Recensioni per
Nei suoi occhi
di Celtica

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
13/02/22, ore 07:51

Buonsalve,

Sanguinolenta sì, certo, ma soprattutto inquietante, storta e disturbante!
Devo confessare che la parte che mi ha maggiormente "dato fastidio" è quella riferita ai mici... non le reggo queste cose: finché si tratta di umani e finzione mi sta bene, con gli animali sono particolarmente sensibile, finzione o meno. E' il mio tallone d'Achille.

Non ci vengono spiegate le ragioni che spingono la giovane (presumo) a compiere un simile gesto contro colei che le ha dato la vita; non è necessario, anzi, probabilmente contribuisce a rendere il tutto ancor più malato e disturbante. Non sappiamo perché, ma sappiamo che è sbagliato.

Bel lavoro!

-Hell

Recensore Master
04/06/20, ore 10:14

Ciao Celtica. Poche parole per descrivere una scena straziante fra madre e figlio, dove non mi aspettavo un finale del genere, mi ha del tutto sorpresa e sei stata brava a plasmarlo. Tutto mediante la simbologia degli occhi, occhi di amore e di morte al tempo stesso. Non è facile associare il fluff associato alla tragedia, in fiumi di sangue. Un saluto.

Recensore Master
18/05/20, ore 15:52

Oh my. OH MY. Ecco, il finale non me lo aspettavo assolutamente. Pensavo a un ex amante, non al figlio. Perché lo ha fatto? Ha avvelenato lei i gattini? Non so perché il figlio l'abbia fatto ma questa storia è molto inquietante e decisamente sanguinolenta. Se l'intento era quello, è stato pienamente raggiunto.

Recensore Veterano
18/05/20, ore 15:52

Buon compleanno ❤

Ho pensato di dare un'occhiata al tuo profilo e lasciarti un pensierino. :3

Il titolo e l'introduzione mi hanno incuriosita parecchio e da buona amante del genere horror, non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di leggere questa storia.
Il risultato finale è ottimo, ti faccio i miei complimenti. Ho apprezzato in modo particolare la costruzione dell'intera scena e l'utilizzo che hai fatto del narratore e dei dialoghi, dando al testo un ritmo incalzante, ricco di suspence e ansiogeno. 
Il punto di vista di Anna è gestito davvero bene e crea una buona empatia tra il lettore e il personaggio: sembra di essere lì, in quella stanza ricca di foto alle pareti e dal pavimento sporco di sangue, impotenti di fronte alla lucida follia dell'"amore di mamma".
Dell'assassino non riveli il nome o caratteristiche fisiche particolari, ma sono riuscita a immaginarlo ugualmente e mi ha dato i brividi. Nei modi di fare mi ha ricordato un po' Norman Bates di Psyco e nonostante la scena parecchio sanguinolenta e la presenza di verbi forti ed evocativi, la narrazione non sfocia mai nello spatter gratuito; anzi, ha un je ne sais quoi di elegante e misurato che mi ha riportato alla mente alcuni racconti di Dylan Dog e gli horror degli anni '60.
Come ho scritto all'inizio, il titolo mi è piaciuto subito e il richiamo alla tematica degli occhi ha dato al racconto un tocco in più, che ha reso il quadro d'insieme ancora più intrigante. A livello di temi la tua storia è ricchissima di input che pescano a piene mani nel calderone della tradizione degli horror americani/occidentali in senso lato (complesso di Edipo, turbe infantili che in età adulta si trasformano in tendenze violente e omicide, occhi come specchio in cui è riflesso tutto ciò che non accettiamo del nostro Io), ma allo stesso tempo riesce a essere fresca e accattivante agli occhi di chi legge, perché stilisticamente ha tutto ciò che una buona drabble dovrebbe avere per funzionare alla grande.
Il finale è ad effetto, perché è crudo al punto giusto, veloce, netto e non lascia spazio a dubbi o congetture. Poi è davvero bello il gioco di contrasti tra il "Ti amo, mamma" e l'efferatezza dell'azione immediatamente successiva. Sono piccoli particolari che inseriti cum grano salis possono fare la differenza.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti.

Ti ringrazio per la piacevole lettura. Sono davvero felice di aver scoperto questa storia.

Ancora tanti auguri ❤

Un abbraccio,
Midnight Sunflower

 
(Recensione modificata il 18/05/2020 - 03:54 pm)

Recensore Master
30/11/19, ore 03:11

Ciao!!
Sul serio, non badare all'orario. Non riesco a dormire, ma allo stesso tempo è tutto ciò che desidero fare. E in più sto soffrendo e puoi immaginare il perché xD

Avevo proprio voglia di leggere (in questo caso ri-leggere) qualcosa di tuo e lasciarti un parere. Era da troppo, decisamente troppo tempo, che non ti lasciavano una recensione. E non va bene.

So che dovrei passare ovunque, ma sono dal cellulare e con te non voglio arronzare recensendo long. Dunque sono passata di qua, ricordandomi di questa drabble.

La prima parola che mi viene in mente per descriverla è sicuramente "sanguinolenta".
Non mi aspettavo si trattasse del figlio, cavolo.
Se solo penso ai gattini...

Sai che l'horror non è proprio il mio campo, ma di solito il "figlio" è qualcuno da difendere dai mostri... Qui no. È lui il mostro, è "l'amore di mamma" ad essere il cattivo, a impugnare un coltello e a uccidere. La madre, tra l'altro.

Pochissime parole e mi sono sentita legatissima a quella povera donna. Vorrei entrare nella tua drabble e salvarla, ma al tempo stesso capire cosa caspiterina stia succedendo. Perché?
Cosa lo ha spinto ad ucciderla?
C'è un padre?
Una volta ammazzata, cosa farà questo tipo del cadavere della madre?

Non conosco neanche i loro nomi, ma non serve: un figlio sta uccidendo la propria madre e lei, anche in una pozza di sangue, non riesce a odiarlo. Questa madre cerca solo il suo bambino perduto in tutta quella follia.
Ed è strano.
Non ci parli di paura, non ci parli di terrore o dello sguardo del figlio... Ma è lo stesso tutto lì.

Come posso non farti i complimenti?
Io sono troppo innamorata del tuo stile, della tua scrittura. Sai sempre suscitare molto con le parole che usi, con i tuoi personaggi. Sai sempre lasciarmi qualcosa.
Non è da tutti.

Mi è piaciuta!
Una drabble davvero ben pensata e ben stesa. Come sempre. Sei una garanzia.

Nuovo recensore
24/11/19, ore 13:30

Ciao,
Assolutamente orripilante, nel senso più positivo possibile!
E' agghiacciante. Ho vissuto la scena, volevo intervenire, non lo so, fare qualcosa, ma allo stesso tempo non fare assolutamente nulla. La scena era intima e malata, l'ho amata. L'ho riletta qualcosa come dodici volte e ogni volta colgo qualcosa in più... boh, sarò io, ma mi è davvero piaciuta!
Ciao a presto,

Ghirigoro.