Ciao.
Non so bene come sia finita qui, generalmente non bazzico tra gli originali, però il genere introspettivo è da sempre il mio preferito e oggi ero in cerca di qualche drabble a riguardo – tra l'altro, stimo tantissimo chiunque riesca a condensare un mondo intero in così poche parole: non avere un fandom di riferimento è indubbiamente una difficoltà, perché nulla può essere dato per scontato.
Fatto questo inutile giro di parole, in realtà sono qui per dirti che il tuo breve racconto mi ha colpita tantissimo. Sarà il momento che stiamo vivendo, sarà la componente biografica (così mi è parso di capire), sarà la semplicità delle parole scelte che rende tutto immediato e reale – mi è parso di vedere questa figura che infila queste scarpe per la prima volta, quando ancora nuove sanno di disinfettante, e poi rivederla infiarle ancora e ancora, ogni giorno, compagne di corse contro il tempo, di giornate dall'aspetto interminabili, a volte così scomode da sfilarsi, altre volte più fedeli di quelle di un corridore.
Mi hai trasmesso la frenesia di quei momenti, la tensione e la forza di volontà nel correre persino contro il tempo, perché mezzo secondo può essere tutto – e quelle suole devono macinare passi, corridoi, scale, ed essere forti.
Insomma, mi hai emozionata e per questo posso solo ringraziarti.
Rosmary |