Recensioni per
Floating world
di T612

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/03/20, ore 17:14

Macciao!
Tra le cose stramboidi che questa quarantena mi sta facendo fare (e tu hai modo di vederne anche più di altra gente :'D) ce n'è anche qualcuna al 100% positiva, come trovare finalmente il tempo di recensire gli arretrati. Questa storia è in lista d'attesa da troppo tempo, così finalmente riesco a dedicarle due parole.
Intanto l'immagine che hai trasmesso di Venezia mi ha messo addosso tantissima malinconia, perchè è vero che questa quarantena sta portando una ventata di aria fresca e PULITA alle città, ma certe meraviglie vanno viste, vissute, impresse bene nella mente, e parlo da persona che, ahimè, non è mai stata a Venezia :(
Se poi tutto questo ha a che fare con il mio sbarellato preferito, non posso che volerti bene <3
Trovo la storia ben strutturata, la divisione mette bene in evidenza il cambiamento di Tony durante gli anni ed è bello notare come, in un modo o nell'altro, Pepper o anche solo la sua idea astratta, sia una costante della sua vita <3
Avrei pagato oro per vedere queste scene nei film, perchè chissà che diavolo è successo laggiù...però è anche bello così, con tutte le versioni diverse di ognuno di noi :3
Brava, hai fatto un ottimo lavoro <3

A presto,

_Atlas_

Recensore Master
28/02/20, ore 15:49

Ciao T!!
E' da un sacco che voglio rileggere qualcosa di tuo e solo ora trovo il tempo, mi spiace tantissimo, dannata real life.
Ti sto invidiando da morire per il fatto che vivi a Venezia, non lo sapevo, ma man mano che leggevo lo avevo intuito, perché il modo in cui descrivi questa città è... semplicemente wow. Questa storia è un inno d'amore verso questa bellezza grigia, è spettacolare l'elogio che ne fai, tramite gli occhi di Tony e ti meriti tutti i complimenti del mondo, davvero.
Molto bella l'idea di dividere il racconto in tre, raccontandoci prima l'approccio iniziale di Tony con la laguna, post lutto, il suo incontro con il "leviatano" e in seguito la riscoperta di tutto assieme a Pepper, non ancora compagna di vita, e in seguito sì. L'ultima volta è probabilmente la più triste di tutte, per colpa della decimazione, anche se i due riescono comunque a godersi un momento di spensieratezza.
Davvero tantissimi complimenti, Tony non dice una parola ma la sua ICità si sente alla perfezione e il testo trasuda una poesia dolce e struggente.

Alla prossima, un abbraccio

Benni

Recensore Master
03/12/19, ore 02:05

Carissima, arrivo ad importunarti in orari improbabili della notte, ma come avrai capito la lotta con l'editor mi ha preso dieci ore e non dieci minuti :')
Ricordo ancora gli accenni che mi avevi fatto su questa shot... e mai e poi mai avrei pensato a uno sviluppo del genere. Nella mia testa, doveva essere una narrazione tragicomica di una scappatella di Pepper e Tony a Venezia... ma si è rivelata molto, molto di più e di questo non posso che essere contenta.

Prima di tutto, apri in pompa magna coi Coldplay, e nonostante quello sia il mio album "sfavorito" tra tutti, la canzone rientra tra quelle che apprezzo, e mi sono stupita nel trovare qualcosa di così allegro e upbeat in testa a una tua storia (perdonami se sono prevenuta... sai com'è :'D), rafforzando la convinzione che fosse qualcosa in stile commedia romantica. Poi sono incappata nella prima frase e sono caduta dalle nuvole, di schianto, col magone già in testa.
No, non me l'aspettavo e ho amato fin da subito il contesto, compresi i riferimenti a Stane (manipolativo e subdolo come sempre) e a Peggy, due poli opposti che si tirano Tony nel mezzo, già lacerato da un lutto che non vuole sapere di elaborare.

Il "bacaro-tour", in luce delle tue delucidazioni, mi ha strappato una risata a dispetto del contesto, coronato col tanto decantato "battesimo"... quanto, quanto amo Peggy :')
Potrebbe sembrare un momento di respiro... e lo è, in un certo senso, ma non di quello che lascia un sorriso sulle labbra a una caduta un po' goffa. No, è il respiro a pieni polmoni di chi non prende una boccata d'aria piena da anni, da quattro anni che Tony ha vissuto nel buio pesto di se stesso rifiutandosi di guardare all'esterno e perdendosi così la bellezza che lo circonda. "La bellezza salverà il mondo", disse un tale Dostoevskij (tanto per rimanere monotematica); e in questo caso salva Tony... che in luce del suo futuro è un po' la stessa cosa. È la bellezza donata da una città che, descritta da te, diventa senziente ed elargitrice di un appiglio per uscire da quel se stesso così martoriato, così da gettarsi in un labirinto di cui non vedrà l'uscita ancora per molti anni. Ma è un inizio, il primo passo, e l'ha trovato in una calle umidiccia che ha riflesso il suo vuoto per quell'attimo sospeso.

Il quadretto centrale, con Tony succube di Pepper e della sua passione artistica (totalmente IC, se si considera il suo sdegno per aver scoperto che il suo capo aveva donato la collezione d'arte moderna ai boy-scout d'America) mi ha risollevato decisamente il morale, così come l'incontro ravvicinato del terzo tipo col pennuto... o forse dovrei dire Spitfire d'assalto :') Condivido l'odio per i gabbiani invadenti e prevaricatori, lo sai, e ho immaginato chiaramente quella famosa espressione sconvolta da te descritta, avendola vista in faccia a molti, troppi turisti rimasti a bocca asciutta per pranzo :'D
Ho trovato in un certo senso giusto che Tony non ritrovi appieno quel silenzio di molti anni prima, ma solo una sua versione edulcorata: ha qualche problema, al momento, qualche inquietudine irrisolta, ma il tutto di gran lunga gestibile... e l'Afghanistan, il palladio e tutto il resto sono appunto ancora nel futuro, e poi nel passato; non è quindi il momento giusto per annullarsi, né ora né in seguito, o per sentirsi parte di qualcosa di immenso e insondabile. È un qualcosa che si trova quando il mondo perde di senso, e Tony a questo punto sta per trovarlo, è sulle soglie del cambiamento più radicale della propria vita.

C'è bisogno di dire che ormai avevo subodorato dove si sarebbe collocata la terza parte? E nonostante tutto, mi hai lasciato con le lacrime agli occhi.
Vorrei commentarti ogni riga di questo finale... ma poi credo che si perderebbe il fulcro di ciò che mi ha colpito e strizzato il cuore.
Il punto è che l'ho percepito, quell'attimo che descrivi, quello in cui Tony riprende per la seconda volta a vivere. Un guizzo dell'animo innescato dall'esterno, da quella bellezza che ci circonda e alla quale facciamo caso troppo poco spesso; non quella dirompente di un monumento sconfinato che incombe eterno, ma del tipo che si annida nei riflessi nascosti e nei giochi di luce fugaci, quelle istantanee inafferrabili che però ci rimangono stampate nell'anima – ci lasciano coi calzini bagnati, come Tony, e non ci importa davvero perché fanno parte del tutto.

Tì, io ogni volta penso di aver letto il tuo "picco" scrittorio, e ogni volta mi sorprendi e alzi l'asticella. Questo scritto in particolare si colloca di diritto in uno di quegli spazietti del mio cuore in cui metto tutto ciò che finirò col rileggere inevitabilmente. Si sente che qui ci sei tu, non solo dietro le righe in quanto scrittrice (non uso a caso questa definizione), ma tra le righe come voce narrante. E proprio per questo funziona, tutto, ad ogni livello. C'è un pezzetto di te stessa, qua dentro, esattamente quel qualcosa che rende questa storia sia una magnifica introspezione di Tony in quanto tale, in quanto lui, sia un potenziale racconto a sé stante, di quelli che ti prendono per mano e ti dicono "guarda, ti faccio scoprire una cosa bella, nuova", schiudendoti poi la porta su un mondo di esperienze e immagini viste attraverso gli occhi di chi le ha vissute. Io quella cartolina di Venezia e della sua bellezza grigia l'ho vista, chiara nella sua nebbiosità e vivida nella sua perlacea assenza di colore; e spero solo che in un futuro potrò anche carpire quel silenzio, magari con una guida e amica d'eccezione a indirizzarmi nella calle giusta :') <3

Con questa mi hai scardinato il cuore, Tì, e te vojo bbene pe' qquesto <3
Alla prossima, prestissimo,

-Light-