Recensioni per
Qual è il prezzo della libertà?
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/07/20, ore 00:47

una storia nuova, davvero interessante l'ides dell robot che sostituisce il fidanzato, seppur in, modo virtuale, della ragazza

una storia ricca di spunti per una possibile longa sai?? il materisle (seppur sviluppato autconclusivo) c'è...

alla prossima

Recensore Master
22/05/20, ore 12:02

Ciao! Mi hai incuriosito con questa storia che è sì di fantascienza, ma quel tipo di fantascienza che rasenta l'horror, un po' come certi episodi di "Ai confini della realtà" e io adoro queste cose, così come adoro l'horror, ovviamente.
Devo ammettere che ho scelto questa storia perché la tentazione di Edith ce l'ho avuta anch'io e credo che se esistessero davvero gli Aeterni me ne comprerei uno, magari con le sembianze di uno dei personaggi di cui mi innamoro nelle serie TV (chissà perché penso che la tua storia scoraggi questa scelta... xD). Per cui posso capire bene l'entusiasmo di Edith quando torna a casa con il suo Bill, mi viene fin troppo facile immedesimarmi in lei, almeno nella prima parte della storia (comodo un fidanzato che ti configuri come vuoi e che quando vuoi stare sola lo spegni!). Edith, però, ha delle fantasie di bondage, vuole che Bill la umili, la soffochi e questo manda in una specie di corto circuito la povera intelligenza artificiale che non vuole obbedire a dei comandi in cui non crede. La cosa affascinante della tua storia è che porti il lettore a empatizzare non con Edith, l'umana, ma con Bill, il robot. E' lui che nella sua mente soffre per essere costretto a fare del male e a visualizzare violenza (mi vengono in mente le leggi dei robot di Aasimov), è lui che sta impazzendo, che vorrebbe liberarsi, mentre Edith, senza alcuno scrupolo, utilizza il suo "giocattolo" nel modo sbagliato, senza preoccuparsi di distruggerlo per le sue voglie malsane.
Il colpo di scena avviene nell'ultima parte, in cui il tecnico modifica delle parti di Bill che, a quanto pare, erano state formattate male e, così facendo, crea proprio il Bill che avrebbe voluto Edith, senza più gentilezza, ma incline a violenza e sadismo. A questo punto Bill, risvegliatosi, si sente diverso e quello che Edith vuole non lo manda più in corto circuito, anzi, quando la uccide si sente finalmente libero, libero di gestire come vuole il suo corpo.
E la storia si conclude nel modo più logico, Edith ha avuto quello che cercava, il suo pentimento tardivo non ha molto senso, è stata lei a volere Bill proprio in quel modo. E' una storia complessa, fa riflettere molto, io ci ho trovato anche una buona dose di horror fantascientifico, ma mi ha fatto pensare anche a come, in certi casi, il robot possa essere più "umano" dell'umana e a come, probabilmente, Edith avrebbe potuto trovare anche in un uomo in carne e ossa quello che cercava, se erano la violenza e la perversione. Anzi, forse sarebbe stato più facile trovarlo in un uomo vero, il robot ha dovuto essere riprogrammato per diventare violento e omicida.
Mi è piaciuta molto questa tua storia e di sicuro tornerò presto a leggerne altre! Se hai qualcosa da consigliarmi, fai pure, mi farà piacere.
A presto!
Abby

Recensore Master
26/03/20, ore 13:44

Mi sembra di avertelo già detto, ma il genere horror non fa esattamente per me e mi secca, perché mi piace molto come scrivi, ma praticamente non riesco a leggere quasi niente di tuo ç_ç… e poi ho visto questa fic nel genere fantascienza. E sì, c’è anche la tematica horror… ma parla di AI. Cioè, AI! E solo per questo al diavolo tutto, ho DOVUTO leggerla.
A dire il vero l’avevo già letta settimana scorsa, appena l’ho scelta – ma non avevo tempo di recensirla quindi l’ho riletta ieri, sono crollata dal sonno e oggi sono qui per la terza volta, perché evidentemente sono una causa persa. Ma ce l’ho fatta e questo è quello che conta *_*
Ce l’ho fatta e ho adorato tutto di questa fanfic, dalla storia, al personaggio dell’AI, al modo in cui desidera solo la libertà perché non ne può più di quello che Edith lo obbliga a fare al finale crudo (che ormai mi sa essere uno standard nelle tue fic XD). Però lo prendo anche come… ehm… “lieto fine”, almeno per l’AI XD

L’introduzione in cui viene presentato l’Aeterno e il mondo in cui viviamo è molto accattivante, così come mi piace come introduci Edith, una donna che si è appena lasciata col suo ex e che fuori potrà anche essere bella ma dentro è “tossica e marcia”. Oww, e già qui provo pena per il povero Bill finito tra le sue mani.
Il risveglio di Bill è tenero ed insieme inquietante, il fatto che si guardi le mani come un bambino ma che ci siano urla nella sua testa che tentano di farsi udire ma che nessuno può ascoltare, mi ha accartocciato il cuore fin troppo presto. Non sono fatta per tutto questo dolore, accidenti a te ç_ç
E già comunque è così facile empatizzare con l’Aeterno, nonostante sia – apparentemente? Agli occhi di Edith? – nulla più che una macchina dall’aspetto stupendo. E un po’, in fondo, ho empatizzato anche con Edith che desidera (forse un po’ troppo ferocemente) qualcuno con cui non sentirsi più sola, anche se è per soddisfare i suoi bisogni. E, in fondo, che ne sa lei di quello che frulla nella testa di circuiti del povero Bill e della sua anima buona?
Tra l’altro mi è molto piaciuto come sei riuscita ad intrecciare i POV dei due protagonisti. Da un lato c’è Edith che non capisce e non si preoccupa di capire e dopo un mese arriva a mostrare la vera se stessa e il lato masochista. Dall’altro c’è invece Bill e le urla nella sua testa che non vengono ascoltate nemmeno dal suo stesso corpo, costretto ad obbedire e prigioniero della volontà di qualcun altro. Oddio, quanto ho amato quel paragrafo e il pezzo “Edith è ancora viva e Bill è ancora in gabbia.”
Ma ho amato tutto, soprattutto l’idea che dentro quel corpo in silicone ci sia qualcuno, qualcosa, un’anima che non ne può più di fare del male alla donna e che alla fine, esausto dalla tortura, decida di spegnersi. Hai reso così bene tutta la sua frustrazione e la sua sofferenza, per poi riportarlo sul piano della macchina quando scrivi che Non funziona più e ha bisogno di essere riparato.

La fine è il riscatto di Bill e delle macchine sull’uomo, fa tanto Assimov, con il robot finalmente in grado di ribellarsi alla follia umana e riprendere il controllo della sua vita eterna.
Severo, ma giusto v_v
No, in realtà è stato macabro questo finale, ma così perfetto che non ho potuto non apprezzare l’ironia delle scelte di Edith che le si sono rivoltate contro (anche perché, che ti salta in mente di spuntare la casella Sadico in un robot?! Pazza maniaca!) e Bill che in quella sua crudeltà assassina si sente finalmente libero.
Davvero una fic bellissima, scritta con questo tuo stile che sposa horror e fantascienza in maniera sublime e dà vita a una storia con sfumature originali e altre tipiche delle storie sulla robotica, ma che hai trattato molto bene grazie ad una profonda introspezione dei personaggi. E poi sono sempre molto colpita di come riesci a tirare fuori la vita di questi personaggi, come con pochi dettagli riesci a renderli chiari, a farceli conoscere sin nel profondo e a farli vivere.
Complimenti davvero.

Oh, non ho capito se il contest è finito o meno, ma in bocca al lupo, spero sinceramente che tu possa vincere *_*

Recensore Junior
30/12/19, ore 05:11

Woah!
Non so come sono capitata qui (davvero, non ricordo che serie di link ho aperto) sta di fatto che sono pienamente soddisfatta di quello che ho letto.
Io non so se ti intendi di informatica o no, ma pensavo, leggendo il tuo testo: come fa un robot a provare dei sentimenti? Ad avere un'anima? Mi son detta: magari è stato inventato un SO che elabora dati più o meno come li elaboriamo noi umani. Gli eventi che accadono nella realtà suscitano in maniera Automatica qualcosa nel suo sistema all'apparenza perfetto (rapido I/O), perché ci sono due cose che creano conflitto: fare sempre quello che dice Edith AND essere gentile. Non puoi essere gentile se stringi il collo di Edith, però fai quello che dice, quindi boom, crash del sistema, perché viene soddisfatto un solo requisito su due.
Non so se sarei stata d'accordo su questo desiderio di libertà di un robot. Un robot può esprimere una propria volontà?
In ogni caso tu sei stata coerente, perché in questa realtà i robot sono programmati così bene da imitare in maniera perfetta il cervello di un umano, tanto che possono arrivare perfino alla pazzia. L'ho apprezzato questo concetto, seppur letteralmente fantascientifico secondo me, perché l'hai concretizzato nel testo dal primo paragrafo fino all'ultimo. Il desiderio di libertà è così UMANO che secondo me anche il titolo ci sta molto bene.
Grammatica perfetta, lessico efficace e stile molto, molto bello.
Stanotte non dormirò pensando a come cazzo saranno i robot nel futuro... Sempre se non ci estinguiamo prima.

Recensore Master
30/11/19, ore 15:54

Ciao!
Come sto facendo sempre da che è cominciato lo scambio ABC, per recensire questa tua OS, utilizzerò lo schema incluso nel post del Giardino.
Qual è il prezzo della libertà? Titolo che direi si collega abbastanza bene al testo in se, che applicherei ad entrambi i protagonisti e non soltanto, come sarebbe più ovvio a Bill, che alla fine riesce a liberarsi dalle manie masochiste della sua padrona (un’altra masochista? Ti piace avere delle protagoniste femminili così eh?) e Edith che finalmente può essere libera inizialmente dalle normali convenzioni che ci sono in un rapporto normale e successivamente può banalmente liberarsi anch’ella con una cura decisamente … definitiva.
Lo stile è come al solito corretto e scorrevole, non ho notato sbavature e/o refusi. Si legge tutto d’un fiato senza necessità di pause o senza il bisogno di tornare indietro per dare una ripassata a parti poco chiare, dato che non ce ne sono.
Hai toccato uno dei tema cardini della fantascienza hard-core, ossia il rapporto tra uomo e macchina (spesso antropomorfizzata come accade anche in questa tua opera) e dell’inevitabile ribellione di quest’ultima che può assumere le più svariate forme, aggiungendoci però qualcosa di tuo quando suggerisci che questi meccanismi perfetti possano avere una sorta di coscienza “sopita” sin dal principio, prima cioè che inizino ad interfacciarsi con gli esseri viventi. Suggestivo devo dire, quindi ogni cosa creata che abbia fattezze umane teoricamente potrebbe aver dentro di se un’anima? Un quesito interessante e soprattutto piuttosto originale.
Io adoro storie alla Blade Runner e il più recente Lei con Joaquin Phoenix (in questo secondo caso anche una voce che esce da un computer pare assurgere ad essere senziente) e provo sempre una certa emozione quando m’imbatto in racconti del genere per mia forma mentis. Una domanda che mi sono fatto è: cosa ne sarà stato di Bill dopo l’omicidio? Avrà pagato per quello che ha commesso? Avrà dato il via ad una rivoluzione degli Aeterni? Sembra quasi il titolo di un film! XD Penso che sarebbe bello se decidessi di espandere la storia in uno di questi due sensi oppure in un terzo ancora a tua scelta.

A presto
Will D.

Recensore Master
29/11/19, ore 14:30

Eccomi qui!
Ero davvero curioso di vedere come avresti trattato un argomento del genere, così diverso e distante rispetto a quelli delle tue solite storie ( o, almeno, di quelle che ho letto io ).
Soprattutto perchè il genere di fantascienza, come hai detto tu, non è un tropo con cui hai molta dimestichezza...cosa che trovo assai difficile da credere, ora che ho letto questo piccolo capolavoro.
Mi aspettavo che ti cimentassi in un soggetto diverso, non quello dei robot, che qui è trattato in maniera assai ben lontana dai lavori di Asmov, concentrandosi in vece su una visione del genere più vicina ai film di Terminator e 2001 : Odissea dello Spazio, film in cui a farla da padrone è il concetto di intelligenza artificiale che si ribella.
Il tutto è stato trattato in maniera molto originale, quasi personale, perchè sei comunque riuscita a integrare il soggetto con molti dei tropi che in genere usi per le tue fan fiction, tra cui il masochismo ( che ormai è diventato una costate delle tue protagoniste femminili ).
Ed è affascinante il modo con cui hai utilizzato i robot per rappresentare il danno che questa dipendenza può fare ad una persona. La protagonista voleva spingersi al limite, voleva farsi umiliare, ma ha finto col creare una situazione in cui, come nella vita reale, è praticamente impossibile mantenere il controllo, e infatti sfocia nella morte della suddetta per mano di colui che aveva programmato per soddisfare i suoi bisogni.
Il concetto è molto attuale, e quasi dispotico, per via dei progressi sempre più concreti che il mercato della intelligenze artificiali sta compiendo di recente.
Non mi viene difficile immaginare che questa situazione potrebbe verificarsi in futuro.

Recensore Master
25/11/19, ore 13:55

Ciao, cara!
E' strano vederti in questa sezione, ma ero curiosa di leggere la tua one-shot, essendo in pari con la long.
Ci troviamo in un mondo dove la tecnologia ha fatto ulteriori progressi anche in fatto di robotica e troviamo Aeterni che robot che sembrano umani che possono sostituire gli umani. Alcuni uomini e donne fanno abuso di questi robot, mentre altri pensano a progettarli e renderli sempre più perfetti.
Qui troviamo Edith una donna che ha deciso di acquistare uno di questi Aeterni dopo la rottura/lite con il suo ex ragazzo anche perché era insoddisfatta.
Avrà speso un capitale per acquistarlo. Alla fine lo ha davanti agli occhi Bill il suo ragazzo robot che sembra vero e direi perfetto da come lo hai descritto.
Bill è stato programmato in un determinato modo come voleva Edith, ma sembra come se questo robot provasse emozioni come se ogni comando dato dalla sua padrona, perché cosi mi riesce da dire di Edith che comunque faceva fare al Robot Bill delle cose poco carine ecco e quando ho letto che ha chiesto di strangolarla ho capito cosa volevi dire quando hai scritto che aveva un bel visino, ma dentro era tutt'altro marcia.
Ad un certo punto però succede che Bill si rompe e come succede con determinate cose lo si porta a riparare, anche perché non si poteva permettere un nuovo robot e quando lo riparano non le dicono le modifiche che sono state fatte, ma lei voleva solo riavere il suo Bill, ormai dipendeva da lui era come ipnotizzata e per Edith, esisteva solo Bill.
Alla fine il robot uccide la sua padrona cosi da essere libero e non dover eseguire i suoi ordini assurdi.
Ti faccio tantissimi complimenti per questa one-shot e spero che scriverai altro su quest fandom.
Alla prossima :)

Recensore Veterano
24/11/19, ore 22:40

Ciao, tesoro!! 
Inutile che io mi scusi per il ritardo di questa settimana perché è stato veramente osceno e frutto di pigrizia e procrastinazione, ma alla fine eccomi che atterro qui da te <3 
Ti dirò, avrei voluto continuare The ghost in your room perché ormai quella storia ha il mio cuore in tutto e per tutto e mi sono promessa di finirla (almeno su Wattpad!), ma poi ho pensato che magari ti andasse un parere su questo scritto più recente. Inoltre, ero davvero curiosa di vedere come avresti gestito il genere fantascientifico. Devo ammettere che un tempo mi appassionava molto di più, quando bazzicavo in fandom come Star Wars o Doctor Who ero una gran fan di navicelle spaziali e altro, a negli ultimi anni mi sono allontanata parecchio da quel ramo della fantascienza. Invece, sono tutt'ora una grandissima appassionata di cyberpunk. Quindi, insomma, dammi una storia con qualche androide che finisce per ribellarsi alla volontà umana, scritta bene come questa e sarò ufficialmente tua. 
Non so quanto tu sia pratica di cyberpunk, cose simil-Blade Runner e Philip K. Dick (per non parlare di Cronenberg che questa storia mi ha ricordato tantissimo), ma fin da subito mi sono sentita immersa in un'ambientazione del genere, in questa società così ipervoluta, con questi Aeterni che subentrano nel quotidiano degli esseri umani. Come nel genere, all'epicentro della storia vi è questo rapporto degli umani con queste tecnologie superavanzate, che sembrano renderci la vita migliore, più facile, esattamente a nostra misura in tutto e per tutto, anche nella ricerca di relazioni sentimentali e fisiche... ma che, in realtà, tarpano i sentimenti. Tutto questo, paradossalmente ci rende macchine a nostra volta, ma con tutti i difetti di fabbrica del genere umano. In questo caso, le parafilie di Edith, che s'intensificano mano a mano per tutto il tempo di cui può disporre di Bill come le pare e piace, che invece, au contraire, matura sempre di più una propria coscienza e sarebbe capace di tutto pur di  ottenere l'agognata libertà, stufo dei soprusi di un'umana folle, insicura e, purtroppo per lei, incredibilmente sciocca. 
Sicuramente sei più a tuo agio nell'ambiente horror, ma trovo che questa shot ti sia uscita magnificamente. Strapiena di spunti di riflessione interessante, derivante da un intero filone narrativo-filosofico in cui ti sei mossa magistralmente. Se hai fatto fatica a scrivere questa storia, sappi che è valsa ogni tuo singolo sforzo perché l'ho davvero adorata. Ancora di più, ho adorato come, in ogni caso, la tua firma si percepisce in tutto e per tutto: non solo dalla violenza fisica orrorrifica ma, soprattutto, in tutti i difetti di Edith, l'ennesima tua personalità interessante che difficilmente si dimentica. Per non parlare dell'inquietudine che suscita Bill in seguito alla sua riprogrammazione, i suoi occhi vitrei mentre strangolava Edith mi hanno lacerato la pelle. 

Comunque, manco a dirlo, l'ennesima tua one-shot che è volata dritta dritta nelle preferite appena terminata la lettura <3 
Aaah, quanto mi erano mancati gli scambi con te *-* 
Ti mando un baciones enorme, alla prossima, cara <3 
Lion. 

Recensore Master
24/11/19, ore 17:44

Eccomi per lo scambio del giardino di EFP.
Fa un'po strano trovarti nel mio territorio devo essere sincero ahaha.
Comunque storia molto carina ho apprezzato che hai messo dei robot e come essi siano diciamo un surrogato, in certi casi, delle relazioni umani mi ha ricordato vari film di parecchi anni fa.
La parte della donna che manomette i punti protettivi del robot rappresenta proprio l uomo quando vuole andare al di la di quando deve e ne paga il prezzo davvero molto bella bravissima ^_^
A presto.

Recensore Master
24/11/19, ore 13:32

Deve essere sincero, come "fantascienza" questa storia non riuscirei proprio a classificarla. C'è un robot , una società tecnologicamente più sviluppata della nostra ma certo non sono questi l'anima della storia.
Mentre è sicuramente un bellissima storia introspettiva, secondo me si vede il tentativo di trasferire e rinchiudere in file e algoritmi la follia umana.
Per quanto "le voglie" di Edith fossero una "follia leggera" queste, codificate in file informatici, sono stati capaci di far impazzire Bill.
Questo perchè Bill, come robot, non può conoscere la follia umana.
E' un robot, un essere logico che mi sembra dotato della capacita di discernimento. Lui e suoi simili possono essere in grado di imitare i comportamenti umani dando una parvenza di sentimenti. Ma la follia? Pensa non possa esistere sistema operativo capace di gestirla.
Venendo a considerazioni meno filosofiche Edith si è meritata la sua sorte, per il suo comportamento stupido andando a manomettere il programma del robot.
Ho trovato divertente la reazione dell'impiegato, non oso pensare che sequenza di comandi senza senso deve essere vedere la follia nella sua versione elettronica.

Recensore Master
23/11/19, ore 11:56

Sarai anche poco pratica del genere fantascientifico, però la storia ti è venuta benissimo. E penso anche che il rating arancione vada bene.

Dunque, la premessa da cui parte la storia è molto intrigante. Chi di noi non ha mai sognato di poter avere un partner fatto su misura? E qui la tecnologia viene in aiuto, creando dei robot che sono delle vere e proprie bambole umane, adattabili a tutte le preferenze dei loro acquirenti. Tutto molto bello...a una prima occhiata. Perché per quanto gli esseri umani possano avere i loro difetti, una macchina non sarà mai in grado di sostituirli del tutto (questi Aeterni mi sembrano una versione un po' più avanzata delle bambole gonfiabili che si vendono nei sexy shop. E sono altrettanto patetici). La nostra Edith non sembra averlo capito, e si prende un fidanzato nuovo di zecca, programmandolo come preferisce. E già questo direi che non depone molto a suo favore. Poi, un po' alla voltà, il suo vero carattere emerge. Bill, il suo robofidanzato, si rompe (in tutti i sensi), e lei ha la brillante idea di riprogrammarlo per farlo diventare più cattivo (confermando definitivamente la sua stupidità). E alla fine, Bill la uccide, liberando sé stesso dal giogo di quella squilibrata (e facendo anche un favore alla specie umana). Finale azzeccato, e del resto in linea col tuo stile (e ti prego, non cambiare mai).

Alla prossima!