Ciao!
Io, davvero, non lo so com'è che riesci a ridurmi il cuore in poltiglia così, con queste storie. E dire che stavolta ero preparata, sapevo l'effetto che mi avresti fatto e che mi avrebbero fatto questi due bimbi bellissimi e le loro anime in formato cucciolo con la lingua un po' troppo lunga, e invece niente, mi hai ridotto a una palla fatta di sorrisoni e occhi a forma di cuore pure stavolta.
Quindi, ecco, promettimi che prima o poi scriverai ancora qualcosina in questo universo narrativo: senza fretta e senza pressioni, mettici pure dieci anni, ma credo di avere proprio bisogno di tornare a leggere di loro (perché Bucky e Steve mocciosi saranno anche patrimonio nazionale, e su questo non ci piove, ma non sminuirei nemmeno il potenziale che offre la faccia di Natasha nello scoprire che qualcuno ha rinominato la sua anima Triste Zitello: insomma, tu spara una cifra, e io sono pronta a staccarti un assegno XD).
Ma insomma, ho amato tantissimo questa storia, e ho amato il modo in cui l'hai raccontata, cucendo assieme immagini bellissime e capaci davvero di dare una concretezza fantastica a questo racconto che è solo apparentemente un semplice pomeriggio di giochi fra amici. Perché sì, questa scena sarà anche una slice of life, ma credo sia intessuta in ogni suo passaggio di un grande valore simbolico, perché nulla è lasciato al caso, e ogni interazione tra Steve e Bucky sembra anticipare e far riverberare il legame fortissimo che già sta nascendo tra loro. E, ecco, come sempre il tuo è uno stile appagante: non saprei definirlo diversamente, e spero di riuscire a farmi capire, ma leggerti lascia addosso proprio una sensazione di benessere, perché tu sai trascinare il lettore attraverso storie perfettamente congegnate, fatte di passaggi fluidi e di immagini vivide, che si incidono nella mente di chi legge e ci restano anche a distanza di molto tempo dalla lettura. Ed è una narrazione fluida, accattivante, e soprattutto bella>, sotto ogni punto di vista.
In questo caso, poi, ho particolarmente amato il modo in cui hai caratterizzato i personaggi: a me i bimbi (altrui XD) piacciono tanto, ci ho a che fare spesso, e mi piace ancor di più leggere di loro, ma credo sia in generale diffilissimo farli muovere e parlare in maniera credibile in una storia, e ancor più sia difficile prendere dei personaggi che conosciamo adulti e farli tornare marmocchietti rendendoli coerenti, ma non la versione bassa e più sciocca di quello che sono nel canon. Ecco, Bucky e Steve qui sono adorabili, e mai mi hanno dato l'impressione di essere degli adulti in miniatura o, ancor peggio, quella versione piatta e inverosimile che sono tanti bambini letterari, quindi davvero, ti faccio i miei complimenti.
E, insomma, questa storia è così tenera che quasi mi stupisco di aver messo insieme almeno un paio di frasi coerenti, ecco.
Perché tu hai chiaramente deciso di sciogliermi il cuore, il fegato e qualsiasi cosa già dalla prima immagine, vero? Come faccio a non sciogliermi davanti a Bucky che lascia che Steve possa dimostrare soprattutto a sé stesso di essere capace di compiere da solo un'impresa da uomo, standogli comunque accanto? Ecco, mi sono sciolta.
Tra l'altro, a prescindere dalla bellezza di questo momento e dall'importanza che ricopre per cementare la loro unione e la loro amiciza, trovo che questo passaggio sia estremamente significativo anche per mostrare un momento importante della crescita di Steve: accanto a Bucky, lui non si accontenta più del piccolo orizzonte della sua camera, ma si decide a esplorare il mondo, a prendere per davvero le misure delle proprie capacità e a uscire allo scoperto.
E, ok, se già i due piccoletti mi fanno sciogliere, davanti ai loro dæmon io alzo proprio le mani: Moony e Sun sono così tenere da risultare struggenti, e adoro la semplicità e l'assenza di filtri con cui costringono i propri compagni a cancellare anche quel residuo di distanza fatta di pudore che esiste tra di loro. Tra l'altro, non ricordo nemmeno io quanto fosse forte la connessione fisica fra una persona e il proprio dæmon in canon (credo che una certa comunanza nel sentire ci fosse, anche se forse non era così tanto accentuata), ma non mi importa: qui hai descritto in maniera così vivida e bella questa onda che sommerge i due bambini quando Moony stringe fra le zampe la regina Sun che mi sono innamorata di questo concetto.
E, insomma, quanto è tenero Bucky (anzi, Buchy: non ricordo se te lo avevo già detto, ma mi fa impazzire che Moony non riesca a pronunciare in maniera corretta il nome che probabilmente ha pronunciato più volte nella sua vita) che già considera Steve un principe per cui combattere? E fa anche un po' male, perché Bucky davvero combatterà per Steve – e proprio per Steve, per il ragazzino troppo magro che non sapeva scappare da una rissa, per il ragazzino prooooprio pessimo a combattere che però non si arrende mai, mai mai, non per l'eroe che tutti hanno imparato ad ammirare.
Davvero, la loro amicizia qui è dipinta in maniera stupenda: ha tutta la spontaneità dei rapporti che si stringono da bambini, ma ha anche tutto il coinvolgimento che si prova davanti a un legame destinato a rivelarsi esclusivo e capace di andare oltre il tempo.
Insomma, questa raccolta è bellissima, la sto amando davvero, davvero tanto.
A presto! |