Che dire, complimenti. Ho i brividi, davvero.
Credo che la citazione della canzone di Vecchioni e Guccini nel pezzo che hai scelto descriva molto bene il Minotauro. Un Minotauro che si ritrova prigionero di una vita a cui è stato destinato, ma non dal sommo destino, bensì da chi ha deciso di rinchiuderlo in un labirinto che lo ha costretto a essere per sempre prigioniero. Prigionero di quattro mura, certo, ma anche di uno scopo, di un destino deciso da altri. Egli è lì per trucidare e mangiare carne umana, come se avesse scelta, è lì per togliere la vita ad altri, l'umanità a qualcuno che lo disumanizza, prima vedendo in lui il mostro da deridere magari, più belva che uomo e poi vedendo il mostro che si ciberà di loro. Che dire, mi hai affascinato, una visione del personaggio mitologico, come mai prima d'ora mi era capitato di leggere. Se si potessero dare dei giudizi in trentesimi, con questo scritto avresti la lode! |
