Pensavo in tutta onesta’ d’aver commesso una castronata a leggere la prima oneshot, anche perche’ ho notato solo dopo il numero due nel titolo.
Tuttavia, devo ricredermi: questo spezzone della tua opus e’ stato un plot twist che mi ha entusiasmata e, in un contesto “completo”, ci starebbe ottimamente come un flashback.
Infatti, collegandoci all’altro scritto, il Grande Padre se non erro e’ proprio questo nuovo sovrano, vincitore di una guerra civile fomentata dal disappunto dei sudditi dinanzi all’abdicazione del previo re. E se nel primo ci viene da pensare a lui come il classico tiranno sfidato dall’eroe di turno, ecco che invece si rivela una persona molto piu’ umana di quanto non ci sia apparso all’inizio. Anche la famigerata Ruota, che pareva chissa’ quale cattiveria, in realta’ e’ una pena molto piu’ misericordiosa di quella eseguita al Tempio.
E a proposito.
Adesso capisco la tua notazione sulle morti: interessante il concetto di “vita” in questo universo, dove tecnicamente non si puo’ morire se non ad una data prestabilita e tramite questa scissione tra anima e corpo (spero d’aver compreso bene).
Poi c’e’ questo incantatore, Gorath, che secondo me non ci ha raccontato tutta la sua storia e boh, ho come la sensazione che nasconda qualcosa, ma non saprei ancora se in positivo o negativo. Di certo ora ricopre una carica di grande fiducia nella nuova corte.
Interessante poi come non si sappiano i nomi propri dei personaggi, tranne quelli secondari, i principali presentati tutti coi propri titoli (re, Grande Padre, traditore, etc.)
Se avevi dei dubbi circa questa oneshot, beh, non dovresti: devo dire che mi e’ piaciuta ancor piu’ della prima giacche’ hai delineato, oltre al background di Huran (quanto ho sofferto leggendo di quella povera coppia!) anche la personalita’ complessa di questo nuovo Grande Padre, in bilico tra fedelta’ e ribellione (= la sua avversione verso il Tempio ma rispetto verso la decisione del vecchio re); di crudelta’ e magnanimita’ (= soppressione della ribellione ma l’esilio per i condannati).
Ne fa quindi un personaggio interessante, che si puo’ anche amare ed e’ questo cio’ che mi piace in un racconto, poter empatizzare se non con tutti con quasi tutti i personaggi, soffrendo per le loro sorti anche nell’indicisione per chi parteggiare.
Semmai decidessi di cimentarti nella pubblicazione dell’intera storia, ne uscirebbe qualcosa di molto particolare e interessante.
Ma ci accontentiamo anche di altri spezzoni, se l’ispirazione ancora non c’e’!
Alla prossima,
H. |