Ciao!
Avevo letto questa storia il giorno della pubblicazione, ma riesco a recensirla solo ora - poco male, perché ho avuto il piacere di rileggerla prima di lasciare la recensione.
Dire che mi è piaciuta è davvero riduttivo!
Il prompt lo hai sviluppato benissimo e hai caratterizzato così bene sia Oikawa che Kageyama in un momento così intimo che non posso non farti i miei complimenti.
È vero, Kageyama tende a prendere tutto sul serio ma, almeno in questo caso, non è poi un male, anzi.
Certo, di strada ancora ne ha da fare, ma dopotutto è ancora inesperto, un po' come tutti agli inizi di qualsiasi cosa - inutile dire che ho amato il modo in cui hai descritto il suo imbarazzo e la sua titubanza, senza contare che quando dice a Oikawa “Non voglio farti male, senpai” mi sono giusto un po' sciolta.
Poi ho amato tantissimo la caratterizzazione di Oikawa, sarà che è il mio personaggio preferito dopo Kuroo e che in lui ci vedo un'eleganza fuori dal comune, ma renditi conto che tutto ciò l'ho ritrovato anche qui, dove era in atto qualcosa che era dettato più dall'istinto che dalla razionalità.
E il titolo racchiude in un'unica parola tutto il senso della storia che si raggiunge proprio alla fine, quindi meglio di così proprio non può andare.
Complimenti, davvero, è stata una lettura molto piacevole.
Alla prossima!
Harriet; |