Ciao Onlykorine!
Ho deciso di leggere questa storia perché intrigata dal titolo e dall’introduzione e ne sono rimasta piacevolmente colpita **. Apprezzo tanto sia come hai gestito la prima persona, che come hai reso la personalità di Jimmy, passando per il modo in cui hai costruito il fitto mistero circa il bosco sacro, i libri, la ragazza morta, in un caleidoscopio di informazioni che vengono rese in poco tempo e senza stancare il lettore, ma anzi stimolandolo a voler leggere e sapere di più. Nella macchina della famiglia regna infatti un clima lugubre e le lacrime della madre non fanno ben sperare (anzi, mi hanno fatto elaborare una serie di teorie).
La presenza dell’Impala mi fa pensare a un omaggio a Supernatural (e sarebbe una cosa graditissima ^^), mentre per quanto riguarda Jimmy, wow. È molto difficile scegliere il PoV di un bambino perché bisogna ricalcarne lo sguardo ingenuo e inconsapevole, la purezza. Jimmy appare come un bambino isolato, introverso e sensibile che guarda al mondo con una purezza magnifica e con la consapevolezza di chi conosce il motivo della generale tristezza della sua famiglia. Il modo in cui introduce Tommy, sua madre e lo zio è convincente, così come il motivo per cui il ragazzino preferisce l’isolamento. Ovviamente un bambino di dieci anni non può trovarsi bene nel gruppo col fratello, già adolescente fatto. La scena della rana denota anche come gli autoctoni non lo vogliano tra i piedi perché lo considerano uno straniero, un ragazzino di città.
Un’altra cosa che mi ha fatto prediligere questa storia alle altre tue (e ammetto, di nuovo, che è stato difficile, perché c’erano tante storie che volevo proprio leggere, ma spero di potermi rifare presto) riguarda l’ambientazione: il 1975 e il riferimento a Bowie, uno dei miei autori preferiti, mi ha fatta morire. Come inizio invoglia moltissimo alla lettura e in più il capitolo ha un tono fiabesco che mi è piaciuto davvero tanto. **
Ti faccio tanti complimenti mia cara, a presto e buona serata :*
Shilyss |