuore e ti coinvolge a pieno.
ti ringrazio per aver reso pubblica questa storia e spero sia solo l'inizio di una serie di altre pubblicazioni! prendi il tuo tempo però, non ti preoccupare di nulla.

— morgana
(Recensione modificata il 26/09/2019 - 11:40 pm)

Leggi la risposta dell'autore