Recensioni per
Ho imparato a sognare - Storia autobiografica
di Fede883

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/03/20, ore 16:45

Ciao Federico, con molto piacere e con molto interesse ritorno finalmente a leggerti e a recensirti. Sono in debito con te visto che nel corso dei mesi hai letto tantissimi miei lavori e non ti sei mai scoraggiato per via che non ho potuto ricambiare a causa del mio lavoro in qualità di O.S.S. e la dovuta stanchezza, specie quest'ultimi periodo che mi buttando giù.
Ad ogni modo, mi è difficile dirti o affermare di quanto mi sia piaciuto il tuo racconto, avendo un debole per gli scritti autobiografici, ecco nell'attuale lista della tua "raccontografia" data la gran mole di componimenti da recuperare ho scelto proprio questo perchè già il solo titolo mi ha ispirato nel leggerlo con attenzione rigo per rigo.
Oh, ci credi che mi hai fatto ricordare l'ultimo giorno di militare? In quel treno di solo andata diretto a casa casa mia mi sentivo malinconicissimo, visto che avrei dovuto dire addio ad un lavoro che svolgevo con amore e passione nonchè a certe persone con il quale mi sentivo legato. Il dopo cambia tutto, questo sicuramente l'hai scoperto sulla tua pelle.
Mi hai commosso, hai praticamente aperto il tuo cuore , purtroppo non ho avuto la fortuna di andare in un liceo come Sabin, visto che ho vissuto una condizione all'inverso alla tua ovverosia le scuole Medie spensierate e tutto sommato felici, mentre le superiori con quei cinque anni decisamente tediosi e logoranti, con professori omertosi e di merda visto che il bullismo ai miei danni si è rilevato non facile da gestire ed ho dovuto fare salti mortali per uscirne "vivo."
Tornando al tuo racconto, si apre d'effetto, a cominciare da quello atmosferico immettendo delle similitudini, il paragonare il cielo grigio bolognese con quello di Londra e la correlazione mondo esterno/stato interiore. Hai dannatamente ragione, ad esempio quando si è solari, il sole spesso non manca mai. Facci caso. ;-)
Il racconto l'hai scritto sicuramente dopo la maturità o almeno deduco ciò. Il concetto tempo, tempo che non torna più, più relativa nostalgia, (quest'ultima in qualità di male necessario) nostalgia che... fugge tuttavia. Oh, a fine lettura sono rimasto senza fiato, davvero.
Pure su questo ti capisco,del resto molti miei lavori sono di origine autobiografica.
È vero che io è te siamo di generazioni ed età diverse, tuttavia, ciò che hai scritto lo condivido appieno. Eh sì, esprimi un periodo di forte vitalità che chiaramente esprimi di quanto ti aveva "indebolito" l'imminente fine delll'esperienza scolastica.
Sei un "turista" dei tuoi ricordi, si vede cioè si legge e si sente.
Il componimento comunque non è un semplice bilancio o un normale rievocare poiché la narrazione mette in evidenza la potenza di specifici ricordi.
Tra l'altro fai bene ad enfatizzare in specifiche righe, è giusto oltre che legittimo.
Fare i conti con il proprio presente, quel sapor di scuola che tra le tante cose serve ad ammettere nell'essere "ancorati." Io, sempre per fare un esempio sono rimasto ancorato a questa lettura davvero buona, sia riguardo le modalità di esposizione e sia lo stile di scrittura che non presenta particolari refusi, e se ci fossero non ci avrei manco fatto caso visto che leggendo leggendo mi sono addentrato a dir poco bene.
Ti sei saputo destreggiare persino nell'alveo introspettivo, mettendo in evidenza l'importanza dei legami umani e su quei meccanismi mentali che rendevano preziosa quella routine persino l'andirivieni con il treno. Su quest'ultimo mezzo, lo fai diventare in aggiunta un "mezzo" metaforico che viaggia sull'esistenziale, il "binario" dell'età adulta fa sempre paura. Figurati che per me la fine della scuola pur rappresentando una liberazione dovetti pur sempre fare in conti con il nuovo status. Mi incoraggiava il fatto che presto sarei partito militare oltre quell'energia tipica dei verdissimi anni.
Che altro dire?
Il testo, a mio avviso è pure a carattere universale, ragion per cui non solo personale, le righe dimostrano di quanto la vita corre imperterrita nonchè di come siamo succubi delle nostre azioni più o meno belle e dei nostri passaggi che per ovvi motivi rispecchiano il nostro carattere vero e interiore. Ciò che sei lo devi al Sabin, quindi? Una cosa è certa: ti ha riscattato dalle medie, e non solo.
Bravo Federico, hai imparato a sognare e... continua a farlo. Sempre! Rendi costantemente onore al titolo che hai scelto per il tuo racconto oltre tutti i concetti positivi espressi in queste righe.
Alla prox!!!

Nuovo recensore
01/10/19, ore 15:13

Questo racconto è dolcissimo. Mi sono molto immedesimata in te, ho avuto un'esperienza simile tra scuola media e liceo e questo mi ha di certo aiutata a leggere con estrema comprensione il tuo racconto. Scrivi in modo semplice, ma profondo. Complimenti!

Recensore Master
30/09/19, ore 14:05

Buongiorno.
E' bello avere degli amici e vivere dei momenti spensierati, peccato che tutto prima o poi finisca. Ma il ricordo piacevole di quei momenti resterà per sempre con noi.Testo molto toccante :)