Eccomi finalmente al terzo capitolo di questa piccola perla!
Subito mi è piaciuto l'inizio: Alice dimentica, ma in fondo non scorda mai davvero; può non ricordarsi i brividi che sentire anche solo il nome di Fp gli provocava, ma non scorda di averli provati, che erano lì.
E riprendiamo a ripercorrere la sua vita, quasi dove l'avevamo lasciata: la vediamo il giorno della sua laurea con Hal, la vediamo cambiata, come cambiata si vede lei, senza le borchie, il chiodo e tutto ciò che l'aveva caratterizzata in adolescenza.
"i rapporti cambiano, mutano quando la vita corre così veloce [....], che avranno l'eternità per recuperare [...], ma una parte di lei sa già che non accadrà." questo pezzo mi è proprio entrato dritto fino in fondo al cuore: emana un senso di nostalgia immenso, è quello che può capitare a ognuno di noi a rivedere delle foto di un passato che ci è sfuggito dalle mani e che è stato sostituito da qualcosa di nuovo.
Dopo del tempo incalcolabile, capita che si rincontrino. Betty e Polly non sono che delle bambine, Hal è ancora al suo fianco, FP è divenuto padre e Alice lo sa solo perché qualche voce è giunta alle sue orecchie. Eppure, sul volto di lui, lei la nota quella piega a metà tra la sofferenza e la sorpresa.
"Non l'ha aspettata", non poteva essere altrimenti, forse, non se davanti ha qualcuno che ha scelto altro, come, nolente, si è ritrovata a fare Alice.
Il modo in cui hai concluso questo paragrafo mi è piaciuto tantissimo, nella mia testa, infatti, quella pacca sulla spalla che si darebbe Alice era al contempo un modo per dirsi "brava, che te lo sei dimenticato, che per te FP non è più importante" e "Alice, ma chi vuoi prendere in giro?". Quasi come se lei stessa volesse crederci al fatto che FP non significasse più niente, ma che in fondo sapesse quanto invece non fosse così.
Molto attento il modo in cui si vede Jughead scoprire come "Alice Cooper" non fosse solo un nome, bensì anche una persona - una persona di non indifferente rilievo, per giunta!
In qualche modo, il suo primo approccio con lei, è attraverso gli occhi di sua madre che lo rende partecipante involontario delle sue esternazioni. Madre che, per altro, accecata probabilmente dalla consapevolezza di non poter mai essere per FP quello che è stata Alice per lui, non riesce a limitare la sua amarezza e il suo risentimento, coinvolgendo il figlio in dei dissapori che non dovrebbero appartenergli e che, per forza di cose gli apparterranno e avranno un'influenza su di lui. Ascolta la madre e si dimentica presto della foto, ma non se ne dimenticherà poi così a lungo, no?
In FP, rispetto ad Alice, si evince una maturità differente: la consapevolezza di non poterla e non volerla dimenticare, ma al contempo anche un forte desiderio di essere una bella persona, o almeno una persona migliore di quelle che lui aveva potuto incontrare - di suo padre. Un'immagine molto bella, poiché FP mette in secondo piano i suoi sentimenti per amore delle persone di cui si è circondato.
Alice non sa perché è scontrosa con Jug, forse perché nel rivedere la luce nei suoi occhi e nelle sue espressioni, così simile a quella di suo padre, rimpiange tutto ciò che ha scelto di perdere.
FP si presenta dinnanzi a lei, perché avrà tutti i suoi difetti, certo, ma ama suo figlio e Alice è stata ingiusta con lui. E lei prova a sviare il discorso, a porre l'attenzione su altro, ma lui non ci casca. Ormai son molti gli anni passati e tanta è l'amarezza che ha caratterizzato il loro rapporto nel tempo.
Molto toccante la parte dopo in cui affronti la confessione di FP: in quel momento nulla lo tange, se non l'espressione spezzata e delusa del figlio. Un po' mi ha ricordato Alice, quando non nega che il figlio che stava aspettando fosse di Hal, perché pensava di fare la cosa giusta, che fosse il modo di proteggere l'altro.
Alice non gli crede, come potrebbe farlo? Dopo tutto ciò che hanno condiviso, sa tutto di lui, tutto ciò che è capace di fare: uccidere il ragazzo non rientrava in quel tutto. "Hal può essere la sua vita felice. Ma lei si accende solo con FP. Le cade la maschera da superdonna, diventa vulnerabile e umana, si sgretola sotto le sue mani."
D'altronde, la felicità non è canonica, no? Non può essere limitata all'interno di una definizione universale; non è sinonimo di "più semplice". Perché in fondo è quello che avrebbe avuto con FP: una vita meno agiata, più difficoltosa, sia da un punto di vista economico/lavorativo che si rapporto con lui, ma sarebbe stata coinvolgente, entusiasmante, la avrebbe rapita e fatta sua, forse si sarebbe annientata per cercare di far sì che la vita con lui potesse andare bene, che la loro relazione potesse funzionare, ma forse sarebbe stata davvero felice.
Questo racconto si conclude un po' come è iniziato: con un colpo forte al cuore. Alice finalmente gli confessa l'accaduto, FP un po' vorrebbe allontanarla, ma dall'altra parte lei è lì vulnerabile e distrutta da ciò che ha vissuto e lui non può arrecarle ulteriore dolore.
"A volte Alice guarda FP e si chiede cosa sarebbe accaduto se avesse osato amare un uomo diverso da Hal." non avrebbe potuto esserci conclusione migliore.
Questa minilong mi ha letteralmente fatto impazzire. Non c'è una cosa che non mi sia piaciuta. Mi ha preso il cuore me lo ha fatto a pezzettini e non ci poteva essere sensazione più bella. Grazie.
Ne vorrei ancora e ancora e ancora.
A presto,
Bongi <3 |