Recensioni per
Ritorni
di MaxT

Questa storia ha ottenuto 154 recensioni.
Positive : 154
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/06/21, ore 21:10

Ciao Max^^
Mi approccio a questo racconto non conoscendo personaggi e contesto, quindi non potrò dire nulla per quel che riguarda i riferimenti all'opera originale.
Mi ha sorpresa ancora una volta la tua attenta precisione nel creare un contesto realistico per i tuoi racconti, come per esempio dare un luogo geografico identificabile e coerente con quello rappresentato nel fumetto.
Ho apprezzato le sequenze descrittive e la tua attenzione per i particolari.
Molto bello anche il parallelismo tra i due mondi, quello reale e quello "fantastico", attraverso il punto di vista della protagonista.
Come mi avevi annunciato ritroviamo Orube alle prese con un altro doloroso lutto. Attraverso i suoi pensieri e i suoi ricordi scopriamo parte del suo passato, in particolare ci sono presentate le Guardiane con i loro poteri. Fin da subito è evidente il forte legame di amicizia che unisce queste ragazze.
Il capitolo si conclude con un colpo di scena, ovvero il ritorno di Cedric, che riappare con una sorta di maledizione. Che cosa sarà successo?
Sarò curiosa di scoprire di più nei prossimi capitoli.
Complimenti, l'inizio di questa storia è ben costruito e di certo invoglia a proseguire la lettura.
Alla prossima! :)

Recensore Master
24/06/21, ore 16:28

Ciao Max! Questo capitolo - devo dire - mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca e un senso di malinconia, di ineluttabilità.
Siamo tutti formichine irrilevanti nella dinamica complessiva del cosmo (qui, di una pluralità di mondi interconnessi) ed è difficile anche capire quali siano le regole del gioco.
In fondo, penso, le domande che Orube pone sono uguali a quelle che ciascuno di noi si è posto contemplando il male del mondo: se Dio (nel nostro caso) o la congrega (nel caso di Orube) sono onnipotenti e onniscienti e hanno consapevolezza del male - delle guerre, delle malattie, della gente che muore di fame - perchè non fanno nulla per provi fine? Come possono restarvi indifferenti? Se fossimo noi al loro posto non interverremmo subito?
Inutile dirti che la risposta dell'oracolo, come del resto quella dei vari sacerdoti ai quali l'ho posta io, per me non è stata granchè soddisfacente. Mi pare di capire nemmeno per lei.
Forse però l'errore è proprio voler provare a capire, quando si dovrebbe soltanto credere, perchè ci sono cose che non riusciremo mai a comprendere. Almeno, io :)
Quindi tutto sommato condivido il "salto nel buio" di Orube, che sente chiusa dietro di lei una fase della sua vita ed ha bisogno di un cambiamento radicale, di nuove prospettive: sente di non appartenere più a Kandrakar, di non condividerne fino in fondo gli scopi e il modo di agire, e preferisce rendersi utile in una (più modesta e rischiosa) battaglia per affermare ciò in cui crede.
Il finale è certamente malinconico: lei dovrà dire addio a ciò che era stata la sua vita negli ultimi anni, all'unico uomo (?) che abbia mai amato, alle sue amiche o ex amiche. Come dirà addio a Cedric? Questo mi incuriosisce.
Un bel capitolo profondo e, a tratti, filosofico. Svela la tua visione delle cose o solo quella dell'Oracolo?
Un caro saluto, a presto :)

Recensore Master
17/06/21, ore 17:59

Com'era quella scritta che si leggeva sui muri di alcune scuole (del mio liceo, ad esempio) qualche annetto fa? Ah ecco, sì, "Combattere per la pace è come fo***** per la verginità".
Al di là dell'eleganza della frase, il concetto mi pare sia del tutto in linea con le idee di Ipitlos, idee che - francamente - è difficile non condividere.
Poi, trovo apprezzabile che lui si faccia portavoce di una rivoluzione "pacifica", morbida, che non dovrà passare per le armi e lo spargimento di sangue, ma per la conoscenza e il cambiamento dall'interno delle regole del gioco.
Lui sta cercando di insegnare a contadini, artigiani, gente semplice, a pensare con la propria testa, a conoscere (la conoscenza rende liberi) e ad andare oltre gli angusti confini di ciò che hanno sempre saputo. Certamente un'attività meritoria anche se, immagino, svolta in clandestinità e col rischio di essere scoperto e di passare dei guai (il che, peraltro, la rende ancor più meritoria).
Ho trovato affascinanti le descrizioni di questo mondo di fantasia così diverso dal nostro o, forse, simile al nostro passato, pur se permeato di magia; pure interessante il confronto tra i due fratelli, che giustappone due diversi modi di pensare e di porsi.
Lei, nonostante la trasgressione dell'amore per Cedric, è ancora una perfetta guerriera, dura e fedele; lui, al contrario, ha una mente molto più aperta e critica.
Una curiosità: come mai la élite di Basiliade non invecchia nè ingrassa? sarebbe utile saperlo :)
Ti auguro un'ottima serata, alla prossima

Recensore Master
10/06/21, ore 19:10

Ciao Max! Ecco, due cose spiccano in questo capitolo, secondo me, al di là della parte iniziale più "comica", con il contrasto tra ciò che la povera Cassandra pensa davvero (e vorrebbe dire) e ciò che alla fine dice alla megera che pretende solo i suoi soldi, senza per nulla farsi impietosire dalla situazione personale della ragazza.
La prima è certamente il modo in cui Cassandra si sta muovendo: è attenta e riflessiva, si fa delle domande intelligenti e cerca di capire da chi può ottenere ciò che ha in mente. Da Cedric, da Phobos o dalla nuova sovrana? E poi certamente è abile a cercare informazioni presso Cedric che, al contrario, ancora una volta pare fare un passo falso e si lascia sfuggire un dettaglio su Orube che , forse, potrebbe mettere la ragazza sulla pista giusta.
Mi chiedo se Cassandra approfondirà la questione dell'identità della "pantera" o cercherà altre vie.
La seconda è il colloquio tra Orube e l'oracolo: da una parte sono certa che per lei cercare quel che resta della sua famiglia possa essere un conforto in una fase di grandi sconvolgimenti, mentre dall'altra non posso che notare la sostanziale ipocrisia dell'oracolo, che non intende schierarsi e che auspica la conservazione del potere (anche del suo potere alla fine), mettendo a tacere e lasciando cadere nel dimenticatoio idee destabilizzanti, pur se portatrici di fermenti di libertà.
Cosa attende Orube a Basiliade e come si ripercuoterà il suo viaggio nell'economia più generale del racconto? Son curiosa. ;-)
Alla prossima

Recensore Veterano
05/06/21, ore 10:06

Ciao Max,

Capitolo ben scritto che ero davvero curioso di leggere. Mentre proseguivo la lettura, mi domandavo come potesse essere questo il capitolo finale... Mi sarei aspettato una bella battaglia con tutta la Congrega in campo (ma forse non è questo il suo modo di agire...) e poi la sorpresa 😅

Cedric sembra esserne uscito ancora una volta indenne, come se godesse dei favori di qualcuno di potente a Kandrakar, altrimenti non mi spiego per quale motivo sia ancora in relativa libertà. Comunque la si metta, è responsabile di un tentato omicidio e di reticenza: ha delle scusanti, certo, ma spetterebbe ad un giudice emettere la sentenza, e lui, nel frattempo, starebbe bene rinchiuso in uno scantinato.
Durante l'interrogatorio, sembra non aver peggiorato la propria posizione, anzi, le minacce di Phobos paiono aver fatto una buona impressione sul pubblico, tanto che Orube non gli ancora tagliato la gola.
Devo ammettere che la ricostruzione fatta nella soffitta è sensata e, probabilmente, l'Oracolo voleva solo accertare la verità, non giudicarlo. Quindi le terribili mancanze di Cedric non sono state neppure prese in considerazione.

La cosa più incongruente, visto quanto accaduto nel capitolo precedente, sarebbe stata il modo in cui Cassandra si rapporta con Cedric. Mi sarebbe sembrato più corretto se fosse stata la ragazza a tirargli un mazzo di fiori in testa, ma il ghigno finale giustifica tutto.
Dunque, presumo che Phobos non fosse stato poi tanto potente e che abbia preso il corpo più debole e vicino a sua disposizione, e che ora Credic sia pronto a tornare al suo servizio. Tutto quel che basta a quest'ultimo, in fondo, è che la mente di Orube non sia invasa da ricordi compromettenti, quindi Phobos lo tiene ancora in suo potere.
Nel finale, Cassandra entra anche in argomento e gli augura: "E buona fortuna con il tuo amore". Poteva spingersi ben oltre con un: "Confido che la riavrai."

Bene, ora sappiamo quali sono le mire del nuovo Phobos, sappiamo che Cedric è ancora sotto ricatto, e che il padrone ha bisogno di una fonte magica. Il suo servo è quella più facile e prevedibile, ma forse Phobos può anche cercare di prendere una delle W.i.t.c.h. (Bisognerà capire cosa è in grado di fare, un gran mistero per il momento.)

E se la Congrega non ha già messo in campo delle contromisure che non conosciamo (la cimice è ancora lì? Le ultime parole di Cassandra sono state ascoltate? Cos'è l'ultima missione svolta da Will?), allora la Terra mi pare destinata a un periodo molto buio.

Beh, spero in nuovo Ritorno. E vorrei esser sorpreso dall'Oracolo con un'azione corale e schiacciante da lui organizzata...

A presto!

Recensore Master
03/06/21, ore 17:13
Cap. 20:

Buonasera Max! Ecco un capitolo Cedric-centrico, che ho molto apprezzato perchè - come sai - il poveretto in fondo mi è anche simpatico e mi spiace immaginarlo sempre alla mercè di un padrone tirannico o in angosciosa attesa di una qualche punizione per le sue malefatte.
"Il vento corre, sferza, urla. E' perfetto quando qualcosa brucia dentro. A lui quel tempo piace: gli fa risuonare qualcosa di intimo" è una frase bellissima, che sottoscrivo in pieno: anche io amo le giornate ventose, che mi vanno vibrare ed hanno quella particolare atmosfera elettrica, tutta in movimento.
Per il resto, trovo affascinante che uno come Cedric, che certo non ama granché i terrestri nè stima il loro modo di vivere, sia invece così legato ai nostri libri: mi domando se ciò riguarda l'oggetto in sé (anche nel suo mondo esistono e magari hanno poteri straordinari) ovvero il loro contenuto e, quindi, con essi la cultura di un mondo che - dal vivo - non sembra poi entusiasmarlo particolarmente.
Poi, la scena dell'incontro è abbastanza surreale: sia lui che le guardiane sanno che l'altro sa, ma non sanno fino a che punto sa e non hanno idea se devono scoprirsi e quanto...alla fine il segnalibro volante smaschera e spariglia le carte, magari dando l'avvio alla conclusione.
Infine, sono contenta di aver finalmente appreso come ha fatto il poveretto a sottrarsi al dominio di Phobos: devo dire che il tiranno è stato piuttosto maldestro a non prevedere che Cedric potesse sfuggirgli così e lui, giustamente, ha colto l'occasione giusta al momento giusto. Certo la prospettiva di essere posseduto dal tipaccio non era entusiasmante...mi domando come mai se Phobos aveva questo potere abbia insistito tanto per crearsi ex novo un corpo invece di "possedere" semplicemente Cedric o qualche altro suo scagnozzo.
Infine, devo dire che la spiegazione del motivo della reticenza di Cedric senza dubbio lo riscatta agli occhi del lettore: è vero che il suo può essere letto anche come un comportamento egoistico (salvare il proprio onore dallo sputtanamento totale), ma io preferisco intenderlo come funzionale a proteggere Orube da una grande sofferenza o, forse, addirittura dalla rovina e dalla morte.
In fondo, anche lui agisce per un valido motivo e per un motivo dettato dal cuore...chissà se questo alla fine lo riscatterà?
Ti saluto caramente, alla prossima :)

P.S. perchè i rampicanti non obbediscono a Phobos ma a Cedric? Forse sono stati contaminati dalle sue cellule o hanno percepito che devono alle sue cure la loro vita?
(Recensione modificata il 03/06/2021 - 05:34 pm)

Recensore Veterano
31/05/21, ore 16:03
Cap. 25:

Ciao Max,

Capitolo stupendo e incredibilmente adrenalinico... Tutte le pedine si mettono in moto e convergono verso lo scantinato, tutte fanno tutto quel che possono tranne una, un personaggio che di capitolo in capitolo diventa sempre più odioso e che nel finale, dopo questa sua uscita:

“Ma cosa succede?”, chiede Orube disorientata.
“Niente di buono, temo”, le risponde Cedric. “Guardiane, forse avete fatto un errore terribile”.


Meriterebbe di stare appeso per le palle a testa in giù, e poi di morire lentamente per dissanguamento, come da antica tradizione dei pirati.

Ecco, gli eventi qui mi hanno preso così tanto che qui darò la mia prima impressione, forse un po' troppo frettolosa. Ho la sensazione che farei bene a ripartire dal primo capitolo e rivedere le azioni di Cedric per giudicarlo più equamente. Forse mi sono perso qualcosa, ma... per ora vado avanti...

Paradossalmente, le W.i.t.h.c. riescono ad affrontare i loro problemi da ragazzine terrestri del ventunesimo secolo, ovviamente prese alla sprovvista, ed anticipare Orube di quei pochi secondi che bastano per creare il disastro.

In verità, qui c'è una cosa che non ricordo bene.
Cedric aveva detto a Orube che non bisognava distruggere il libro con la magia? Mi pare avesse usato una formula più vaga. Comunque, lei corre verso lo scantinato convinta di dover distruggere il libro con la spada prima che ci provino le guardiane con i loro incantesimi, ma, poco prima, a Will non dice di non usare la magia, dice solo di non distruggere il libro. Quel paio di parole in più, forse, avrebbero potuto fare la differenza, sempre che la guardiana avesse voluto ascoltarla.

Definirei una bella coincidenza il fatto che, per la prima volta, Cedric inviti Cassandra a "casa" sua, nella libreria, quando, per non farsi ascoltare, aveva sempre parlato con lei all'esterno del negozio. Sì, lui era moralmente e mortalmente a terra, aveva bisogno di compagnia, però... dato che questa casualità è l'innesco di tutto, forse avresti fatto meglio a dar qualche problema fisico a Cedric, tipo una bella storta mentre torna indietro da casa di Orube, di modo che fosse obbligato a non muoversi troppo.
Lui, poi, non si ricorda di quanto sia pericoloso usare la magia nelle vicinanze del libro, ma questo è comprensibile: tutta la sua falsità, in quel momento, viene scoperta e lui non può che pensare a se stesso.
A pensarci ancora... Cassandra e Cedric si sono frequentati abbastanza assiduamente. Forse non erano mai stati prima in un luogo isolato e, per questo, la ragazza non gli aveva mai letto la mente prima di allora?

Comunque, Cedric ha giocato male le sue carte. Non ha fatto nulla per meritarsi Orube, ma, cullandosi in un'assurda speranza di riaverla, ha continuato a restare immobile, in una situazione di ora in ora sempre più disperata. Prima o poi doveva accadere: o le guardiane avrebbero distrutto il libro, oppure Phobos sarebbe rinato, ma nessuna di queste opzioni gli andava bene, così, stupidamente, ha continuato ad aspettare che il problema svanisse da solo. Le guardiane lo tenevano d'occhio, usavano la magia sotto il suo naso, ignare del pericolo, ma lui ha continuato a non far nulla. Troverei giusto che tutte le sue menzogne, tutto il suo menefreghismo verso gli altri, ora, gli si ritorcano contro.
Vorrei che fosse Cassandra la prima a rinfacciargli nuovamente le sue colpe, e vorrei che Orube si accorga di non poterlo difendere, di non doverlo difendere, di doverlo odiare.

Oppure... concederei una possibilità di redenzione a Cedric se lui facesse qualcosa di sufficientemente eroico... Può ancora usare il suo corpo come scudo e può concedere a Cassandra il suo potere magico. E forse conosce qualcosa di Phobos che può tornare utile per ucciderlo.
Sì, con la rilettura del commento, mi sono un po' raddolcito...

Al prossimo capitolo!

Recensore Veterano
31/05/21, ore 12:08

Ciao Max

Bel capitolo, nel quale Cedric ha quel che si merita e Orube (purtroppo) anche. Uhm, forse sono proprio una persona meschina...

Temevo che la ragazza avesse in mente di fare l'amore con Cedric per l'ultima volta, e avrei preferito un epilogo (definitivo o temporaneo) diverso.
Quel che mi stupisce di lei è che non le appaia disonorevole giacere con una persona simile. Di tutte le malefatte recenti che lui ha commesso, Orube non sa nulla, però Cedric mantiene il segreto su come è tornato in vita e su cosa si celi nel libro, ma, sopratutto, ha preferito lasciarla piuttosto che darle una spiegazione. Il suo silenzio l'ha messa anche in difficoltà con Kandrakar, quindi... l'aver ceduto al desiderio sessuale mi sembra una debolezza un po' eccessiva e, allo stesso tempo, anche un atto piuttosto crudele... Se avesse avuto in mente di vendicarsi e avesse saputo di quanto Cedric si sentisse solo, fare l'amore con lui prima di dirgli addio sarebbe stata proprio la cosa più cattiva che potesse fargli.
Comunque è andata: Cedric si è dimostrato un uomo che preferisce ingannare e nascondere, piuttosto che spiegare, ed ora a lei non resta che congedarsi dalle ragazzine.
Will potrebbe forse scuoterla dai suoi propositi?
O forse ci sarà un'evoluzione imprevista della storia che farà cadere Cedric dalla corda dove egli cammina in così precario equilibrio già da troppo tempo? (La figura del funambolo c'è in uno dei discorsi di Zarathustra... potresti sfruttarla...)


Bene... i patemi d'animo che lui ha vissuto mentre si recava a casa di Orube mi sono sembrati più che meritati, sopratutto la caduta. Quel che mi sarei aspettato da lui, ma già da parecchio tempo, sarebbe stato un tentativo per liberarsi del libro, anche a costo di rinunciare a Orube.
Qui si pone delle domande sulla portata dello spirito che alberga nel libro, ma allora penso che un tentativo avrebbe già dovuto farlo, magari spiegando tutto, o il minimo necessario, in un messaggio per Orube, chiedendole di andare in un altro mondo mentre l'Oracolo libera il mondo dal libro.

Ho anche un altro dubbio... Sinora, si è ritenuto che sarebbe stato un problema se Elyon avesse saputoquando Cedric è ricomparso. Però, un omicidio a Meridian, poco dopo il furto d'acqua, doveva essere una notizia di un certo interesse. Non sarebbe dovuta arrivare alle orecchie della Congrega? Se per Elyon il collegamento era facile, non poteva esserlo anche gli altri?


Capitolo delle altre osservazioni:

> il Natale: questa ricorrenza che i terrestri hanno inventato per trasformare un gelido periodo che dovrebbe ispirare calma e riflessione in un'orgia di acquisti, di rituali di amicizia forzati e di mangiate insane.

Potrei obiettare a Cedric che il Natale è nato da rituali precristiani con significati molto diversi da quelli che viviamo oggi.  


> se anche Orube potesse perdonarlo di essere stato costretto ad aiutare Phobos a costruirsi un esercito di mormoranti e avere causato la morte di un uomo, il suo rispetto ...

L'esser stato costretto a fare qualcosa non è una colpa, è piuttosto un'attenuante. Cedric si è ribellato solo quando ha rischiato di perdere il proprio corpo, quindi non saprei neppure quanto possa valere. Però cercherei di modifichare un po' la frase. Non so, una cosa come:

"se anche Orube potesse perdonarlo di aver aiutato Phobos - seppur costretto a farlo - nel costruirsi un esercito di mormoranti e avere causato la morte di un uomo, il suo rispetto ..."


> Le esita un attimo. “Possiamo parlare?”.

Lei, immagino.


A presto!

Recensore Veterano
30/05/21, ore 13:39

Ciao Max

Ero curioso di scoprire cosa avrebbe detto l'Oracolo, ma...

Orube: "Cosa significa davvero 'mantenere l'equilibrio fra i mondi?'"
Oracolo: "È un segreto che solo chi si trasferisce definitivamente a Kandrakar può conoscere"

Orube: "Ci sono mondi devastati dalla corruzione e dalle catastrofi naturali. Perché Kandrakar non interviene su queste cose?"
Oracolo: "Il compito principale di Kandrakar è quello di prevedere che conseguenze avrà per i Mondi il passaggio di qualcuno o qualcosa attraverso un portale, quindi consentirlo oppure bloccarlo. Già questo è tremendamente difficile. Se Kandrakar intervenisse nei Mondi (per rovesciare un dittatore, per bloccare un'epidemia, per congelare una guerra o per impedire un'eruzione), la Congrega diventerebbe una parte in causa, e con questo perderebbe serenità, obiettività e quindi capacità di previsione."

La prima domanda non ottiene una risposta. Invece la seconda non mi pare completa.
Sicuramente deporre un tiranno è un intervento diretto nella politica di un regno o di uno stato, e mi è palese che sia pericoloso, perché qualcun altro dovrà prendere il potere e la Congrega dovrà assicurarsi che il nuovo non sia peggio del vecchio. Compito sicuramente fastidioso sotto molti punti di vista.
Riguardo a un disastro naturale o a una epidemia, invece la faccenda è più sottile, e mi sarebbe piaciuto che l'Oracolo fornisse almeno un esempio chiarificatore.
Il problema che potrei vederci sono i danni collaterali, nel senso: Kandrakar interviene, ma non riesce ad evitare tutti i danni o ne crea di altro tipo (magari commette anche un errore), e quindi il mondo salvato entra in polemica con la Congrega. In più non sarebbe neppure corretto se una guardiana intervenisse di nascosto, perché potrebbe creare dei fenomeni incomprensibili che getterebbero nel caos un mondo scientifico come il nostro (gli scienziati si aspettano che un terremoto provochi uno tsunami... e l'onda non arriva!? Che diavolo è accaduto?).
Nonostante tutto, però, accettare il mancato intervento di Kandrakar è ancora difficile da digerire... resta la certezza che qualcosa di dovrebbe fare...

Comunque sia, non sono questi i ragionamenti che hanno messo in crisi Orube. Lei sembra aver deciso di tornare a Basiliade per rendere più giusto il suo mondo, e si sta preparando a dir addio a tutti. Anche a Cedri, in un modo "molto speciale" che mi inquieta parecchio...

Alla prossima!

Recensore Veterano
30/05/21, ore 12:16

Ciao Max

Interessante ritorno a Basiliade, con Orube che cerca suo fratello con l'aiuto di potenti talismani e poi con un confronto sulla reale polica di quel mondo.

La tecnica di spostarsi in perpendicolare rispetto alla prima direzione indicata dalla linea verde per determinare la distanza del "bersaglio" è sacrosanta, al punto che sarebbe stato opportuno anche un amuleto di calcolo in più e un "protocollo operativo" per conoscere la distanza in modo approssimativo. Capisco che Orube avesse scorte di cibo per giorni, magari il terreno offriva anche d'acqua potabile un po' ovunque, ma se Ipitlos fosse stato in un villaggio a più giorni di distanza, e se si fosse magari spostato altrove con un veicolo (e non a piedi)... per Orube sarebbe stato un incubo raggiungerlo.

Poi... ci sta che Orube tiri subito in ballo Yarr mentre parla con il fratello, perché questo l'ha fatta impensierire, però è stata ingenua a rivelare tante cose su Oracolo e Congrega. Sì, scommetto che il fratello non la tradirà mai, però lei non aveva bisogno di rivelare nulla e, anzi, così facendo, mi sembra aver perso l'opportunità di sapere dal fratello come se la passava. Anzi, s'è beccata pure una mezza ramanzina, e l'accusa di essere un'ingenua e una stupida. E questo, immagino, deve aver tolto un bel po' di buon umore all'incontro.
La risposta dell'Oracolo, comunque, me l'aspettavo già da prima, adesso sono ancora più curioso di leggere il loro dialogo tra lui e Orube.

Riguardo all'attività politica di Ipitlos, c'è una cosa che mi turba.
Rammentare ai Guerrieri il loro codice è qualcosa di rispettabilissimo (a meno che non diventi come i negazionisti che citano la costituzione per difendere i diritti calpestati dai decreti anti-covid).
Però: “E' successo, ai tempi di mio padre”, ricorda un anziano, parlando di Guerrieri nemici che sono venuti a devastare i campi.
Quindi, se le visite dei predoni non sono frequenti, neppure le guerre appaiono un pericolo vicino, almeno per quel villaggio... e quindi non mi aspetterei molto entusiamo nell'accogliere gli insegnamenti di Ipitlos.


 
> in realtà sono dei complessi di bassi edifici circondati da un muro, simili a caserme o collegi.

Direi "... di funzioni simili a caserme o collegi", perché, in quanto ad aspetto, restano comunque degli edifici bassi. Sapere che somigliano a caserme o colleggi, non mi aggiunge molto. Al più un certo numero di finestre...


> Avvicinandosi, nota alcuni bambini che stanno giocando con una palla. Aspettano qualcosa? Sono tesi, sembrano quasi messi di sentinella. Da un abitante di Basiliade non ci si può aspettare che reciti in modo convincente, neppure se è un contadinello.

Qui farei qualche cambiamento. Orube vede i bambini che giocano, nota che sono tesi, le paiono delle sentinelle e quindi si domanda se stanno aspettando qualcosa.

Alla prossima!

Recensore Veterano
29/05/21, ore 21:28

Ciao di nuovo, Max.

Qui ritornano in campo Orube e Cassandra.

Cassandra si sta muovendo bene e mi sta piacendo molto. La possibilità che il fiore sia morto, ovviamente, è più che plausibile, perciò sembra più convincente il progetto di appoggiarsi a Kandrakar per capire come sta la madre e salvare, piuttosto che affidarsi all'oscuro Phobos.
Ora, sospetto che quando Cassandra andrà a cercare Orube, non la troverà in casa... e quindi dovrà tornare a tampinare Cedric sperando di attirare l'attenzione della congrega. Ha già una cimice addosso, però, e la sua ultima discussione con Cedric dovrebbe quindi esser stata notata... Oh, sarebbe una svolta molto attesa! Ma sono pronto anche alla delusione, perché chissà dov'è finita la cimice...

Una nota su Cedric: nella condizione in cui si trova, si sta scavando la fossa da solo. Se Cassandra riuscisse a parlare con qualcuno di Kandrakar, le menzogne che lui sta dicendo finiranno per essere scoperte, e allora sarà più solo di prima.

Su Orube, invece, sono contento che sia andata a parlare con l'Oracolo. Poi, immagino che lui (lei?) sia particolarmente impegnato, perciò... Beh, mi sarebbe piaciuto sentire le sue parole illuminate che rischiarano i dubbi della ragazza (e dei lettori), ma suppongo che sia stata proprio la mancanza di tempo a stringare il suo contributo.

Bene, gli interrogativi su quel che accadrà continuano ad aumentare, e così anche la mia curiosità.

Alla prossima!

Recensore Veterano
29/05/21, ore 19:17
Cap. 20:

Caio Max,

Eccoci dunque arrivati al motivo per cui Cedric non può confessare a nessuno quel che sa del libro e di Phobos: se solo ci provasse, la donna che ama proverà solo disgusto per lui. Certamente è un motivo bello valido.

Partiamo dall'inizio, però. Bella la disperata missione di cercare il testo universitario. Se non fosse stato così urgente, Will avrebbe potuto chiedere ad un amico, ma c'era il rischio di perdere tutti i volumi disponibili, quindi andare nella libreria di Cedric s'è trattato di un male necessario.
Ancor più bella è stata l'ingenuità di Will nel rifiutare il segnalibro per poi riprendersi alla grande, a mio modo di vedere, dicendo a Cedric era meglio PER LUI tenere i segnalibri al loro posto.

Conoscendo la minaccia di Phobos, però, qui si apre un bel dilemma per Cedric: lui ora sa con certezza che i segnalibri sono stati piazzati dalle guardiane e non può esserci dubbio che il loro intento sia di indagare su di lui e sul libro.
Quindi, se li toccasse, provocherebbe una reazione dalle guardiane, ma potrebbe scatenare invece l'ira di Phobos, se non facesse nulla, perché questo comportamento potrebbe essere d'intralcio a quest'ultimo.

Ecco, credo che il mio precedente ragionamento non sia del tutto corretto, bonariamente potrebbe esser forse definito "troppo sottile", ma nello stato di paronoia nel quale mi immagino Cedric (che ha già fatto abbastanza per irritare Phobos) credo che sarebbe plausibile pensarlo.

Questo capitolo, poi mi ha fatto venire in mente "Delitto e castigo", perché anche qui abbiamo una persona colpevole che attende di essere condannata da un momento all'altro, ma questa condanna non arriva. Qui la faccenda è ancora peggiore, perché Cedric si vede costretto anche e nascondere i pensieri, che basterebbero a tradirlo.
Le settimane vissute in questo modo dovrebbero avergli provocato uno stress non indifferente, al punto che l'amore di Orube, ormai già compromesso, potrebbe non essere più tanto importante.
Meglio rinunciare per sempre a una donna che ti ha già lasciato, o continuare a temere in ogni momento di essere catturato e giudicato? E di perdere tutto comunque?
Il protagonista di Dostoevskij sarebbe di sicuro andato a confessare pur liberarsi la coscienza. Cedric, invece... è ancora nella fase in cui soffre come un cane. E sulla sua coscienza pesa anche il fatto che Phobos potrebbe risvegliarsi da un momento all'altro, proprio perché lui non ha avvertito le guardiane del pericolo.
Beh, nel romanzo russo, il colpevole riconosceva la polizia come la Giustizia, mentre Cedric, qui, non sembra affatto nutrire un qualche rispetto per le W.I.T.C.H. o Kandrakar.
Comunque, se da un lato questo alieno mi fa pena ed è stato anche nobile nel non voler mettere Orube in pericolo, dall'altro non approvo che lui continui a farsi del male e non cerchi di redimersi rinunciando a lei. Oh, gli farebbe male, certo, ma sarebbe forse una sofferenza non meritata?

Due osservazioni di poca importanza, infine:

> “A chi lo dici!”, continua Will al culmine di una crisi di autocompassione. “E non è finita, se non trovo quel maledetto libro per dopodomani rischio anche di sentirle da quella strega!”. Continua, mentre riprendono a camminare ...

Troppi "continua" (e ce ne è uno anche poco dopo).


> “Cedric, non deludermi anche in questo”, riprese lo spirito, “Nessuno ha mai rifiutato un simile onore, prima d'ora. E poi, per dirla tutta, la mia non era una richiesta, ma un ordine!”.
Dicendo questo, la voce incorporea

Idem.


Alla prossima!

Recensore Veterano
28/05/21, ore 16:47

Ciao Max

Altro capitolo interessante, con l'attenzione spostata su Orube e il tarlo che la sta divorando. Ora si trova di nuovo ad aver a che fare con Cedric, e penso che non sia stato molto previdente tenerla presente mentre si parlava di lui e delle sue frequentazioni: c'è un oggettivo coinvolgimento personale che andava tenuto in considerazione.
Ora, però, è chiaro qual'è il ruolo delle W.I.T.C.H. in questa situazione: osservare l'evolversi degli eventi senza influenzarli troppo, di modo che si possa richiamare l'Oracolo se la situazione dovesse diventare prioritaria.
Il problema è che le ragazzine, adesso, potrebbero desiderare di chiudere velocemente il caso, e la proposta fatta da Irma (mettergli il Libro degli Elementi davanti al naso e scoprire a cosa pensa) è paurosa non tanto per quel che Orube tiene nascosto, quanto perché sappiamo che proprio Phobos vorrebbe trovarsi vicino il suo servo reticente.

Piacevole anche la discussione tra Orube e Yarr. Avrei pensato che quest'ultimo tenesse un atteggiamento più polemico verso l'Onore e la congrega, invece dimostra una saggezza ancora in linea con la filosofia del Guerriero, e i consigli che fornisce alla ragazza sembrerebbero portarla nella direzione di riappacificarsi con Kandrakar. Vedremo se Orube lo ascolterà davvero, ma prima, immagino, ci sarà qualcosa di più da scoprire sul fratello.


Questa volta non ho trovato errori, però ho un paio di frasi da segnalarti... porta pazienza...


> Le Guardiane si scambiano discrete occhiate imbarazzate: quelli che Tibor ha attribuito a queste due persone sono dei poco rispettosi soprannomi usati da loro, che il vegliardo ha ingenuamente preso per i veri nomi.

Quel che spieghi dopo i due punti mi sembra già chiaro grazie alla scena precedente (chi altri poteva aver inventato quei soprannomi?) e non mi sembra neppure spiegare bene l'imbarazzo, che immagino derivi dal fatto che le ragazzine si sentivano divertite, responsabili o colpevoli dell'ingenuo errore commesso da Tibor.


> “Un vecchio tomo...”. Will prima alza un sopracciglio, come sorpresa dalla coincidenza, poi chiede: “C'è qualche interpretazione per le frasi percepite da Hay Lin su quel libro?”.
Il saggio riflette a lungo, lo sguardo volto verso il vuoto.
Nel silenzio, si sente uno scricchiolio ritmico del pavimento di legno, che cessa dopo una gomitata di Taranee a Irma.


Non ho capito cosa sottintende l'ultima frase... Irma sembra particolarmente irrequieta e priva di tatto, ma cosa ha fatto per meritarsi una gomitata di Taranee? Stava forse ridendo in silenzio? E chi prendeva in giro? Tibor per non aver saputo trovare un'interpretazione ai frammenti recuperati da Hay Lin o forse quest'ultima per non aver ricavato nulla di buono dal libro?


Alla prossima!

Recensore Veterano
27/05/21, ore 16:31

Ciao Max

Bel capitolo che centra bene il punto che ti eri prefissato di spiegare. Dunque, il motivo per cui Cedric ha paura di Elyon è che nella sua ultima missione per Phobos ha ucciso una persona e nello stesso giorno ha cercato aiuto da Orube.
Ecco ci sono un paio di cose che mi incuriosiscono parecchio.
1. Alektor è forse un personaggio importante, il che rende ancora più odiosa la sua morte?
2. A Meridian l'omicidio è un delitto inaudito, la qual cosa mi sembra essere un grandissimo punto di vantaggio rispetto a qualsiasi città del nostro pianeta. A cosa è dovuto? Forse a pene al di là di ogni immaginabile crudeltà che giustificherebbero ulteriormente le paure di Cedric? O semplicemente quello è un posto particolarmente tranquillo?

Phobos certamente non poteva sospettare che venissero messe in campo delle pericolosissime aquile (oh, beh, questa misura sembra ridurre al minimo anche la riservatezza degli abitanti), ma pare comunque un errore tattico quello di non recuperare i 20 e passa litri di acqua magica nella prima scorribanda a Meridian.
Ora sono passati alcuni mesi, forse le misure di sicurezza sono calate e Phobos ha nuove possibilità di ottenere quella preziosa acqua, o forse le aquile sono sparite, ma i centri di distribuzione ed anche i depositi più significativi dei privati ora sono protetti con misure a prova di ladro. Quindi, a meno che Phobos non riesca ad ottenere un alleato potente, potrebbe essere un po' difficile per lui.


Questa volta ti segnalo una frase, che penso meriti di essere un po' rivista:

> Tagliò un po' un cuscino, estraendo ciuffi di lana con i quali realizzò un pizzo e delle basette che si attaccò sul viso usando un po' di miele come colla.

A parte che "tagliare un po' un cuscino" mi pare suoni male, per soddisfare il gerundio sarebbe  più opportuno scrivere "Rimpicciolì il cuscino estraendo ciuffi di lana da un taglietto, coi quali... "

Però, credo sarebbe ancor meglio rispettare l'azione principale, quindi: "Tramite un taglietto su un cuscino, estrasse alcuni ciuffi di lana per realizzare un pizzo e ..."

Alla prossima!

Recensore Master
27/05/21, ore 11:10

Ciao Max! Questo capitolo mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca, perchè il personaggio di Orube mi piace e m'intristisce leggerla così isolata e depressa...in pratica sta mettendo in discussione la sua vita, la sua missione per Kandrakar, è piena di dubbi e non credo che Yarr - per quanto abile e incredibilmente empatico per essere uno che mena le mani - sia riuscito ad aiutarla in maniera risolutiva. Alla fine sarà lei a dover decidere cosa fare, lui al più l'avrà aiutata a fare un po' di chiarezza in se stessa.
Ma lei esita, ha paura di rivelare tutto e giustamente si chiede - domanda ferale - se tacere sia una menzogna. Io le avrei risposto che dipende, secondo me, dalle circostanze e da cosa stai tacendo.
Per il resto, mi sembra che nè le sue compagne nè i suoi capi stiano facendo granché per starle vicino, tranne forse Will qualche capitolo fa, e timidamente: i loro tentativi di non fare commenti su Cedric sono piuttosto patetici e paiono fatti apposta perchè lei colga il loro imbarazzo e si allontani ancora; Tibor, poi, vabbè che è un tantino naif (e la questione dei nomignoli lo conferma), ma era proprio necessario l'accenno a Cedric come possibile interesse amoroso della sorvegliata Cassandra? Bah.
M'intriga l'idea di esseri talmente saggi sa sembrare stupidi (che intendevi? qualcosa tipo "più in alto voli più sembri piccolo a chi non sa volare?")e anche capire la ragione della presenza di soggetti che Orube giudica piuttosto sprovveduti in mezzo ai saggi di Kandrakar...speriamo di saperne di più.
Un abbraccio, a presto :)