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Recensore Master
27/11/19, ore 23:06
Cap. 1:

Buonasera stimato e carissimo Francesco Pasta egregio Poeta.
Questa tua poesia tocca un tema importantissimo, come tutte le altre del resto che scrivi; ma questa in particolare pone il suo rispettabilissimo accento sull'inezia dell'essere umano fisico, al cospetto di un universo e una creazione dove lo spazio tempo sono solo una infinitesima parte delle infinite dimensioni eterne. Inoltre, come giustamente riportato in modo eccellente nei tuoi encomiabili versi, siamo fatti di carne e cellule deperibili e non eterne forse si salva la nostra anima, lo spirito che abita o alberga in ognuno di noi, quello, forse, può essere realmente eterno, per chi crede ciecamente nel buon Dio.
Questi versi mi hanno colpito molto:
In realtà siamo noi
il tanto sospirato
brodo primordiale,
il collante cioè
di tutto ciò che vive
nell'oscurità dello
immaginario.
siamo fatti della stessa materia di cui è fatto l'universo, e se puntiamo un telescopio al nostro interno, l'orologio nostro biologico portato all'indietro, ci rivelerà il brodo primordiale della nostra essenza, atomi, molecole e cellule dell'età che ha il nostro stesso universo, che si attesta intorno ai quindici miliardi di anni.

Noi dunque il pensiero
fisico del nulla
infinito come scorie
dell'eternità.
anche gli ultimi versi sono di una bellezza mozzafiato, non si possono spiegare lasciano senza parole, scritte con uno stile impeccabile e con un linguaggio stupendo che rivela una chiusa degna di un grande Poeta e artista.
Siamo fatti della stessa materia dei sogni, ha detto un autore, e tra sogno e infinito si può adagiare e cullare la nostra ultima ora, quella x, per l'appunto.
Buonanotte e sogni d'oro.

Recensore Master
06/11/19, ore 07:01
Cap. 1:

Buongiorno.
Sì, in realtà siamo materia. Materia che si ricicla, perché nell'universo, a parte molti dei nostri rifiuti, tutto si ricicla in modo naturale.
Però... chissà se quello che abbiamo dentro, nel nostro cuore, regge al peso della morte.