Ciao Max,
Capitolo stupendo e incredibilmente adrenalinico... Tutte le pedine si mettono in moto e convergono verso lo scantinato, tutte fanno tutto quel che possono tranne una, un personaggio che di capitolo in capitolo diventa sempre più odioso e che nel finale, dopo questa sua uscita:
“Ma cosa succede?”, chiede Orube disorientata.
“Niente di buono, temo”, le risponde Cedric. “Guardiane, forse avete fatto un errore terribile”.
Meriterebbe di stare appeso per le palle a testa in giù, e poi di morire lentamente per dissanguamento, come da antica tradizione dei pirati.
Ecco, gli eventi qui mi hanno preso così tanto che qui darò la mia prima impressione, forse un po' troppo frettolosa. Ho la sensazione che farei bene a ripartire dal primo capitolo e rivedere le azioni di Cedric per giudicarlo più equamente. Forse mi sono perso qualcosa, ma... per ora vado avanti...
Paradossalmente, le W.i.t.h.c. riescono ad affrontare i loro problemi da ragazzine terrestri del ventunesimo secolo, ovviamente prese alla sprovvista, ed anticipare Orube di quei pochi secondi che bastano per creare il disastro.
In verità, qui c'è una cosa che non ricordo bene.
Cedric aveva detto a Orube che non bisognava distruggere il libro con la magia? Mi pare avesse usato una formula più vaga. Comunque, lei corre verso lo scantinato convinta di dover distruggere il libro con la spada prima che ci provino le guardiane con i loro incantesimi, ma, poco prima, a Will non dice di non usare la magia, dice solo di non distruggere il libro. Quel paio di parole in più, forse, avrebbero potuto fare la differenza, sempre che la guardiana avesse voluto ascoltarla.
Definirei una bella coincidenza il fatto che, per la prima volta, Cedric inviti Cassandra a "casa" sua, nella libreria, quando, per non farsi ascoltare, aveva sempre parlato con lei all'esterno del negozio. Sì, lui era moralmente e mortalmente a terra, aveva bisogno di compagnia, però... dato che questa casualità è l'innesco di tutto, forse avresti fatto meglio a dar qualche problema fisico a Cedric, tipo una bella storta mentre torna indietro da casa di Orube, di modo che fosse obbligato a non muoversi troppo.
Lui, poi, non si ricorda di quanto sia pericoloso usare la magia nelle vicinanze del libro, ma questo è comprensibile: tutta la sua falsità, in quel momento, viene scoperta e lui non può che pensare a se stesso.
A pensarci ancora... Cassandra e Cedric si sono frequentati abbastanza assiduamente. Forse non erano mai stati prima in un luogo isolato e, per questo, la ragazza non gli aveva mai letto la mente prima di allora?
Comunque, Cedric ha giocato male le sue carte. Non ha fatto nulla per meritarsi Orube, ma, cullandosi in un'assurda speranza di riaverla, ha continuato a restare immobile, in una situazione di ora in ora sempre più disperata. Prima o poi doveva accadere: o le guardiane avrebbero distrutto il libro, oppure Phobos sarebbe rinato, ma nessuna di queste opzioni gli andava bene, così, stupidamente, ha continuato ad aspettare che il problema svanisse da solo. Le guardiane lo tenevano d'occhio, usavano la magia sotto il suo naso, ignare del pericolo, ma lui ha continuato a non far nulla. Troverei giusto che tutte le sue menzogne, tutto il suo menefreghismo verso gli altri, ora, gli si ritorcano contro.
Vorrei che fosse Cassandra la prima a rinfacciargli nuovamente le sue colpe, e vorrei che Orube si accorga di non poterlo difendere, di non doverlo difendere, di doverlo odiare.
Oppure... concederei una possibilità di redenzione a Cedric se lui facesse qualcosa di sufficientemente eroico... Può ancora usare il suo corpo come scudo e può concedere a Cassandra il suo potere magico. E forse conosce qualcosa di Phobos che può tornare utile per ucciderlo.
Sì, con la rilettura del commento, mi sono un po' raddolcito...
Al prossimo capitolo! |